Problemi e scopo
Il Contratto di Lago rappresenta una forma di accordo volontario di programmazione strategica e negoziata, che prevede il coinvolgimento degli attori locali di un territorio, al fine di elaborare un piano d’azione condiviso per affrontare le problematiche ambientali di un bacino lacustre. Gli obiettivi perseguiti sono generalmente riconducibili a temi quali: “riduzione dell’inquinamento delle acque, difesa idraulica, protezione dal dissesto idrogeologico, rinaturalizzazione, miglioramento paesaggistico, valorizzazione ambientale, ottimizzazione delle risorse idriche, promozione e sviluppo del territorio”[1].
Più specificamente, il percorso partecipativo "Verso il contratto di Lago per il Massaciuccoli" si inserisce nell’ambito del progetto europeo RETRALAGS (Rete TRAnsfrontaliera delle LAGune, dei Laghi e degli Stagni), di cui si parlerà in seguito. Tale programma ha rappresentato l’occasione per coordinare una serie di progetti, interventi e studi per la tutela e lo sviluppo del Lago, non ancora realizzati, ma già programmati o in via di definizione; esso si pone, dunque, sia come atto finale di un percorso già avviato a livello locale sia come nuova opportunità per il completamento della tutela delle risorse idriche del Lago di Massaciuccoli, stimolando e facilitando la co-progettazione di nuove azioni.
Contrariamente alla visione tradizionale basata su un approccio “command and control”, si introduce una nuova metodologia di lavoro, fondata su un’ottica di sistema, che coinvolga, all’interno di un processo “partecipato”, le politiche e le attività di soggetti pubblici e privati, al fine di condividere le decisioni sul territorio, nel rispetto delle reciproche competenze.
“Il Contratto di Fiume e di Lago, attraverso la presa in carico di un impegno condiviso, mira ad ottenere un reale comportamento virtuoso di tutti coloro che vivono intorno al fiume/lago (dalle istituzioni ai singoli cittadini): ciò può e deve rappresentare il punto di forza di questo strumento”[2].
In tal senso, vale la pena menzionare anche tre precedenti progetti di partecipazione, co-finanziati dalla Regione Toscana (Legge Regionale 46/213), in quanto riguardano ambiti territoriali limitrofi e rappresentano degli apripista per il Contratto di Lago, condividendone molteplici obiettivi, come, in particolare, promuovere il protagonismo dei cittadini, valorizzandone conoscenze, esperienze diffuse, competenze, sensibilità e idee, per la riappropriazione dei beni comuni. Queste esperienze hanno evidenziato, per prime, la necessità di visioni e competenze di tipo sistemico per una migliore e più efficace gestione del territorio; hanno, inoltre, aiutato a riflettere sull’importanza di porre la sostenibilità (economica, sociale e ambientale) alla base di ogni attività svolta per tutelare risorse vitali come: acqua, aria, suolo, biodiversità ed energia. Tutti temi poi risultati di primo piano anche per intraprendere il percorso del Contratto di Lago.
Si tratta dei seguenti percorsi partecipativi:
· “Sai cosa ci ... RISERVA ... La Bufalina?“, iniziato nel settembre 2014 e finalizzato alla riappropriazione da parte dei cittadini della Riserva Naturale Orientata “La Bufalina”, un'area di valore ambientale nel territorio del Comune di Vecchiano, situata lungo la costa di Marina di Vecchiano;
· “Partecipiamo/contribuire alla Variante del Piano strutturale”, che è stato avviato nell’ottobre 2015 ed è nato dall’esigenza di gruppi di cittadini di confrontarsi su scelte di governo del territorio che siano basate su principi e regole condivise, lavorando insieme per cogliere la complessità della rete di relazioni che rendono interdipendenti i diversi elementi del territorio;
· NUOVA SpAs (Società per Attività sostenibili), per promuovere e condividere la tutela dell’acqua e delle aree umide, iniziato nel dicembre 2015 e sviluppato per realizzare e promuovere a livello locale, in collaborazione con enti pubblici, attività economiche, cittadini e scuole, un Protocollo d'intesa sulla tutela dell’acqua e delle aree umide, che valorizzi e diffonda le buone pratiche adottate negli enti, nelle attività economiche, nella vita di tutti i giorni e favorisca la conoscenza delle azioni sostenibili per la tutela dell’acqua e delle aree umide della Versilia.
Storia e contesto
Il Contratto di Lago per il Massaciuccoli si configura come azione concreta del Piano d’Azione del progetto strategico integrato RETRALAGS (Rete TRAnsfrontaliera delle LAGune, dei Laghi e degli Stagni), INTERREG (Programma di cooperazione Transfrontaliera Italia/Francia marittimo, Gennaio 2016-Febbraio 2020), cofinanziato dal FESR (Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale) e i cui partners sono: i Comuni di Alghero (capofila), Massarosa e Orbetello, il CIRSPe Toscana (Centro italiano Ricerca e studi per la Pesca), la Provincia di Lucca, i Dipartimenti francesi di Alta Corsica e Var e l’Istituto IFREMER (Institut français de recherche pour l'exploitation de la mer).
L’obiettivo generale del progetto RETRALAGS è attivare un insieme coordinato e sistemico di interventi finalizzati alla predisposizione e all’attuazione di un Piano d’azione congiunto per migliorare l’efficacia delle iniziative pubbliche a sostegno della tutela e della valorizzazione del patrimonio eco-sistemico dei laghi, delle lagune e degli stagni. In particolare, per l’attuazione di tale Piano di gestione integrata, sono previste azioni pilota sui siti naturali e culturali di Calich, Massaciuccoli, Orbetello, Biguglia, Antiche Saline di Pesquiers e Villepey[3].
