Dati

Questioni generali
Arte, Cultura e Ricreazione
Istruzione
Economia
Posizione
Piazza Pretoria 1
Palermo
Palermo
90121
Italy
Ambito di influenza
Città
Data di inizio
In corso
Numero totale di partecipanti
200
Demografia dei destinatari (del target)
Studenti
Facilitatori
Faccia a faccia, Online o Entrambi
Entrambi
Metodi decisionali
Accordo generale/Consenso
Votazione
Se si vota
Votazione preferenziale
Comunicazione dei risultati e delle conoscenze ottenute.
Relazione pubblica
Nuovi media
Personale

CASO

Partecip@ttivi. Il confronto che moltiplica le idee. Palermo [Active-participation. Debate multiplies ideas]

12 febbraio 2020 Alanna Scott, Participedia Team
27 febbraio 2018 alexmengozzi
Questioni generali
Arte, Cultura e Ricreazione
Istruzione
Economia
Posizione
Piazza Pretoria 1
Palermo
Palermo
90121
Italy
Ambito di influenza
Città
Data di inizio
In corso
Numero totale di partecipanti
200
Demografia dei destinatari (del target)
Studenti
Facilitatori
Faccia a faccia, Online o Entrambi
Entrambi
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Accordo generale/Consenso
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Se si vota
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Comunicazione dei risultati e delle conoscenze ottenute.
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Nuovi media
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Problemi e scopi

Gli obiettivi di progetto richiamano le priorità strategiche della nuova Amministrazione, dando risalto (Link 1 - progetto):

  • Alle pratiche partecipative previste nella programmazione stategica;
  • Alla valorizzazione del tessuto imprenditoriale locale attivo nel think tank 2030;
  • Al tema culturale – Palermo Capitale della Cultura 2018, UNESCO, Palermo Arabo-Normanna, Biennale d’arte contemporanea “Manifesta” 2018;
  • Agli interventi di contrasto della marginalità sociale e della emergenza abitativa;
  • Al ruolo sociale ed economico dello sport d’eccellenza e di base nel tessuto cittadino.

25 iniziative di partecipazione coinvolgeranno cittadini, imprese, PA e tutta la rete degli attori territoriali.

Saranno seguite da una comunicazione web e social e da attività formative indirizzate ai dipendenti della PA sulla progettazione, realizzazione e valutazione dei processi partecipativi.

Il progetto nasce a seguito della pubblicazione delle “Linee guida per la partecipazione dei cittadini alle scelte dell’Amministrazione” (deliberazione di G.C. n. 25 del 25/02/2015) che hanno messo a sistema le attività di partecipazione realizzate dal Comune di Palermo in diversi progetti nel corso degli ultimi anni.

Storia e geografia

Leoluca Orlando, noto politico e parlamentare italiano, é già stato sindaco di Palermo dal 1985 al 1990 (Democrazia Cristiana), dal 1993 al 1997 e dal 1997 al 2000 (come leader nazionale e fondatore de “La Rete”, supportato da PDS, PRC e Verdi). Dopo due legislature (guidate dal centrodestra) torna a candidarsi e a vincere abbondantemente nel 2012 (con Italia dei Valori di cui è stato anche coordinatore nazionale e l'apoggio di Verdi e Federazione della Sinistra) e nel 2017 (sotto il simbolo del PD con l’appoggio di Alternativa Popolare, Sinistra Italiana e Rifondazione Comunista). Dal 2012 la Giunta Orlando con Assessore alla Partecipazione e decentramento il prof. Giusto Catania investe molto sulle innovazioni democratiche [1].

Le prime esperienze - Gli ETM (Electronic Town Meeting) del 2014 e le Linee guida sulla partecipazione. Vengono organizzati 5 eventi con il metodo dell’Electronic Town Meeting; sulla scorta delle esperienze fatte ci si avvale della consulenza della Regione Toscana che invia un suo funzionario e l’attrezzatura elettronica. La cura è di NEXT, Clac e Easy. I 5 ETM danno avvio ad un percorso di promozione della partecipazione sui temi strategici per il presente e l’immediato futuro della città (Link 1 - ETM). I temi dei Town Meeting sono: 1) pedonalizzazioni; 2) qualità dei servizi offerti dalle circoscrizioni e postazioni decentrate; 3) recupero della costa; 4) raccolta differenziata nelle zone di nuova individuazione; 5) piano regolatore. Il secondo dei 5 eventi, organizzato il 5/4/2014 è dedicato al tema del decentramento amministrativo [2], dunque come sono vissute le istituzioni e la partecipazione alle decisioni. I risultati - viste le forti richieste di decentramento e partecipazione - verranno poi presi in carico dalla Giunta per redigere le Linee guida sulla partecipazione (Comune, 2015a) e creare un Gruppo di lavoro intersettoriale per la governance della partecipazione [3], dando così seguito al riscontro positivo della sperimentazione e alla soddisfazione per gli strumenti utilizzati. Nelle Linee guida vengono evidenziati nelle premesse i nuovi bisogni politici: "Il bisogno di partecipazione trae origine dai limiti della democrazia parlamentare e rappresentativa, dall’insufficienza di momenti di ascolto e inclusione al di là dei momenti elettorali, e quindi dalla necessità di forme di democrazia più inclusiva ed effettivamente più rappresentativa nelle decisioni pubbliche da parte delle istituzioni. Inoltre, i consolidati modelli di concertazione bilaterali, su tavoli formali ed informali, tra pochi e pesanti attori consolidati o assemblee pubbliche, e spesso di rito rispetto agli esiti del processo decisionale, rivelano sempre più i propri limiti. Il cittadino non si riconosce più necessariamente nelle tradizionali parti sociali e ne delegittima l’operato" (Comune, 2015a, p. 2-3). Nonostante vi siano timori rispetto a richieste di partecipazione eccessive che possano fare allungare a dismisura i tempi amministrativi così come a rischi di esautorare il ruolo dei tecnici e degli eletti [...] "occorre assimilare il concetto che i nuovi approcci e i nuovi strumenti decisionali partecipati, possano invece, al contrario, e con alcune condizioni di base, aiutare a ridurre i tempi e a migliorare la qualità delle decisioni con vantaggi per i vari soggetti coinvolti; ma perché ciò sia possibile occorre creare una struttura organizzativa che gestisca scientificamente i processi partecipati e prevenga i rischi di una partecipazione improvvisata” (Ib., p. 3). Vengono perciò fornite dal documento di 18 pagine, definizioni, approcci, le condizioni affinché si sviluppi un processo partecipativo efficace, attori e strumenti e la strutturazione ideale dei percorsi (Ib.).

