Problemi e scopi
La Casa dei Beni comuni è un progetto/processo di democrazia partecipativa, inclusiva ed orizzontale, promosso dall'Amministrazione Comunale di Feltre nel 2013 per favorire e valorizzare proposte e priorità deliberative dei cittadini nelle scelte di governo della città (Link 1 - Il progetto). I temi affrontati dal progetto vertono su tutte le attività amministrative, sviluppano un supporto all’elaborazione sui programmi degli amministratori come su progetti autonomi.
Storia e geografia
Feltre è una cittadina di 20.600 abitanti nelle alpi bellunesi, alle pendici delle Vette Feltrine. La popolazione dal 1921 è abbastanza stabile, le poche industrie di allora (birra, alluminio, tessile) sono ancora in attività nonostante le guerre, le crisi, le trasformazioni. Oltre all’agricoltura, anche il turismo occupa una parte importante ma non è il settore centrale. Il territorio è ricco di storia, sia di beni artistici e architettonici che di memoria militare alpina, sia per la prima che per la seconda guerra mondiale, nella quale fu zona d’operazioni di tenaci formazioni partigiane.
Il governo locale, dal dopoguerra, è stato guidato da giunte della Democrazia Cristiana per un lungo periodo, fino agli anni novanta. Dopodiché, con la crisi dei partiti storici, si sono alternate giunte a guida leghista e centro-destra e di centro sinistra. Dal 2012 è in carica il trentottenne sindaco Paolo Perenzin, con l’appoggio di un’ampia coalizione formata da PD, liste civiche, Sinistra - Feltrina. Nel giugno 2017 la formazione si ripropone e vince al primo turno con il 52,33% dei voti, ottenendo 10 seggi. La coalizione della Lega Nord ottiene gli altri 5 seggi con il 32,64%. Rispetto alle precedenti elezioni comunali del 2012, nonostante il calo nell’affluenza complessiva dal 57% al 52% degli elettori, la coalizione di Perenzin guadagna 235 voti, mentre il centro-destra ne perde 366 e il Movimento 5 Stelle circa 500.
Già dal 2012, “Partecipazione” è al primo punto del programma con gli intenti di promuovere “consulte tematiche su argomenti specifici”, l’elaborazione del “Piano di interventi della Città e del Piano comunale della mobilità” riorganizzando il Forum già esistente, istituzione di un “Seminario permanente per la partecipazione, l’inclusione e i beni comuni presso il campus universitario”, “la partecipazione alla rete dei Comuni per i beni comuni e alle reti dei comuni virtuosi” [1]. Nel 2017, il suo programma si focalizza su aspetti più tangibili, sulle linee di sviluppo sostenibile, di un turismo sostenibile, non “una città-museo, piena di visitatori o di acquirenti facoltosi di seconde case, ma desertificata nelle sue relazioni sociali e civiche” (Programma 2017, p. 2). In continuità con il progetto precedente “va elaborata la prospettiva di una nuova cittadinanza attiva e partecipata, capace di relazionarsi con l'intero territorio feltrino e di ridisegnare per esso, in uno sforzo corale, un rinnovato orizzonte” (Ib. p. 1). Si vuole tendere alla conversione dell’agricoltura al metodo biologico, dunque si vuole istituire un “Biodistretto di area vasta” attraverso un processo partecipativo e inclusivo (Ib., p. 11). Un altro processo sarebbe finalizzato alla creazione di un Parco comunale di interesse locale, tematico, che connetta attraverso opportuni corridoi ecologici le aree naturalistiche dell’area, tra cui il Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi, il Massiccio del Grappa, eccetera (Ib., p. 12). Un altro traguardo da attivare tramite “strumenti partecipativi e gruppali” è un “Osservatorio sui temi sociali e comunitari emergenti”, i problemi legati alla “salute psichica della comunità”, come il “bullismo, la violenza intrafamiliare, problemi legati all’immigrazione, l’abuso di alcool” (Ib., p. 22). Si propone di introdurre il Bilancio partecipativo con una quota di 100.000 Euro per il 2018 ma soprattutto si riconosce il contributo fondamentale dei “Laboratori di cittadinanza” per l’attuazione del programma 2012, così che si tratterebbe “ora di consolidare questo percorso con nuove sfide in avanti verso una democrazia sempre più diretta e deliberativa” (Ib., p. 26).
