Problems and Purpose
Il Veneto continua ad essere la prima regione turistica d’Italia e fra le prime d’Europa con oltre 16 milioni di arrivi annuali. La crescita di arrivi però non corrisponde ad una crescita di redditività, mentre aumenta il suo impatto ambientale e sociale. Il turismo in bicicletta rappresenta una delle possibili risposte per le politiche che puntano a migliorare la qualità dell’offerta più che ad aumentare i flussi.
Questo caso si inserisce all’interno della Strategia regionale per il ciclo turismo che ha visto Regione Veneto – Direzione Turismo e Veneto Promozione realizzare un’ampia gamma di strumenti di promozione turistica e numerose attività di formazione e animazione territoriale.
In particolare, gli obiettivi specifici dell’indagine sono stati:
- Descrivere ed analizzare il cicloturismo in Veneto attraverso il coinvolgimento di 35 esperti del settore (operatori turistici privati e dirigenti di enti pubblici). Con un’indagine Delphi si è cercato di conoscere il profilo del turista, ricevere un giudizio su quanto svolto dalla Regione Veneto nell’attuazione della strategia regionale e raccogliere indicazioni tecniche per un futuro sviluppo del settore (Burighel et al., 2015, p. 5).
- Presentare i risultati del percorso in-formativo che ha visto la partecipazione di circa 250 portatori di interesse svolto nelle sette province venete. Con un’analisi qualitativa delle proposte è stato possibile raccogliere indicazioni precise per migliorare la rete ciclabile e gli strumenti di promo-commercializzazione (Ib.)
- Valutare il grado di conoscenza della strategia regionale di promozione del cicloturismo da parte degli operatori turistici (Ib.)
- Creare un network tra la Regione e gli operatori turistici attivi nel cicloturismo in Veneto (Ib.)
Nell’ambito del programma UE INTERREG IVC (2007-2013) nel 2013-2014 era stato portato avanti il progetto CHARTS (Engaging Culture and Heritage for Sustainable Tourism Development) dove, tra i 10 partner, la Regione Veneto svolgeva il ruolo di referente di good practice (ai fini del trasferimento verso altri enti interessati) per la propria politica di cicloturismo (Veneto Region, 2014, p. 8). In questo progetto emersero alcuni risultati che necessitavano di essere consolidati:
Cycle tourism promotion depends on many factors related to the local systems governance. By being a popular form of tourism in the area, cycle tourism require a participatory process involving many stakeholders and its development often depends on political choices and technicalities not involved with tourism. In particular, we encountered some difficulties with the organizations managing watercourses (Ib., cit., p. 28).
Alla luce di queste esperienze, si è deciso di continuare il rapporto tra Regione e l’Università di Padova, questa volta con lo spin-off Etifor Srl, a cui è stato richiesto di condurre un’indagine per valutare la strategia veneta, individuare indicazioni per gli sviluppi futuri e creare un network tra la Regione e gli operatori turistici attivi nel cicloturismo in Veneto (Burighel et al. 2015, p. 4-5).
Background History and Context
Il programma di promozione del cicloturismo e il potenziamento della rete ciclabile ha una lunga storia di elaborazioni, progetti dell'Unione Europea e vari studi, che appaiono piuttosto ridondanti, ma effettivamente si concentrano su aspetti diversi su tempi dilazionati, scontando un ritardo nell'adozione di strumenti partecipativi più incisivi e inclusivi sia di soggetti che di tematiche. In particolare, dal 2009, visto l'inserimento di questi progetti di sviluppo regionale nel più ampio ambito dello sviluppo delle aree rurali dell'Unione Europea in cui figurano i GAL (i gruppi di azione locale) genarati del programma di finanziamenti Leader e Leader+, si è proceduto a condurre analisi e azioni, sempre con approcci di marketing territoriale, con il coinvolgimento degli attori territoriali.
