Problemi e scopi
Il progetto integrato di riqualificazione e rigenerazione urbana si prefigge interventi di tipo urbanistico, architettonico, sociale ed economico destinati all’area della stazione ferroviaria di Fontivegge (Perugia) e dei quartieri immediatamente limitrofi, affetti da fenomeni di microcriminalità e degrado.
“Si tratta di un progetto che l’Amministrazione Comunale ha posto al centro del programma di mandato per contrastare i fenomeni crescenti di marginalità sociale e di microcriminalità diffusa e che hanno fatto di questo contesto l’ambito più problematico della città” (Comune di Perugia, 2016a, p. 1). Nel documento vengono pubblicate le immagini di numerosi articoli di quotidiani locali di cui si riportanto le parole: rissa, alcol e vendette, prostitute, paura, lite in strada, caos, minorenni aggreddiscono passanti, calci e pugni, rapinata alla stazione, incubo stazione, accoltellato, bande, morsi da ubriaco (Ib., p.1). Si aggiunge inoltre che “diverse ricerche hanno evidenziato come la zona sia affetta da un alto tasso di criminalità che ha favorito la creazione di un clima poco piacevole e la percezione del senso di incuria” (Ib.). “Un’analisi condotta su un campione di city users nel 2010 dava conto dell’elevato livello di percezione di insicurezza associato allo spaccio della droga ed alla prostituzione. Percentuali superiori al 50% degli intervistati attestavano, in particolare, l’insicurezza dei percorsi pedonali per la presenza di giovani dediti al policonsumo di droghe e alcol e di migranti di diverse etnie, che hanno di fatto monopolizzato il transito di Piazza del Bacio e del portico sottostante l’ex-UPIM. L’ambito preso in considerazione non è dunque una periferia tradizionalmente intesa; è anzi una zona centrale della Perugia contemporanea ove la residenzialità è mutata a danno delle famiglie tradizionali” (Ib., p.1-2).
Intervento progettato. “Nel rispetto del principio 'consumo di suolo zero', il progetto prevede un’azione di recupero di quasi tutti gli edifici dismessi o sottoutilizzati presenti nell’area per attivare servizi di rango urbano: una biblioteca per ragazzi con laboratori innovativi dedicati alle arti grafiche; un coworking per promuovere e sostenere la nascita di nuove imprese, specie giovanili; un nuovo centro fitness di iniziativa privata; l’insediamento della Croce Rossa Italiana, un nuovo centro di aggregazione rivolto alle famiglie, agli anziani, agli sportivi ed ai cittadini in genere, infine il recupero di un importante edificio scolastico. Il progetto vuole “connettere ed integrare in un unico disegno la realtà urbanistica e sociale dei due quartieri, ricollegandoli in modo più efficace” (Ib., p. 3-4). “La proposta consta, in particolare, di una serie di interventi puntuali facilmente attuabili, in quanto realizzati prevalentemente su immobili pubblici, e da una serie di interventi diffusi (videosorveglianza, pubblica illuminazione oltre a quelli di natura sociale destinati prevalentemente ai giovani) tendenti a migliorare il livello di vivibilità, di sicurezza e di decoro dell’area” (Ib. 2). A parte gli ambiti di proprietà pubblica (Comune, ATER), negli ambiti di proprietà di RFI (Rete Ferrovie Italiane) sono state stipulate apposite intese, così come negli ambiti di proprietà privata (Ib., p.10).
Processo partecipativo. “In vista della stipula della Convenzione con la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Comune ha attivato un processo partecipativo gestito da professionisti della partecipazione e svoltosi nei mesi di novembre e dicembre 2017, che ha coinvolto la comunità locale e gli stakeholder, con i seguenti obiettivi:
- illustrare le finalità e i contenuti del progetto generale;
- partecipare e condividere alcuni interventi specifici, sulla base delle indicazioni funzionali contenute nei progetti preliminari già approvati dall’amministrazione comunale, al fine di recepire in sede di elaborazione dei successivi livelli di progettazione, eventuali istanze e proposte dei cittadini e dei diversi portatori di interesse” (Lorenzo, V., 2017, p. 3).
Storia e geografia
Il capoluogo umbro è una città storica distesa su un’altura, in una posizione centrale rispetto alle pianure fertili della Valle di Chiana (a nord ovest) e della Valle del Tevere umbra, longitudinale alla regione. Con il dopoguerra ha visto una rapida e graduale crescita demografica, passando dai 95.310 abitanti del 1951 ai 173.000 attuali (luglio 2017) di cui oltre 20.000 stranieri (circa il 12%).