Il laboratori di cittadinanza vengono istituiti nel 2013 e la Casa dei Beni Comuni (è in programma una sua nuova sede) oltre a voler diventare lo spazio civico, sociale, ricreativo comunale (è in programma l’individuazione di luoghi dove insediare la Casa dei Beni Comuni anche nelle frazioni), è il luogo dove si organizzano i laboratori di cittadinanza, sia reali che online. Con l’insediamento della Giunta, nel 2012, iniziano le discussioni per la definizione del “regolamento attuativo e di gestione della casa dei Beni Comuni, definito e condiviso preliminarmente attraverso il confronto ed il dibattito in decine di assemblee ed incontri pubblici, è stato definitivamente approvato dal Consiglio Comunale il 26 marzo 2013” (Link 1 - Progetto).
Soggetti promotori e finanziatori
La Casa dei beni comuni è creata dal Comune di Feltre, con l’insediamento della prima Giunta Perenzin nel 2013; il referente è l’Assessore alla democrazia partecipativa, beni comuni, ambiente e mobilità Valter Bonan. E’ stata attivata una segreteria apposita e durante gli anni del mandato sono state attivate collaborazioni con formatori e facilitatori dello IUAV di Venezia ed esperti di altre Università e professioni. Non ci sono dati sulle risorse finanziarie impiegate.
Selezione dei partecipanti
Come da regolamento (2013) “Il Comune di Feltre promuove la formazione della Casa dei Beni Comuni per garantire la democrazia nel governo della città e al fine di tutelare i beni materiali e immateriali di appartenenza collettiva e sociale che sono garanzia dei diritti fondamentali di cittadinanza” [...] “Tale obiettivo è realizzato attraverso la partecipazione dei cittadini, ivi inclusi i migranti, singolarmente o in forma associata” (Regolamento, 2013, art. 1).
Laboratori di cittadinanza. L’iscrizione ai laboratori di cittadinanza può avvenire attraverso il portale web del Comune dedicato ai processi partecipativi tramite un modulo on-line oppure attraverso un modulo cartaceo che può essere consegnato allo Sportello partecipazione. Al massimo è possibile iscriversi a 3 laboratori (Regolamento, art. 5). I Consiglieri comunali possono iscriversi ai laboratori, ma se partecipano, anche se non iscritti, possono intervenire solo su richiesta del facilitatore (Ib., art. 6). Le riunioni dei laboratori avvengono presso locali di disponibilità del Comune e gli iscritti ricevono l’avviso tramite invio per posta elettronica; l'invito è pubblicato nel portale web dedicato e affisso presso lo sportello Partecipazione, almeno dieci giorni prima della data della riunione stessa (Ib., art. 6). I laboratori sono pubblici, ma se non si è iscritti non si può intervenire. E’ spesso presente l’Assessore Bonan.
Forum dei laboratori. Sono aperti “alla partecipazione di tutti i cittadini ivi compresi i migranti, i gruppi, le associazioni, i comitati, le reti operanti sul territorio di Feltre e ne sono membri tutti coloro che risultano iscritti ad almeno un Laboratorio di Cittadinanza come definito all'Art. 5”. Nella prima riunione annuale si individua collegialmente fra i propri membri il coordinatore del Forum stesso (Ib., art. 10). In questi incontri è spesso presente il Sindaco e gli assessori competenti, oltre ad altri esperti in base alla tematica affrontata. Seppur invitati non ci sono informazioni relative alla presenza dei consiglieri comunali.
