Dati

Questioni generali
Pianificazione & Sviluppo
Governance e istituzioni politiche
Ambiente
Argomenti specifici
Tutela ambientale
Cittadinanza e ruolo dei cittadini
Trasparenza governativa e amministrativa
Raccolte
Istituzionalizzazione toscana della partecipazione e deliberazione pubblica
Posizione
Montemurlo
Italia
Ambito di influenza
Città
Collegamenti
http://open.toscana.it/web/montemurlo-disegna-il-suo-futuro/home
Video
https://www.youtube.com/embed/zNV6cbVjbng
Data di inizio
Data di fine
Tempo limitato o ripetuto?
Un unico periodo di tempo definito
Scopo/Obiettivo
Prendere, influenzare o contestare le decisioni del governo e degli enti pubblici
Sviluppare le capacità civiche di individui, comunità e/o organizzazioni della società civile
Approccio
Costruzione della società civile
Consultazione
Co-governance
Scala della partecipazione pubblica
Coinvolgere
Numero totale di partecipanti
400
Aperto a tutti o Limitato ad alcuni?
Aperto a tutti
Legalità
Facilitatori
Formazione dei facilitatori
Facilitatori professionisti
Faccia a faccia, Online o Entrambi
Entrambi
Tipi di interazione tra i partecipanti
Discussione, dialogo o deliberazione
Attività sociali informali
Fare domande e rispondere
Informazioni e risorse per l'apprendimento
Presentazioni di esperti
Sopralluoghi
Presentazioni video
Materiali scritti di sintesi
Metodi decisionali
Accordo generale/Consenso
Comunicazione dei risultati e delle conoscenze ottenute.
Relazione pubblica
Audizioni/riunioni pubbliche
Tipo di Organizzatore/Manager
Amministrazione locale
Finanziatore
Regional Authority for the Promotion of Participation, Tuscany
Tipo di finanziatore
Amministrazione locale
Personale
Volontari
Evidenze empiriche relative all'impatto
Autori del cambiamento
Esperti
Valutazione formale

CASO

Montemurlo Disegna il Suo Futuro

3 novembre 2020 alexmengozzi
16 marzo 2019 Jaskiran Gakhal, Participedia Team
1 settembre 2018 Scott Fletcher Bowlsby
1 settembre 2018 Elena Naviragni
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Un percorso di partecipazione pensato per coinvol­gere la cittadinanza sulle trasformazioni urbanistiche del Comune. I risultati sono stati utilizzati per elaborare delle linee guida per la redazione del Progetto di Innovazione Urbana “Montemurlo + Montale”.

Problemi e scopo

“Montemurlo disegna il suo futuro” è un percorso di partecipazione pensato per coinvol­gere la cittadinanza e, in particolare, le fasce più giovani della popolazione, sulle trasformazioni urbanistiche del Comune. Scopo del progetto è individuare in maniera condivisa delle strategie di rilancio territoriale e riqualificazione urbana, capaci di migliorare le condizioni di vivibilità e inclusione sociale. In particolare, il progetto si concentra sulla riqualificazione dell’area dell’ex campo sportivo – intesa come opportunità per dare a Montemurlo un centro riconoscibile – e sulla frazione di Oste, in vista della futura revisione degli strumenti urbanistici di cui alla Legge Regionale 65/2014[1].

L’amministrazione intendeva risolvere tre principali criticità:

  1. disagio degli adolescenti: Montemurlo presenta un tasso altissimo di abbandono e insuccesso scolastico;
  2. mancanza di strutture locali di supporto e sostegno all’economia del distretto, soprattutto a seguito del periodo di crisi;
  3. assenza di uno spazio pubblico centrale e identitario, in cui la società frammentata e multiculturale di Montemurlo potesse costruire un “senso di comunità”.
  4. Gli obiettivi generali del disegno progettuale erano i seguenti:

    • attivare un ampio percorso di progettazione partecipata in grado di coinvolgere, accanto a tecnici e responsabili dei servizi comunali, realtà economiche e cittadini, al fine di individuare strategie di riqualificazione urbana e rilancio territoriale;
    • attivare un percorso di educazione alla cittadinanza, che promuovesse, in particolar, il protagonismo giovanile, dando ascolto ai bisogni e ai desideri degli adolescenti;
    • raccogliere suggerimenti per partecipare al Bando Progetti di innovazione urbana (PIU), emanato dalla Regione Toscana, per dare attuazione al Programma Operativo Regionale (POR) del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) 2014-2020, per lo sviluppo urbano sostenibile;
    • raccogliere indicazioni per migliorare la qualità delle frazioni, in vista della futura revisione degli strumenti urbanistici, con riferimento alla Legge Regionale 65/2014.
    • Il progetto “Montemurlo disegna il suo futuro” ha ottenuto il sostegno dell’Autorità Regionale per la Garanzia e la Promozione delle Partecipazione[2] ed è indicato fra le buone pratiche di partecipazione dal Dipartimento della funzione pubblica[3].