Dal 1995 la città è governata dal centro-sinistra, fino al 2014, anno in cui, al primo turno, il sindaco in carica W. Boccali, con una ampia coalizione di centro-sinistra prende il 46,5% dei voti e il centro-destra raggiunge il 26%, il Movimento 5 Stelle, in forte crescita rispetto alle precedenti amministrative del 2009, prende 16.225 voti (19,08%). Al secondo turno Boccali però, dei suoi 39.582 voti, ne riconta soltanto 25.666, mentre Romizi, il candidato del centro-destra ne guadagna, superando Boccali, con 35.469 voti (58%). Nel programma di Boccali la partecipazione ricorre come termine generico oppure come “forme di partecipazione e confronto a costo zero ma in grado di responsabilizzare la cittadinanza e allargare le scelte e l’azione amministrativa” [...] “come le consulte di quartiere” [2]. Nel programma di Romizi il tema partecipazione non ha rilevanza se non vaga e generica sotto qualche tema.
Il tema sicurezza è presente in entrambi i programmi. Il PD di Boccali “Perugia Città Sicura” lo indica come quarto di 6 punti. Romizi lo pone al terzo di 14 punti.
La sicurezza per il PD di Boccali è una città “dove si vive bene, dove c’è coesione sociale, integrazione, dove c’è fermento, cultura e dove gli spazi di vita associata e di aggregazione sono pienamente sfruttati. E’ una città vissuta” (PD Perugia, programma 2014, p. 14-15). Significa operare su più versanti e settori: cultura, mobilità, interconnettività, i servizi (Ib.). Costruire maggiore coesione sociale e welfare (Ib.) e partecipazione (vedi sopra ‘Consulte di quartiere’). In un contesto vivibile e pieno di fermento “vanno continuati e consolidati i programmi del Comune e dello Stato in materia di controllo del territorio, di prevenzione e contrasto alla criminalità e alla violenza. Il riferimento è alla realizzazione di progetti contro la violenza, alla collaborazione con le istituzioni competenti per l’adeguamento dei presidi sul territorio, in particolare nel centro storico, per il contrasto alla criminalità e allo spaccio di droga. Con sempre crescente attenzione si dovranno approfondire le tematiche relative alle infiltrazioni mafiose sul territorio e a fenomeni di criminalità organizzata” (Ib., p. 16).
La situazione della sicurezza a Perugia per Romizi è molto più grave. “Lo stato di sofferenza in cui versa la città, la diffusione della droga ed il diffondersi di atti di vandalismo e microcriminalità impongono l’adozione di un’urgentissima terapia d’urto su vari frontI” (Comune di Perugia, 2014a, Programma di mandato, p. 7). “Oltre a quello necessario dell’interazione fra le diverse forze dell’ordine e della circolazione del flusso di informazioni provenienti dai cittadini, un fondamentale ambito di azione è quello della conservazione del decoro urbano, in quanto è statisticamente provato che dove questo viene trascurato più frequenti sono gli atti di vandalismo e microcriminalità, nonché la concentrazione di soggetti legati al mondo dello spaccio, della prostituzione e della malavita in generale. Altro contesto in cui occorre agire è quello della scuola. Interventi di prevenzione e di conservazione debbono pertanto agire di pari passo” (Ib.). Gli interventi indicati si riferiscono ad un incremento delle misure di sorveglianza e controllo, con nuclei operativi speciali della polizia municipale, telecamere pubbliche e private, incremento dell’illuminazione pubblica, sulla conservazione e il decoro urbano con interventi di ‘risanamento’ in tutti i quartieri della città, prevenzione nelle scuole su droga, bullismo e vandalismo. Il sindaco punta anche “all’organizzazione di eventi culturali e turistici con l’intento di intensificare la presenza di cittadini e turisti nel centro storico e nelle periferie, e non solo negli inerari consolidati, per contrastare il degrado ed il disagio che nasce nei luoghi anonimi e privi di socialità e favorire forme di associazionismo, basandosi su esperienze pregresse di comitati spontanei di cittadini. Il risarcimento della Città, arriverà anche attraverso la comunicazione sul recupero di una immagine di città partecipata e, pertanto, sicura” (Ib.).
Con il D.P.C.M. (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri), 25 maggio 2016 “Bando per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie” il Governo Italiano guidato da Renzi intende porre un rimedio agli allarmanti problemi di degrado e povertà in cui versano diverse periferie urbane italiane; il Comune e la Regione Umbria colgono l’opportunità dei fondi statali e si candidano per la riqualificazione dell’area di Fontivegge e Bellocchio di Perugia (Comune di Perugia, 2016a).