Il progetto nasce durante la lunga presidenza di Giancarlo Galan, che vinte le elezioni nel 1995 rimane in carica per 3 mandati, fino al 2010, anno in cui non verrà riproposto dal suo partito (Popolo delle libertà) a favore di Luca Zaia (Lega Nord), attualmente (2017) in carica nel suo secondo mandato. Nel 2014 Galan verrà arrestato per corruzione, concussione e riciclaggio relativamente all’indagine sugli appalti per il MOSE (la grande opera di sbarramento mobile in costruzione per risolvere il problema delle maree - troppo - alte della laguna veneta).
La Giunta regionale, con deliberazione n. 3717 del 6 dicembre 2005, approvò il progetto interregionale “Cicloturismo”, finanziato con fondi statali ai sensi della Legge 135/2001, con l’obiettivo di migliorare l’offerta cicloturistica e consentire la scoperta del territorio in modo “dolce” ed ecologico. Partecipano al progetto interregionale, oltre al Veneto, anche Friuli Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Sardegna, Umbria e Toscana in qualità di capofila. Una parte delle attività progettuali sono comuni, gestite direttamente dalla Regione capofila, e una parte è gestita in autonomia da ogni singola regione partecipante. (Del. G. R. 1807/2010, p. 1). Nell’ambito delle attività comuni venne condotta un’analisi preliminare dalla quale emerse che il settore era in crescita e i cicloturisti provenivano dai paesi del Nord Europa in cerca di itinerari attraenti dal punto di vista culturale e paesaggistico, dove poter pedalare in sicurezza e tranquillità (Ib).
Nel 2009 viene poi avviato uno studio di marketing, affidato al Dipartimento Territorio e Sistemi Agro-forestali dell’Università di Padova (TESAF). L’obiettivo era individuare alcuni itinerari facilmente identificabili dal cicloturista senza trascurare la reti di percorsi ciclabili presenti che potevano diventare oggetto di offerta in un secondo momento, quando il turista si trovava nel territorio. Per l’elaborazione del Piano di valorizzazione del cicloturismo veneto, si sono svolti degli incontri in loco con gli enti e gli operatori al fine di illustrare il progetto e ricevere indicazioni pratiche in un’ottica di “progettazione partecipativa”; la rilevazione degli itinerari è quindi avvenuta mediante il contatto diretto sia con le province, i Gruppi di Azione Locale GAL e gli Enti Parco, sia con le associazioni cicloturistiche, i tour operator, le fattorie didattiche e le guide naturalistico - ambientali (Ib. p. 2). A conclusione di tale attività, nel luglio 2010, con la nuova Giunta a guida Zaia da poco insediata, viene approvato il Piano di valorizzazione del cicloturismo veneto (Del. G. R. 1807/2010) che prevede: itinerari, escursioni con la relativa cartografia, le caratteristiche e le potenzialità turistiche e le criticità dei singoli tracciati. Inoltre si dispone un programma di implementazione concertato con le Province venete per la realizzazione di azioni di promozione, pubblicazione e pubblicizzazione del prodotto turistico, eventuali lavori di sistemazione per la sicurezza dei tracciati (€ 310.000) (Ib. p. 4). Vengono portati a termine il Piano regionale della segnaletica turistica (Del. G. R. n° 179/2012) e un programma di azioni per la promozione cicloturistica “Veneto Bike” (Del. G. R. n° 2098/2013).
Dopo questa esperienza la Regione Veneto, nell'ambito del programma UE INTERREG IVC (2007-2013), nel 2013 entra come partner guida nel progetto CHARTS (Engaging Culture and Heritage for Sustainable Tourism Development) dove, tra i 10 partner, la Regione Veneto svolge il ruolo di referente di good practice (ai fini del trasferimento verso altri enti interessati) per la propria politica di cicloturismo (Veneto Region, 2014, p. 8).
Oltre alla Regione hanno dato continuità all'iniziativa, coerentemente con il piano regionale, anche gli enti provinciali (in particolare la Provincia di Venezia), individuando ulteriori escursioni e producendo materiale cartografico, guide e brochure.