      Storia e contesto

      Montemurlo è un Comune italiano in Provincia di Prato, situato a metà strada (8 km) tra Prato e Pistoia e distante circa 20k da Firenze. Il suo territorio si estende per 30,7 km² ed è attraversato da numerosi piccoli corsi d'acqua, tra i quali il torrente Agna, che segna il confine con il Comune di Montale. 

      Fanno parte del Comune di Montemurlo anche le frazioni o località di Albiano Bagnolo, Bagnolo di Sopra, Carbonizzo, Case sparse, Castello, Fornacelle, Freccioni, Montemurlo Castello, Oste.

      Secondo i dati ISTAT al primo gennaio 2017, nel Comune di Montemurlo risiedono 18.610 persone, di cui il 17,3% minorenni e 11,6% stranieri. 

      Il distretto industriale di Montemurlo sta attraversando un momento positivo, dato che si riflette direttamente sul tasso di disoccupazione: esso si attesta, infatti, fra i più bassi d’Italia, ovvero intorno al 7%, ben 5 punti al di sotto della media nazionale del 12,5%[4]. Montemurlo vanta, tuttavia, anche un primato negativo, ossia un elevato tasso di dispersione scolastico, che risulta il più alto della Toscana[5].

      La tradizione di governo locale è di centrosinistra. Dal 2009 al 2014 è in carica il Sindaco Lorenzini, sostenuto dal centrosinistra. Il suo mandato è stato successivamente confermato per il periodo 2014-2019. Lorenzini in più occasioni ha espresso la convinzione che “il dialogo coi cittadini è alla base della buona politica”[6]. 

      A proposito del bilancio preventivo del 2010, il Sindaco ha dichiarato[7]: “Il primo bilancio del nostro mandato amministrativo è il risultato di un importante processo di confronto con i cittadini tramite assemblee pubbliche nelle varie frazioni del Comune. Abbiamo incontrato associazioni di volontariato, categorie economiche e sindacati dei lavoratori, nella volontà di sviluppare un dialogo con i cittadini e coinvolgerli il più possibile nei processi decisionali dell’amministrazione”.

      Nel documento di previsione del 2013[8], si fa riferimento ai “cittadini protagonisti”: “l'ascolto ed il confronto sono fattori che determinano coesione sociale e crescita complessiva della nostra città. L'azione amministrativa dovrà favorire la partecipazione attiva alle scelte strategiche, attraverso l'istituzione di Forum, nuove forme di accesso agli atti e ai servizi, incrementano l'on-line, [9]la semplificazione e sburocratizzazione nella comunicazione, nell'informazione e nelle procedure. Trasmetteremo on-line le sedute del Consiglio Comunale in modo da rendere trasparenti le decisioni di governo e favorire l'accesso di tutti alla vita politica della città. Vanno consolidate le politiche per le pari opportunità e per la sicurezza, confermando le azioni che rendono la nostra città ricca di relazioni umane e culturali, viva e partecipata”.

      Il bilancio di previsione relativo all’anno 2014, tra i sui obiettivi generali, richiama esplicitamente il tema della partecipazione: “la partecipazione sarà strumento di confronto e di governo condiviso tra cittadini e istituzioni (cittadinanza attiva)”.

      Nelle linee programmatiche per il mandato 2014-2019, si ricorda che: “sul piano della partecipazione attiva dei cittadini la città di Montemurlo ha posto in atto da anni strumenti finalizzati a sensibilizzare, formare ed educare ciascun cittadino”. Inoltre, si richiama ancora una volta la partecipazione intesa come strumento di governo condiviso.

      Anche tra gli impegni assunti nel Documento Unico di Programmazione 2009-2021, vi è la promozione della “partecipazione dei cittadini, volendo valorizzare la cittadinanza attiva come uno degli elementi della formazione dei processi decisionali del governo locale”.