Il progetto nasce in seguito alle Linee guida del febbraio 2015 ciononostante viene inaugurato con una conferenza stampa dal sindaco, solo il 3 ottobre 2017 [4], una volta rinnovato l’incarico elettorale. Si è dovuto attendere la gara d’appalto. Per tutto il 2016 e l’inizio 2017, nel frattempo si sono sviluppati altri progetti partecipativi come il Laboratorio cittadino sui temi del Piano regolatore e dell’educazione in collaborazione con ogni circoscrizione e con le scuole. L’inizio 2017 è stato anche un periodo di campagna elettorale.

La gara d’appalto per la realizzazione del progetto integrato di partecipazione-comunicazione (scad. 24/8/2016).

Secondo l’assessore Catania, “l'esigenza di riorganizzare e riprogrammare le attività della 'partecipazione' nasce dalla considerazione che le esperienze effettuate nei precedenti anni rappresentano un esempio di processo partecipativo praticato, e compiutamente eseguito, nella città di Palermo, alla stregua di altri processi di ascolto, dal quale bisogna ripartire con un percorso strutturato che tenga conto del patrimonio acquisito” (Link 2). Viene perciò pubblicato un bando per rendere strutturale lo sviluppo dei percorsi di partecipazione con un importo a base d’asta di 228.000 Euro (Iva esclusa) con fondi messi a disposizione dalle somme trasferite dalla Regione Sicilia (Link 2).

“È un momento importante che determina cessioni di sovranità rispetto ai processi decisionali della città. Siamo partiti da zero: l'Amministrazione comunale di Palermo non aveva mai attivato percorsi di partecipazione e la sua macchina burocratica non era avvezza alla programmazione e alla promozione di attività di partecipazione. Negli ultimi tre anni si sono sviluppate attività sperimentali, costruiti momenti di partecipazione attraverso gli Electronic Town Meeting, forum tematici, assemblee cittadine, attivazione di consulte. In questi anni di sono attivati processi di formazione del personale comunale che, sempre di più, ha acquisito la cultura della partecipazione. Questo bando, utilizzando i fondi regionali, attiverà un processo stabile che consentirà alla città di poter beneficiare di un processo standardizzato e strutturato che renderà, sempre di più, i palermitani protagonisti delle scelte amministrative” (Link 2).

Un elemento che si vuole introdurre è quello della comunicazione quale elemento a servizio della partecipazione, non solo sulle singole attività, ma quale strategia integrata dell'intero percorso. L'appalto prevede due macro azioni tra esse correlate: da un lato, il soggetto aggiudicatario dovrà assicurare un percorso strutturato e integrato di iniziative volte a realizzare pratiche, processi e strumenti di democrazia partecipativa presentando una proposta che preveda la trattazione di almeno due temi per ogni area strategica di mandato (minimo complessivi 10 temi), che il soggetto riterrà congrui e in linea con tutti gli obiettivi strategici dell'Amministrazione. La realizzazione del percorso partecipativo verrà monitorato dal 'Gruppo Governance' della partecipazione, il quale effettuerà una formazione a carico del soggetto aggiudicatario. “Al fine della trattazione dei temi proposti il soggetto aggiudicatario dovrà presentare una proposta di progettazione sulle tecniche partecipative utilizzate per ogni tema trattato, che tenga conto degli strumenti di partecipazione, richiamati nella deliberazione di G.C. n. 25 /2015, specificati nell'allegato A, di cui almeno tre con tecniche non codificate e precisamente: - Forum settoriali e multistakeholder; - Gruppi di lavoro /workshop/laboratori tematici; - Brainstorming; - Focus group; - Passeggiate di quartiere; - Analisi Swot partecipata; e almeno uno con tecniche codificate e precisamente: - Electronic Town Meeting; - Planning for Real. Si richiede, altresì, la progettazione di uno strumento innovativo di partecipazione, in riferimento alla trattazione di un minimo di due temi proposti, in linea con le finalità da raggiungere, indicando dettagliatamente tutte le operazioni previste e le diverse metodologie utilizzate” (Link 2). “Tutti gli strumenti dovranno essere sviluppati tenuto conto delle seguenti attività preparatorie: analisi di contesto; promozioni attività informative e di coinvolgimento della popolazione locale tramite strumenti telematici / pagine web dedicate e quant'altro progettato dal proponente; selezione dei partecipanti; elaborazione materiale informativo dei partecipanti e stampa dello stesso; decisione e imputazione del set di temi correlati agli argomenti sopra citati; inviti e verifica delle iscrizioni; indicazione dei luoghi nei quali si realizzeranno gli eventi partecipativi e relativo affitto e allestimento; attività di restituzione dei risultati. Gli strumenti di partecipazione proposti (tranne quello innovativo) devono essere attuati tenuto conto dei requisiti minimi descritti per ciascun strumento all'interno delle linee guida della partecipazione (Link 2). “La seconda macro azione consiste nella progettazione e realizzazione di una campagna di comunicazione a servizio della partecipazione che tenga conto della comunicazione non solo per ogni singola azione, ma che sia strutturata nell'intero processo. Una comunicazione in linea con i contenuti delle attività e congrua rispetto agli strumenti utilizzati. La campagna di comunicazione dovrà contenere elementi innovativi idonei a colpire un ampio target del territorio di riferimento, utilizzando strumenti tipici dell'ICT” (Link 2).

Gli incaricati selezionati saranno un gruppo di aziende di progettazione e comunicazione, 2 di esse sono i capofila e lo erano anche nei Town Meeting (NEXT e Clac); a queste si aggiungono FPA, Lattanzio e Centro Studi Opera Don Calabria (Link 1).

I 5 obiettivi (già descritti sopra al cap. Problemi e Scopi) del progetto fanno parte delle priorità strategiche del mandato e saranno sviluppati in 25 iniziative/attività partecipative con un ampio dispiegamento di strumenti.

Il titolo del progetto selezionato, Partecip@ttivi, è da attribuire al gruppo di progetto (Link 1).

Soggetti promotori e finanziatori

Comune di Palermo, Giunta, Gruppo di lavoro intersettoriale per la governance della partecipazione composto da C. Guercio, dirigente di settore, capo area, responsabile partecipazione. Tale figura ha cura e sovrintende tutte le attività di governance delle politiche partecipative, è di supporto all’organo politico, analizza e attiva gli interventi in materia, valuta le proposte di altri partner pubblici e privati, si occupa del conferimento di incarichi e del monitoraggio delle attività dei collaboratori esterni, gestisce il gruppo intersettoriale Governance della Partecipazione, gestisce le attività di pianificazione strategica, ecc. Oltre al dirigente di settore, fanno parte del gruppo Governance della Partecipazione i delegati dei servizi tecnici e amministrativi competenti delle questioni affrontanti dal processo. Il Comune è il finanziatore unico del progetto con la messa a gara dell’incarico per un importo di 228.000 Euro (Iva esclusa), ottenuti dall’accantonamento di fondi regionali.

In seguito a gara d’appalto dell’agosto 2016 (Link 2) viene selezionato un gruppo di progetto organizzato come RTI (Rete temporanea d’impresa).