Tra gli obiettivi specifici vi è lo sviluppo di modelli innovativi di governance integrata dei siti naturali e culturali dell’area di cooperazione, sostenendo, in particolare, la partecipazione, il dialogo e la risoluzione dei conflitti.
Il budget totale stanziato per RETRALAGS ammonta a 2.689.344,11 euro, di cui 2.285.942,49 euro provenienti dal cofinanziamento FESR (Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale).
A sua volta RETRALAGS si inquadra nel contesto della politica dell’acqua dell’Unione Europea nota come “Water Blueprint”, finalizzata alla salvaguardia delle risorse idriche europee, degli obiettivi della Direttiva Quadro 2000/60/CE e dei risultati della relazione COM/2012/0670 (concernente l’attuazione della direttiva quadro sulle acque). Si configura, inoltre, come l’ideale prosecuzione dei progetti transfrontalieri:
· ZOUMATE (ZOne UMide: Ambiente, Tutela ed Educazione);
· ZOUMGEST (Zone umide: sistemi gestionali per integrare le attività antropiche e la tutela della natura);
· RETRAPARC (CROSS BORDER OF PARKS);
· MONIQUA (Monitoraggio della qualità delle acque e dell’ambiente);
· SICOMAR (SIstema di COntrollo MARino);
E di quello europeo:
· WATER IN CORE (Gestione sostenibile dell’acqua attraverso l’accrescimento della responsabilità comune nei bacini fluviali mediterranei).
Più specificamente il Contratto di Lago è un Accordo volontario di programmazione strategica e negoziata, che mette la governance partecipata al centro del proprio processo formativo e gestionale e che ha come obiettivi:
· tutela, corretta gestione e valorizzazione dei territori lacuali;
· salvaguardia del rischio idraulico[4];
· sviluppo locale.
La necessità di dotarsi di uno strumento di programmazione come il Contratto di Lago nasce dalla complessità delle problematiche coinvolte, nonché dalla multiscalarità delle sfide da affrontare per definire strumenti di pianificazione efficaci per la gestione e la tutela dei bacini idrografici, come quello del Massaciuccoli. Si ritiene a tal fine indispensabile un approccio eco-sistemico, ossia una collaborazione sovracomunale e multilivello, che coinvolga, sulle specifiche problematiche e competenze, diversi attori e stakeholders: in tal senso, oltre all’expertise istituzionale gioca un ruolo decisivo il know-how locale.
“Il bacino idrografico del Lago di Massaciuccoli si estende nell’area costiera compresa tra la foce del fiume Serchio a sud e quella del fiume Camaiore a nord. È caratterizzato dalla presenza di un lago costiero circondato da una vasta fascia di vegetazione palustre, con acque eutrofiche e basse. Le pianure che circondano il bacino lacustre si trovano ad una quota molto bassa sul livello del mare, o addirittura al di sotto di tale livello, motivo per cui sono state oggetto di bonifica a partire dal 1740. L’importanza del bacino di Massaciuccoli è dovuta alla concomitanza di fattori differenti che compongono una realtà rilevante sotto il profilo paesaggistico ed ecologico, nonché dal punto di vista storico-culturale. Il territorio del bacino ricade nelle province di Lucca (Comuni di Massarosa, Viareggio, una piccola parte dei Comuni di Lucca e Camaiore) e Pisa (Comune di Vecchiano) […] Si tratta di un ecosistema fragile e compromesso a causa della sua stessa natura (numerose le zone palustri), ma anche per gli interventi antropici realizzati (urbanizzazione e uso agricolo intensivo delle aree bonificare con un sistema di idrovore e canali)”[5].
“Intervenire in un territorio fluviale, a livello di bacino e di sottobacino comporta sempre un insieme di scelte complesse e il mantenimento di equilibri tra più livelli di responsabilità. È necessario condividere un insieme di valori naturalistici, paesaggistici, socio-economici, ecc. all’interno di un sistema di regole che garantisca l’integrazione tra più interessi”[6].
“La novità rappresentata dal “contratto” rispetto ai precedenti strumenti di pianificazione o accordi di programma è proprio nell’essere uno strumento di governance partecipato, dove le comunità sono una parte attiva del percorso ed uno dei contraenti firmatari del contratto. Questa “novità” appare, nel caso del Lago di Massaciuccoli, particolarmente importante e determinante in quanto una soluzione il più possibile definitiva dei problemi che affliggono il lago deve passare inevitabilmente da un cambiamento profondo dell’attuale assetto del territorio che avrà ripercussioni importanti su numerosi aspetti sia sociali che economici, per questo motivo è fondamentale coinvolgere l’intera comunità in tutte le sue componenti”[7].
Il processo partecipativo “Verso il Contratto di Lago per il Massaciuccoli” è stato promosso nel 2017 dal Comune di Massarosa che, in quanto partner del progetto RETRALAGS, si è impegnato nella definizione di un Piano d’Azione congiunto.
