Dati

Questioni generali
Arte, Cultura e Ricreazione
Istruzione
Pianificazione & Sviluppo
Posizione
Vico Avellino a Tarsia
Napoli
Napoli
80135
Italy
Ambito di influenza
Città
Data di inizio
Numero totale di partecipanti
50
Demografia dei destinatari (del target)
Giovani
Studenti
Persone con reddito basso
Facilitatori
Faccia a faccia, Online o Entrambi
faccia a faccia
Metodi decisionali
Non applicabile
Comunicazione dei risultati e delle conoscenze ottenute.
Relazione pubblica
Media tradizionali
Nuovi media
Volontari

CASO

Parco Sociale Ventaglieri. La partecipazione cambia Napoli [Ventaglieri Social Park. Public participation changes Naples]

12 febbraio 2020 Alanna Scott, Participedia Team
23 febbraio 2018 alexmengozzi
Questioni generali
Arte, Cultura e Ricreazione
Istruzione
Pianificazione & Sviluppo
Posizione
Vico Avellino a Tarsia
Napoli
Napoli
80135
Italy
Ambito di influenza
Città
Data di inizio
Numero totale di partecipanti
50
Demografia dei destinatari (del target)
Giovani
Studenti
Persone con reddito basso
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Problemi e scopi

Nel novembre 2005, gruppi, associazioni e singoli cittadini si ritrovano intorno all’idea-progetto di Parco Sociale, e danno vita al Coordinamento Parco Sociale Ventaglieri (CPSV): l’idea nasce proprio dalla precisa determinazione di “prendersi cura”, insieme, delle persone e dei luoghi, attraverso la “promozione delle fondamentali e positive relazioni sociali” (come viene scritto nel Documento fondativo). Dopo diversi sviluppi tra gruppi, comitati, collettivi, scuole, coinvolti anche in pratiche partecipative di dialogo con la circoscrizione e il Comune, nel 2007 nascerà anche l'associazione, come espressione organizzativa di questa piccola galassia di gruppi informali, centri e associazioni (Link 1). Nel corso degli anni, dal 2004 in particolare, si svilupperanno diverse pratiche partecipative su vari aspetti. Innanzi tutto di attenzione, mobilitazione e coinvolgimento degli interessati sui lavori di manutenzione e la riapertura al pubblico dell’area, chiusa per il mancato funzionamento delle scale mobili e incuria. Seguirà nel 2006 il Comitato di gestione del parco, un tavolo istituzionale con la presenza di rappresentanti del Comune, della Circoscrizione, degli uffici tecnici e del Coordinamento del Parco Sociale Ventaglieri (Comune di Napoli, prot. 1026/2006). Sotto al nome di Tavolo di gestione, le elezioni del 2011 e la vittoria del candidato De Magistris, il dialogo con l'amministrazione riprende dopo un lungo periodo di rottura. Attualmente gli aggiornamenti arrivano al 2013. Dopodiché non sono reperibili ulteriori informazioni.

Storia e geografia

Il Parco Ventaglieri è una struttura pubblica sita nel quartiere Montesanto, che ricade nel territorio della II Municipalità del Comune di Napoli ed è situato in un’area di confine tra sottoquartieri: la parte bassa, accessibile da vico Lepri ai Ventaglieri, è parte dei Ventaglieri; la parte alta, facilmente accessibile da via Avellino e Tarsia, raggiungibile attraverso un sistema di percorsi pedonali e meccanizzati, ovvero un sistema di scale mobili, è parte della zona Tarsia (Link 1).

Questa collocazione lo rende luogo di passaggio fondamentale tra le diverse aree, che altrimenti resterebbero prive di collegamento, separate da costoni di tufo e mura di contenimento che ne costituiscono salti di quota impraticabili. La sua caratteristica di attraversamento è fondamentale perché queste aree oltre a essere densamente popolate, sono dotate di servizi e attrezzature primarie: il presidio sanitario dell’Ospedale Gesù e Maria, sito nell’area di Tarsia, l’Ospedale dei Pellegrini sito nella Pignasecca e il nodo di interscambio di Montesanto con le stazioni della Metropolitana, della Cumana-Circumflegrea, della Funicolare. Il parco garantisce un facile accesso a questi servizi determinandone la loro caratterizzazione (Link 1).