Alla luce di queste esperienze, si è deciso di portare avanti tra Regione e Università di Padova, questa volta con lo spin-off Etifor Srl, il progetto di valutazione e rilancio del Piano del cicloturismo, qui esaminato (Burighel et al. 2015, p. 4-5).
Organizing, Supporting, and Funding Entities
Regione Veneto - Direzione Turismo è l’ente che ha finanziato il progetto e l’ha promosso insieme a Veneto Promozione, una Società consortile per Azioni costituita dalla Regione e da Unioncamere del Veneto nel 2011 (Burighel et al., 2015, p. 4). La Direzione Turismo sovrintende il finanziamento e redige il Piano, Veneto Promozione si occupa del materiale pubblicitario, della stampa delle brochure, mentre per l'organizzazione del progetto, dell'indagine e dei momenti consultivi è stato ingaggiato Etifor SrL, uno spin-off dell'Università di Padova, Dipartimento Territorio e Sistemi Agro-forestali (TESAF); quest'ultimo aveva già condotto una ricerca-partecipativa dal 2009 al 2010, realizzata ai fini della costruzione del Piano strategico del cicloturismo e alle sue principali realizzazioni, formate da 2 sotto-progetti deliberati dal 2012 al 2013 (vedi Storia).
Participant Recruitment and Selection
I partecipanti alla prima parte dell’indagine con metodo Delphi sono 35 su 44 esperti del settore (operatori turistici privati, dirigenti di enti pubblici, referenti di associazione) contattati e invitati alla compilazione dei questionari (il metodo Delphi consiste nella compilazione di più questionari in tempi diversi) dai curatori di Etifor. La selezione del campione a criterio ragionato è stata effettuata sulla base dei temi riguardanti le risposte attese e quantificata sulla base della sotto-categoria di appartenenza del settore turismo (grandi tour operator, piccoli tour operator, albergatori, club di prodotto, noleggiatori bici, enti pubblici gestori di piste, Uffici IAT (Uffici per l’informazione e l’accoglienza turistica), FIAB (Federazione Italiana Amici della Bicicletta) nonché sulla copertura territoriale (Burighel et al. 2015, pp. 15-16). Non è stato menzionato come sono stati redatti gli elenchi dei contatti.
Tra i partecipanti ai focus group provinciali sono carenti i rappresentanti di associazioni e comitati per il paesaggio e la mobilità, infatti gli obiettivi sono molto più orientati alla creazione di un prodotto di destinazione turistica, dunque ad un riscontro in termini di crescita del settore che ad una mobilità ciclabile locale. In questo modo si possono perdere occasioni per costruire politiche integrate e ottimizzare le funzioni multiple delle infrastrutture.
Methods and Tools Used
"La tecnica Delphi è un processo strutturato per la raccolta di conoscenze al fine di raggiungere la convergenza di opinioni e di conseguire un consenso fra un gruppo di esperti, eterogenei al loro interno, mediante una serie di questionari che evolvono in base alle risposte ottenute nei “round” precedenti. Sviluppato agli inizi della guerra fredda con l’obiettivo di prevedere l'impatto della tecnologia in guerra, il metodo è stato pensato e sviluppato dall’Ufficio Studio e Ricerche della Rand Corporation nel 1959, ad opera di diversi studiosi fra cui Olaf Helmer, Norman Dalkey, e Nicholas Rescher. Gli esperti sono invitati a dare il loro parere su determinati temi, sia in termini qualitativi che quantitativi, in un primo questionario. Le risposte vengono raccolte in modo anonimo e rielaborate in un secondo questionario che viene nuovamente somministrato al panel di esperti. Questo processo viene ripetuto più volte fino al raggiungimento di un consenso di opinioni. La caratteristica principale di questa tecnica si basa sul fatto che gli esperti non interagiscono mai fra di loro direttamente, ma leggendo le risposte aggregate degli altri intervistati riescono a farlo in modo indiretto, modificando le proprie opinione laddove esse non coincidessero con la media del gruppo" (Burighel et al., pp. 14-15).