Assemblee tematiche, frazionali o di quartiere. L’Amministrazione deve convocare almeno una volta l’anno l’assemblea tematica, ovvero possono essere “indette dal Sindaco o dall'Assessore competente, comunicate alla cittadinanza tramite i mezzi di informazione il più inclusivi possibile” [...]; “i cittadini possono richiederla con la presenza dell’Amministrazione “qualora ne ravvisino la necessità o l'opportunità, su richiesta motivata, accompagnata da un congruo numero di firme di cittadini, indirizzata al Presidente del Consiglio Comunale e discussa dalla conferenza dei Capigruppo Consiliari. Qualora la Conferenza dei Capigruppo ritenga di non accogliere la richiesta di indizione dell'Assemblea, dovrà illustrarne le motivazioni ai richiedenti per iscritto” (Ib., art. 11). Anche qui possono essere invitati esperti, che non è specificato - come in tutti gli altri casi - come vengano scelti; si presume tramite contatto diretto dell'Amministrazione.
Metodi e strumenti
Laboratori di cittadinanza Ideati dopo un confronto pubblico, dal Comune di Feltre nel 2013, sono “un organo propositivo, espressione di istanze partecipative dirette della popolazione, con funzioni consultive e di elaborazione di proposte deliberative da sottoporre all’Amministrazione Comunale relativamente alle aree tematiche di competenza” (Regolamento, 2013, art. 4). Essendo regolamentato dall’Amministrazione è un istituto della partecipazione al quale l’Amministrazione stessa si sottopone con impegni scritti e procedure da rispettare. I laboratori sono 7, ciascuno dedicato ad un’ampia area tematica (p.e. uno è dedicato ad “Ambiente, paesaggio, agricoltura, produzioni, turismo”; un secondo a “Politiche del lavoro, commercio, attività produttive” e così via); Si tratta di incontri abbastanza informali con un facilitatore non professionista scelto all’interno del gruppo (art. 6). I loro lavori sono collegati al portale Casa dei beni comuni dove ognuno uno spazio blog di discussione dedicato (link 1 - Laboratori), in cui vengono riportati gli avvisi di convocazione delle assemblee e dei forum dei laboratori, nonché i verbali sintetici. Talvolta vengono invitati esperti anche di livello nazionale.
Assemblee tematiche di frazione o di quartiere. Si tratta di assemblee pubbliche istituite da un apposito regolamento (2013). “Sono spazi di consultazione e dialogo fra l'Amministrazione e la Cittadinanza su tematiche d’attualità, iniziative strategiche, specifiche problematiche frazionali, o questioni d'emergenza inerenti l'azione amministrativa [...] e rappresentano episodi puntuali di partecipazione diretta dei cittadini allo svolgersi dell'azione di governo. Le assemblee tematiche non sono concepite come vincolanti nelle scelte amministrative, ma sono strumenti di trasparenza e momenti di confronto utili per poi attuare processi decisionali condivisi” (Ib., art. 11). Anche qui talvolta vengono invitati esperti come per i laboratori.