La realizzazione del parco risale al Programma straordinario di edilizia residenziale (PSER) del 1981 (legge 219/81), per la ricostruzione post-sisma, in seguito al terremoto dell’Irpinia. Esso prevedeva un’ampia operazione di realizzazione di parchi, aree verdi e per lo sport senza precedenti nella storia di Napoli (furono realizzati 17 parchi di quartiere e 3 parchi urbani, tra i quali il Ventaglieri), con l’intenzione di riconnettere questi all’edificato attraverso un sistema integrato di servizi multifunzionali. In questa cornice progettuale nel periodo 1985-1993 furono realizzati a Montesanto i seguenti interventi: demolizioni, risanamento e consolidamento del costone, recupero di alcuni edifici sia a scopo abitativo che artigianale, costruzione dell’edificio scolastico, costruzione del parco, costruzione dell’edificio scale mobili, all’interno del parco (Link 1 - storia del parco).

Dopo la costruzione di queste strutture del complesso Ventaglieri, conclusasi nel 1993, la storia del parco si caratterizza per una evidente discontinuità gestionale da parte delle istituzioni.

La scuola. Mentre la scuola, XVI Circolo, inizia a funzionare già dal settembre ’93, le restanti strutture previste, quali la biblioteca, il centro palestre, i laboratori artigianali non vengono neppure realizzate. Il parco diventa oggetto estraneo al quartiere, sconosciuto alla città, rifugio delle minoranze emarginate (Ib.).

Il DAMM. Visto il permanere di una situazione di incompiutezza e degrado, alcune persone che vivevano a Montesanto, vedendo nel posto un’opportunità negata, occupano alcuni spazi come la palestra che diventerà poi DAMM, un centro sociale autogestito. Con l’intenzione di modificare lo stato di abbandono attraverso interventi di tipo sociale, culturale e politico nel quartiere, il DAMM è stato un attore nella gestione e nella cura dello spazio pubblico, sia occupandosi della manutenzione e della pulizia del parco, sia realizzando iniziative di animazione con i bambini del quartiere, di teatro e di musica per la cittadinanza più allargata (Ib.).

Servizio LET. All’inizio del 1997 il Servizio Progetti del Comune di Napoli ultima i lavori nell’edificio delle scale mobili, che insieme al parco vengono inaugurate qualche mese dopo dal Sindaco Bassolino, all’interno dell’operazione di recupero avviata per far uscire dal degrado i quartieri del centro storico e delle periferie. Da questo momento le Istituzioni iniziano a occuparsi del parco Ventaglieri attraverso una gestione delle aree verdi e dell’impianto delle scale mobili al suo interno; questa gestione non è complessiva, non comprende interventi di tipo sociale ed è caratterizzata da passaggi di consegna tra i diversi servizi comunali, da una manutenzione periodica delle aree verdi e da un funzionamento a singhiozzo dell’impianto delle scale mobili. Nel 1997, visto il disagio sociale e la devianza dilagante, soprattutto giovanile, a fianco delle opere, la Giunta Bassolino propone attraverso un bando pubblico di gara d’appalto la gestione di servizi educativi post-scolastici che si chiameranno poi Laboratori di Educativa Territoriale (LET). Dal 2000, il parco diventerà un ambito di attività del LET del quartiere Avvocata gestito dalla Fondazione Fabozzi.

Forum Tarsia. Nel 2001 si costituisce il Forum Tarsia, un’associazione di abitanti della zona, per tutelare le condizioni ambientali e per stimolare attività di carattere sociale e culturale.