NEXT - Nuove Energie X il Territorio - è una società di Palermo che si occupa di ricerca in scienze sociali (welfare, salute, disagio), di sviluppo locale, valutazione d’impatto delle politiche pubbliche, ricerca-azione e formazione. Da quel che emerge dalla conferenza stampa di lancio, sembra che sia il partner capofila e il suo socio Simone Lucido, il referente principale del gruppo.

FPA SrL (Forum Pubblica Amministrazione) è una società di Roma che si occupa di ricerca, accompagnamento al cambiamento organizzativo, comunicazione e formazione che si rivolge alle pubbliche amministrazioni centrali e locali ed ai fornitori di tecnologie digitali interessati ai percorsi di cambiamento e innovazione nella PA.

Clac è una società di Palermo che si occupa di progettazione, organizzazione eventi, marketing, engagement, pubbliche relazioni.

Lattanzio Communication è una delle 7 branche della Lattanzio Group SpA con sedi a Milano, Roma e Bari. Si occupa di comunicazione dei programmi finanziati con fondi europei, di comunicazione istituzionale e di campagne di visibilità.

Centro Studi Opera Don Calabria è un ente di formazione sui temi del welfare di Verona, emanazione dell’Istituto di beneficienza Opera Don Calabria di Roma.

Selezione dei partecipanti

Sharitories - Palermo Intraprende e Palermo arabo-normanna sono incontri aperti a tutti con la presenza di uno o due assessori, il direttore del settore, il business coach di Ouishare Italy, un facilitatore di Ouishare, esperti (prof. di sociologia dell’ambiente Uni Palermo), una responsabile ricerca di FPA. Era necessario iscriversi prima dell’incontro online ed erano state individuate e invitate (non viene specificato come) alcune categorie di attori molto ampie (p.e. società civile e communities territoriali, aziende e operatori economici, amministrazioni locali, reti di esperti, ecc.). I due laboratori che si sono tenuti all’Ecomuseo del Mare di Palermo, consistevano in due giornate di lavoro, feriali, dalle 12:00 alle 19:00 Hanno partecipato complessivamente 40 persone, tra i quali una classe dell’Istituto Tecnico per il Turismo. I link per scaricare i report degli incontri non funzionano (Link 1 - Materiali e Stampa, ril., 27/2/18).

Laboratori di game design. Sono incontri organizzati per partecipanti giovani (studenti delle scuole medie superiori, due laboratori presso l’Ecomuseo del Mare, uno al Liceo Einstein e un altro all’Umberto I). Nei primi due laboratori tenuti nella stessa giornata di settembre all’Ecomuseo hanno partecipato 23 ragazzi, ma non è riportata la modalità con cui sono stati contattati. Nel laboratorio al Liceo Einstein hanno partecipato 58 ragazzi, mentre nell’ultimo erano 32. Anche in questi casi non sono state rilevate le modalità organizzative e di invito. Agli incontri oltre al facilitatore di U’Game erano presenti per interventi introduttivi sul tema oggetto del gioco, esperti, accademici e gli insegnanti (si presume, dalle foto e dai video). E’ in programma un ultimo laboratorio che si terrà l’8 marzo 2018 (ril., 27/2/18).

Brainstorming. Si sono svolti 4 brainstorming con circa 20 partecipanti in media (da 13 minimo a 25 massimo). L’invito è stato posto sul sito e in automatico sui canali social, e per alcuni (impianti sportivi e turismo) è stata prodotta una locandina. Sono stati invitati attori chiave sui temi. Gli incontri erano facilitati da S. Lucido di NEXT. I video caricati online riguardano stralci parziali o brevi interviste individuali a fine incontro sui temi e l’esperienza vissuta. I resoconti non restituiscono la composizione dei partecipanti se non in modo generico.

Passeggiate di quartiere. Al momento (ril., 27/2/18) sono state organizzate 3 passeggiate nei quartieri: San Giovanni Apostolo, Kalsa, Maredolce. Nella prima, oltre all’avviso sul sito, è stata prodotta una locandina, in cui si invitano i residenti delle abitazioni di proprietà comunale e si prevedeva la partecipazione di attori del welfare, il presidente e il vicepresidente della circoscrizione VI e un consigliere comunale. I partecipanti saranno 18. Nel secondo appuntamento, “guidato dai cittadini”, non sono state rilevate locandine, hanno partecipato alcuni consiglieri e il presidente della I circoscrizione, un dipendente comunale dell’area partecipazione, un paio di rappresentanti di associazioni e un gruppo di residenti, per complessivi 15 partecipanti. Nella passeggiata a Maredolce, nel report ci si rammarica per l’assenza dei rappresentanti della Soprintendenza e dell’UNESCO. I partecipanti sono 16 tra i quali (vedi video) una ricercatrice francese e un professore architetto australiano che espongono il proprio punto di vista sui beni culturali e le necessarie cure relative all’accessibilità, alla custodia, pulizia e tutela paesaggistica. (Link 1 - Materiali e Stampa).

Laboratori tematici. Il primo laboratorio è stato richiesto dall’Assessore alle politiche educative Giovanna Marano sui “matrimoni forzati”. Hanno partecipato 12 persone, rappresentanti di istituzioni scolastiche, operatrici dei centri antiviolenza, organizzazioni pubbliche e private impegnate in percorsi di accoglienza e integrazione dei migranti. Erano tutte donne a a parte un esponente della comunità pakistana. L’incontro era facilitato da S. Lucido. Il 9 gennaio era stato annunciato il secondo incontro che avrebbe dovuto tenersi il 12/1 ma non risulta alcun riscontro, né nei report (Link 1 - Materiali e Stampa) né nelle news (Link 1 - News).

Inoltre si è svolto un laboratorio tematico, primo di una serie programmata di 4 incontri, dedicato alla questione abitativa. Esso ha coinvolto portatori d'interesse rappresentanti dell’Amministrazione Comunale, delle sigle sindacali di categoria, dei comitati e delle associazioni che a Palermo si occupano delle questioni legate alle politiche dell'abitare, con 9 partecipanti complessivi. Si è tenuto un secondo incontro il 7 febbraio, di cui non risultano riscontri e un terzo si terrà il 28 febbraio. Gli incontri sono promossi con avvisi sul sito e iscrizione online preliminare. Sono state prodotte locandine (Ib.).