Il costo complessivo previsto degli interventi consiste in 36.708.000 Euro, avrà un impatto su 3.375 residenti, 1.800 famiglie, 647 over-65 anni, circa 3.000 giovani coinvolti nelle attività rigenerative, 16.500 utenti della mobilità pubblica, 43 operatori commerciali (Ib., p. 8-9).
Il quartiere di Fontivegge. Sorge intorno alla ottocentesca stazione ferroviaria di Perugia, è stato oggetto negli anni ’80 di una rilevante operazione di ristrutturazione urbanistica. L’intervento rimasto incompiuto non è riuscito a catalizzare funzioni e contenuti sociali ed economici. La piazza è rimasta defilata rispetto ai flussi che attraversano il quartiere e la stazione del Minimetrò (progettata da Jean Nouvel) che ha conferito all’area il ruolo di nodo intermodale principale del trasporto cittadino, risulta in posizione periferica rispetto alla zona. “La piazza antistante la stazione (piazza Vittorio Veneto) pur configurandosi come elemento di identificazione della genesi di Fontivegge e baricentro topografico dell’intera area, si presenta oggi come mero snodo viario per il transito e la sosta dei bus, dei taxi e delle auto private. Il dato più preoccupante che oggi riguarda Fontivegge è correlato alla presenza di diversi immobili in abbandono, sia di proprietà pubblica (ex scalo merci ed ex casa cantoniera di proprietà RFI) che di proprietà privata (edificio ex Upim posto a cavallo tra Piazza del Bacio e la stazione). In definitiva, sia l’impoverimento del capitale sociale sia lo stato di abbandono di molti immobili è ciò che ha determinato l’attuale carattere di “non luogo” di questa zona, nella quale i cittadini non si riconoscono, lasciando spazio alla diffusione della microcriminalita” (Ib., p. 3).
Quartiere di Bellocchio. “Situato a valle della stazione ferroviaria e collegato al quartiere Fontivegge da un angusto sottopasso pedonale, nasce negli anni quaranta come un quartiere a bassa densità destinato agli operai della Perugina. Negli anni ’70, ‘80 e ’90, l’insediamento sarà oggetto di una tumultuosa trasformazione urbanistica ad elevata densità che ha, suo malgrado, favorito l’importazione dei fenomeni di marginalità sociale generatisi nell’area della stazione ed il radicamento di importanti fenomeni di prostituzione, immigrazione clandestina e spaccio e che ormai stanno per estendersi anche al limitrofo quartiere residenziale di Madonna Alta” (Ib., p. 3).
Soggetti promotori e finanziatori
Comune di Perugia. Sindaco, Andrea Romizi; Assessore al marketing territoriale, sviluppo economico e progettazione europea - arredo urbano, Michele Fioroni; Assessore all’urbanistica, edilizia privata e sport, Emanuele Prisco; sono i referenti della Giunta. I settori tecnici dell’amministrazione sono impegnati tutti (mobilità e infrastrutture, engineering, beni culturali e sicurezza sul lavoro, sistemi tecnologici -energia, risorse ambientali, smart city e innovazione, edilizia scolastica e sportiva, servizi sociali, attività culturali, biblioteche e turismo, decentramento. Il coordinamento generale è dell’ing. arch. Enrico Antinoro (Comune di Perugia, 2016a).
Regione Umbria. “Per avviare il risanamento dell’area sono state già convogliate in essa parte delle risorse finanziarie dell’Agenda Urbana, a valere sui fondi FESR e FSE POR Umbria – DGR 2011/2015” (Ib., p. 1-2).
Governo Italiano. Finanzia una parte importante del progetto con il D.P.C.M. (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri), 25 maggio 2016 “Bando per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie” con 16 milioni di Euro (Link 1 - Rassegna stampa).
Studio GeoSofia - Knowledge in process - di Viviana Lorenzo, architetto e esperta di processi partecipativi che, per la gestione dei singoli incontri previsti e la predisposizione degli elaborati grafici di supporto, si è avvalsa della collaborazione del prof. Raymond Lorenzo (co-conduttore) e Pietro Pedercini (facilitatore e grafica).
Non è dato il costo sostenuto dalla committenza (Comune di Perugia) per il processo partecipativo.