      In termini generali, il ricorso a processi decisionali di tipo partecipativo è una pratica sempre più diffusa nelle amministrazioni pubbliche. La partecipazione è raccomandata dai programmi europei e costituisce un’esigenza recepita anche dalla legislazione italiana, soprattutto nel campo della riqualificazione urbana, delle politiche sociali e degli interventi per lo sviluppo locale. Tra le novità procedurali introdotte dalla Legge Regionale 65/2014, che detta le norme per il governo del territorio, vi è proprio l'aspetto della partecipazione e del coinvolgimento dei cittadini.

      L'art. 36, comma 3, recita, infatti: “I risultati delle attività di informazione e partecipazione poste in essere nell’ambito dei procedimenti di formazione degli atti di governo del territorio contribuiscono alla definizione dei contenuti degli strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica, secondo le determinazioni motivatamente assunte dall’amministrazione procedente”.

      Il Dipartimento della funzione pubblica ha elaborato delle linee guida “affinché i processi di consultazione pubblica siano in grado di condurre a decisioni informate e di qualità e siano il più possibile inclusivi, trasparenti ed efficaci”. Tra tali principi generali è annoverato esplicitamente il sostegno alla partecipazione: “la consapevolezza dell’importanza dei processi di consultazione deve essere sostenuta anche mediante attività di informazione, comunicazione ed educazione volte ad accrescere la partecipazione e la collaborazione di cittadini, imprese e loro associazioni”[10].

      Nella stragrande maggioranza dei casi, le pratiche di partecipazione sono attivate dalle amministrazioni pubbliche (90%), in particolare nell’ambito degli enti locali (73%) e mirano alla raccolta di idee. In misura minore, si tratta di pratiche svolte per raccogliere commenti su atti di regolazione già formulati, sulla destinazione di parte delle spese di bilancio degli enti (cosiddetto bilancio partecipativo) e su progetti di opere. 

      Per quanto Montemurlo abbia da anni manifestato attenzione e sensibilità per il tema della partecipazione, il percorso “Montemurlo disegna il suo futuro” rappresenta per il Comune la prima esperienza “strutturata” di democrazia partecipativa. Tuttavia, questa operazione ha avuto un impatto più esteso: la giunta, infatti, si è impegnata a tenere conto delle indicazioni emerse nella programmazione 2016. Lo stesso rinnovo degli strumenti urbanistici, resosi necessario a seguito della Legge Regionale 65/2014, è avvenuto con modalità partecipative. Il nuovo piano strutturale, adottato nel 2017, è, infatti, frutto di un percorso di partecipazione che ha coinvolto nuovamente la cittadinanza del Comune, con l’ausilio di un garante dell’informazione e della partecipazione.

      Organizzare, supportare e finanziare entità

      Il percorso, come detto, è nato dalla volontà del Comune di Montemurlo di promuovere la partecipazione dei cittadini per individuare delle strategie di rilancio territoriale e, in particolare, per dare alla città una piazza, di cui da sempre si avverte la mancanza e la necessità. Da anni, infatti, l’area dell’ex campo sportivo, situata proprio al centro di Montemurlo, è stata indicata come opportunità per costruire un centro civico, in grado di restituire un’identità ad un agglomerato percepito più come sobborgo residenziale e produttivo di Prato, che come centro urbano. 

      L’Autorità Regionale per la Garanzia e la Promozione della Partecipazione (APP), con delibera n. 17, del 16 settembre 2015, ha concesso al progetto “Montemurlo disegna il suo futuro” un finanziamento di 11.000 euro lordi, cui si sono aggiunti 10.000 euro messi a disposizione dal Comune di Montemurlo. Il budget complessivo è stato quindi di 21.000 euro lordi.

      Selezione e selezione dei partecipanti

      “Montemurlo disegna il suo futuro” è un percorso partecipativo aperto “a tutti coloro che intendano dare il proprio contributo” – come si legge nel volantino informativo di lancio del progetto[11]. In questo caso, dunque, la partecipazione si rivolge “a tutti i cittadini che si trovano a condividere una data situazione o che hanno un qualche interesse sul tema in discussione”[12].

      Il meccanismo di selezione utilizzato è stato, pertanto, quello della “porta aperta”, ossia dell’autoselezione. “I processi partecipativi che si basano sull’autoselezione dei partecipanti sono sostanzialmente aperti a tutti i soggetti interessati; chi partecipa ha deciso di farlo consapevolmente e per sua spontanea volontà”[13]. 