Forum settoriali multi attore online. La partecipazione ai forum - annunciata dal sito web - era aperta a tutti previa iscrizioni online. Nel primo forum online dedicato al verde urbano sono stati coinvolti 20 partecipanti attivi, in 46 interazioni. Il webinar finale è stato introdotto da Marina Bassi di FPA e facilitato da Angelica Agnello direttrice della Coop. Ortocapovolto, che ha condotto anche tutto il percorso online. All’interno del webinar c’è stato un intervento sul verde urbano, dell’arch. Sarta, responsabile tecnico mare e costa del Comune e dei tre proponenti dei progetti selezionati. Il secondo forum dedicato al potenziamento dell’offerta culturale ha ospitato 95 partecipanti in piattaforma (tra cui gli studenti del Laboratorio di urbanistica del Dipartimento di Architettura dell’Università di Palermo, coordinato da A. Alessandro Badami e un contributo del prof. Carta) in 25 interazioni (Link 1 - Materiali e Stampa). Il forum è stato coordinato dall’arch. Valentina Mandalari, membro del Consiglio Direttivo dell’Ecomuseo del Mare. Nel webinar di restituzione finale, come da programma si sono tenuti gli interventi di Giovanna Stagno di FPA, e dei 4 proponenti dei progetti selezionati (Ib.).

Il progetto è ancora in corso di svolgimento (ril., 27/2/18).

Metodi e Strumenti

Laboratori di gaming partecipativo è un’idea del 2015, gestita da U'Game (non ci sono informazioni su questo partner che dovrebbe essere un collaboratore di Clac). I partecipanti sono invitati a svolgere delle attività ludiche sulla base di riflessioni teoriche. Nel caso in esame sono stati invitati ad un percorso al buio, per dimostrare che muoversi nello spazio urbano non è uguale per tutti e che è quindi necessario interrogarsi anche sulle difficoltà delle persone diversamente abili che corrono molti più rischi nel muoversi. l secondo gioco, Palermo Express, è stato focalizzato sulla capacità di orientamento. L’attività ha affrontato la tematica dell’orientamento nello spazio urbano, facendo luce sull’importanza del suo ruolo come aspetto fondamentale della mobilità.Il workshop ha permesso la sensibilizzazione diretta dei partecipanti e creato l’opportunità per raccogliere proposte di gioco sul tema della mobilità che, opportunamente modificate ed adattate, entreranno a far parte di un gioco urbano molto ampio e articolato che vedrà la partecipazione della cittadinanza in occasione della chiusura del progetto Partecip@ttivi. In questa occasione saranno proposte ai cittadini partecipanti una serie di missioni volte a facilitare l’interazione con la città. L’aspetto ludico fa da cornice nel processo che garantirà la consequenzialità tra le proposte espresse nel workshop di partecipazione Muoviti Fermo e il gioco urbano. Oltre al tema della mobilità, alcuni workshop di game design riguarderanno i temi della semplificazione amministrativa e della vivibilità garantendo infine un set molto ampio di prove-gioco (Link 1 - Diario di bordo, 21/9/17).

Workshop Sharitories e Toolkit per i territori collaborativi. Sviluppati da Ouishare, nascono grazie al supporto del principale partner finanziatore Forum PA. I workshop Sharitories vengono generalmente suddivisi in otto fasi principali: scelta di un focus tematico per ogni tavolo; identificazione delle sfide; scelta degli esperti dei settori; lettura e studio del booklet; Card time! Si lavora sulle opportunità (economia collaborativa) e i punti di forza (già presenti); identificazione delle priorità; identificazione delle difficoltà; pitch time – comunicazione dei risultati a tutti;

Forum settoriali multi attore online. Le attività di discussione online - nel caso in esame - si sono svolte attraverso la piattaforma di “knowledge sharing e networking” progettata da FPA per la creazione e l’animazione di comunità di pratica. La piattaforma si configura come un ambiente virtuale che può ospitare diversi gruppi di lavoro, ciascuno dedicato a un tema specifico. A fianco di strumenti ormai classici, come le discussioni scritte, partendo da schede proposta, sono stati utilizzati strumenti come i webinar.

Brainstorming. Il Brainstorming, letteralmente “tempesta di cervelli”, consiste in una modalità di lavoro di gruppo, in stile focus group, dunque condotto da un facilitatore, in cui viene sfruttato il gioco creativo dell'associazione di idee: la finalità, infatti, è fare emergere diverse possibili alternative in vista della soluzione di un problema (Link 1).

Passeggiate di quartiere. Sono sopralluoghi itineranti guidati da facilitatori, tecnici, amministratori in cui, con i partecipanti, ci si cala nella situazione reale; esse stimolano osservazioni condivise, narrazioni e apprendimenti guidati dal contesto.

Focus group. Strumento classico di discussione in gruppo, prevede la partecipazione ottimale di 12-14 persone e una facilitazione esperta. Può essere finalizzato al reperimento rapido di informazioni mantenendo un’alta flessibilità di approfondimento e indagine nel caso emerga qualcosa di imprevisto come alla definizione condivisa di situazioni o fenomeni.

Analisi SWOT. E’ strumento molto utilizzato nelle discussioni di gruppo, in cui in una tabella a doppia entrata vengono inseriti aspetti positivi e negativi rispetto al contesto endogeno ed esogeno di un’attività, un fenomeno. Ogni riquadro assume il titolo di Punti di Forza (Strenghts), Punti deboli (Weaknesses), Opportunità (Opportunities) e Minacce (Threats).

Laboratori tematici. Si tratta di tavoli focalizzati su temi mirati, molto simili ai focus group e ai tavoli multi attore. I partecipanti sono testimoni qualificati e privilegiati. La discussione è guidata alla condivisione della definizione del problema affrontato, alle sue manifestazioni e alla formulazione di possibili misure di intervento.

Electronic Town Meeting è il discendente del Town Meeting che si svolgeva in New England (USA) nel XVII secolo. Con l’utilizzo delle tecnologie informatiche, l’attività è stata trasformata in una sorta di sondaggio interattivo in tempo reale. Si tratta di un evento che in genere coinvolge da un centinaio di persone a diverse centinaia, in tavoli rotondi di 8 partecipanti con un facilitatore e un verbalizzatore. Ogni tavolo discute sulla base di una domanda comunicata dal facilitatore generale che si trova su un palco e/o un maxi-schermo. Questo è importante perché le questioni non vengono somministrate individualmente e ogni partecipante - seppur brevemente - ha modo di confrontarsi sulla propria esperienza e punto di vista con gli altri. Ogni sessione prevede che i computer dei verbalizzatori spediscano in tempo reale gli interventi dei tavoli al tavolo del theme team (formato da diversi operatori esperti e neutrali), che li classifica e li utilizza per riformulare le domande e le risposte da presentare a tutti, attraverso il facilitatore generale e il maxi-schermo. A questo punto i partecipanti possono selezionare, su una mini-tastiera, la risposta che preferiscono e dopo uno o due minuti, vedere i risultati complessivi. Le sessioni si ripetono su varie domande e alla fine viene consegnato un instant report a tutti i partecipanti.

Deliberazione, decisioni e interazione con il pubblico

Il progetto prevede 25 attività di coinvolgimento attraverso 9 percorsi metodologici, che confluiscono in un unico sito di comunicazione. A fianco del sito accompagnano le notizie 3 canali social (FB, Twitter e Instagram), sono state prodotte locandine, cartoline promozionali, una scheda di presentazione del progetto e una newsletter mensile con il resoconto delle attività (Link 1 - Materiali e Stampa).