Centro Eta Beta. All’inizio del 2005 viene aperta all’interno della struttura delle scale mobili la sede del Centro Eta Beta, Servizio Giovani del Comune di Napoli. Il fine è la riqualificazione sociale di uno spazio vitale per il quartiere, una struttura a carattere ambientale e con caratteristiche di strumento di mobilità cittadina che negli anni è rimasto luogo di emarginazione.

Coordinamento Parco Sociale Ventaglieri. Nel novembre 2005, gruppi, associazioni e singoli cittadini si ritrovano intorno all’idea-progetto di Parco Sociale, e danno vita al Coordinamento Parco Sociale Ventaglieri (CPSV). Il Parco Ventaglieri, secondo le intenzioni dei promotori, deve diventare luogo di incontro e di sperimentazione per persone non considerate né nella loro veste di utenti di un servizio, né di membri privilegiati di una comunità, né tantomeno di consumatori acritici. Il parco diventa un Parco Sociale, il luogo della mixitè sociale, culturale e generazionale, in cui costruire nuovi legami di amicizia e di vita; uno “spazio pubblico” e non soltanto per il suo assetto proprietario; in cui l’abitante del luogo diventa un soggetto attivo che esprime e fa valere il diritto alla città, il diritto non solo a fruire dei servizi che la città offre, ma soprattutto “a partecipare al governo della città, ad esprimere, orientare, verificare, correggere le azioni di chi è preposto all’amministrazione ed i loro risultati” (Edoardo Salzano_La città bene comune - Link 1).

Gruppo Mammamà. Nel 2008 il gruppo di mamme che frequenta la palazzina occupata del Damm e che ha dato un notevole contributo alla nascita e allo sviluppo del Coordinamento Parco Sociale Ventaglieri si costituisce come gruppo autonomo, separandosi dall'esperienza del Damm: il gruppo nasce dal desiderio di condividere l'esperienza della genitorialità uscendo dalla dimensione privata del nucleo familiare e costruendo pratiche di cura allargata dei bambini. Luoghi privilegiati per la relazione, il gioco, l’incontro e la creatività sono gli spazi pubblici, in particolare il parco Ventaglieri, e alcuni spazi autogestiti della città (Link 1).

Gli ultimi anni. Il Parco Ventaglieri in questi anni è diventato il luogo in cui si convocano periodicamente assemblee pubbliche aperte a tutta la cittadinanza, per discutere sui problemi del quartiere e della città (rifiuti, trasporti, violenza sulle donne, regolamento dei parchi cittadini); dove si tengono a cadenza mensile le “Piazze dell’economia solidale” in cui, oltre a vendersi prodotti biologici a km.Zero, si organizzano gruppi di acquisto solidale (Gas), si discute di consumo critico e di possibili modi alternativi di concepire lo sviluppo e i rapporti economici. Durante l’anno si organizzano feste, spettacoli teatrali per bambini, concerti, readings di poesia, laboratori e parate di Carnevale e gruppi di mamme vivono in modo condiviso e allargato la propria genitorialità, organizzando laboratori e momenti di intrattenimento per tutti i bambini che frequentano il parco. I bambini delle “Educative territoriali” condividono con tutti gli altri giochi, laboratori ed educatori (Link 1 - storia del parco sociale). Con le elezioni del 2011, vinte dal candidato Luigi De Magistris, magistrato, indipendente, appoggiato da Italia dei Valori, Federazione della Sinistra, Partito del Sud e una lista civica “con il nuovo Presidente della Seconda Municipalità il processo di confronto tra iniziativa dal basso e istituzioni sembra partire con il piede giusto: immediatamente gli spazi del parco recintati vengono riaperti e resi accessibili a tutta la cittadinanza e si stabilisce un fattivo rapporto di collaborazione con le associazioni presenti sul territorio, di cui sono testimonianza le innumerevoli iniziative programmate nel parco, tra cui particolarmente significativo ci sembra il progetto di “autosostenibilità” del Parco, con l'istituzione di un piccolo impianto di compostaggio. Seconda Municipalità e Coordinamento Parco Sociale Ventaglieri inoltre decidono insieme di dar vita a un tavolo di gestione del Parco con la presenza di giardinieri, custodi, municipalità, associazioni e cittadini che si incontrerà periodicamente per discutere sulla gestione del parco e programmare le attività di tipo sociale e culturale che si svolgeranno periodicamente. Parte al Parco Ventaglieri un nuovo laboratorio di gestione condivisa di uno spazio pubblico” (Link 1). Nel sito sono pubblicate 4 verbali di riunione nel 2012 ed un’ultima nel 2013, dopodiché non vengono date ulteriori informazioni sullo sviluppo della vicenda. Intanto, il 5 giugno 2016, il sindaco De Magistris, senza l’appoggio del PD, viene eletto nuovamente con il 66,85% dei voti al ballottaggio sul candidato di centrodestra Lettieri.