Selezione dei partecipanti
Sulla base di una mappatura dei potenziali soggetti interessati e degli stakeholder principali per le aree coinvolte, sviluppata incrociando gli elenchi delle associazioni culturali, sportive, ricreative, sociali e di categoria in possesso dell’amministrazione, con l’individuazione puntuale dei servizi comunali e delle realtà educative presenti, con elenchi di amministratori di condominio, nonché prendendo contatti diretti con gruppi informali attivi nel territorio (come nel caso del Piedibus di Madonna Alta), è stato costruito un elenco a cui sono stati aggiunti i partecipanti del precedente percorso partecipato per la costruzione dell’Agenda Urbana e del percorso Futuro nel Verde (Lorenzo, 2017, p. 7).
Tavolo di Coordinamento dal Settore Area Governo e Sviluppo del Territorio. Data l’importanza dei temi affrontati è stata inoltre ritenuta indispensabile ai fini del percorso, la partecipazione attiva oltre che dei tecnici e RUP dei vari progetti, dei Dirigenti e degli Assessori di riferimento (Ib.). A tale elenco è stato inviato un formale invito attraverso l’email istituzionale del Comune di Perugia, al quale è stato allegato un manifesto, poi affisso come locandina nei giorni antecedenti agli incontri nelle aree del progetto presso gli esercizi commerciali più in vista e i servizi comunali (Ib.).
Incontri partecipativi e conoscitivi. Il percorso è iniziato con 2 momenti di informazione e condivisione svoltisi, il primo presso il CVA La Piramide di Madonna Alta e il secondo presso la Casa del Parco della Pescaia. Le due location sono state scelte perché centrali rispetto alle aree principali coinvolte nel progetto e perché punti di riferimento per le attività delle comunità locali (Ib.). A questi incontri era presente il sindaco, gli assessori, i dirigenti dei settori tecnici, i facilitatori di processo Viviana Lorenzo e il prof. Raymond Lorenzo. In questi primi 2 incontri pubblici aperti sono state invitate le associazioni (culturali, sportive, ricreative, sociali e di categoria) e i comitati presenti nell’area, gli abitanti della zona interessata, i servizi comunali e le realtà educative, nonché le parrocchie, attraverso inviti diretti via email, avviso pubblico sul sito del Comune e affissioni nel quartiere. Al primo erano presenti 100 persone, di cui 44 registrate con firma e indirizzi e 49 hanno svolto le attività di partecipazione. Al secondo incontro erano presenti 35 partecipanti registrati e 37 hanno partecipato all’attività (Ib.). .
Passeggiate progettuali (n. 2). Sono stati coinvolti gli esponenti del Piedibus Madonna Alta (4/12) e gli stakeholder chiave per l’accessibilità dei percorsi di Mobilità dolce (6/12), tra cui il Presidente dell’Osservatorio Regionale sulla condizione delle Persone con disabilità e rappresentanti dell’Unione nazionale dei Ciechi e Ipovedenti, oltre a alcuni abitanti e associazioni delle aree coinvolte, agli uffici competenti dell’Amministrazione e ai consulenti per il Piano della Mobilità Sostenibile, e a alcuni operatori di servizi comunali rivolti a giovani (CSG) e degli Uffici di Cittadinanza della zona interessata, raggiungendo un numero complessivo di 30 partecipanti (Ib. p. 33).
Giornata di co-progettazione. Al Laboratorio sono stati invitati con e-mail, coloro che si erano iscritti negli appositi elenchi dei due Incontri partecipativi (27/11 e 30/11) precendenti, oltre ad alcuni che durante le passeggiate o via e-mail hanno chiesto espressamente di partecipare. L’invito è stato spedito per conoscenza anche a tutti coloro che si erano registrati nei registri presenze dei due incontri precedenti. Come per la Passeggiata progettuale, alla quale erano stati invitati i tecnici della mobilità, per i due laboratori tematici sono stati convocati direttamente funzionari, tecnici e dirigenti coinvolti nella progettazione del Progetto di Riqualificazione (Ib., p. 43). Hanno partecipato 48 persone registrate (compresi i tecnici).
Contributi singoli. Sono stati raccolti una dozzina di contributi singoli inviati alla e-mail del processo o rilevati durante gli incontri o i canali istituzionali.
Contributo complessivo. Nel complesso gli incontri hanno visto la partecipazione di circa 250 persone appartenenti a varie categorie (Ib., p. 6). La rassegna stampa presenta 3 articoli ampi su quotidiani locali. La presenza delle cariche istituzionali era costante. Oltre al sindaco è lo stesso Presidente del Consiglio (Paolo Gentiloni, PD) che si reca a Perugia per firmare la convenzione di finanziamento per il bando, da cui si deduce che l’entità è di 16 milioni di Euro da parte del Governo (Link 1 - Rassegna stampa).