19/09/2017 - Game design - Il primo percorso avviato - prima della conferenza stampa - è il Laboratorio di game design (o gaming) “Muoviti Fermo”, curato da U’Game, in cui si è coinvolto un gruppo di giovani sul tema della mobilità urbana in caso di disabilità. Si è dapprima presentato il metodo del game design, con le tecniche per elaborare e proporre giochi e un approfondimento sui temi della mobilità e la mobilità sostenibile. Il primo gioco riguardava la mobilità in condizioni di disabilità e il secondo l’orientamento. Tale laboratorio era finalizzato a raccogliere proposte di gioco sul tema della mobilità che saranno poi adattate per il gioco finale a chiusura dell’intero percorso con il coinvolgimento della cittadinanza. Si è dunque coinvolto i partecipanti in due giochi esempio:

  1. Un viaggio al buio. Si sono formate le squadre ed è stato preparato un percorso tortuoso con le sedie; un membro della squadra bendato doveva attraversare il percorso facendosi guidare a voce dagli altri membri della squadra. Ogni volta che il giocatore bendato avesse toccato i margini del percorso doveva stare fermo 5 secondi prima di ripartire. Vince chi impiegava meno tempo a percorrere il tratto.
  2. Palermo Express. In plenaria, un componente della squadra viene chiamato sul palco e gli viene comunicato in segreto un punto di partenza e uno di arrivo. Si deve descrivere il percorso senza usare nomi di strade ma solo il nome del luogo di partenza e ciò che si può vedere. I componenti di ogni squadra scrivono su un foglio il percorso descritto con il punto di arrivo. Vince chi si avvicina di più.

3/10/2017 - Conferenza stampa di avvio - Il progetto è stato avviato con la conferenza stampa del sindaco L. Orlando, del curatore S. Lucido di NEXT e di altri dirigenti, nello splendido palazzo delle Aquile, sede del Comune.

5/10 e 12/10/2017 - Passeggiate di quartiere - Le prime due passeggiate di quartiere si sono svolte in un quartiere periferico, San Giovanni Apostolo e in quello centralissimo di Kalsa. Nel primo caso ci si è concentrati sull’edilizia popolare e nel secondo, oltre a questo tema si è aggiunta la questione delle limitazioni al traffico. I partecipanti nel primo caso, in presenza degli amministratori, hanno espresso i problemi dei singoli edifici e della necessità di un’isola ecologica stabile per disincentivare l’abbandono di rifiuti ingombranti, mentre hanno apprezzato il tram. Nel secondo caso oltre ai problemi legati agli edifici di proprietà comunale, si è posta l’attenzione sulla ZTL (zona a traffico limitato), l’area pedonale e i parcheggi. Non essendoci stato coinvolgimento dei residenti si è generato un mancato rispetto dei divieti dei limiti dell’area. Le segnalazioni sono numerose (abbandono di rifiuti, manutenzione insufficiente, appartamento vuoto vandalizzato, fuoriuscita liquami dalle condutture fognarie, ecc. (Link 1 - Materiali e Stampa).

13/10/2017 - Sharitories - Toolkit per i territori collaborativi. Questo evento si divide in due laboratori su: 1) Palermo Arabo-Normanna e 2) Palermo Intraprende. Principale tema della discussione sono state le metodologie d’uso dei modelli di economia collaborativa in un’ottica di promozione del turismo. Ogni tavolo ha individuato le maggiori sfide, ipotizzando poi tutte le possibili soluzioni collaborative tramite gli strumenti di Sharitories. Tra le sfide individuate, quelle legate ai servizi per il turismo, ristorazione e social eating, trasporti e mobilità, accessibilità e condivisione. Car e bike sharing, open data, crowdfunding, tools libraries, energie locali e orti urbani tra le soluzioni proposte dai quattro tavoli di lavoro. Il secondo incontro si è incentrato sul ruolo dell‘imprenditoria a Palermo e gli strumenti di economia collaborativa che possono essere utilizzati in tal senso. Anche in questa occasione sono state individuate le principali sfide del caso, legate soprattutto alla tematica delle infrastrutture, delle pratiche burocratiche, del funding, e dell’accessibilità ai Mercati Esteri. I due workshop hanno generato una piena comprensione delle caratteristiche dell’economia collaborativa e di come sia possibile adattarle ai modelli turistici e imprenditoriali di Palermo, anche focalizzando l’attenzione e mettendo in risalto i punti di forza e le opportunità già presenti nel territorio urbano. Sono disponibili i report oltre ad alcune sequenze video e gallerie foto (Link 1 - Materiali e Stampa).

17/10/2017 - Brainstorming - Diritto allo studio. Il primo incontro ha affrontato il concetto di ‘integrazione’, declinandolo come un termine di mezzo, tra quello deteriore di assimilazione e quello positivo di interazione, in una prospettiva di limiti ma anche di “spazi di agibilità, propri delle differenti contingenze operative” (Report del 17/10 - Link 1, Materiali e Stampa). “L’ accesso alla conoscenza, la possibilità di crearne di nuova e metterla in circolo tra operatori, istituzioni e progetti è stata messa a fuoco come una delle condizioni necessarie per definire interventi di qualità che non si limitino a dare per scontata la natura dei problemi e delle soluzioni” (Ib.). “La qualità degli asili nidi pubblici è fondamentale per attivare logiche d’integrazione ed è legata alla dimensione territoriale del quartiere” (Ib.). “Oggi la questione è perlopiù affrontata chiedendo ai progetti di dimostrare la loro sostenibilità nel tempo e sollecitando la dimensione dell’innovazione; probabilmente, lo stesso sforzo lo devono compiere le Istituzioni che dovrebbero attrezzarsi, innanzitutto dal punto di vista operativo e delle pratiche burocratiche, nel sostenere le progettualità creando cornici sensate e stabili” (Ib.). E’ stato sottolineato il valore di dispositivi operativi come il servizio educativo domiciliare, della mediazione scolastica, ritenute prassi molto utili nel connettere scuola, famiglie e servizi. In generale, si tratta di ottimizzare le risorse connettendo le offerte che comunque punteggiano il territorio (naturalmente, se si guarda a questa questo nodo, il tema di cosa siano le “risorse” non può essere dato per scontato se non si vogliono ripetere argomenti ormai esausti). Le scuole, in questa prospettiva, devono diventare sempre di più presidi del territorio e, dunque, capaci di proiettarsi oltre i propri confini; cosa che dal punto di vista operativo, burocratico e organizzativo pone non pochi problemi” (Ib.).