Soggetti promotori e finanziatori

Coordinamento Parco Sociale Ventaglieri (CPSV) è composto da vari gruppi e collettivi creati dagli abitanti del quartiere: associazione di cittadinanza attiva ForumTarsia, Centro Comunale EtaBeta, Centro di Educativa Territoriale Fabozzi, associazione di promozione sociale MAMMAmà.

Comune di Napoli, Municipio II.

Le attività sono in gran parte autogestite, in certi casi c’è la compartecipazione della II Municipalità ma non vengono date informazioni sull’entità dei contributi.

Selezione dei partecipanti

Tavolo di gestione del parco (2012-2013) è composto da Presidente e 1-2 tecnici del Municipio II , 1-2 rappresentante/i giardineri (dipendenti comunali), 1-2 rappresentante/i guardiani della Coop. “25 giugno” e da 3-4 delegati del CPSV. Non sono date le modalità di convocazione delle riunioni.

Le iniziative rivolte agli abitanti sono aperte a tutti. Le modalità di pubblicizzazione sono locandine e passaparola, è attivo anche un canale social su Facebook. Ad esempio, alla assemblea degli abitanti del quartiere del 11/11/2007, convocata dal CPSV c’erano “circa quaranta persone: oltre agli aderenti al Coordinamento, erano presenti le mamme del Damm e i genitori della scuola Mazzini, esponenti dell'Associazione “Masaniello” e del meet-up di Peppe Grillo e abitanti del quartiere una buona parte dei quali dell'area del Forum Tarsia. E' intervenuto poi a metà riunione il Presidente della Municipalità, Alberto Patruno” (Link 1).

Nel 2013 si è svolto il corso di Landscape design dell’Accademia di Belle Arti di Napoli che ha coinvolto gli studenti (Link 1).

Metodi e Strumenti

Tavoli negoziali multi-attore. E’ uno strumento che può assumere vari nomi, in questo caso è chiamato Tavolo di gestione. Si tratta di incontri, in genere presieduti dal rappresentate di un’autorità (come in questo caso dal Presidenti del Municipio II) o un suo delegato oppure da un facilitatore dalla stessa incaricato. Sono convocati rappresentanti o delegati degli attori coinvolti sulla questione (come in questo caso i soggetti che hanno ruoli di gestione e fruizione abituale dello spazio pubblico). Possono avere cadenza periodica come in questo caso oppure temporanea su progetti specifici. In tali contesti si tende ad assumere un ragionamento negoziale, a scambiarsi/assumersi impegni reciproci, evidenziare ammanchi o problemi, condividere intenti o regole, o nei casi più evoluti, percorsi metodologici di soluzione delle controversie o di allargamento/verifica del consenso sugli accordi presi.

Assemblee degli abitanti. Le assemblee sono riunioni guidate da moderatori dove si prende la parola a turno e si votano opzioni. Non è dato nel caso in esame comprenderne chiaramente lo svolgimento e le modalità decisionali utilizzate.