Il percorso prevede la costruzione di un Contratto di Lago con modalità partecipative, coinvolgendo non solo i soggetti istituzionali e le associazioni, ma anche le comunità locali (associazioni e residenti). A sua volta, il Comune di Massarosa ha coinvolto, fin da subito, i principali Enti istituzionali del territorio, che insistono sul bacino idrografico del Massaciuccoli: Comune di Vecchiano, Comune di Viareggio, Ente Parco Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli, Autorità di Distretto dell’Appennino Settentrionale, Consorzio di Bonifica 1 Toscana Nord, Università di Pisa, Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, ARPAT (Azienda Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana), Provincia di Lucca[8]. Per il Comune di Massarosa è stata la prima esperienza in materia di integrazione dei Contratti di Fiume all’interno delle politiche locali.
In Toscana, il primo esperimento di questo tipo è stato promosso dalla Provincia di Lucca che, partecipando al progetto europeo MED “WATER IN CORE” (il progetto WATER IN CORE, avviato dalla Provincia di Lucca è inserito nel Programma MED – Asse 2: protezione dell'ambiente e promozione dello sviluppo territoriale sostenibile, cofinanziato dal FESR – Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale), ha attivato un processo partecipativo in un'area pilota del bacino fluviale del Fiume Serchio. Il percorso ha portato alla sottoscrizione del Contratto di Fiume per il Serchio. Tale progetto è stato inserito come caso studio, e viene definito come una buona pratica europea, nel rapporto UNESCO WWDR 2015 (World Water Development).
A livello nazionale, il primo esempio di Contratto di Fiume/Lago risale al 2004, in Lombardia (Olona-Bozzente-Lura). Oggi tale esperienza ha raggiunto una diffusione capillare in oltre 3000 comunità locali, con circa 276 processi attivi, la maggior parte dei quali si avvalgono di un percorso partecipativo[9].
In Europa “i contratti di Fiume si sono sviluppati a partire dalla Francia nei primi anni ’80, per poi diffondersi in pochi anni in molte altre nazioni, come il Belgio, il Lussemburgo, i Paesi Bassi, la Spagna e l’Italia, in molti casi sotto forma di processi transfrontalieri che interessavano più territori”[10].
Per il Comune di Massarosa, quella del Contratto di Lago non è stata la prima esperienza partecipativa. Nel 2013, infatti, l’Amministrazione comunale aveva attivato il percorso “Anch’io conto”, redigendo per la prima volta un bilancio partecipativo. Il progetto aveva come obiettivo principale quello di sperimentare nuove forme di partecipazione nella costruzione del bilancio di previsione del Comune di Massarosa, allo scopo di far decidere ai cittadini alcune opere pubbliche, da inserire nel documento contabile dell’ente. Il nuovo programma delle opere pubbliche 2015-2017 prevede uno stanziamento destinato al bilancio partecipativo, relativo agli interventi sugli edifici scolastici, pari a 100.000 euro[11].
Organizzare, supportare e finanziare entità
Il processo partecipativo “Verso il Contratto di Lago per il Massaciuccoli” – come detto – è stato promosso nel 2017 dal Comune di Massarosa che, in quanto partner del progetto RETRALAGS, si è impegnato nella definizione di un Piano d’Azione congiunto per migliorare l’efficacia delle iniziative pubbliche a sostegno della tutela e della valorizzazione del patrimonio eco-sistemico dei laghi, delle lagune e degli stagni, da attuare con una serie di azioni pilota su vari siti naturali e culturali, tra qui il bacino idrografico del Massaciuccoli.
Il Contratto di Lago per il Massaciuccoli è un’azione concreta del progetto RETRALAGS, il cui budget totale ammonta a 2.689.344,11 euro, di cui 2.285.942,49 euro provenienti dal cofinanziamento FESR (Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale). Il budget assegnato dal Progetto RETRALAGS al Comune di Massarosa ammonta a 430.438,50 euro, con un tasso di cofinanziamento FESR (Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale) pari all’85%[12].
Selezione e selezione dei partecipanti
La selezione dei partecipanti è stata di tipo mirato, ossia si è cercato di rintracciare, attraverso operazioni di outreach, i diversi interessi che potevano contribuire ad affrontare i molteplici problemi da risolvere per la salvaguardia del bacino del Massaciuccoli.
In particolare, il percorso partecipativo si è avvalso di[13]:
· Analisi degli stakeholders: attraverso ricerca-azione e costruzione di un piano di campionamento di residenti ed attività produttive rappresentativi dei tre Comuni rivieraschi, ossia Massarosa, Vecchiano e Viareggio. L’approccio metodologico seguito è stato quella della “mappa di comunità”; gli stakeholders mappati sono stati 553;
· Attività di outreach: in occasione di eventi organizzati da associazioni del territorio;
· Interviste: sono state condotte interviste mirate ad alcuni stakeholders chiave tra giugno e agosto 2017. Nel complesso, sono state somministrate 21 interviste a soggetti istituzionali, rappresentativi di associazioni e cittadini portatori di rilevanti conoscenze ed esperienze sulle tematiche del Lago;
· Strumenti informativi/formativi, tra cui la Guida per il partecipante ai tavoli del Contratto di Lago e l’Assemblea informativa, che costituiscono attività di informazione/formazione dei soggetti coinvolti nel percorso partecipativo:
· Guida per il Partecipante: ha lo scopo di fornire ai partecipanti una sintesi di alcuni progetti, studi e interventi realizzati o in fase di progetto nell’ambito del bacino idrografico del Lago, finalizzati a: migliore gestione delle risorse idriche, tutela e valorizzazione degli elementi naturali, sociali ed economici del Lago di Massaciuccoli. Si specifica che il Contratto di Lago includerà solo i progetti approfonditi e condivisi dai Tavoli, nonché eventuali nuovi progetti e proposte emersi durante la discussione e successivamente sottoscritti dai firmatari del Contratto di Lago. Vengono presentate le criticità ambientali del bacino idrografico del Massaciuccoli: eutrofizzazione, salinizzazione, subsidenza, interrimento, sovrasfruttamento della falda acquifera, deficit idrico, rischio idraulico, comparsa di specie esotiche vegetali e animali. Tra i vari progetti proposti, La Guida contiene una scheda informativa relativa all’ampliamento dell’impianto di fitodepurazione a San Niccolò (Comune di Vecchiano) e una sulla realizzazione di un’opera di derivazione del fiume Serchio, per risolvere il problema del deficit idrico del Lago;
· Assemblea Pubblica Informativa: si è tenuta il 22/09/2017 (ore 17:00), nell’antico opificio La Brilla a Quiesa (Comune di Massarosa), con la finalità di approfondire progetti e ricerche istituzionali per tutela, promozione e sviluppo del Lago. I partecipanti sono stati 150, con l’intervento di 13 relatori, tra cui numerose cariche istituzionali.