26/10/2017 - Brainstorming - Impianti sportivi. I problemi dello sport d'eccellenza non sono paragonabili a quelli dello sport praticato quotidianamente nei vari impianti cittadini, che spesso versano in condizioni fortemente critiche (Report 26/10 - Link 1, Materiali e Stampa). Ecco perché viene ritenuto prioritario un investimento non solo sulle strutture già esistenti (es: Fondo Patti, la cui riqualificazione è ferma dal 2008), molte delle quali necessitano di interventi consistenti, ma anche sulla costruzione di nuovi impianti, dato che molti quartieri ne sono completamente sprovvisti (Ib.). Si affronta anche la questione “delle barriere e delle recinzioni, che occorre cominciare a rimuovere, così da ridurre l’aggressività e far tornare gli spazi sportivi, stadio compreso, dei luoghi facilmente frequentabili da famiglie e bambini, anche in chiave di intrattenimento” (Ib.). Seguono idee sulle nuove discipline sportive, e l’accesso allo sport per i disabili, a nuove professionalità e alle opportunità occupazionali che lo sport genera (Ib.).

6/11 e 7/11/2017 - Game design. Nei due laboratori nei licei ci si è concentrati sulla elaborazione di nuovi giochi da proporre per l’evento ludico finale che chiuderà il progetto complessivo. Dopo le spiegazioni frontali iniziali, i gruppi degli studenti hanno lavorato insieme a game designer e tecnici comunali: nel primo laboratorio, abbozzando 9 proposte di gioco di cui 2 di esse, dopo una votazione, sono state candidabili per il gioco urbano conclusivo; nel secondo, producendo 7 schede gioco di cui sempre 2 candidabili (Link 1 - Materiali e Stampa).

02/12/2017 - Passeggiata nel quartiere Maredolce. La passeggiata si addentrava nei luoghi maggiormente interessati dal tema della valorizzazione dei beni culturali e ai siti UNESCO, che presentano diversi problemi di manutenzione, sorveglianza e segnaletica adeguata. Sono presenti strutture abbandonate oggi di proprietà comunale, confiscate alla mafia. C’è carenza di un adeguato arredo urbano e un suo corretto posizionamento quando esistente. I percorsi, che dovrebbero effettuare i turisti, sono disagevoli, pericolosi, e mal segnalati. La passeggiata continua, rilevando rifiuti ingombranti abbandonati, automobili posteggiate male che ostacolano la mobilità pedonale, edificazioni abusive che rovinano il contesto del Castello di Maredolce; l’isolamento di quartieri dovuti alle infrastrutture stradali, ma anche sedi di associazioni che operano nel quartiere. Nonostante l’assenza delle autorità dei beni culturali (Soprintendenza e UNESCO), “in generale è emerso che il quartiere ha subito negli ultimi anni notevoli miglioramenti legati alla maggiore accessibilità offerta dalla linea del Tram. Adesso però, bisogna mettere a sistema gli interventi effettuati e quelli in programmazione, accompagnando i residenti in un percorso verso la consapevolezza e la cura del patrimonio storico-ambientale della propria città” (Link 1 - Materiali e Stampa).

04/12/17 e 12/01/2018 – Laboratorio tematico – Infanzia e adolescenza. Si è affrontato su richieste dell’Assessore, il tema dei ‘matrimoni forzati’ che riguardano giovani donne ancora ragazzine. “Si tratta di un fenomeno che riguarda comunità straniere, ma che si può configurare anche in peculiari contesti sociali autoctoni, ad esempio, là dove è ancora riscontrabile la pratica della cosiddetta “fuitina” che, in alcuni casi, può considerarsi una declinazione locale del matrimonio forzato” (Link 1 - Materiali e Stampa).

“Nell'esperienza professionale degli insegnanti e dirigenti scolastici presenti alla discussione, il fenomeno che viene rilevato ha a che fare con il provvisorio allontanamento delle ragazzine (ma anche dei ragazzini) dalla scuola, per un viaggio nel paese di origine dal quale si torna dopo aver contratto il matrimonio. Come ha raccontato una dirigente scolastica “Le mie spose bambine, ma anche i maschi, vanno, firmano e tornano” (Ib.). Si illustra il caso e le attività delle insegnanti e dei Centri Antiviolenza, ha trovare mediatrici culturali disposte a lavorare in tali situazioni viste le forti pressioni delle comunità di origine. In conclusione “è stata ampiamente sottolineata la necessità di un approfondito lavoro con le comunità che punteggiano il territorio cittadino [...], il richiamo ad approfondire nella scuola il tema dei diritti negati”. Serve “una diffusa e profonda conoscenza da parte degli insegnanti e degli operatori delle culture delle comunità: non tanto e non solo conoscenza delle culture di provenienza, ma conoscenza di cosa quelle culture diventano nel contatto con le culture di approdo” (Ib.). Si tratta, da questo punto di vista, di costruire dispositivi operativi che, nel reciproco contatto, permettano il mutuo riconoscimento e la discussione sugli elementi che, invece, sono irrinunciabili alla luce del dettato costituzionale (Ib.). Il rappresentante della comunità pakistana ha sottolineato come nella prospettiva di chi accoglie si tendano a confondere tradizioni legate a specifici contesti geografici di provenienza con precetti religiosi o tratti culturali generali mentre si tratta di fenomeni generalizzabili all’intera comunità nazionale. Del resto come ha argomentato una delle dirigenti scolastiche che hanno partecipato alla discussione, l'incontro di civiltà, in una prospettiva di reale simmetria, serve a togliere un po' di polvere anche da casa nostra: si comincia a parlare di spose bambine e si finisce a parlare anche di “fuitina” (Ib.).

14/12/2017 – Brainstorming - Turismo d’eccellenza. L’Amministrazione in questi anni ha adottato una strategia finalizzata alla produzione di un eccesso di domanda mediante la costruzione di una nuova immagine della città e la concentrazione di iniziative importanti, delle quali la realizzazione del Percorso Unesco è un primo passo cui seguono Manifesta 12 e la nomina di Palermo a Capitale Italiana della Cultura 2018, per contribuire alla crescita economica della città. I partecipanti, nonostante ammettano il miglioramento del contesto generale rispetto al passato, continuano a riscontrare diverse criticità: il reperimento delle informazioni è molto complicato per un turista, soprattutto se non parla la nostra lingua; non vengono utilizzate figure professionali e competenti. Una soluzione, ad esempio, potrebbe essere quella di creare convenzioni con l’Università per avere competenze a costi ridotti. Gli attori tradizionali del comparto turistico sono in competizione, poco collaborativi e poco innovativi. L’Amministrazione dovrebbe cominciare a dialogare con gli attori più innovativi che stanno emergendo nel mercato turistico e che sono maggiormente disposti a fare rete. Far aumentare la permanenza media dei turisti così da permettere loro di conoscere anche luoghi considerati periferici e magari non inseriti nei circuiti turistici tradizionali. Seguono indicazioni e proposte sull’accessibilità dei siti turistici e del posizionamento dell’aeroporto di Palermo con le compagnie aeree, e l’idea di una agenzia pubblico-privata per avviare un confronto più aperto e continuativo tra i due settori. L’occasione del brainstorming è riuscita nel far dialogare gli operatori con il settore pubblico in modo costruttivo e ha fornito un esempio metodologico per aumentare le sinergie tra questi ruoli (Link 1 - Materiali e Stampa).