      La fase di avvio del percorso, ai fini di informare e coinvolgere la cittadinanza, si è articolata in una serie di attività: 

      • ideazione del logo e dell’identità grafica del progetto;
      • elaborazione dei materiali informativi di lancio del percorso partecipativo;
      • attivazione di un sito internet dedicato all’interno del portale Open Toscana Partecipa, per dare la possibilità di partecipare, non solo fisicamente, ma anche on-line;
      • attivazione di una pagina Facebook, per promuovere il percorso;
      • realizzazione di un pieghevole di guida alla discussione, distribuito nei negozi e nelle principali strutture aggregative;
      • messa a punto dell’elenco dei soggetti da coinvolgere;
      • definizione del calendario delle attività, da diffondere via web;
      • predisposizione di punti d’ascolto all’aperto (gazebo con tavoli, pannelli e materiali informativi), che rappresentassero una prima occasione d’informazione e di coinvolgimento diffuso, al fine di incuriosire le persone e allargare la partecipazione a un bacino d’utenza più ampio possibile;
      • organizzazione di una conferenza stampa di lancio del progetto.
      • La presentazione pubblica del percorso è avvenuta in data 16 ottobre 2015, presso la Sala consigliare del Comune, dove il Sindaco ha spiegato, alla presenza di circa 40 cittadini, le finalità del processo e l’importanza dello stesso per il futuro di Montemurlo.

        Con le medesime finalità informative, in data 10 novembre 2015, si è tenuto un incontro con i rappresentanti delle principali categorie economiche, anche allo scopo di sollecitare l’invio di contributi e considerazioni.

        Metodi e strumenti utilizzati

        L’esperienza partecipativa “Montemurlo disegna il suo futuro” risulta caratterizzata da un elevato grado di strutturazione. Il processo era suddiviso in fasi ed aveva tempistiche e modalità prefissate. Nello specifico, si è articolato in quattro fasi, che si sono svolte tra ottobre e marzo 2016[14]:

        · fase di avvio;

        · fase di coinvolgimento;

        · fase di condivisione;

        · laboratorio di Oste.

        Le diverse fasi hanno visto la realizzazione delle seguenti attività:

        1) Fase di avvio

        · Ideazione del logo e dell’identità grafica del progetto;

        · elaborazione dei materiali informativi di lancio del percorso partecipativo;

        · attivazione del sito internet dedicato nel portale Open Toscana Partecipa;

        · attivazione di una pagina Facebook per promuovere il percorso;

        · realizzazione di un pieghevole di guida alla discussione;

        · messa a punto dell’elenco dei soggetti da coinvolgere;

        · definizione del calendario delle attività;

        · organizzazione di una conferenza stampa di lancio del progetto.

        2) Fase di coinvolgimento

        Questa fase ha visto l’attivazione di Tavoli tematici virtuali e di 10 appuntamenti sul territorio:

        · incontro di presentazione del percorso - 16 ottobre 2015, ore 18, presso la Sala Consiliare[15];

        · punto d’ascolto al mercato - martedì 20 ottobre 2015, ore 9-12, al mercato di Piazza della Costituzione;

        · incontro con le mamme della Scuola dell’infanzia - venerdì 30 ottobre 2015, ore 17.30-19.30;

        · laboratorio con la Scuola Media Salvemini La Pira - sabato 31 ottobre 2015, ore 8.30-11.30;

        · laboratorio World Cafè con il Liceo Artistico Brunelleschi e la Scuola Media Salvemini La Pira - martedì 3 novembre 2015, ore 10-13.30, presso il Centro giovani;

        · primo Laboratorio progettuale - mercoledì 4 novembre 2015, ore 18, presso il Centro giovani;

        · camminata interattiva, con partenza da Piazza del Municipio - sabato 7 novembre 2015, ore 10-13;

        · secondo Laboratorio progettuale - mercoledì 11 novembre 2015, ore 18, presso il Centro giovani;

        · tavolo d’ascolto in piazza - sabato 14 novembre 2015, ore 10-18, in Piazza della Libertà;

        · terzo Laboratorio progettuale - mercoledì 18 novembre 2015, ore 18, presso il Centro giovani.

        La fascia oraria delle 18:00, scelta in particolare per i laboratori progettuali, fa supporre la volontà degli organizzatori di favorire al massimo la partecipazione, tenendo conto dei tempi di lavoro dei cittadini coinvolti.

        Per quanto riguarda, invece, la sede degli incontri, tutti i laboratori progettuali si sono svolti presso il Centro giovani. La scelta di mantenere invariata tale location, durante l’intero percorso, si spiega, probabilmente, con la volontà di far sì che diventasse uno spazio neutrale di confronto per tutti[16]. 