· Comunicazione: mailing list degli stakeholders e dei partecipanti per l’invio del materiale informativo e del calendario degli appuntamenti; diffusione e pubblicazione degli eventi su siti web istituzionali (RETRALAGS e Comune di Massarosa) e social network (Facebook e Twitter di RETRALAGS e Open Toscana); realizzazione di comunicati stampa.
· Si sono tenuti due incontri introduttivi per informare/formare:
· 26/06/2017: Presentazione del processo partecipativo durante l’evento pubblico “Innovazione, tecnologia e partecipazione per la gestione sostenibile dell’acqua” del progetto EU H2020 FREEWAT (FREE and open source software tools for WATer resource management: è un progetto EU HORIZON 2020) organizzato della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa;
· 12/07/2017: Workshop promosso dal Comune di Massarosa dedicato ai promotori del Contratto di Lago, agli Enti e alle Istituzioni responsabili della pianificazione e gestione del territorio, per introdurre lo strumento del “Contratto di Lago”, la bozza di “Protocollo d'intesa” e per condividere le priorità d’intervento del Programma d’Azione.
Metodi e strumenti utilizzati
Il Metodo deliberativo si è basato sulla discussione all’interno di piccoli gruppi, in cui le persone non erano chiamate a pronunciare dei veri e propri interventi, ma avevano la possibilità di esprimersi in poche parole, controbattere, prendere la parola più volte, interrompersi a vicenda.
Le foto pubblicate sui social e sul sito di Open Toscana mostrano che i partecipanti ai Tavoli erano spesso disposti in circolo, modalità che possiamo supporre abbia favorito dialogo, scambi informali e interazione faccia a faccia fra i partecipanti.
L'intero percorso si è avvalso dell’expertise dei facilitatori di Comunità Interattive-Officina per la Partecipazione (coordinamento e gestione delle attività di scoping), nonché della collaborazione di Innolabs per l’assistenza tecnica. Mancano dati disponibili sulla spesa sostenuta dal Comune di Massarosa per le attività di consulenza esterna. Per valutare lo sforzo fatto in termini di formazione interna, ai fini di internalizzare il processo partecipativo, abbiamo a disposizione soltanto il dato costituito dallo svolgimento di due workshop informativi/formativi:
· 26/06/2017: Presentazione del processo partecipativo durante l’evento pubblico “Innovazione, tecnologia e partecipazione per la gestione sostenibile dell’acqua” del progetto EU H2020 FREEWAT (FREE and open source software tools for WATer resource management: è un progetto EU HORIZON 2020), organizzato della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa;
· 12/07/2017: Workshop promosso dal Comune di Massarosa dedicato ai promotori del Contratto di Lago, agli Enti e alle Istituzioni responsabili della pianificazione e gestione del territorio per introdurre lo strumento del “Contratto di Lago”, la bozza di “Protocollo d'intesa” e condividere le priorità d’intervento del Programma d’Azione.
Dalle foto pubblicate sulla pagina Facebook di Comunità Interattive, si può notare che è stata impiegata la tecnica del brainstorming, sono stati utilizzati schemi e post-it per “visualizzare” idee e criticità da risolvere. Si può ipotizzare che tutto ciò abbia favorito la creatività del gruppo e quindi la nascita spontanea di un certo numero di idee sul problema in discussione, all’interno di uno spazio informale, capace di favorire l’emersione sia delle criticità sia delle soluzioni per il loro superamento, attraverso un approcio di problem-solving.
In alcuni tavoli, i facilitatori hanno dovuto svolgere il proprio ruolo di mediazione per riequilibrare il potenziale divario esistente a favore degli attori dotati di maggior peso politico o economico o comunque con più ampia capacità di influenzare deliberazione e decisione. Ad esempio, il Tavolo Sviluppo è stato uno dei più difficili da gestire, dal momento che la maggior parte dei partecipanti era composta da Associazioni ambientaliste, mentre le attività di sviluppo – intesi come agricoltori, pescatori e cacciatori – si trovavano in minoranza[17]. I facilitatori si sono impegnati per conciliare le diverse esigenze, nello spirito di un processo di partecipazione che attivasse un dialogo costruttivo e propositivo fra i diversi portatori di interessi del territorio.