Dal 20/11 al 21/12/2017 - Forum online Palermo vivibile. La piattaforma di FPA è stata utilizzata per il dialogo online relativamente al verde pubblico. I partecipanti, anche in seguito agli stimoli di tecnici comunali e attori attivi sul tema, hanno sviluppato il tema nell’arco di un mese su quattro fasi. Nella prima fase sono stati invitati ad esplorare il verde storico e proporre piccoli miglioramenti per valorizzarlo. Sul verde incolto sono stati invitati a proporre problematiche e nuove aree da rinverdire. Un altro tema riguardava il grande parco della Favorita, infestato da discariche abusive, e infine la questione della riqualificazione della Costa Sud. Dopo approfondimenti e confronti sulle criticità sono state elaborate 9 proposte dettagliate che saranno inviate all’amministrazione (p.e. “Unire non dividere” riguarda “due strade storicizzate che uniscono Mondello a Palermo attraversando il parco della favorita. Che servano solo a questo e non come bretelle per bypassare altre strade e non come luogo di meretricio” oppure “L'Oreto non è solo un fiume inquinato e dimenticato. L'Oreto è un'occasione di occupazione; un nuovo possibile polmone verde, fondamentale per la nostra salute; un polo di attrazione turistica; un luogo dove un giorno poter praticare sport o semplicemente rilassarsi - vedi Report del 11/1/18, p. 8 - Link 1, Materiali e Stampa).

24/01/2018 – Brainstorming Qualità dell’abitare. Questo brainstorming è stato propedeutico alla prosecuzione di una ampia e accurata riflessione volta alla risoluzione della questione abitativa, che continuerà in ulteriori 4 incontri di laboratorio tematico. E’ stato chiesto ai partecipanti di non entrare nel merito delle questioni ma di sintetizzare le questioni principali e i punti nodali da cui partire per migliorare la situazione. Molti attori lamentano che in un contesto storico di disagio e di esaurimento di risorse pubbliche, l’unico scenario possibile sembra essere l’incentivo all’auto-recupero. I cittadini che non possono acquistare o affittare un immobile “potrebbero infatti mettere a disposizione la propria manodopera, costituire dei gruppi di auto-recupero e, aiutati dall’Amministrazione per l’identificazione degli immobili da recuperare, con un supporto tecnico per la messa in sicurezza degli stessi, potrebbero innescare processi virtuosi che risolverebbero più problematiche: l’approvvigionamento del bene casa; la disponibilità di nuove occupazioni lavorative e il recupero di intere sacche residenziali urbane” (Report del 24/1 - Link 1, Materiali e Stampa). Tuttavia questo scenario presenta diverse implicazioni problematiche burocratiche e operative. Si sta creando una situazione di emergenza per i crescenti senza fissa dimora e gli occupanti. Le proposte: 1) strutturare una regia multi autorità con università e attori per un censimento quantitativo e qualitativo dell’abitare a Palermo. Non si hanno i dati dei cittadini senza alloggio fisso come della consistenza del patrimonio immobiliare pubblico attuale e potenziale e della disponibilità economica nel bilancio comunale. 2) Affrontare l’emergenza abitativa con azioni di breve periodo affinché situazioni straordinarie non diventino normalità. 3) La qualità degli alloggi e la loro gestione, manutenzione, possibilità di auto-recupero, censimento del patrimonio da ristrutturare, l’edilizia da destinare a giovani e anziani, va affrontata. 4) Prendere decisioni sulle occupazioni che perdurano da decenni.

31/01/2018 – Laboratorio tematico Emergenza abitativa. Le proposte del brainstorming (vedi sopra) sono diventati i temi di approfondimento dei 4 laboratori. Il primo dunque ha affrontato la questione della regia di coordinamento degli attori sul tema della casa. Si è proceduto allo sviluppo dei seguenti nodi tematici: 1. Mappatura attori istituzionali che hanno titolo sul patrimonio abitativo e attori che hanno proposte sul loro utilizzo; 2. classificazione delle varie tipologie di patrimonio utilizzabile; 3. modalità operative della regia. Esiste al momento un Osservatorio per l’emergenza abitativa del Comune che tuttavia non risponde alle esigenze adeguatamente e dovrebbe essere rivitalizzato. Inoltre serve maggiore coinvolgimento delle autorità, sul primo livello di regia, che detengono la proprietà e l’autorità regolativa sugli immobili (organismi comunali e regionali come lo IACP). Un terzo livello di regia dovrebbe mobilitarsi per le emergenze, e coinvolgere attori privati, di beneficienza, sindacati, coerentemente con il principio della responsabilità sociale e non individuale chiamata in causa dal diritto alla casa. La regia dunque deve avere due funzioni: una di coordinamento amministrativo ed una di implementazione delle politiche, coordinando istituzioni e attori (Report del 31/01/18 - Link 1, Materiali e Stampa).

Dal 15/1/18 al 14/02/2018 – Forum on line - Potenziamento dell’offerta culturale. Il tema riguardava la gestione dei beni comuni circa i processi di assegnazione, temporaneità, economia e forme di gestione degli spazi per la cultura (Report del 15/02/18 - Link 1, Materiali e Stampa). Le questioni emerse: attori (p.e. coop. sociali) non trovano una sede adeguata per la difficoltà di comprendere le procedure di assegnazione, sia per la difficoltà di consultazione dell’elenco degli immobili di proprietà comunale; laboratori artistici che dialogano con il privato e trovano soluzioni temporanee; associazioni che gestiscono con successo beni di proprietà comunale ottenuti in seguito alla vincita di bandi pubblici; un cinema comunale gestito da associazioni per tenere alta la qualità dell’offerta culturale. Si è passati poi alle criticità: difficoltà di sopravvivenza delle imprese culturali, scarsa accessibilità dei dati relativi al patrimonio immobiliare comunale, scarsa chiarezza circa le procedure di assegnazione, mancanza di interfaccia web adeguata, assenza di un piano di attuazione dei processi culturali, mancanza di un sistema informativo efficiente e coerente con l’offerta culturale. Nella terza fase si è passati alle proposte suddivise per sezioni: a) spazi / a.1) attivazione di un tavolo tecnico di discussione sulla Sala de Seta, ecc.; a.2) European Youth Centre: Creare il primo European Youth Centre del Consiglio d’Europa in Italia. Creare la casa dei giovani palermitani in grado di aprirsi alle sfide europee; b) strumenti / b.1) Interactive Cities: migliorare la governance urbana con nuove competenze digitali; b.2) OPF (Open Public Funds), un portale online per la diffusione di informazione puntuale sui bandi aperti, la ricezione di proposte e la pubblicazione puntuale dei risultati. Infine c’è stata una restituzione del lavoro svolto attraverso un webinar di cui è disponibile la versione integrale.