Focus group Focus group. Sono modalità molto comuni per riunire un gruppo di persone e avviare con loro una discussione attorno a un tema desiderato, grazie alla conduzione di un moderatore che è chiamato a stimolare la discussione e a verificare che tutti possano esprimere la propria opinione. Attraverso tale metodologia si possono raccogliere pareri diversi, stimolare un confronto tra posizioni diverse ed esplorare diversi punti di vista ovvero arrivare ad un accordo. Per facilitare la discussione si può fare ricorso all’utilizzo di post-it, che permettono a coloro che non sono a loro agio nel parlare in pubblico di esporre le proprie opinioni e a coloro che hanno difficoltà di sintesi di riflettere su quale sia il concetto fondamentale che vogliono esprimere. In genere, come nel caso in esame, i focus group ospitano un numero limitato di partecipanti (12-14) e si concentrano su singoli aspetti di un tema.

Laboratori. Si tratta di attività molto simili ai focus group ma più aperte alla creatività di ciascun partecipante per presentare idee ed elaborarle e finalizzarle in gruppo.

Deliberazione, decisioni e interazione con il pubblico

Dal sito del Parco Sociale Ventaglieri (Link 1) è possibile documentarsi sulla storia auto-biografica del parco e dei suoi protagonisti. La descrizione tuttavia è sommaria e ovviamente risente della spontaneità e dello sforzo volontaristico.

Tra le attività più spiccatamente partecipative svolte si evidenziano:

La festa di Primavera (12/5/2007) in cui si sono svolte attività di laboratorio di progettazione con i bambini con la collaborazione degli studenti del corso di Architettura, coordinati da F. Palestino, si è “giocato con gli alunni, invitandoli a posizionare sopra grandi mappe del parco carte con immagini, per ipotizzare nuove dislocazioni e arredi e immaginare possibili scenari utili alla riqualificazione futura dell’area verde” (Link 1). Non vengono date ulteriori informazioni.

Assemblea degli abitanti del quartiere (11/11/2007), con 40 partecipanti, e la presenza come invitato del Presidente del quartiere, A. Patruno, si è svolto un confronto tra tutti i gruppi che ruotano intorno all'attività del Coordinamento Parco Sociale Ventaglieri. E' stata ricostruita la storia dei 18 mesi del Comitato di gestione che hanno visto la convocazione di appena 5 riunioni durante le quali poche decisioni “di sostanza” sono state prese. Da una valutazione negativa di questo tipo di esperienza è nata la svolta del Coordinamento che pur continuando a credere nella possibilità di una Gestione partecipata di uno spazio pubblico non reputa l'Amministrazione attualmente in carica culturalmente attrezzata e realmente interessata a portare avanti questo tipo di esperienza. D'altra parte il CPSV, rifiutando ogni ipotesi di affido “privatistico” della struttura alle associazioni, continua a rivendicare il ruolo del Pubblico nella gestione degli spazi della città. E' stato illustrato poi il dossier sullo stato dei luoghi del parco e si è invitato le diverse realtà presenti a esprimere proposte concrete. La partecipazione d'altra parte non può essere quella che vede coinvolte le sole associazioni che si riuniscono il giovedì: c'è bisogno di allargare il processo alle diverse realtà che operano sul territorio e che esprimono esigenze e proposte. E' auspicabile perciò che riunioni come queste si ripetano nel tempo con periodicità fissa. Qualcuno sottolinea prima di tutto la necessità di una denuncia puntuale delle inadempienze dell'Amministrazione. Cosa che generalmente viene fatta dal Coordinamento il cui protocollo sta diventando sempre più copioso. Seguono altri interventi. Di assemblee tuttavia non si ritrovano altri resoconti, fino ad arrivare alla giornata dedicata alle pratiche di partecipazione attivate negli ultimi anni, che si è tenuta nel 2013 (vedi sotto).