        3) Fase di condivisione

        Tale fase del percorso ha visto alcuni incontri con i tecnici, gli amministratori e gli eventuali partner del progetto, finalizzati a esaminare le proposte dei cittadini e tradurle, ove possibile, in interventi da inserire nel progetto di Innovazione Urbana (PIU) “Montemurlo + Montale”. La fase si è conclusa con:

        · incontro finale di restituzione degli esiti del percorso sull’area centrale e di presentazione della proposta del progetto di Innovazione Urbana (PIU) “Montemurlo + Montale”, insieme al Comune di Montale - sabato 19 dicembre 2015, ore 16.00, in Sala Banti.

        4) Il Laboratorio di Oste

        Questa fase era finalizzata ad individuare, insieme ai cittadini, possibili strategie per migliorare la qualità urbana della frazione di Oste, percepita dagli abitanti come una località di “serie B”, rispetto a Montemurlo; in particolare, la discussione si è incentrata sul tema delle possibili funzioni pubbliche da ospitare nell’area dell’ex fabbrica rossa, un edificio industriale in stato di abbandono, suddiviso tra diverse proprietà private.

        A tal fine, sono stati realizzati 2 appuntamenti sul territorio di Oste:

        · punto d’ascolto al mercato - venerdì 11 marzo 2016, ore 10-17, in Piazza Amendola;

        · laboratorio progettuale - martedì 22 marzo 2016, ore 18, nella Sala Parrocchiale.

        Con riferimento alle tre fasi di lavoro sopra indicate, le metodologie utilizzate sono state:

        1) Fase di avvio

        Questa fase è stata organizzata mediante incontri interni e focus group con i partner del progetto.

        2) Fase di coinvolgimento

        Questa fase è stata organizzata mediante attività di ascolto e coinvolgimento, utilizzando metodologie diverse al fine di intercettare tutti i target di popolazione:

        · interviste presso i negozi e nei luoghi di aggregazione;

        · punto d'ascolto al mercato (sia a Montemurlo sia a Oste), mediante gazebo e pannello di raccolta delle idee;

        · camminata interattiva nei luoghi degli interventi, insieme a facilitatori e tecnici comunali;

        · raccolta di contributi e commenti sul web, utilizzando i Tavoli di discussione della "Stanza della partecipazione" di Open Toscana;

        · focus group con le mamme della Scuola dell'infanzia;

        · focus group con i rappresentanti delle categorie economiche;

        · laboratori con le scuole organizzati con le tecniche World Cafè e Planning for Real;

        · punto d’ascolto in piazza con gazebo, pannello delle idee e “Tavolo interattivo” (raccolta di proposte su grande foto area dettagliata del territorio comunale);

        · laboratori con i cittadini organizzati in tavoli di lavoro e con il ricorso a metodologie interattive di simulazione progettuale ispirate al Pattern Language di Christopher Alexander (uso di immagini evocative).

        3) Fase di condivisione

        Nell’ultima fase del percorso, per gli incontri con i tecnici e gli amministratori, è stata utilizzata la metodologia del focus group. Questi meeting erano finalizzati a esaminare le proposte dei cittadini e tradurle in progetto. L’incontro finale, invece, si è svolto con la forma classica dell’assemblea pubblica: sono intervenuti i sindaci di Montemurlo e Montale e i referenti del progetto; il percorso svolto è stato illustrato mediante proiezione di slide e filmati; in conclusione, è stato dato spazio agli interventi del pubblico.

        Cosa è successo: processo, interazione e partecipazione

        Coinvolgere decine, centinaia o migliaia di persone, farle lavorare assieme, farle dialogare, affrontare i conflitti, creare un contesto in cui esse possano esprimersi liberamente e arricchire i propri punti di vista, e, eventualmente, trovare un terreno comune non è un’impresa facile. I processi partecipativi hanno bisogno di utilizzare metodologie specifiche per affrontare queste difficoltà e per creare situazioni favorevoli all’espressione dei bisogni e al confronto”[17]. 