Ultimi eventi in programma. Sono già stati annunciati quasi tutti gli eventi che concluderanno il lungo percorso multi-canale di Partecip@ttivi: 2 forum online su Scuola e Sport che partiranno il 26 febbraio, il terzo appuntamento del laboratorio tematico sull’abitare si terrà il 28 febbraio e 4 giornate di giochi partecipativi di U’Game inizieranno l’8 marzo. Mancano l’ETM sulla creazione di ricadute positive per l’occupazione, l’analisi SWOT su come rendere la città più sicura e i 4 focus group su trasparenza e corruzione, tassazione ed efficace del prelievo tributario, rendere la città più ecologica, democratica e accogliente e aumentare la visibilità e l’attrattività economica della città (ril., 27/2/18).

Formazione dipendenti una parte di attività è dedicata al trasferimento ai dipendenti dell’amministrazione di conoscenze e competenze utili alla riuscita del progetto e alla sua sostenibilità nel tempo. Le attività di formazione accompagneranno i referenti istituzionali coinvolti nell’iniziativa nella progettazione, realizzazione e valutazione di processi partecipativi. Le pagine online sono accessibili sono con credenziali della PA (Link 1 - Formazione dipendenti).

Influenza, risultati ed effetti

Al momento il percorso non è terminato e non ha prodotto ancora risultati tangibili. L’effetto sul coinvolgimento dei partecipanti richiede una indagine sul campo o comunque effettuata con interviste a distanza, perché molti dei soggetti e degli attori coinvolti possono essere abbastanza facilmente rintracciati. Interessante sarebbe cogliere la visibilità e la propagazione che ha ottenuto il processo e la partecipazione complessiva visto che i cittadini più attivi tendono ad inserirsi su più temi. La presenza del progetto sui media non è stata monitorata per cui è difficile fornire ulteriori note a riguardo della sua influenza, al momento.

Analisi e lezioni apprese

I numerosi percorsi sembrano focalizzati e produttivi, anche se appaiono generare una scarsa rappresentatività rispetto al pubblico generale; i momenti di verifica allargata, con strumenti maggiormente quantitativi, sono assenti. Il costo del progetto di 228.000 Euro non è dichiarato pubblicamente sul sito del processo ma bisogna cercare tra vari documenti sul sito del comune. Esso corrisponde alla base d’asta quindi non è ancora certo a quanto ammonti la spesa per il progetto. Per il resto la trasparenza è carente, in alcuni casi, sugli aspetti legati al reclutamento dei partecipanti e, in tutti i casi, la pubblicizzazione degli eventi appare minimale, inoltre i link ai report delle Sharitories non funzionano. L’inclusività dei membri delle comunità appartenenti a diverse culture, abilità e opportunità (emergenza casa e occupanti) è molto bassa. Visti i temi affrontanti si è restati molto sul formale e sull’istituzionale, non ci si è addentrati nell’outreach profondo, a parte i casi delle passeggiate, che hanno solo sfiorato le comunità di residenti così come il laboratorio tematico sui matrimoni forzati che ha coinvolto un membro della comunità pakistana che si chiama fuori dalla questione. Anche sul tema urbano e quello sportivo non sembrano sufficientemente coinvolti i membri delle comunità straniere e i portatori di handicap. Sulle questioni dell’imprenditoria, anche qui, sembrano assenti diversi attori (vedi il basso numero di partecipanti ai Sharitories) e autorità (vedi passeggiata sui siti UNESCO). Queste impressioni si rafforzano quando non emerge alcun tipo di conflittualità tra attori o tra partecipanti in generale, se non le prevedibili lamentele nei confronti dell’amministrazione; questo denota una componente defezionante importante che preferisce non perdere tempo perché pensa che non si realizzerà nulla che la riguarderà o potrà intervenire comunque poi, per bloccare o ostacolare. In tali casi le autorità dovrebbero sollecitare la partecipazione con comunicazioni pubbliche dirette e incisive indirizzate agli attori forti, ai portatori di privilegi/diritti acquisiti che potrebbero sentirsi minacciati dagli esiti dei processi partecipativi. Così come ci si dovrebbe rivolgere direttamente ai soggetti in stato di deprivazione o stigmatizzati, che dovranno coinvolgersi prima o poi, se tengono ad una soluzione conveniente dei propri problemi, invece di nascondersi e farseli rappresentare da altri, senza mandato. E’ difficile, ma è necessario stimolare una rappresentanza delle comunità incognite, degli occupanti (p.e.), direttamente, con un lavoro sul campo finanziato dall’amministrazione, anche in questo caso, senza passare attraverso gli altri attori coinvolti nel laboratorio. Essi possono aver rilevato il problema ma non possono surrogare la rappresentanza dei soggetti che descrivono. Prima di procedere nella progettazione di interventi è indispensabile includere tutti, soprattutto i soggetti degli interventi, dunque è fondamentale creare attori dalle situazioni socialmente disorganizzate, latenti, sfuggenti o deboli, e poi includerli nei processi. Tutto ciò tuttavia può avvenire più facilmente se un processo partecipativo multi tematico come questo fosse stato preparato da una fase preliminare di condivisione del percorso con i vari attori urbani, attivi e meno attivi, che non si è verificata.

Delibere

Comune di Palermo (2015a), Linee guida, Regolamentazione della partecipazione dei cittadini alle scelte dell’Amministrazione, 25/2 > https://www.comune.palermo.it/js/server/uploads/_25022015154914.pdf (ril., 26/2/18).

Comune di Palermo (2015b), Del. G. C. n. 25 del 25/2.

Link

  1. Comune di Palermo - Partecip@ttivi - Il confronto che moltiplica le idee > https://www.etmpalermo.it (ril., 26/2/18).
  2. Comune di Palermo - Partecipazione - Bando di gara per la progettazione e realizzazione di un progetto integrato di partecipazione e comunicazione > https://www.comune.palermo.it/noticext.php?cat=1&id=10750 (ril., 26/2/28).

Note

[1] Non è stato possibile reperire il programma di mandato del 2012.

[2] Comune di Palermo, ETM Palermo, Instant report, 5/4/2014, https://etmpalermo.files.wordpress.com/2013/11/instant-report-decentramento.pdf (ril., 26/2/18).

[3] Comune di Palermo, Partecipazione dei cittadini alle scelte dell’Amministrazione, 25/2/2015 > https://www.comune.palermo.it/noticext.php?cat=1&id=6635 (ril., 26/2/18).

[4] Comune di Palermo, Conferenza stampa avvio progetto, 3/10/17 > https://www.etmpalermo.it/2017/10/03/conferenza-stampa-avvio-progetto-3-ottobre-2017/ (ril., 27/2/18).