Deliberazioni, decisioni e interazione pubblica
L’esperienza partecipativa “Verso il Contratto di Lago per il Massaciuccoli” risulta caratterizzata da un elevato grado di strutturazione. Il processo è stato scandito in fasi, aveva tempistiche e modalità prefissate. Il metodo utilizzato attribuiva un’importanza determinante alla “cornice” in cui i partecipanti erano chiamati ad esprimersi, si è creato, pertanto, uno spazio pubblico circoscritto, in cui un numero ridotto di partecipanti avesse la possibilità di interloquire in modo diretto e strutturato.
In particolare, sono stati istituiti dei Tavoli tematici su tre aree del Contratto di Lago:
· tutela;
· sviluppo;
· promozione.
I tavoli si sono riuniti sia in seduta plenaria sia in piccoli gruppi, nei quali i partecipanti sono stati condotti da dei facilitatori. In totale, i gruppi di progetto attivati sono stati 11[14].
Ogni gruppo ha approfondito un certo numero di proposte, facendo emergere i punti di forza e di debolezza di ciascuna, le interazioni tra i progetti, gli attori da coinvolgere, le soluzioni per la realizzabilità e il successo delle proposte. Ogni Tavolo ha avuto 3 incontri ai quali se ne sono aggiunti altri 3 su specifici gruppi di progetto che precedentemente non erano stati affrontati, per un totale di 12 incontri, che si sono svolti tra ottobre e novembre 2017. Ciascun Tavolo ha identificato gli interventi prioritari e da approfondire in sottogruppi di lavoro, con l’obiettivo di candidarli all’Abaco delle Azioni per il Contratto di Lago, individuando cioè una serie di proposte da sottoporre ai firmatari del Protocollo d'intesa per il Contratto di Lago – ad oggi in fase di condivisione tra gli Enti promotori e attuatori del Contratto.
Per selezionare le proposte discusse o elaborate direttamente dai partecipanti, in vista di un loro inserimento nell’Abaco delle Azioni, il criterio utilizzato è stato quello di “privilegiare le proposte emerse e maggiormente approfondite durante la discussione ai Tavoli di lavoro e tra di esse quelle che hanno fatto emergere elementi di maggiore fattibilità”[18].
Il Contratto di Lago include, infatti, non solo i progetti già presentati nella Guida per il partecipante e all’Assemblea informativa iniziale – che sono una selezione di alcuni dei principali progetti già condivisi dalle Istituzioni tramite Protocolli d’intesa e Accordi di Programma – ma, come si legge nella stessa Guida, “conterrà anche altre proposte e progetti”[19].
Tutto ciò denota una certa intensità partecipativa. I partecipanti al percorso "Verso il contratto di Lago per il Massaciuccoli", non si sono limitati a stilare una classifica di progetti già proposti, ma hanno avuto voce in capitolo, è stata loro riconosciuta capacità propositiva, che si può suppore abbia fatto percepire come fattiva la propria possibilità di contribuire alle scelte per la tutela del Lago. Tuttavia, mancano informazioni circa la somministrazione di questionari di soddisfazione/valutazione del percorso sotto il profilo di una effettiva partecipazione, dunque non possiamo valutare con esattezza il grado di empowerment attribuibile a tale esperienza, anche in termini di qualità del processo deliberativo.
Dal punto di vista della quantità della partecipazione, sappiamo che il cosiddetto “dialogo sociale” ha visto la partecipazione complessiva di 251 persone (su 553 stakeholders mappati), appartenenti a:
· 10 enti pubblici;
· 5 comitati di rappresentanza locale;
· 54 associazioni;
· 9 imprese;
· numerosi cittadini residenti nei comuni interessati[20].
Comunità Interattive ha elaborato una mappa dei partecipanti, suddivisi per provenienza (livello comunale, provinciale e regionale):
· Viareggio: 18 stakeholder ;
· Vecchiano: 10;
· Massarosa: 34;
· Versilia: 20;
· Livello provinciale: Provincia di Lucca e rappresentanti ASL Versilia: 9;
· Livello regionale: ARPAT (Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana), Consorzio di Bonifica, ex Autorità di bacino, Istituto Sant’Anna di Pisa, Università di Pisa.
A proposito del livello di coinvolgimento raggiunto, Stefania Gatti di Comunità interattive parla di “un intero Territorio che si muove per il Lago”[21]. Il luogo scelto per gli incontri è stato l’antico opificio “La Brilla”, destinato un tempo alla brillatura del riso e ora ristrutturato per ricavarne uno spazio polifunzionale. La Brilla si trova di fronte al Lago, nelle immediate vicinanze delle antiche terme romane, in località Quiesa (Comune di Massarosa). La scelta di mantenere invariata, durante l’intero percorso, la sede degli incontri si spiega con la volontà di far sì che diventasse uno spazio neutrale di confronto, ossia la “casa di tutti”[22].
Influenza, risultati ed effetti
Il percorso partecipativo “Verso il Contratto di Lago per il Massaciuccoli” ha portato alla definizione del quadro conoscitivo del Lago, dello scenario di rifermento cui tendere e delle azioni necessarie per il raggiungimento di obiettivi di buona qualità ambientale. Ha promosso la creazione di partnerships e, in generale, ha rafforzato la consapevolezza dell’importanza del lavoro di rete, al fine di ripensare il rapporto tra cittadini e istituzioni, in termini di responsabilità sociale condivisa.
Si tratta, tuttavia, di un processo che si è concluso da poco, i cui principali obiettivi sono tuttora in fase di condivisione tra gli Enti promotori e attuatori del Contratto, Regione Toscana inclusa: ad oggi, infatti, il Protocollo d'intesa per il Contratto di Lago risulta in attesa di firma.