        A tal fine, il metodo deliberativo adottato nel processo “Montemurlo disegna il suo futuro” si è basato soprattutto sulla discussione all’interno di piccoli gruppi, in cui le persone non erano chiamate a pronunciare dei veri e propri interventi, ma avevano la possibilità di esprimersi in poche frasi, controbattere, prendere la parola più volte, interrompersi a vicenda e, in generale, potevano interagire face-to face. In altre parole, dai report relativi ai vari laboratori progettuali, emerge la volontà di favorire, all’interno della cornice deliberativa circoscritta rappresentata dai “tavoli di lavoro”, lo scambio di opinioni fra i partecipanti, l’espressione dei propri desideri, interessi e idee. La regola assunta per deliberare è stata il principio del consenso. 

        Di regola nei processi partecipativi si innesca una comunicazione autentica, nelle sue molteplici forme, solo quando la pura funzione informativa non è (più) al centro dell’attenzione e quando nel processo partecipativo contano veramente anche gli input delle/dei partecipanti”[18].

        Per esempio, il primo laboratorio progettuale, svoltosi mercoledì 4 novembre 2015, si è articolato in tre tavoli di discussione, che hanno visto alternarsi circa 60 cittadini e cittadine di età variabile tra 17 e 80 anni. I partecipanti si sono dimostrati molto interessati ai temi discussi e hanno interagito fra loro con positività. Da questo confronto sono nate riflessioni e idee su quali siano le buone caratteristiche di un centro urbano, sui punti di forza e di debolezza dei luoghi di aggregazione presenti sul territorio di Montemurlo, nonché sulle potenzialità da sviluppare per creare un nuovo centro urbano. Per stimolare la discussione, è stata messa a disposizione dei partecipanti una foto area ingrandita della zona oggetto di studio – modalità che ha ulteriormente aiutato a condividere alcune questioni-chiave, percepite come criticità da risolvere[19].

        Anche durante il secondo laboratorio progettuale di mercoledì 11 novembre 2015, sono stati organizzati due tavoli di lavoro, intorno ai quali, si sono confrontati circa 25 cittadini e cittadine di età variabile, al fine di individuare le funzioni irrinunciabili e condivise da proporre per il futuro centro urbano di Montemurlo (area ex campo sportivo). Dal report relativo all’incontro, emerge che la discussione fra i cittadini è stata animata e si è tradotta in numerose idee progettuali condivise, mentre alcune questioni sono rimaste da approfondire, visto che non è stata raggiunta una posizione comune. Per facilitare il lavoro dei gruppi, sono state utilizzate delle carte-opzione, raffiguranti le diverse proposte emerse negli incontri precedenti, a cui i partecipanti hanno aggiunto ulteriori attività e funzioni, ritenute prioritarie per il nuovo centro urbano.

        Un aspetto chiave per migliorare la qualità della partecipazione consiste proprio “nell’adozione di accorgimenti che favoriscano la comunicazione tra specialisti e profani. Alcuni approcci propongono di «fare vedere» le cose piuttosto che «descriverle» a voce o pre-iscritto, mostrare un plastico invece che un disegno architettonico, fare esempi piuttosto che citare numeri. Essi presuppongono un lavoro di traduzione, che permetta di mettere tutti alla pari. O ricorrono a tecniche di simulazione per facilitare la comprensione dei problemi e lo scambio tra i partecipanti”[20].

        Il laboratorio con le scuole, realizzato in data 3 novembre 2015, ha visto la partecipazione di circa 60 ragazzi e ragazze di età variabile tra i 13 e i 19 anni e di alcuni architetti del Comune. I ragazzi sono stati fatti accomodare intorno ad una grande foto area raffigurante tutto il territorio di Montemurlo e invitati a collocare un segnalino giallo sulla propria abitazione. È stato quindi proposto un esercizio di visioning: i ragazzi hanno immaginato di poter viaggiare con una macchina del tempo fino al 2020, quando il nuovo centro sarà già stato realizzato. Ne è seguito, come emerge dal report dell’incontro, un vivace scambio di idee, stimolato da una serie di domande. Nella fase successiva, organizzata con la metodologia del World Cafè, gli studenti sono stati invitati a lavorare insieme per circa un’ora, disposti in tavoli da 5-6 posti, dialogando in modo produttivo e costruttivo intorno ad una domanda: “cosa vorrebbe trovare un ragazzo di 14 anni nel nuovo centro urbano?”. Ogni tavolo aveva a disposizione pennarelli colorati, post-it e tovagliette per appuntare proposte e idee.

