Problemi e scopo
Secondo la legge regionale n. 69/2007 della Toscana, questo progetto partecipativo mirava a promuovere un modo innovativo di prendere decisioni coinvolgendo i cittadini e stimolando la partecipazione civica. L'obiettivo generale era quello di favorire un impegno attivo dei cittadini nella definizione delle funzioni della piazza, in particolare per quanto riguarda la riorganizzazione del mercato settimanale. Questo obiettivo principale è suddiviso in obiettivi specifici, ad esempio
- Ulteriori informazioni sull'ambiente urbano attraverso il punto di vista dei cittadini
- Conoscere le aspettative dei diversi stakeholder in relazione al progetto
- Ottieni soluzioni condivise
- Riconoscere la pertinenza dei cittadini nella valutazione delle diverse proposte
- Verifica la corrispondenza tra le esigenze espresse dai cittadini e le proposte emerse dal progetto
Storia
Figline Valdarno è un comune italiano nella provincia di Firenze, in Toscana, con una popolazione di circa 17.000 abitanti. Nel 2008 Figline Valdarno ha celebrato il suo 1000 ° anniversario dalla sua fondazione. Ciò ha rappresentato un'opportunità per ripensare l'evoluzione degli spazi pubblici e il loro utilizzo. L'attenzione è stata dedicata al centro storico e in particolare alla piazza principale. Il centro storico di Figline è ancora circondato da mura medievali e attraversato da numerose stradine; la sua caratteristica principale è il mercato medievale di piazza Marsilio Ficino. Piazza Marsilio Ficino è sempre stata il principale luogo di incontro, ma negli ultimi decenni le auto hanno occupato molto spazio, limitando la possibilità per le persone di godersi la piazza. Oggi la piazza, coperta solo da asfalto, manca di un'adeguata pavimentazione che esalta l'estetica della piazza. La mancanza effettiva di arredo urbano, invece, è legata a una questione più complessa di convivialità, un fattore importante della vita sociale e una funzione storica delle piazze. Questo progetto partecipativo, proposto dal Comune di Figline, è nato nell'ambito di una più ampia strategia di responsabilizzazione del centro storico che adotta un approccio integrato alla riqualificazione e allo sviluppo economico e sociale. In questo contesto, l'Amministrazione ha creato uno specifico ufficio del centro storico ("Ufficio Progetto Valorizzazione del Centro Storico"). A causa della mancanza di professionisti specializzati nei processi di partecipazione, il Comune ha fatto ricorso al supporto metodologico e operativo a una società di consulenza esterna (Avventura Urbana).
Enti e finanziamenti originari
Il progetto è stato guidato dal Comune di Figline Valdarno con finanziamenti della Regione Toscana.
Partecipazione Selezione e selezione
Il progetto complessivo ha coinvolto oltre 1.000 persone (incluso il palcoscenico di ascolto e la restituzione) di diversa estrazione: attori politici, rappresentanti di interessi economici e sociali, come ad esempio negozianti, parroco, rappresentante della comunità musulmana locale, associazioni locali e comuni cittadini. Diverse categorie sono state coinvolte in diversi tipi di sondaggi: interviste, visite porta a porta, un "polo di ascolto" e questionari. La diffusione del telefono è stata utilizzata anche come strumento per coinvolgere i cittadini; inoltre, il comune ha inviato inviti specifici a tutte le 800 famiglie residenti nella città vecchia. Le interviste hanno coinvolto quindici rappresentanti di associazioni locali, mentre la visita "porta a porta" ha coinvolto un campione di quindici negozianti che rappresentano diverse attività commerciali sulla piazza (vendita al dettaglio, abbigliamento, ristoranti), tra cui alcuni pedali.
Inclusività e rappresentatività sono stati obiettivi fondamentali nella selezione dei partecipanti. Particolare attenzione nel processo di selezione è stata data alla comunità musulmana, che conta diverse centinaia di persone; infatti, la moschea locale si trova vicino a Piazza Marsilio Ficino. Particolare attenzione è stata data alla pari rappresentatività di genere. La scelta di utilizzare il "polo di ascolto" durante una giornata di mercato è stata pensata specificamente per coinvolgere le donne, sottorappresentate nelle precedenti interviste. L'ostacolo principale per ottenere una rappresentatività completa è stato il coinvolgimento dei giovani. Solo un gruppo di giovani ha accettato di essere intervistato al "polo di ascolto". Per questo motivo il questionario è stato somministrato agli studenti del liceo “Vasari”. Questa fase di ascolto è stata utilizzata anche per fornire agli intervistati informazioni equilibrate sull'argomento del processo.
Metodi e strumenti utilizzati
Un metodo innovativo utilizzato è stato il "polo di ascolto" che ha attratto diverse categorie di cittadini, inclusi pendolari e turisti, che rappresentano un particolare punto di vista sulla questione. Il "polo di ascolto", che ha avuto luogo per due giorni, consisteva in un pannello montato su ruote che si trovava lungo le strade principali del traffico pedonale. Questo metodo ha permesso di raccogliere l'opinione di 300 cittadini che rappresentano diverse categorie della popolazione in base all'occupazione, all'età e al sesso. Alla fine, un questionario è stato somministrato a 86 studenti del liceo “Vasari” per avere un campione di persone tra i 14 e i 19 anni.