Il metodo del focus group permette di riunire un gruppo di persone e avviare con loro una discussione attorno a un tema desiderato, grazie alla conduzione di un facilitatore che è chiamato a stimolare la discussione attraverso domande e verificare che tutti possano esprimere la propria opinione. Attraverso tale metodologia si possono raccogliere pareri diversi, stimolare un confronto ed esplorare diversi punti di vista.Per facilitare la discussione si può fare ricorso all’utilizzo di post-it, che permettono a coloro che non sono a loro agio nel parlare in pubblico di esporre le proprie opinioni e a coloro che hanno difficoltà di sintesi di riflettere su quale sia il concetto fondamentale che vogliono esprimere (Ib., p. 17).
What Went On: Process, Interaction, and Participation
La politica del cicloturismo in Veneto è stata impostata in un’ottica di processo continuo a scadenza indefinita. Le azioni qui descritte arrivano dopo diversi anni di lancio, dopo pianificazioni e implementazioni, impegni finalizzati al coordinamento di tutto il territorio regionale.
Nel caso dell’indagine sul cicloturismo, le domande della ricerca vertevano principalmente su 3 punti (Burighel et al., p. 15):
1. Definire il profilo del cicloturista nella Regione Veneto, sia per quanto riguarda la slow bike, sia per la road e la mountain bike 2. Capire quali sono i punti di forza e quali le carenze del territorio veneto al fine di rispondere alle esigenze dei turisti e degli operatori operanti nel settore.3. Conoscere le caratteristiche dei flussi di fruitori dei principali itinerari ed escursioni individuati dalla Regione Veneto.
La campagna di indagine è stata mirata al coinvolgimento di esperti del settore turistico (compresi gestori di servizi di trasporto su barca, come indicato dalle difficoltà riscontrate nel progetto UE CHART) e ciclistico con il metodo Delphi. Il questionario è stato inviato via e-mail in seguito ad un avviso telefonico individuale. Nonostante abbiano risposto solo in 29 (più altri 6 non precisati) si è riuscito comunque a coprire tutte le categorie (Ib.). Le fasi dello svolgimento - utilizzate in questo caso - sono riassunte nei seguenti punti: - Definizione dei problemi da indagare;
- Selezione del panel di esperti, facendo attenzione che siano rappresentativi delle opinioni della popolazione;- Stesura del questionario per il “primo round”; trasmissione dello stesso al panel di esperti via mail o posta, previa telefonata;- Raccolta delle risposte e analisi;Se si raggiunge il consenso, il processo termina; viceversa, le domande con maggiore divergenza vengono rielaborate e sottoposte in un “secondo round”: gli ultimi due passaggi vengono ripetuti in più “round” finché la variabilità delle risposte non diminuisce in modo significativo (Ib.). Con la prima indagine Delphi, si è ottenuto, dopo soltanto due ‘round’ di questionari, un rapido consenso degli esperti; il risultato ha permesso di avere un profilo dei cicloturisti, un riscontro sulla conoscenza dei percorsi cicloturistici, un ordine di priorità rispetto agli itinerari più attrattivi attuali e futuri. Inoltre per tutti i quattro itinerari e per le tre escursioni sono stati individuati i punti di forza e debolezza e delle priorità di intervento per il loro miglioramento (Ib.).
Alla seconda parte dell’indagine, hanno partecipato 248 operatori che sono stati invitati ad incontri realizzati nei capoluoghi di provincia e sono stati condotti adattando il metodo del focus group.
Gli inviti sono stati indirizzati tenendo conto sempre della rappresentatività del partecipante rispetto alle seguenti categorie professionali: Dirigenti o tecnici della Provincia, operatori della ricettività, DMO (Destination Management Organization) locali, guide turistiche, tour operator, imprese di servizi, GAL (Gruppi d’Azione Locale per lo sviluppo rurale), dirigenti o tecnici dei parchi, Associazioni (p.e. FIAB), personale dei comuni, (Burighel et al., 2015, p. 15-16).