“Il Protocollo d'intesa per il Contratto di Lago non è ancora stato firmato da tutte le istituzioni inviate a farlo, ma l’assessore Marchetti del Comune di Massarosa ha raggiunto un passaggio importante, ossia incontrarsi con l’assessore regionale Fratoni (uno dei più forti sostenitori dello strumento del contratto di fiume a livello regionale) che ha preso l’impegno di portare questo testo in Giunta regionale in modo che venga approvato e successivamente firmato da tutti”[23].
“Questo traguardo – o meglio, punto di partenza – è da tempo atteso da chi ha collaborato alla identificazione di interventi per migliorare lo stato ecologico del Lago con l’aiuto dei tecnici ed esperti del Parco Migliarino San Rossore Massaciuccoli, del Consorzio di Bonifica Toscana Nord, dell’Ex autorità di Bacino Fiume Serchio, di Arpat (Azienda Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana), del Comune di Massarosa, del Comune di Vecchiano, del Comune di Viareggio, dell’Università di Pisa e della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa […] E’ la prima volta che sul Lago viene fatto un lavoro così proficuo fra gli attori del territorio e le stesse amministrazioni che sono venute agli incontri. Tutti i partecipanti hanno dimostrato di avere a cuore le sorti del Lago e di essere capaci di analisi e proposte”[24].
Il lavoro svolto dai partecipanti ai Tavoli “Tutela”, “Promozione” e “Sviluppo” durante il percorso partecipativo, condotto da settembre a novembre 2017, si è tradotto in vari report di approfondimento, che sono confluiti in un documento di sintesi, intitolato “Elenco e dettaglio delle azioni da realizzare” (cosiddetto Abaco delle Azioni), che raccoglie più di 70 azioni pilota da realizzare con il Piano di Azione Locale, indicando anche, ove possibile, risorse finanziarie e responsabilità di attuazione per ogni azione.
Le proposte sono divise in 10 macro-aeree:
1. azioni per il bilancio idrico;
2. azioni per contrastare il fenomeno della subsidenza;
3. azioni per contrastare la salinizzazione;
4. azioni per la biodiversità;
5. azioni a supporto di uno sviluppo agricolo a minore impatto sull’ecosistema del Lago;
6. recupero bilancini, ricoveri barche e altre strutture in abbandono;
7. azioni per la promozione del Lago, nei suoi aspetti culturali, storici, ambientali;
8. azioni per la fruizione sportiva del Lago;
9. progetti per la mobilità lenta e per i percorsi pedo-ciclabili;
10. progetti di coordinamento e messa in rete delle istituzioni con gli attori attivi del territorio.
È stato altresì definito un Programma di monitoraggio con l’identificazione di procedure e modalità per monitorare/valutare l’evoluzione del Programma d’Azione del Contratto di Lago.
Il Comune di Massarosa ha chiesto di includere i soggetti che hanno fatto parte del percorso partecipativo nel Protocollo d'intesa, dando loro la possibilità di firmare il Contratto di Lago, in modo da attivare “specifici strumenti che permettano di dare ascolto ai partecipanti non solo nella fase progettuale, ma anche in quella esecutiva del Contratto di Lago”[25].
“Si è chiesto altresì che all’interno della Cabina di regia istituzionale (ovvero i firmatari del Protocollo d'intesa) vi sia la possibilità di far essere presenti i 3 o 5 portavoce del Consiglio di Contratto (struttura organizzativa del Contratto di Lago che si riunisce in forma assembleare o in piccoli gruppi), come osservatori e con funzione di collegamento tra Cabina di regia e Consiglio di Contratto. […] Un altro passaggio importante è stato quello sulla revisione dell’Accordo di programma integrativo per il completamento della tutela delle risorse idriche del Lago di Massaciuccoli”[26].
L’Accordo era stato stipulato in data 28 gennaio 2006 tra il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio, Regione Toscana, Autorità di Bacino del Fiume Serchio, ARPAT (Azienda Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana), Ente Parco Migliarino-S. Rossore-Massaciuccoli, Provincia di Lucca, Provincia di Pisa, Comune di Massarosa, Comune di Viareggio e Comune di Vecchiano, ed era finalizzato alla realizzazione delle condizioni per il miglioramento della qualità delle acque del Lago. L’accordo, sulla base del “Progetto strategico per il riequilibrio del deficit idrico nel bacino del Lago di Massaciuccoli mediante derivazione dal fiume Serchio in località Filettole, in comune di Vecchiano (PI)” dell’ottobre 2004, stanziava i fondi per l’intervento (il cosiddetto “tubone”) e affidava all’Autorità di Bacino del fiume Serchio la progettazione preliminare di un’opera per la derivazione di una portata idrica, di valore massimo pari a 3 mc/s, dal fiume Serchio e il convogliamento della stessa verso il Lago, attraverso il canale Barra-Barretta.
“Il nostro obiettivo non era «tubone si, tubone no», ma soprattutto riuscire a mantenere delle risorse per realizzare interventi sull’intero ecosistema del Lago, non solo sul «tubone». Questo obiettivo è stato raggiunto: l’intervento che verrà realizzato di tipo idraulico sarà di circa 10 milioni di euro, su un totale che era previsto di 18 milioni di euro; quindi con la parte restante abbiamo la quasi certezza di poter far finanziare degli interventi”[27].