Metodi e Strumenti
Incontro partecipativo e conoscitivo. Adattati dalla società GeoSofia sono incontri pubblici sullo stile delle generiche assemblee pubbliche (Public Hearing) con interventi programmati, ma con alcune innovazioni importanti. La prima è quella della registrazione e dell’attività di benvenuto, in cui i partecipanti sono invitati a mapparsi, su una carta topografica e su schede, con l’aiuto di post-it, indicando motivazioni, dubbi, domande, cose che piacciono e non (Lorenzo, p. 8-20).
M.O.V.E. ©Lorenzo, Bishop 2004; letteralmente in italiano “la mossa” o “muovere” è uno strumento di valutazione collettiva per fare una “analisi della situazione” di un contesto esistente in modo “proattivo”, ovvero propositivo verso uno spazio-sistema-situazione che un gruppo di persone o rappresentanti, vuole migliorare. L'acronimo “M.O.V.E.” è di per sé un'icona potente che implica l'intenzione di “andare avanti”, “fare qualcosa” per cambiare o trasformare l'oggetto o gli oggetti della consultazione. Le quattro lettere (che funzionano meglio in italiano) rappresentano i quattro compiti assegnati al gruppo e cioè indicare quali aspetti, componenti o caratteristiche, vorrebbero:
- Mantenere – tutto quello che va già bene nel / per il quartiere e in particolare per le aree verdi attrezzate e per la centralità rappresentata dal Centro di Quartiere;
- Organizzare – non c’è, si dovrebbe ancora fare nel / per il quartiere, ecc.;
- Valorizzare – quello che c’è, ma si potrebbe migliorare nel / per il quartiere;
- Evitare – da non fare più nel / per il quartiere (Lorenzo, p. 48).
Focus group. Sono interviste di gruppo in cui i partecipanti hanno la possibilità di esprimersi e ascoltare versioni altrui, in certi casi come in questo hanno anche spiegato e cercato di condividere il più possibile le proprie posizioni su vari aspetti.
Deliberazione, decisioni e interazione con il pubblico
1° Incontro partecipativo e conoscitivo (27 nov, 2017, ore 21:00/23:30, CVA La Piramide). Si è svolto come assemblea pubblica per presentare per la prima volta alla cittadinanza i contenuti e gli obiettivi del Progetto generale di riqualificazione urbana denominato “Sicurezza e sviluppo per Fontivegge e Bellocchio” che comprende una lunga serie di interventi (Lorenzo, p.11).
Auto-mappatura. L’incontro costituiva inoltre l’avvio del percorso di co-progettazione e per questo motivo è stato in parte gestito con tecniche partecipative e di facilitazione grafica per introdurre la metodologia di lavoro, motivare i partecipanti e raccogliere le loro adesioni al percorso (Ib.). All’inizio dell’incontro i partecipanti sono stati invitati a voce e attraverso spiegazioni scritte contenute nel programma consegnato all’ingresso, a localizzare la propria abitazione o attività su una grande foto aerea delle aree coinvolte nel progetto, e a descrivere le loro aspettative e ragioni per partecipare su dei post-it (Ib., p. 12). Sono riportati nel dettaglio i nomi dei partecipanti e le frasi esatte sulle loro motivazioni e interessi.
Lamentele e tensioni relative alle modalità di conduzione dell’incontro. Dopo i saluti istituzionali, seguiti all’attività di registrazione e auto-mappatura, ci sono stati interventi dal pubblico con lamentele sulle modalità di conduzione preliminari e l'uso dei post-it (Ib., p. 16). Dai facilitatori è stato spiegato che la metodologia utilizzata serviva proprio a permettere a tutti di esprimersi, pur avendo un tempo limitato a disposizione, essendo funzionale a raccogliere, visualizzare e sintetizzare velocemente i contributi di tutti i partecipanti. La situazione si è calmata anche grazie all’intervento del Sindaco e di altri partecipanti, che hanno invitato i primi a lasciare l’assemblea o a permettere agli altri di ascoltare le presentazioni e partecipare alle attività (Ib., p. 12). Durante la presentazione del progetto da parte dell’Amministrazione, i partecipanti sono stati invitati a voce e attraverso spiegazioni scritte contenute nel programma, ad annotare su dei post-it, quali aspetti del progetto apprezzassero, spiegando i motivi, perché rispondono alle esigenze del quartiere, perché interessanti (mi piace) e quali aspetti invece non gli piacessero o ritenessero che non funzionassero adeguatamente e di aggiungere eventualmente quello che proponevano in alternativa (non mi piace). A parte, gli è stato chiesto anche di porre una domanda di chiarimento o approfondimento. Nonostante l’iniziale momento di conflitto il resto dell’incontro si è svolto in maniera positiva e quest’attività ha permesso una rapida raccolta e una prima ampia lettura (potenzialmente da parte di tutti i presenti) delle prime valutazioni del progetto complessivo e dei suoi aspetti specifici (Ib., p.12).