Altra fase sufficientemente documentata riguarda un anno di incontri, documentati con verbali abbastanza dettagliati, del Tavolo di gestione del parco, avviato dopo le elezioni del 2011 con il nuovo presidente del Municipio II (Link 1). Si tratta di 5 riunioni sullo stile del Tavolo negoziale multi-attore (vedi strumenti) in cui erano presenti i soggetti promotori (vedi sopra) ed erano affrontanti vari temi.

Primo tavolo del 2/2/2012. Nell’ordine del giorno sono presenti (Link 1 - Tavolo di gestione):

  1. Obiettivi e significato del tavolo. “Accorciare le distanze tra istituzioni, lavoratori e cittadinanza; sperimentare la gestione partecipata di un luogo; confrontarsi su problemi e possibili soluzioni condivise; migliorare la qualità del parco e delle condizioni di lavoro in esso; lavorare e lottare collettivamente”.
  2. Difficoltà economiche (rischio sospensione turnazioni per i dipendenti del Comune di Napoli), difficoltà ad accedere a progetti/fondi (come il Maggio dei Monumenti) a causa del passaggio alla Municipalità, assenza di forniture necessarie per i lavoratori (attrezzi, indumenti adatti, benzina etc);
  3. Scale mobili: possibile riapertura al pubblico a fine aprile, necessità di mantenere alta l’attenzione, di fare pressione per il ripristino di un servizio indispensabile per grossa parte del quartiere e per la rinascita della parte bassa del parco;
  4. Condizioni della parte bassa del parco: difficoltà gestionali (pulizia, presenza guardiani, impossibilità di chiudere il cancello.

Nel verbale si passa ad un elenco degli impegni presi (Ib.).

  1. Confronto tra Municipalità e Napoli Servizi per il servizio spazzamento, sospeso da metà dicembre e assolto spontaneamente dalla Coop. 25giugno;
  2. Ufficializzazione del Tavolo di Gestione Partecipata del Parco Sociale Ventaglieri con un atto formale della Municipalità;
  3. Fornitura di cestini e contenitori per la raccolta differenziata nella parte bassa del parco a carico dell’Asia dopo l’assicurazione dello svuotamento;
  4. Discussione della Bozza di Regolamento Partecipato del Parco Sociale Ventaglieri proposta dal CPSV e approvazione di un Regolamento espressione del Tavolo;
  5. Miglioramento della comunicazione tra Associazioni, Istituzione (Presidente, Dirigenti e Coordinatori) e lavoratori addetti sul posto attraverso la consegna diretta della posta presso la sede della Municipalità di piazza Dante;
  6. Proposta di attività nella parte bassa del parco a cura delle associazioni con la proposta del CPSV di fare richiesta di uno spazio al chiuso per realizzare laboratori con i ragazzi;

Segue un calendario di appuntamenti in programma: spettacolo teatrale per bambini, mercatino del biologico, spettacolo di danza, raduno e parata di Carnevale.

Infine vengono descritti gli interventi di tutti i partecipanti, l’appuntamento per il successivo incontro e i nominativi dei curatori del verbale.

Ultimo tavolo del 26/11/2012. Gli incontri, documentanti dai verbali, proseguono fino al 26/11/2012. In tale occasione, tra gli argomenti trattati si evidenzia il punto sul Funzionamento del Tavolo di Gestione. “Il Coordinamento Parco Sociale Ventaglieri evidenzia che, sebbene il proprio ruolo dovrebbe essere soprattutto quello di stimolare e organizzare attività mirate a rendere vivo e frequentato il parco, rendendolo un vero punto di aggregazione del quartiere, in questo momento si trova a svolgere una funzione limitata al mero tentativo di determinare una gestione ordinaria di base accettabile, che consenta prima di tutto ai fruitori di mettere piede nel parco e nelle strutture annesse, in una “semplice” condizione di sicurezza. Il CPSV prende atto della situazione e una volta ancora non si tira indietro a sostenere una parte fondamentale in questa funzione, ma non si esime dal denunciare il fatto piuttosto sconcertante che il proprio ruolo negli ultimi mesi sia stato quello di dover spingere la Municipalità ed i servizi tecnici a verificare banalmente le convenzioni con il Comune di Napoli per verificare le precise mansioni dei lavoratori del parco. Inoltre, nonostante l’impegno e le energie spese, i tempi per una fruizione decente del parco, delle strutture annesse e delle scale mobili continuano a dilatarsi con scadenze prima dichiarate e poi clamorosamente non rispettate. Verificata quindi la sconcertante inefficienza della macchina comunale, che non deve sempre essere giustificata dalle difficoltà del contesto in cui si trova a lavorare, il CPSV si ripromette di prendere in considerazione per il futuro azioni di denuncia attraverso organi ufficiali di informazione” (Link 1 - tavolo di gestione del 26/11/12). Non viene fissato un ulteriore appuntamento.