Fra gli altri risultati ottenuti, si può ricordare che il percorso partecipativo è stato presentato a Roma, nell’aula dei gruppi parlamentari della Camera, nel corso della prima conferenza dell’Osservatorio nazionale dei contratti di fiume, organizzata dal Ministero dell’Ambiente, in collaborazione con l’XI Tavolo Nazionale dei Contratti di Fiume[28]. A tal proposito, l’assessora all’ambiente del Comune di Massarosa, Agnese Marchetti, ha dichiarato: “è il segnale che siamo sulla strada giusta, a Roma è stato presentato l’Osservatorio che nasce nell’ambito del progetto. Tutti i relatori hanno sottolineato l’importanza dei contratti di lago come strumenti di governance innovativi per una programmazione strategica”[29].
Va inoltre ricordato che nel marzo 2018, il Consorzio di Bonifica ha ottenuto un finanziamento dalla Regione Toscana, per estendere di superficie l’impianto di fitodepurazione, che si trova sul Lago, nella zona di bonifica di Vecchiano, con il conseguente aumento della quantità di acqua trattata[30].
Il percorso partecipativo prevedeva anche, fra le azioni proposte, la candidatura del Lago a Patrimonio mondiale dell’UNESCO, per risolvere alcune criticità come l’insufficiente promozione del valore storico, culturale, paesaggistico e ambientale del Lago a livello nazionale, europeo ed internazionale e di un turismo sostenibile rispettoso dell’ecosistema. Nel 2017, l’Associazione Città Infinite, che gestiste il Centro Visita del Parco MSRM (Parco di Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli) “La Brilla”, ha avviato la ricerca di adesioni per costituire un Comitato Promotore per la candidatura del Lago, denominato “Il lago Puccini - Incanto dell’Anima”. In data 28 aprile 2017, il Protocollo è stato sottoscritto da numerosi stakeholders, fra cui: Ente Parco Regionale Migliarino San Rossore e Massaciuccoli, Soprintendenza BEAP (Belle Arti e Paesaggio) per le Province di Lucca e Massa Carrara, Comuni di Massarosa, Vecchiano e Viareggio, Proloco Massarosa dal Lago al Padule, associazioni e fondazioni del territorio.
Analisi e lezioni apprese
Manca una valutazione formale dell’intero percorso e dell’esperienza dei partecipanti, ma il fatto che il Contratto di Lago per il Massaciuccoli sia stato portato all’attenzione dei gruppi parlamentari della Camera, durante la prima conferenza dell’Osservatorio nazionale dei contratti di fiume, organizzato dal Ministero dell’Ambiente in collaborazione con l’XI Tavolo Nazionale dei Contratti di Fiume, è un risultato che segnala la crescente attenzione delle istituzioni per lo strumento del Contratto di Fiume/Lago, inteso come strumento di governance che mette al centro del proprio processo formativo e gestionale la partecipazione.
“Un elemento chiave per una buona governance dei bacini idrografici è facilitare il dialogo fra i diversi attori coinvolti, sia che si tratti di diverse Regioni, sia che si coinvolgano diversi ordinamenti nazionali; come pure è fondamentale e mai banale, il dialogo verticale fra i diversi livelli amministrativi. […] Enti, autorità locali e pubblico, infatti, devono essere coinvolti per raccogliere il know-how locale. La partecipazione pubblica è imprescindibile e necessita di essere valorizzata e promossa anche nei suoi approcci su base volontaria più bottom up, come i Contratti di Fiume”[31].
In tal senso, il Contratto di Lago per il Massaciuccoli, indipendentemente dai progetti che saranno effettivamente finanziati e realizzati dalle istituzioni, ha probabilmente favorito la creazione di una visione condivisa, nonché di una capacità progettuale proveniente dal basso, nel comune intento di valorizzare il proprio territorio da parte di tutti gli stakeholders coinvolti; ciò è stato presumibilmente possibile creando o restituendo un senso di comunità, in grado di accrescere la responsabilità e l’attenzione di tutti per la gestione e la valorizzazione di un bene come il Lago – inteso come bene comune.
Tutto ciò potrebbe costituire un importante patrimonio di conoscenza ed esperienza per il futuro, in un’ottica di gestione veramente sostenibile e integrata del bacino idrografico del Massaciuccoli, che superi, una volta per tutte, la logica dell’emergenza.
I benefici di un percorso di questo tipo possono dunque andare ben oltre le specifiche questioni in agenda al momento; in altre parole, indipendentemente dai risultati, lo sforzo fatto sembra andare nel senso di accrescere la cultura civica, con la possibilità di rendere i partecipanti più attenti, consapevoli ed anche maggiormente attivi all’interno della sfera pubblica. Tuttavia, mancano informazioni circa la somministrazione di questionari ex ante ed ex post sul grado di soddisfazione dei partecipanti al percorso partecipativo; ciò costituisce una lacuna, che non ci consente di valutare con certezza quanto l’esperienza del Contratto di Lago abbia contribuito, in particolare, a sviluppare o accrescere nei vari stakeholders la fiducia nella propria “efficacia politica”.
Guarda anche
Processo del gruppo di parti interessate
Tabelle di dialogo tematiche
Riferimenti
[1] Bastiani M. (2012) Pianificazione strategica e partecipata dei bacini idrografici, Flaccovio, Palermo, p. 29.
[2] Regione Piemonte, Direzione Ambiente (2011) Linee Guida regionali per l’attuazione dei contratti di Fiume e di La-go, Torino, p. 6. Documento disponibile alla pagina web: http://www.regione.piemonte.it/ambiente/acqua/contratti_fiume.htm [ultimo accesso 26/06/2018].