        Quanto sopra esposto lascia presupporre, in termini generali, il raggiungimento di un buon livello di interazione fra i partecipanti, nonché di un discreto risultato in termini di empowerment degli stessi. L’intero percorso si è avvalso dell’expertise di facilitatori, ossia di professionisti, esperti in partecipazione, specializzati nel gestire piccoli gruppi e nel favorire l’interazione fra le persone. Nello specifico, è stata incaricata la società “Cantieri Animati” di Firenze. Dalla tabella dei costi sostenuti per il progetto “Montemurlo disegna il suo futuro”, contenuta nella Relazione finale, risulta che per la “Progettazione, gestione e conduzione/facilitazione dei processi”, sono stati impiegati 16.000 euro (su un budget totale di 21.000 euro), di cui 6.000 a carico dell’Autorità Regionale per la Partecipazione e 10.000 messi a disposizione dal Comune di Montemurlo. 

        Mancano dati per valutare lo sforzo fatto in termini di formazione interna, ai fini di internalizzare il processo partecipativo; in tal senso possiamo solo accennare al fatto che, durante i laboratori con le scuole, ad alcuni studenti volontari è stato chiesto di assumere il ruolo di facilitatori.

        Per quanto riguarda i numeri della partecipazione, ai 12 appuntamenti del percorso hanno partecipato complessivamente oltre 400 cittadini, tra cui un’ottantina di giovani e giovanissimi. 

        La partecipazione alle iniziative inerenti al processo è stata significativa non solo per il numero, ma soprattutto perché ha interessato la popolazione in maniera trasversale, coinvolgendo una fascia d’età che vai dai 13 anni agli 80 anni e livelli d’istruzione diversificati. Questo tipo di risultato appare soddisfacente, dal momento che il processo partecipativo si poneva l’obiettivo di responsabilizzare, coinvolgere e sensibilizzare l’intera cittadinanza. I dati[21]:

        · 200 persone circa alle giornate di ascolto in piazza a Montemurlo centro;

        · 80 ragazzi, tra i 13 e i 19 anni, ai laboratori attivati nelle scuole medie e al Liceo artistico;

        · 60 cittadini iscritti ai laboratori progettuali;

        · 30 mamme (e un padre) all’incontro presso la Scuola dell'infanzia;

        · 25 partecipanti alla “camminata interattiva”;

        · 90 persone circa alla giornata di ascolto in piazza e al laboratorio di Oste.

        Consistente è stata anche la partecipazione sul web:

        · il portale “Open Toscana”, ha visto oltre 5.000 visite e 11 contributi ai “Tavoli di discussione virtuale”;

        · la pagina Facebook ha raccolto oltre 200 “mi piace” ed alcuni post hanno raggiunto più di 2.000 persone ed un elevato numero di interazioni;

        · diversi blog locali e provinciali hanno parlato del progetto.

        Per quanto riguarda il gradimento del percorso da parte dei partecipanti, è stato fatto un sondaggio sulla piattaforma Open Toscana Partecipa, ma le risposte sono state limitate: solo 11 cittadini hanno risposto, rendendo, di fatto, tale strumento poco significativo ai fini della rilevazione delle opinioni.

        Sempre allo scopo di registrare il grado di soddisfazione dei partecipanti, sono stati somministrati due questionari, sia all’inizio sia alla fine del percorso: in generale, tali strumenti hanno registrato un elevato livello di gradimento.

        Nello specifico, il questionario di inizio percorso è stato compilato complessivamente da 51 partecipanti[22], ovvero la maggior parte dei cittadini (60 persone) che hanno partecipato al primo incontro del laboratorio progettuale (mercoledì 4 novembre 2015).

        Risulta particolarmente interessante il dato relativo alla fiducia nei processi partecipativi: il 35% ritiene che i cittadini possano influenzare molto le scelte politiche partecipando alla vita associativa o ai processi partecipativi, il 25% mediamente, il 22% moltissimo, il 14% poco, il 2% pochissimo. Il 2% non ha risposto alla domanda.

        Per quanto riguarda il canale attraverso cui i cittadini hanno avuto conoscenza del processo partecipativo, risulta che il 20% ha appreso la notizia da internet o da un messaggio sui social network, il 17% da amici, familiari o conoscenti, il 14% da un contatto telefonico o cartaceo con il promotore del progetto, il 14% dai volantini distribuiti nelle buchette dalla posta, il 10% dalla stampa locale; il 25%, invece, ha fornito una risposta multipla, avendo appreso del percorso da più mezzi di informazione.