Deliberazione, decisioni e interazione con il pubblico
Dall’aprile 2013 l’assessore Bonan inizia a impostare i lavori della Casa dei beni comuni oltre a darle uno spazio fisico presso il Campus Universitario in via Borgo Ruga a Feltre. Ai facilitatori (previsti dal regolamento, art. 6) viene proposto un corso di formazione sviluppato in 3 incontri (2 giornate e 1 serata) curato da 3 docenti, ingegneri e architetti, dottori di ricerca, ricercatori in università italiane su: tecniche, esperienze, buone pratiche di partecipazione. Nel blog del sito seguono altre comunicazioni di Bonan, e fino al 3 agosto tuttavia non pare esserci ancora un facilitatore per il gruppo Beni comuni, o almeno non ci sono comunicazioni in merito, nonostante fosse all’odg la sua nomina. Le comunicazioni di Bonan sono anche aggiornamenti trasversali ai gruppi e avvisano sulle “proposte dei laboratori che si fanno decisioni” come quella orti comuni e sul cinema all’aperto [2]. Del laboratorio del 10/9/2013 non risultano i partecipanti né il numero, tuttavia un facilitatore, diverso dall’Assessore, deve essere stato trovato. Si parla di Piani d’Azione per l’Energia, il Patto dei sindaci, e quali provvedimenti prendere per migliorare l’efficienza energetica, l’aumento del ricorso alle fonti rinnovabili e al risparmio energetico. Viene illustrato il progetto Energy Web Feltre per centralizzare le informazioni sui consumi energetici e l’efficienza degli edifici della città. Vengono date indicazioni sul documento, sulle regole (p.e. sulle emissioni di polveri sottili dovrebbero essere più coercitive); la necessità di una figura addetta all’urbanistica che segua l’aspetto energetico e che vengano fatti dei controlli. Prevedendo un albo comunale per la figura del certificatore energetico si deve tutelare la libera concorrenza e l’iscrizione all’albo comunale va bene solo se è condizione necessaria per l’affissione della targa comunale all’ingresso dell’immobile. Per gli impianti del comune si dovrebbero prevedere degli sistemi di telecontrollo e telegestione, per risparmiare addetti. Per gli incentivi la strada non è semplice perché gli oneri di urbanizzazione sono già azzerati. Si punta dunque sulla formazione di tecnici e costruttori e alla sensibilizzazione dei cittadini [3]. Gli incontri si tengono circa una volta al mese. Si susseguono inoltre convegni, conferenze, occasioni di dibattito e i forum dei laboratori. Viene elaborata una revisione alla bozza del regolamento edilizio in materia di energia.
Come detto precedentemente, le convocazioni di Bonan sono trasversali e possono riguardare, come in questo esempio, più gruppi. Il 28 gennaio 2014, vengono convocati i laboratori agricoltura, ambiente e beni comuni, con all’odg: l’aggiornamento relativo all’opposizione alla realizzazione di una centrale idroelettrica sullo Stien; la proposta di avviso pubblico per l’assegnazione “Orti Comuni”; l’avviso pubblico per l’assegnazione terreni per produzioni agricole, l’avviso per l’assegnazione legna da ardere per famiglie in difficoltà e iniziative a sostegno della campagna “No OGM” [4]. Le convocazioni - comprese quelle delle assemblee tematiche e di incontri, seminari, convegni culturali - si susseguono al ritmo di 2-3 al mese (p.e. nuova mobilità sostenibile a Feltre; valorizzazione turistica; dati sulla qualità dell’aria); intanto le revisioni sul regolamento edilizio in materia di energia vengono inviate alla Giunta. A parte questo tema del laboratorio, sul resto non ci trovano sempre adeguati riscontri (report, resoconti, dati sulla partecipazione effettiva). Del forum sulla mobilità sostenibile del 19 giugno c’è un video con il solo intervento introduttivo del sindaco (11 min.), ci sono le slide a supporto di un intervento degli studenti di un istituto superiore su un percorso effettuato per la città di Feltre assieme ad un portatore di handicap in sedia a rotelle; e le slide del nuovo piano della mobilità, degli interventi sulle infrastrutture della mobilità leggera (handicap, pedonale, ciclabile, ecc.), sui posteggi auto e le regolamentazioni. Non ci sono report su nient’altro: eventuali interventi, questioni critiche, eccetera [5].