[3] Per una descrizione dettagliata del progetto RETRALAGS, si veda: https://www.keep.eu/keep/project-ext/43014/RETRALAGS?ss=0112a7d5836a3fd0f0092ad27a6df7f0&espon [ultimo accesso 26/06/2018].
[4] Corrisponde agli effetti indotti sul territorio dal superamento dei livelli idrometrici critici (possibili eventi alluvionali) lungo i corsi d’acqua principali.
[5] AAVV (2017) Guida per il partecipante ai Tavoli del Contratto di Lago, p. 1-3. In particolare, le maggiori criticità rilevate sono: eutrofizzazione, salinizzazione, subsidenza, interrimento, sovra sfruttamento della falda acquifera, deficit idrico, rischio idraulico e comparsa di specie esotiche.
[6] Bastiani M. (2012), op. Cit., P. 29.
[7] Articolo disponibile alla pagina web: http://www.oasilipumassaciuccoli.org/verso-il-contratto-di-lago-per-il-massaciuccoli/# [ultimo accesso 20/06/2018].
[8] AAVV (2018) ABACO delle azioni del Contratto di Lago, p. 3.
[9] Bastiani M. (2018) L’esperienza del Tavolo Nazionale dei Contratti di fiume e la collaborazione con l’Osservatorio, Relazione introduttiva XI Tavolo, 5 febbraio 2018, Roma.
[10] Bastiani M. (2012), op. cit. , p. 38.
[11] Comune di Massarosa (2015) Programmazione delle opere pubbliche 2015-2017, p. 5 ss.
[12] Si veda: http://interreg-maritime.eu/documents/197474/383327/PC_IFM_1420_ELENCO_BENEFICIARI_LISTE_PARTENAIRES.csv/85f7c4ed-a695-49eb-834e-faf784e141a3 [ultimo accesso 26/06/2018].
[13] Si veda: Comunità interattive (2018) Relazione sulle attività svolte (attività di scoping). Comune di Massarosa “Lago di Massaciuccoli”, p. 2 ss.
[14] Vedi: Interactive Communities (2018) op. cit. , p. 2-3.
[15] Gli orari di questi incontri non sono noti.
[16] Si veda: http://www.architettilucca.it/news/visita-guidata-allimpianto-di-fitodepurazione-per-il-lago-di-massaciuccoli-sabata-10-marzo-2018-loc-san-niccolo-bonifica-di-vecchiano [ultimo accesso 26/06/2018].
[17] Intervento di S. Gatti (Comunità Interattive), durante Festa della Toscana 2018 e Giornata Nazionale Aree Umide a La Brilla, 18.05.2018: https://www.facebook.com/Cinterattive/videos/2002800693308868/?q=comunit%C3%A0%20interattive%20contratto%20lago [ultimo accesso 26/06/2018].
[18] Intervento di S. Gatti, ibidem .
[19] Guida per il partecipante ai tavoli del Contratto di Lago, settembre 2017, p. 2.
[20] Sito web di Oasi Lipu Massaciuccoli, disponibile all’indirizzo: http://www.oasilipumassaciuccoli.org/verso-il-contratto-di-lago-per-il-massaciuccoli/ [ultimo accesso 26/06/2018].
[21] Intervento di S. Gatti, ibidem .
[22] Intervento di S. Gatti, ibidem .
[23] Intervento di S. Gatti, ibidem.
[24] Articolo disponibile alla pagina web: https://www.versiliatoday.it/2018/02/21/vuole-veramente-un-contratto-lago-massaciuccoli/ [ultimo accesso 13/07/2018].
[25] Intervento di S. Gatti, ibidem.
[26] Intervento di S. Gatti, ibidem.
[27] Intervento di S. Gatti, ibidem.
[28] Il Tirreno, Edizione Versilia, 13.02.2018, disponibile all’indirizzo web: http://iltirreno.gelocal.it/versilia/cronaca/2018/02/13/news/il-progetto-per-salvare-il-lago-viene-esposto-al-ministero-1.16473861 [ultimo accesso 26/06/2018].
[29] Mar Tirreno, ibidem.
[30] Sito web dell’Ente di bonifica Consorzio 1 Toscana Nord, 7.03.2018, disponibile all’indirizzo web: http://www.cbtoscananord.it/archives/18728 [ultimo accesso 26/06/2018].
[31] Angelini P. (2017) (a cura di) I Contratti di Fiume in Italia, il X Tavolo Nazionale dei Contratti di Fiume e il Contributo del Ministero dell’Ambiente alla diffusione e all’internalizzazione dei Contratti di Fiume, p.27.
Link esterno
https://www.keep.eu/keep/project-ext/43014/RETRALAGS
http://www.oasilipumassaciuccoli.org/verso-il-contratto-di-lago-per-il-massaciuccoli/#
http://open.toscana.it/web/verso-il-contratto-di-lago-per-il-massaciuccoli-massarosa-lucca-/home
http://www.oasilipumassaciuccoli.org/verso-il-contratto-di-lago-per-il-massaciuccoli/
http://www.cbtoscananord.it/archives/18728
http://open.toscana.it/web/verso-il-contratto-di-lago-per-il-massaciuccoli-massarosa-lucca-/home
https://www.versiliatoday.it/2018/02/21/vuole-veramente-un-contratto-lago-massaciuccoli/
Appunti
La maggior parte delle informazioni per questa voce provengono dal materiale informativo e dai report a cura di Comunità Interattive-Officina per la Partecipazione, nonché dalle notizie diffuse dai quotidiani di cronaca locale on-line e dai siti web istituzionali.