Deliberazione, decisioni e interazione pubblica
Per quanto riguarda la durata dell'intero progetto, è durato da marzo, quando è iniziata la fase di ascolto con le prime interviste e le visite "porta a porta", fino alla fine di ottobre 2009 con una presentazione pubblica dei risultati. È necessario specificare che il progetto ha subito un ritardo iniziale a causa del tempo necessario per allocare i finanziamenti richiesti. Altre ragioni del ritardo sono state la scelta di prolungare la fase di ascolto fino a luglio, nonché l'interazione con i cittadini fino alla stesura di un piano preliminare della piazza.
Tre seminari di interazione costruttiva, ciascuno della durata di tre ore, hanno avuto luogo cercando di rappresentare tutte le opinioni emerse nella fase di ascolto. Gli aspetti tecnici della questione richiedevano anche competenze specifiche, per questo motivo i seminari erano rivolti a diverse parti interessate a diversi livelli di apertura. In particolare il primo seminario è stato aperto solo a tredici rappresentanti dei servizi municipali coinvolti nel progetto.
Il secondo seminario riguardava una simulazione di pianificazione. Ha riunito quindici cittadini in rappresentanza di diversi punti di vista. Questi cittadini sono stati selezionati da un contatto telefonico tra persone che avevano mostrato interesse a partecipare a seminari durante i "giorni del polo di ascolto". Altri partecipanti sono stati selezionati tra le persone che hanno risposto all'invito fatto dal Comune a tutte le 800 famiglie residenti nella città vecchia. Questo seminario aveva le caratteristiche tipiche di un focus group, ma gli aspetti tecnici di alcune questioni richiedevano anche l'intervento di facilitatori con conoscenze specifiche sull'argomento. I partecipanti hanno avuto l'opportunità di lavorare su mappe di grandi dimensioni con l'assistenza di facilitatori esperti e di trasmettere le loro priorità e i suggerimenti di intervento.
Il terzo seminario, invece, era completamente aperto a esperti, parti interessate e cittadini comuni. L'incontro ha cercato di abbattere il tradizionale "muro" tra i professionisti della pianificazione urbana e la gente comune. Il risultato di questa fase è stato positivo, in particolare per quanto riguarda la rappresentatività di tutti gli interessi in gioco. Idee e proposte emerse in seminari precedenti sono state interpretate e tradotte in piani di intervento.
L'interazione di pianificazione è stata utilizzata per condividere vari aspetti del progetto tra esperti amministrativi e parti interessate economiche interessate alla riorganizzazione del mercato. Una presentazione pubblica ha trasmesso i risultati del processo a tutti i cittadini; gli stand pubblici sulla piazza e, ancora una volta, il "polo d'ascolto" sono stati collocati nella piazza per questo scopo. Sono state fornite relazioni ai partecipanti al progetto. Sono stati inoltre presentati alla stampa risultati parziali e il sito web del comune ha riportato lo stato dei lavori. Oltre alle risorse organizzative del Comune, il processo è costato 46.000 euro, di cui 30.000 concessi dalla Regione Toscana sulla base della legge n. 69/07.
Influenza, risultati ed effetti
L'esperienza del processo partecipativo è stata giudicata molto positivamente dai partecipanti nel rispondere a un questionario alla fine dell'evento. I seminari hanno migliorato lo scambio reciproco di informazioni tra cittadini ed esperti. Hanno stimolato una partecipazione attiva dei cittadini che hanno avuto l'opportunità di deliberare su questioni concrete rilevanti per la vita quotidiana a Figline Valdarno; l'impegno civico locale e il capitale sociale sono stati migliorati. La rilevanza del processo ha superato le aspettative iniziali; una prova di ciò è stato il cambio di strategia da parte del Comune, che ha deciso di rinunciare al concorso di architettura inizialmente previsto. La percezione positiva di questa iniziativa è stata testimoniata anche dalla richiesta dei cittadini di un'estensione degli argomenti affrontati dal processo partecipativo. Durante i progressi del processo, infatti, i partecipanti hanno mostrato la volontà di affrontare il tema della sicurezza urbana, ritenuto un'emergenza e legato alla presenza di immigrati e al deterioramento degli edifici. Sfortunatamente non è stato possibile estendere il processo per motivi di budget, mentre una successiva richiesta di un "Piano di utilizzo degli spazi pubblici nella città vecchia" non ha potuto essere finanziata dall'autorità regionale di partecipazione. L'impatto finale è stato estremamente positivo per la comunità, che ha dato prova della coesione e ha sviluppato un rapporto di fiducia con l'amministrazione.
Analisi e lezioni apprese
Il clima del processo è stato generalmente rilassato, in particolare ai tempi del "polo di ascolto". L'informalità di questo strumento ha favorito la partecipazione di persone diverse, anche se è stata evidente la scarsa presenza dei giovani. Alcuni partecipanti alla fase di ascolto hanno mostrato un iniziale dubbio sul reale scopo dell'impegno proposto dall'amministrazione comunale, ma in generale hanno mostrato apprezzamento per l'iniziativa. Durante i seminari l'interesse e la partecipazione sono gradualmente aumentati. I seminari (ciascuno della durata di tre ore) sono stati costruttivi e alla fine il processo deliberativo ha prodotto una decisione possibile e condivisa. Il principale ostacolo al successo di questo processo è stato il fattore tempo. La tempistica limitata rappresentava una delle principali preoccupazioni, in particolare nella conversione finale dei suggerimenti nel piano preliminare. Alla fine è emersa una posizione condivisa che consente di completare il processo in tempo. Nel tentativo di garantire la neutralità, è stato istituito un "comitato di garanzia" composto dal presidente del consiglio comunale, un consigliere comunale appartenente all'opposizione e un esperto di comunicazione, direttore di una televisione locale.
link esterno
[1] Rapporto finale