Il 14 novembre 2014 viene convocato un Forum pubblico sul primo anno di esperienza della Casa dei beni comuni, per fare un bilancio dei risultati, sulle criticità emerse e i necessari miglioramenti organizzativi. Nel primo anno si registrano 133 incontri (tra assemblee, riunioni, forum ed eventi) e si considera che già alcune proposte emerse nei Laboratori sono divenute scelte operative in tutti i settori. Il regolamento di Feltre è diventato caso studio ed è stato mutuato in altre realtà comunali di diverse regioni. Il report è disponibile ma non c’è un conteggio (nemmeno stimato) delle presenze, né foto o video. Vengono riportati alcuni dati, oltre a quelli già menzionati si specifica che 8 proposte sono divenute atti amministrativi, gli iscritti ai laboratori sono 281 e le visualizzazione al portale dedicato sono 64.934 e 80 sono i documenti pubblicati. Da più interventi viene segnalata la necessità di ampliare la diffusione dell’informazione sui laboratori che non può essere circoscritta al solo portale web, inoltre i laboratori sembrano troppi e dovrebbero essere ulteriormente aggregati per tematismi più vasti. Quando si sono decentrati gli incontri nelle frazioni la partecipazione è stata più ampia. Sugli atti e le proposte che tendono a diventare deliberative bisognerebbe invitare le associazioni di riferimento. Andrebbe approfondita la formazione dei facilitatori. Ogni assessore dovrebbe coordinarsi meglio con i laboratori e presentare periodicamente il proprio programma di lavoro per armonizzarsi con essi. Inoltre è emersa la richiesta di una convocazione trimestrale del forum laboratori per relazionarsi con la Giunta [6]. Il 24 febbraio 2015, un post del sindaco conferma di poter procedere con la convocazione trimestrale del Forum Laboratori e che ciò servirà ad informare i programmi della Giunta in modo tale che i laboratori potranno scegliere se concentrarsi su progetti autonomi o se lavorare sulle azioni della Giunta. Inoltre ciò serve “a trovare un metodo di lavoro comune, per produrre una ricaduta concreta nei programmi amministrativi” e questo verrà testato con “la stesura partecipata del Bilancio di previsione 2016” e per non sovraccaricare troppo gli appuntamenti si decide di accorpare alcuni laboratori. Seguono le date degli incontri [7].
Procedono gli incontri dei vari laboratori. Sulla mobilità ad esempio, dopo i vari incontri e dopo un paio di settimane dalla conclusione della discussione finale nel Forum sul Piano Generale del Traffico Urbano (19/5/2015), viene adottato il piano (8/6/15) Nel novembre 2015 si aggiunge il tema sul regolamento di polizia rurale sul corretto uso e smaltimento dei fitofarmaci; sono invitati esperti di livello nazionale. Il 20 giugno 2016 è convocato il Forum generale dei laboratori sul Progetto di valorizzazione e riuso dell’ex-caserma Zannettelli, sede del battaglione alpini “Feltre”; un’antica caserma dismessa da qualche anno dall’esercito. La caserma viene ripulita con l’aiuto dell’Ass.ne Nazionale Alpini e viene riaperta per una visita pubblica e un rancio di comunità. Il processo partecipativo è curato da un team dello IUAV di Venezia e si articola in incontri nelle frazioni, nella realizzazione di un sito appositamente dedicato (Link 2) di interviste e laboratori, però non sono disponibili i verbali degli incontri, ma solo le convocazioni. Ci sono tavole dei rilievi architettonici ma non ci sono informazioni disponibili sulla caserma, la sua storia e le sue condizioni e dotazioni attuali di usabilità. Su questo progetto è stato attivato anche il canale Facebook. Fino a novembre continuano i laboratori e i Forum, parte il progetto Biodistretti e quello sull’illuminazione Cittadella di Feltre. Il 20 dicembre viene convocato il Forum generale per discutere la proposta finale elaborata dallo IUAV relativa al processo svolto. L’incontro è iniziato alle 18 e si è concluso alle 22:30 con una pausa buffet con prodotti locali di mezz’ora. Sia per questo caso sia per gli altri, come la convocazione congiunta laboratori con la Giunta e l’assemblea tematica di fine mandato non ci sono verbali, né video, né foto. Non sono state rilevate informazioni sul ruolo avuto dalle associazioni e dai consiglieri comunali per tutti gli schieramenti. E' stato sempre assicurato che gli esiti dei processi venivano tenuti in considerazione dalla Giunta e che il loro mancato recepimento totale o parziale sarebbe stato debitamente motivato. Non ci risultano comunicazioni su questo aspetto, nel portale dedicato.