Non è chiaro dalla documentazione se tra gli esperti e gli operatori coinvolti ci fossero tour operator stranieri e comunque non si spiega come non siano stati coinvolti con questionari o interviste alcuni cicloturisti, in particolare quelli provenienti dall'estero.
Nel caso in esame, più nel dettaglio, "si è proceduto dividendo i partecipanti agli incontri in due o tre gruppi, sulla base di diversi criteri a seconda della tipologia di partecipanti presenti ad ogni incontro provinciale, al fine di rendere i gruppi il più omogenei possibile al loro interno (rispetto a provenienza territoriale, interesse agli itinerari proposti dalla Regione, interesse a prodotti turistici slow/mountain/road). Ogni gruppo è stato gestito da un facilitatore che, a seconda della grandezza dei gruppi formati, ha proceduto a un’eventuale ulteriore divisione in sottogruppi per facilitare la discussione" (Ib.).I partecipanti sono quindi stati invitati a riflettere e discutere su alcuni elementi essenziali del prodotto turistico analizzando i limiti, i punti di forza e le potenzialità da sviluppare e riportando i risultati in post-it distinti, per facilitare l’espressione delle idee di tutti i partecipanti. Durante la discussione il facilitatore ha utilizzato uno schema logico procedurale che veniva appeso su una lavagna a fogli mobili per guidare la discussione: su di esso erano illustrati riquadri con il nome della categoria da analizzare. La discussione ha preso il via con l’analisi del sistema territoriale locale, ovvero le componenti e le relazioni che compongono i territori attraversati dai percorsi e il loro sistema di organizzazione turistica. Nella categoria infrastrutture si è presa in considerazione la ciclovia e in particolare la qualità della viabilità, la pavimentazione, la sicurezza e la segnaletica. Nella categoria accoglienza si è valutato il numero e la qualità del servizio delle imprese che offrono alloggio e ristorazione. I servizi per il cicloturismo analizzati sono stati informazioni turistiche, accompagnamento, nolleggio e trasporti intermodali. In conclusione si è preso in considerazione il prodotto turistico per valutare il grado di maturità e la domanda da parte del mercato e la sua comunicazione e promozione accennando agli strumenti più idonei per la commercializzazione del prodotto (Ib., p. 17).
Gli incontri nelle province hanno prodotto un report ciascuno che evidenzia le carenze da correggere nella rete ciclabile (p.e. le carenze di manutenzione, lo scarso coordinamento tra enti), nell’organizzazione dell’accoglienza, dei servizi e della formazione; inoltre il report costituisce una prima base conoscitiva e di contatti da cui partire per strutturare la rete di operatori. Infatti, una opportunità della rete potrebbe essere quello di organizzare la nascita di club di prodotto, raggruppamenti di imprese su progetti o programmi di comunicazione congiunta, di cui si sono visti buoni risultati in alcune province (Ib., pp. 39 - 53).
Influence, Outcomes, and Effects
La ricerca è stata pubblicata alla fine del 2015 ma non risultano dalla pagina web della Regione, dedicata al cicloturismo, particolari aggiornamenti (infatti l’ultimo è avvenuto il 23/12/2015) che diano seguito ai risultati del processo. Nel complesso però i documenti e le strategie regionali paiono essere coerenti con i rapporti prodotti dai consulenti del Dipartimento Territorio e Sistemi Agro-Forestali dell'Università di Padova, prima, e da Etifor, poi. Ciò può essere confermato da come ci sia sintonia nella descrizione della strategia del cicloturismo veneto, dei suoi avanzamenti, tra i vari studi e prodotti realizzati, frutto delle delibere della Giunta regionale e del lavoro dei ricercatori di Padova (Burighel et al., pp. 9 - 13).
Così come già avvenne con il TESAF, c'è da pensare che vi sia una quasi immediata coerenza tra i prodotti dei consulente e le delibere regionali.