Inoltre, la lettura dei dati emersi ha permesso d’individuare (e spiegare, successivamente, per chiarire l’equivoco) le osservazioni relative ad aspetti non oggetto dell’attuale percorso di progettazione partecipata, ma comunque utili all’Amministrazione e al governo della città (Ib.). Sui mi piace vi sono diversi aspetti, tutti i servizi culturali proposti dal progetto, artistici, le ristrutturazioni della stazione, le innovazioni tecnologiche, i servizi di co-working e il riuso del capannone dello scalo merci, i centri famiglie, il verde attrezzato e le opportunità per lo sport, oltre alle piste ciclabili, all’illuminazione e alla video-sorveglianza. Sulle cose che non piacciono sono elencate modifiche di dettaglio, dubbi sull’offerta di lavoro per i giovani oltre il co-working, la contestazione della pista skate, troppi orti, vengono dimenticati spazi, non è stata prevista un’area cani, un palco fisso coperto con energia elettrica per far esibire i gruppi musicali dei giovani, la scarsa sicurezza dell’accesso al sottopasso, la mancanza di parcheggi, speranze di manutenzioni radicali, la mancanza di una contestualizzazione sociale del progetto con la comunità, scarse possibilità di co-progettazione, problemi non affrontanti come lo smaltimento dei rifiuti improprio, richieste di interventi di polizia immediati, carenza di attrazioni turistiche stabili, poco spazio per la spontaneità del quotidiano, e varie domande (Ib. p. 19).
Queste indicazioni hanno fornito molte informazioni ed hanno permesso di individuare in modo efficiente alcuni nodi conflittuali poi risolti tra giovani e anziani sullo skate-park, un altro nodo sugli orti ha permesso un aggiustamento adattandoli per tipologia e gestione, l’allargamento dell’attenzione ad altri siti adiacenti ma non compresi nel progetto e di soddisfare in seguito le numerose richieste di maggiore partecipazione. Alla fine dell’incontro è stato descritto il percorso complessivo, ribadendo gli obietti e spiegando le modalità.
2° Incontro partecipativo e conoscitivo (30 novembre, ore 21:00 - 23:30, Casa del Parco della Pescaia). L’incontro, dopo l’attività di benveuto (che sfrutta i tempi di attesa fisiologici degli incontri pubblici) partono gli interventi, ma dopo i saluti della Presidente dell’Ass.ne per i Dirtitti degli Anziani (l'associazioni che ha in gestione il parco) e vista l'esperienza del 1° incontro, per evitare il più possibile lamentale che avrebbero sottratto tempo all'incontro, si passa subito alla presentazione del laboratorio da parte dei facilitatori. Intervengono poi i tecnici. Infine si raccolgono le adesioni per i laboratori in programma nei giorni successivi. La serata si è svolta come il laboratorio precedente e i nodi emersi erano quasi gli stessi; si aggiungevano ad essi una maggiore pressione sulla necessità di parcheggi, tempi lunghi e necessità di manutenzione immediata per dare un segnale, c’è chi si propone di gestire servizi - il nuovo centro sociale - chi reclama manutenzione dei marciapiedi (Ib., p. 31-32).
Passeggiate progettuali (n. 2). Per approfondire il tema del Sistema dell’accessibilità e dei percorsi ciclopedonali, sono state effettuate 2 passeggiate progettuali (4 e 6 dicembre) che hanno coinvolto i partecipanti (vedi selezione dei partecipanti), forniti di mappa e scheda, in una mappatura dei punti critici per la accessibilità e sicurezza (stradale e non) e dei punti da valorizzare Le passeggiate sono durate 2 ore, una di notte e una di giorno. Grazie anche all’accompagnamento di persone non vedenti e disabili queste passeggiate hanno permesso di mappare moltissimi punti problematici, di valutare e discutere collettivamente alcune idee progettuali poi confermate nel Laboratorio del 9/12 e ricomprese nelle indicazioni per i progettisti (Ib., p. 33).