Paesaggi quotidiani (20 aprile 2013).

Il CPSV organizza una giornata interamente dedicata alle pratiche partecipative che si sono tenute negli anni e sulle molteplici difficoltà e sulle possibilità reali di sperimentare, in una città complessa come Napoli, forme di partecipazione a partire dalle pratiche di cura - dei luoghi e delle persone - che singoli cittadini, associazioni e istituzioni mettono in atto a partire dai bisogni e dai desideri espressi dalla cittadinanza. Si prevede un momento di riflessione incentrato sulla Nuovo Regolamento del Parco, elaborato all’interno di assemblee e di laboratori con cittadini, comitati e bambini del quartiere, che ha l’obiettivo di superare il vecchio Regolamento Comunale vigente in tutti i parchi urbani, proponendosi come espressione specifica del luogo e delle regole di convivenza che in esso si sono nel tempo consolidate. Durante il focus group verranno affrontati i concreti problemi di attuazione e operatività connessi all’adozione di tale Regolamento che tra l'altro prevede la convocazione periodica di un Tavolo di Gestione del Parco con la presenza di giardinieri, custodi, municipalità, associazioni e cittadini che dovrebbero assumersi, ciascuna per la propria parte, la responsabilità della gestione dello spazio verde (Link 1).

Influenza, risultati ed effetti

In tutti questi anni il Parco Ventaglieri è stato il teatro di una dialettica spesso polemica e mai pacificata tra Amministrazione e gruppi di cittadini. L'Amministrazione, nelle sue varie forme, solo in determinate circostanze è riuscita a cogliere il carattere innovativo delle esperienze di protagonismo dal basso che si andavano sperimentando, come nel caso dell'organizzazione del laboratorio sperimentale di progettazione partecipata e autocostruzione di due giochi per bambini installati poi in due aiuole nel parco, condiviso con la II Municipalità. Deludente invece l'esperienza del Comitato di gestione del Parco, istituito nel 2006, di cui erano parte l'Assessorato ai Parchi e giardini, la II Municipalità, i Servizi comunali interessati e il Coordinamento Parco Sociale Ventaglieri con il comune obiettivo di “tenere insieme la gestione dei luoghi e quella delle attività sociali e culturali che si svolgono nel Parco”. Nella nostra città purtoppo la parola “partecipazione” assume la forma di una meritoria intenzione che stenta però a concretizzarsi in precisi meccanismi comunicativi e procedurali che stentano a funzionare perché il più delle volte vengono a confliggere con l'organizzazione burocratica della macchina comunale spesso restia all'innovazione: il fallimento del Comitato di gestione nasce in primo luogo dall'incapacità da parte dell'Amministrazione di garantire una gestione quotidiana e ordinaria dell'esistente (Link 1).

Altro momento di criticità del Coordinamento è intervenuto quando alcune associazioni presenti nel Coordinamento hanno preferito continuare la loro azione individualmente incrinando quell'unità di intenti tra tutte le forze che operavano per il parco; momento di criticità in parte compensato dall'ingresso nel Coordinamento di altre realtà associative e di movimento (Link 1).