Influenza, risultati ed effetti
I provvedimenti presi - secondo le comunicazioni dell'Assessore Bonan - attraverso i processi partecipativi durante il primo mandato sono i seguenti:
- Progetto “La terra a chi la coltiva” orti comuni ed aziende agricole.
- Delibera riconoscimento Famiglie di Fatto.
- Progetto “La Memoria ritrovata-Tina Merlin”.
- Piano di Azione per le Energie Sostenibili.
- Rassegna Cinemaggiore.
- Regolamento e definizione organizzativa “L'albero riciclone”.
- Regolamento per i requisiti relativi alla sostenibilità ambientale degli edifici e all'utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili.
- Regolamento per la convivenza civile.
- Organizzazione “La festa dei popoli”.
- Individuazione comunicazione turistica e progetti integrati “Feltre Borgo Verticale”.
- Piano Generale del Traffico Urbano.
- Elaborazione progettuale soluzioni P.I. Piazza della Lana.
- Regolamento di Polizia Rurale (utilizzo fitofarmaci).
- Programma di valorizzazione e riuso dell'ex caserma Zannettelli.
- Elaborazione articoli relativi ai Beni Comuni da inserire nello Statuto Comunale.
Dai risultati elettorali del 2017, il programma di governo - così caratterizzato in chiave partecipativa - sembra aver funzionato soprattutto nell’aver veramente trasferito una importante quota di responsabilità (empowerment) a un buon numero di cittadini. I prossimi anni - in continuità con quanto realizzato - serviranno da ulteriore verifica per il modello oppure potranno aprire a considerazioni sull'influenza di altri fattori indipendenti da questo. Sull’entità reale dei cittadini coinvolti, non ci sono statistiche ufficiali, a parte il numero di iscrizioni che come sappiamo può essere multiplo. Ad ogni modo possiamo dire che non sono meno di 154. Il caso ha attirato l’attenzione di media non mainstream come Comune.Info che ne ha riportato brevemente l’esperienza tramite un’intervista all’Assessore Bonan [8]. Anche i media locali tradizionali hanno dato ampia copertura al caso e ai vari appuntamenti, soprattutto sul caso Zannettelli.
Analisi e lezioni apprese
Il sito dedicato è strutturato come una sorta di duplicato di una mailing-list, non ci sono interazioni e discussioni reali ma solo avvisi. Anche la documentazione allegata è scarsa e lacunosa. Così si perde traccia del lavoro svolto e non si dà conto di una adeguata trasparenza. Servirebbero sopralluoghi per capire se la comunità non è particolarmente attratta dai media digitali e non si riferisca a forme di memoria storica e archiviazione pubblica più concrete (magari cartacee) e locali. Altro aspetto che rimarca la scarsa trasparenza è la totale assenza di dati sulle risorse finanziarie impiegate. Mancano statistiche più dettagliate sui cittadini partecipanti, sul ruolo degli stranieri ad esempio, sulle categorie deboli.
La puntuale convocazione del percorso sembra esser stata criticata perché troppo delegata al portale web dunque potrebbe esserci stato un cambio di canale in corso d’opera. Tuttavia le condizioni di inclusione e condivisione del percorso con gli attori, seppure non siano stati attivate azioni di outreach particolari (almeno per i gruppi analizzati), per una cittadina di quelle dimensioni sembrano ottemperate. Eppure anche qui sono giunte critiche - alla fine del primo anno di attività - relative alla mancata sollecitazione delle associazioni/organizzazioni quando si affrontano determinate questioni nei laboratori che possono diventare decisioni. Probabilmente, recepite le critiche l’approccio è cambiato, infatti in altri casi è apprezzabile il coinvolgimento diretto di portatori di handicap per fare una ricognizione delle situazioni critiche della mobilità urbana ai fini dell’elaborazione del piano. Gli attori del territorio sono stati poi abbastanza presenti; in particolare, nella definizione del regolamento di polizia rurale sull’uso dei fitofarmaci erano rappresentate diverse sigle; si è notata molto meno la presenza dei consiglieri comunali. Tuttavia gli esperti in campo sono scelti dall’amministrazione che ha orientamenti espliciti e non è possibile stabilire fino a che punto tutte le posizioni siano state rappresentate. Questo dubbio rimane, in quanto, dai report visionabili, appare che i vari processi attivati non riescano mai a far emergere divergenze e conflittualità di una certa consistenza.