Focus Parco della Pescaia (11 dicembre). Si è svolto con la presenza di funzionari e il dirigente dell’Area Risorse Ambientali del Comune di Perugia, con la Presidente Ada Girolamini dell’Associazione ADA (Associazione per i Diritti degli Anziani), responsabile della convenzione con il Comune di Perugia per la gestione del Parco della Pescaia nell’ambito del progetto Futuro nel Verde, che sulla base di un precedente confronto con le altre realtà organizzate e informali coinvolte nella fruizione e gestione del parco, ha definito diverse specifiche e cambiamenti rispetto al progetto preliminare (Ib., p. 40-42).
Giornata di co-progettazione (9 dicembre, 11:00 - 17:00 con pausa pranzo) con i due Laboratori Tematici in parallelo – Laboratorio Tematico A “Qualificazione e ri-funzionalizzazione del sistema degli spazi verdi ed attrezzati per lo sport” e Laboratorio Tematico B “Potenziamento del ‘Centro di quartiere’ di via Diaz” è stata il cuore del percorso e ha rappresentato il momento pubblico conclusivo e più importante dell’intero percorso partecipativo, perche ́ ha permesso di sistematizzare gli elementi emersi nei primi due incontri partecipativi e nelle passeggiate (Ib., p. 43). Gli obiettivi erano:
- condividere le indicazioni emerse negli incontri precedenti;
- fare emergere e documentare le competenze legate ai luoghi;
- conoscere i partecipanti e le loro progettualità e la disponibilità a collaborare a futuri sviluppi;
- lavorare creativamente per discutere e confermare le indicazioni maggiormente condivise in una lista di idee, raccomandazioni, proposte da consegnare al Comune e ai progettisti.
La giornata è stata condotta con un momento iniziale di valutazione della situazione attuale del sistema interconnesso di esigenze attraverso il M.O.V.E., due Focus group e una assemblea plenaria finale di sintesi per confermare gli elementi maggiormente condivisi.
M.O.V.E. Con i post-it sono stati riempiti 4 cartelloni con le rispettive 4 mosse: mantenere, organizzare, valorizzare, evitare, per ciascun ambito tematico, spazi verdi e sport e centro del quartiere. In questa fase sono emerse numerose asserzioni, alcune già ricorse negli incontri precedenti. Dopodiché i partecipanti si sono divisi in due gruppi, per ambito tematico, con i focus group. Sono stati forniti di tavole stampate e delle relazioni di progetto. Dalla discussione sono emerse indicazioni generali e specifiche per ciascuna area, con precisazioni organizzative e metodologiche (p.e. dare più informazioni sul sito, individuare dei referenti nel comune e nel quartiere per facilitare le comunicazioni, prevedere incontri/laboratori con i progettisti durante la fase di progettazione esecutiva, attenta gestione dei cantieri, ecc.); indicazioni paesaggistiche (p.e. siepi e barriere verdi, , funzionali, sociali, igieniche (p.e. bagni pubblici), informative, naturalistiche, architettoniche, geografiche (p.e. seguire sentieri e tracce ‘spontanee’ già esistenti nella definizione di ulteriori percorsi in aree nuove). Lo stesso viene fatto nel focus dell’ambito tematico del centro dove si otterrà una ricca emersione di indicazioni diverse. Il progetto di riqualificazione è visto come un processo virtuoso e vengono fornite indicazioni per le esigenze, le funzioni e le caratteristiche che devono assumere i contenitori-edifici, i relativi spazi aperti le loro connessioni: Centro di quartiere, la piazza Alimenti, (Ib., p. 65).
Raccomandazioni e linee guida per la progettazione. A conclusione del percorso viene redatto dai facilitatori il documento con le indicazioni progettuali e le raccomandazioni condivise dai partecipanti: procedere subito con una migliore manutenzione delle aree da riqualificare, prevedere materiali durevoli e manutenzioni economiche, fasi di realizzazione suddivise in periodi di durata contenuta, che non interrompano per troppo tempo la frequentazione, continuazione del percorso partecipativo durante la progettazione definitiva con i principali attori dell’area, prevedere un altro incontro/laboratorio pubblico verso la fine della fase di progettazione definitiva per la verifica pubblica dei progetti (Ib., p. 70). Sono allegate delle tavole con le mappe dell’area, la legenda e le indicazioni numerate e dettagliate (vedi mappa 1 allegata). Oltre alle due aree tematiche, verde e collegamenti e centro urbano, una parte importante riguarda il Centro di quartiere con tutti i suggerimenti del caso, e anche qui raccomandazioni e proposte (Ib., p. 78-79). Viene fornito un elenco dei soggetti interessati a proseguire il percorso e a collaborare ai futuri sviluppi del progetto nella co-gestione e proposizione di ulteriori attività puntuali e disponibili a confrontarsi con i progettisti durante le fasi di progettazione preliminari. Si tratta di 5 gruppi di attori civici locali che hanno a riferimento: giovani e bambini, anziani, ACLI, associazioni culturali, artistiche, sportive, commercianti e singoli cittadini.