Alla luce di quanto sopra [ndr si intende quanto prodotto dalla collaborazione con i consulenti] e a conclusione dell’attività di collaborazione avviata con il TESAF ai sensi della deliberazione n. 2262/2009, si ritiene pertanto opportuno adottare il Piano di valorizzazione del cicloturismo veneto di cui all’allegato A) parte integrante del presente provvedimento, nel quale sono riportate due tipologie di percorsi cicloturistici: gli itinerari e le escursioni, la cartografia, le caratteristiche e le potenzialità turistiche dei medesimi e le criticità dei singoli tracciati (Del. G. R. 1807/2010, cit., p. 2).
Dal notiziario FIAB (del 22/2/2016) ci sono lamentale nei confronti del ritardo nell’adeguamento dei convogli ferroviari per il trasporto delle biciclette come occasioni mancate: proprio quando vengono consegnati nuovi convogli da Trenitalia alla Regione Veneto per la rete regionale, i vagoni adibiti al carico delle bici dispongono soltanto di 4 posti (FIAB, 22/2/16).
Tra i partecipanti ai focus group provinciali sono carenti i rappresentanti di associazioni e comitati per il paesaggio e la mobilità, infatti gli obiettivi sono molto più orientati alla creazione di un prodotto di destinazione turistica, dunque ad un riscontro in termini di crescita del settore che ad una mobilità ciclabile locale. Tuttavia si possono perdere occasioni per costruire politiche integrate e affidare così più funzioni alle ciclovie.
Analysis and Lessons Learned
Si tratta di processo a metà tra la ricerca empirica di mercato e un processo partecipativo consultivo, in cui si valuta la strategia complessiva per lo sviluppo del turismo ciclistico e puntualmente le infrastrutture fisiche, organizzative e comunicative che si sono messe in campo, così come le priorità e le possibili strategie future. Tuttavia non è investito, dal punto di vista comunicativo e del rituale politico, di nessun tipo di impegno rispetto agli esiti del percorso. La carenza informativa del sito della Regione Veneto, rispetto al tema specifico, ma anche rispetto alla produzione di atti amministrativi in generale, è molto carente. Appare dunque come un policy network chiuso, poco comunicativo con il pubblico generale, molto orientato al risultato economico, alla creazione dell’immagine del prodotto “destinazione turistica” e poco al territorio veneto, al suo paesaggio, alle infrastrutture reali (manutenzione, inter-modalità con i servizi pubblici) e sociali (formazione, coordinamento attori). E’ inserito in una politica pluriennale, che è iniziata molti anni fa (almeno dal 2005) e che continua tutt’oggi ma che ci pare troppo mirata e poco integrata con altre politiche per costituire un programma di riqualificazione paesaggistica e di miglioramento della qualità della vita complessiva. I curatori dell’indagine paiono essere consulenti di fiducia (da almeno il 2009) dei vertici politici così come i loro rapporti sembrano determinanti nello sviluppo della politica cicloturistica, ma servono ulteriori verifiche su dati più recenti per confermarlo.
See Also
References
Burighel L., Da Re R., Gallo D. Veneto in bicicletta. Opportunità per gli operatori turistici. ETIFOR Srl – Spin-off dell’Università di Padova, 2015 www.regione.veneto.it/c/document_library/get_file?uuid=636091c2-05f0-4ce...
Veneto Region, INTERREG IVC project CHARTS Good Practice Guide „Cycling for Tourists”, June 2014 www.etifor.com/upload/pagine/editor/2014-07-29_CHARTSdef.pdf
Delibere della Pubblica Amministrazione
Deliberazione della Giunta Regionale (Veneto) n° 1807 del 13/07/2010 www.regione.veneto.it/c/document_library/get_file?uuid=da7ce255-2170-4fd...
External Links
Regione Veneto - Turismo - Cicloturismo e segnaletica turistica per la rete escursionistica veneta www.regione.veneto.it/web/turismo/cicloturismo-segnaletica
FIAB - Federazione Italiana Amici della Bicicletta - “Treno+bici... basta fare i gamberi!”, notiziario del 22 feb 2016 www.fiab-onlus.it/bici/blog/item/1390-trenobici-veneto-swing.html