Problemi e scopo
Tra febbraio 2009 e marzo dello stesso anno, il Comune di Buonconvento (Toscana, Italia) ha svolto il processo partecipativo [email protected] finalizzato all'aggiornamento del proprio Piano strutturale; ha deciso di farlo coinvolgendo la sua popolazione al fine di risolvere alcune situazioni critiche, affrontando l'accessibilità urbana.
Storia
La necessità di modificare il piano strutturale (approvato nel 1998) era dovuta a questioni strutturali irrisolte della città, nel contesto della situazione socioeconomica negativa del 2008. In effetti, il centro di Buonconvento è diviso in due zone da un'importante strada nazionale e la ferrovia Cassino-Siena. Inoltre, ci sono state diverse inondazioni nelle campagne. Il processo partecipativo mirava a identificare i problemi percepiti dai cittadini e risolverli con la cooperazione dei cittadini: le loro proposte sarebbero state successivamente prese in considerazione dagli amministratori locali nella stesura del Piano strutturale modificato. Il processo è stato articolato in due fasi: la prima ( [email protected] ) è stata dedicata all'identificazione generale dei contenuti del Piano; un'attenzione speciale è stata data al coinvolgimento dei membri più deboli della società (come persone con handicap). Le opinioni della popolazione sono state catturate attraverso interviste, tra cui video-interviste con cittadini e immigrati che vivono a Buonconvento. Durante la seconda fase ( [email protected] ), i cittadini sono stati invitati a partecipare a quattro seminari, aperti a chiunque fosse interessato. Durante una riunione preliminare sono stati presentati il processo e i suoi obiettivi; inoltre, sono state fornite alcune informazioni tecniche sul piano. Altri tre incontri sono stati strutturati come seminari, incentrati su questioni urbane specifiche, vale a dire:
- Accessibilità urbana e attraversamento stradale
- Territorio agricolo, ambiente e paesaggio
- Attività e servizi commerciali e imprenditoriali
Enti e finanziamenti originari
Il processo è stato finanziato dall'Amministrazione del Buonconvento con 7.000 euro e dall'Autorità di partecipazione della Regione Toscana con 26.000 euro sulla base della legge n. 69/07 promuovere l'impegno dei cittadini nei processi decisionali locali.
Selezione e selezione dei partecipanti
Durante la prima fase, gli studenti delle scuole primarie e secondarie, insieme ai bambini portatori di handicap del centro diurno "Poderuccio", sono stati coinvolti con i loro insegnanti e gli assistenti (questi ultimi hanno aiutato i facilitatori a coinvolgere i bambini portatori di handicap). Durante questa fase i questionari sono stati distribuiti alla popolazione, in diversi punti della città (mercato pubblico, supermercato, la piazza principale, in diversi giorni e momenti). La seconda fase ha visto la partecipazione di cittadini scelti a caso, che in precedenza avevano ricevuto una lettera, firmata dal sindaco della città, che spiegava i motivi del processo e li invitava a prendere parte ai suoi seminari. Inoltre, sono stati aperti anche seminari singoli a cittadini auto-selezionati, che hanno familiarizzato con il progetto grazie alle informazioni sulla stampa locale e agli annunci pubblicati in diversi punti della città (come negozi, piazze e uffici pubblici). Queste misure hanno garantito che alle riunioni pubbliche avrebbero partecipato un numero consistente di persone (alla prima riunione informativa hanno partecipato solo poche persone).
Metodi e strumenti utilizzati
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Deliberazione, decisione e interazione pubblica
Prima fase (febbraio 2009): i bambini sono stati accompagnati in una passeggiata preliminare in tutto il centro della città, al fine di identificare la loro percezione riguardo ai luoghi in cui trascorrono il tempo a giocare con gli amici. L'obiettivo qui era, da un lato, valutare i luoghi che si sentono non sicuri e, dall'altro, capire cosa gli piace nella parte centrale della città. Inoltre, i genitori hanno anche avuto l'opportunità di essere coinvolti attraverso le interviste. Inoltre, gli studenti della scuola secondaria hanno effettuato una simulazione realistica di un consiglio comunale, durante la quale hanno ricreato un dibattito tra politici locali e parti interessate. Seconda fase (marzo 2009): tre seminari incentrati su diverse questioni urbane. Si svolgevano in una grande sala dell'edificio municipale; un tavolo molto grande permetteva alle persone di lavorare insieme, usando le mappe della città per sollevare problemi. I politici hanno deciso di non partecipare a tali seminari, al fine di consentire alle persone di esprimersi liberamente, indicando situazioni critiche e formulando suggerimenti, fornendo così preziose informazioni per l'elaborazione del piano strutturale.
Influenza, risultati ed effetti
Infine, si è tenuto un ultimo incontro in aprile, durante il quale il Sindaco ha presentato i due documenti originati nelle due fasi del processo sopra menzionate: il "Manifesto della comunità scolastica" e il "Piano delle strategie e delle opportunità". Il Sindaco, a seguito della Legge Regionale n. 69/07, si è assunto ufficialmente la responsabilità di mettere in pratica le proposte emerse dal processo partecipativo (o, in caso contrario, l'Amministrazione spiegherebbe i motivi per cui i suggerimenti delle persone non erano stati seguiti). In effetti, nel gennaio 2010 l'Amministrazione ha scritto un documento che valuta in che misura il Piano abbia effettivamente tenuto conto delle proposte delle persone.
Analisi e critica
Nonostante la diffusa soddisfazione espressa dai cittadini riguardo al processo partecipativo nei questionari, durante i seminari sono emersi alcuni problemi. Il primo problema è stato quindi la tensione creata dall'avvicinarsi delle elezioni amministrative nel giugno 2009. Il candidato dell'opposizione si è presentato durante un seminario per criticare il processo. Ciò ha influenzato notevolmente il seminario specificamente dedicato alle attività e ai servizi commerciali e imprenditoriali. Fortunatamente, i facilitatori hanno gestito il processo e risolto le questioni man mano che si presentavano. Inoltre, alcuni insegnanti hanno sollevato obiezioni a coinvolgere i loro studenti perché l'attività non era prevista nel programma educativo per quell'anno. Il fattore più importante che ha contribuito al successo del progetto è stata la ferma convinzione dell'Amministrazione nel coinvolgere i cittadini nel processo decisionale (in effetti, lo stesso Sindaco ha preso parte a una riunione di formazione promossa dall'Autorità regionale di partecipazione al fine di comprendere come tali processi dovrebbero essere eseguiti).
Fonti secondarie
Link esterno
Rapporto finale di Muncipality su Partecip @ Progetta
Rapporto finale dell'autorità regionale di partecipazione toscana su Partecip @ Progetta