I risultati ottenuti in questi anni sono individuabili in primo luogo nella creazione di una vasta rete di “capitale sociale” che si è innervato nel parco e che ultimamente si va estendendo anche al di là della realtà locale di quartiere, con il coinvolgimento di altri soggetti (Piazze dell'economia solidale). Il Coordinamento ha proposto tra l'altro a comitati e associazioni napoletane di lavorare ad un progetto di “Regolamento dei parchi pubblici cittadini” estendendo la sua azione ad un ambito sempre più cittadino.

L'azione del Coordinamento ha poi sicuramente contribuito alla decisione da parte dell'Amministrazione di procedere ai lavori di ristrutturazione del Parco e delle Scale mobili. Lavori “controversi” in cui l'Amministrazione ha accettato solo alcuni suggerimenti provenienti dal Coordinamento e che, come spesso capita, si sono dilungati negli anni e che ancora non sono conclusi (Link 1).

Attualmente fanno parte del Coordinamento singoli cittadini del quartiere insieme al Centro Eta Beta, il Forum Tarsia, i LET della Fabozzi, Mammamà. Anche l’ultima esperienza del 2012 del Tavolo di gestione in cui era coinvolta anche la II Municipalità si è interrotta dopo un anno. Nell’incontro del 2013 si manifesta questa disperata e insuperabile difficoltà nel riuscire a costruire un rapporto proficuo con un’amministrazione comunale capace di affrontare con affidabilità e un minimo di efficienza le indicazioni espresse dai cittadini attivi già impegnati nella cura dei beni comuni (Link 1). Da rilevare una discreta presenza del caso sui media, inserti locali di quotidiani nazionali e riviste di architettura.

Analisi e lezioni apprese

Il caso in esame presenta un percorso storico di cittadinanza attiva, legato ad un luogo ben preciso. Si evidenzia attraverso il tema e gli strumenti della democrazia partecipativa passino le principali rivendicazioni di una società locale postmoderna, che ha individuato il proprio ruolo attivo nel contesto sociale di vita quotidiana, oltre il lavoro, e ha ben presente attraverso quali modalità sottoporre all’ordine del giorno pubblico i propri bisogni di comunità, attraverso l’unico, forse, valore condiviso che tiene ancora unite le società postmoderne: la democrazia. Tenendo ben presente che qui si tratta di un processo gestito volontaristicamente, la trasparenza del percorso è abbastanza dettagliata anche se un po’ disordinata e soprattutto sospesa. In particolare rimane interrotto lo sviluppo del rapporto con l’Amministrazione dal 2013. Nonostante sia presente un canale FB, si propongono gli eventi canonici (carnevale e altre feste) senza ulteriori spiegazioni dei rapporti con l’amministrazione e soprattutto delle attività del coordinamento. Il coordinamento sembra aver sempre tenuto all’inclusività delle proprie attività ma è necessaria una voce esterna per poter fornire una verifica attendibile. Da evidenziare è la presenza dei lavoratori del parco nel tavolo di gestione. Sulla condivisione del percorso e la sua mancata continuità, l’unico defezionante pare essere l’amministrazione e poi la II Municipalità, ma servirebbero verifiche con la stessa. Azioni di allargamento della rappresentatività, paiono essere state organizzate poche volte nelle ultime fasi, con iniziative miste, tra l’evento di festa e culturale, senza attivare strumenti di raccolta delle preferenze efficaci sia ad informare sia a rilevare sia a far esprimere o mobilitare un numero consistente di abitanti.

Fonti secondarie

Delibere

Comune di Napoli (2006), Decreto sindacale n. 2777, prot. n. 1026 del 18/04 > http://www.parcosocialeventaglieri.it/pagine/partecipazione/decreto.htm (ril., 23/2/18).

Link

1. Parco Sociale Ventaglieri. La partecipazione cambia Napoli > http://www.parcosocialeventaglieri.it/pagine/tavolo.htm (ril. 23/2/18).