Raccolta di contributi singoli. Durante lo svolgimento del percorso sono stati raccolti contributi singoli e riportati integralmente in un allegato (Ib.).
Influenza, risultati ed effetti
I laboratori si sono chiusi recentemente (dicembre 2017) e non è ancora possibile rilevare gli effetti sulle decisioni. Non è stata rilevata dalle pagine del sito alcuna risposta ufficiale dell’Amministrazione comunale sulle raccomandazioni e le linee guida emerse dal percorso partecipativo. Le pagine risultato aggiornate al 13/2/18 (ril. 16/2/18).
Analisi e lezioni apprese
Trasparenza. Innanzi tutto va rilevata la completezza della reportistica fornita dai facilitatori del processo, ma non è data l’entità della spesa per lo svolgimento del percorso esaminato.
Condivisione del percorso. Il percorso è stato completamente supportato dall’amministrazione, ma non è stato sufficientemente preparato per tempo in modo tale da consentire, in anticipo sull’avvio, un’adeguata condivisione con gli attori della città e delle aree interessate. Le metodologie utilizzate, anche con un certo urto, hanno involontariamente generato un positivo effetto di preoccupazione che si è trasformato in un energico apprezzamento con una conseguente intensificazione della mobilitazione e della partecipazione.
La campagna di comunicazione è stata completa ed efficace localmente ma forse un po' carente verso gli attori urbani, infatti non risultano coinvolti - stranamente - gli attori tradizionali forti, come le associazioni di categoria, i sindacati e gli ordini professionali, i grossi gruppi commerciali. Su questa carenza servirebbero rilevazioni più approfondite. I proprietari erano stati contattati per stipulare 'apposite intese' precedentemente (RFI e banche) ma altri attori urbani non pare si siano affacciati.
Inclusione. L’invito mirato e la effettiva presenza di persone non vedenti e disabili durante le passeggiate ha permesso di ottenere informazioni e dati molto più completi riguardanti lo stato attuale e raccomandazioni per gli interventi prossimi. Non è stata rilevata né considerata nel progetto la presenza di stranieri e di soggetti ‘rappresentativi’ di gruppi a rischio di disagio, povertà, devianza.
Rappresentatività. Sebbene siano state coinvolte 250 persone, vista l’estensione e l’entità del progetto, si poteva concludere il percorso almeno con una presentazione pubblica, in presenza delle autorità, del documento finale. In definitiva la rappresentatività dell’esito non è stata verificata né ampliata.
Fonti secondarie
PD Perugia (2014), Programma elettorale del PD di Perugia, 25/5 > http://www.pdperugia.it/installazione_blog/wp-content/uploads/2014/05/Programma-Pd-Perugia.pdf (ril. 16/2/18).
Comune di Perugia (2014a), Linee programmatiche di mandato 2014-2019 del sindaco Andrea Romizi > http://istituzionale.comune.perugia.it/resources/Sindaco/lineeProgrammaticheSindacoRomizi.pdf (ril. 16/2/18).
Comune di Perugia (2016a), Regione Umbria, Sicurezza e sviluppo per Fontivegge e Bellocchio, Allegato A, Relazione generale > http://istituzionale.comune.perugia.it/Resources/ProgettoRiqualificazioneUrbana/AllegatoA-RelazioneGenerale.pdf (ril. 16/2/18).
Lorenzo V. (2017 - a cura di), Comune di Perugia, Progetto di Riqualificazione Urbana, Pescaia, Fontivegge, Bellocchio, Madonna Alta, Conoscere Coprogettare (Un Laboratorio Partecipato per Pescaia, ecc.) > http://istituzionale.comune.perugia.it/Resources/ProgettoRiqualificazioneUrbana/Report_completo_def_2018.pdf (ril. 16/2/18).
Link
- Comune di Perugia, Sicurezza e sviluppo per l’area Fontevegge e Bellocchio > http://istituzionale.comune.perugia.it/pagine/sicurezza-e-sviluppo-area-fontivegge-bellocchio (ril. 16/2/18).