Sull’incremento della rappresentatività delle fase finali che precedono l’adozione o la decisione definitiva non ci sono stati sforzi particolari. Le convocazioni nelle frazioni si sono dimostrate più partecipate (e le critiche pervenute lo avevano fatto notare e ne avevano sollecitato un maggiore ricorso) ma non è stato possibile rilevare se fossero state incrementate, comunque non sono state mai create più edizioni di una stessa convocazione, per ampliare lo spettro dei partecipanti in base alla differenziazione dei tempi e dei luoghi di convocazione; e soprattutto, non sono stati mai attivati strumenti meno impegnativi, di una convocazione, e più quantitativi (p.e. sondaggi, interviste, questionari, messaggistica).
Fonti secondarie
Programma (2017) 2017-2022, Paolo Perenzin sindaco > http://cdn1.regione.veneto.it/alfstreaming-servlet/streamer/resourceId/8028981b-81c7-4a64-acc8-d0976a5171f0/00_Programma%20PAOLO%20PERENZIN.pdf (ril. 5/2/18).
Regolamento (2013) “Feltre per la democrazia dei beni comuni” (Del. Consiglio Comunale, 26/3) > http://partecipo.comune.feltre.bl.it/regolamento-feltre-la-democrazia-dei-beni-comuni (ril. 5/2/18).
Link
- Casa dei beni comuni - laboratori di cittadinanza > http://partecipo.comune.feltre.bl.it/home (ril. 5/2/18).
- Partecipo Zannettelli - Programma di valorizzazzione dell’ex-caserma Zannettelli > https://partecipozannettelli.org (ril. 5/2/18).
Note
[1] Partito Democratico - Perenzin sindaco - Il programma > https://pdfeltre.files.wordpress.com/2012/04/volantino-definitvo.pdf (ril. 5/2/18).
[2] Bonan V., laboratori operativi: cineforum, 3/8/2013 > http://partecipo.comune.feltre.bl.it/laboratori-operativicineforum (ril. 5/2/18).
[3] Benvegnù L., Laboratorio Beni comuni, verbale del 10/9/2013 > http://partecipo.comune.feltre.bl.it/laboratori-operativicineforum (ril. 5/2/18).
[4] Bonan V. Convocazione laboratori, 22/1/2014 > http://partecipo.comune.feltre.bl.it/convocazione-laboratori-agricolturaambientebeni-comuni (ril. 5/2/18).
[5] Report Quarto Forum Mobilità Sostenibile, 16/6/2014 > http://partecipo.comune.feltre.bl.it/report-quarto-forum-mobilità-sostenibile-feltre-16-giugno-2014 (ril. 5/2/18).
[6] Report Forum Laboratori primo bilancio, 14/11/2014 > http://partecipo.comune.feltre.bl.it/forum-laboratori-primo-bilancio-attività (ril. 5/2/18).
[7] Perenzin, P., Incontri trimestrali dei Laboratori: si parte! 24/2/2015 > http://partecipo.comune.feltre.bl.it/forum-laboratori-primo-bilancio-attività (ril. 5/2/18).
[8] Cacciari, P., Se l’assemblea è cittadina, in ComuneInfo, 2/8/2014 > https://comune-info.net/2014/08/feltre-assemblea/ (ril. 5/2/18).