        Alla domanda “cosa l’ha spinta a partecipare?” il 41% dei partecipanti ha risposto: “l’interesse per il tema trattato”, l’8% ha indicato il desiderio di incidere sulle scelte pubbliche, l’8% la fiducia nella persona da cui ha avuto notizia del processo, il 6% la possibilità di dare la propria opinione, il 2% risultava spinto da semplice curiosità; molti partecipanti hanno dato una risposta multipla, essendo mossi da più motivazioni.

        Infine, si deve segnalare il dato relativo alle aspettative dei cittadini: alla domanda “cosa si aspetta da questo processo partecipativo?” sono state fornite numerose risposte. Nel complesso, esse testimoniano la volontà dei partecipanti di contribuire in modo attivo, costruttivo e condiviso al miglioramento del Comune di Montemurlo.

        Il questionario conclusivo è stato consegnato al momento dell’incontro finale: a causa del numero limitato di partecipanti che lo hanno compilato (20 persone), il risultato non può essere considerato pienamente significativo, tuttavia risultano interessanti alcuni dati ai fini di valutare tipo e qualità delle interazioni orizzontali tra i partecipanti:

        · livello d’interazione: in generale, è stato considerato alto: la maggior parte (10 cittadini) ha detto di aver ascoltato gli altri, avanzato proposte, sostenuto le idee altrui e mobilitato altri cittadini a partecipare; solo 4 cittadini hanno detto di aver soprattutto ascoltato le proposte degli altri;

        · ruolo degli esperti: la maggioranza delle persone (9 cittadini) ha giudicato l’intervento degli esperti chiaro e utile, il 5% trasparente e non schierato, 3 persone, invece, lo hanno definito “non chiaro e non utile”, 3 non hanno dato risposta;

        · clima degli incontri: la maggior parte dei cittadini che hanno compilato il questionario (12) ha valutato molto buono il clima degli incontri, 4 hanno scritto di averlo trovato ottimale, 1 cittadino non ha risposto, 3 persone lo hanno definito discreto;

        · gradimento del percorso: alla domanda “parteciperebbe di nuovo a un processo di questo tipo (anche su un altro tema) oppure consiglierebbe a un conoscente di partecipare a un evento del genere se gli venisse proposto?”, 17 cittadini su 20 hanno risposto sì, 3 persone non hanno risposto.

        Influenza, risultati ed effetti

        I risultati del percorso partecipativo sono stati condivisi con il Comune di Montale[23] e sono stati utilizzati per elaborare delle linee guida per la redazione del Progetto di Innovazione Urbana “Montemurlo + Montale”.

        Il Comune di Montemurlo ha saputo cogliere l’opportunità di concorrere al Bando Progetti di innovazione urbana (PIU), emanato dalla Regione Toscana, per dare attuazione al Programma Operativo Regionale (POR)[24]. Si tratta di un canale di finanziamento legato ai fondi strutturali europei per il periodo 2014-2020, il cui obiettivo è contribuire alla realizzazione della strategia dell’Unione Europea per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, nonché favorire la coesione economica, sociale e territoriale. 

        I Progetti di Innovazione Urbana (PIU), così come definiti ai sensi della Deliberazione della Giunta Regionale della Toscana n. 57/2015, sono un insieme coordinato e integrato di azioni di carattere infrastrutturale e immateriale finalizzate al raggiungimento di obiettivi di sviluppo basato sulla qualità urbana, in una prospettiva di sostenibilità sociale, economica e ambientale; si fondano su un approccio sistemico, multidisciplinare e partecipativo. 

        In particolare, il progetto di Innovazione Urbana “Montemurlo + Montale” mira a superare la separazione amministrativa fra i due territori – rafforzata dall’appartenenza a due provincie diverse – al fine di consentire la condivisione sia del patrimonio territoriale sia dei servizi dei due Comuni che, di fatto, costituiscono un unico agglomerato urbano. 

        Il PIU si articola attorno a 6 obiettivi principali[25]:

        1. creare una nuova centralità urbana per i due comuni: nel caso di Montemurlo, in particolare, da molti anni l’area dell’ex campo sportivo, situata in una zona centrale del paese, è stata indicata come opportunità per creare un centro cittadino, inteso come luogo di aggregazione di tutta la cittadinanza, ovvero come spazio pubblico centrale e identitario, in cui i residenti possano incontrarsi al fine di accrescere il proprio senso di socialità e appartenenza al territorio. La mancanza di un “effetto città” è sentita soprattutto dagli anziani, per i problemi di mobilità legati all’età, e dai giovani, in particolare dagli adolescenti, privi di servizi adeguati e di mezzi di spostamento autonomi: tutto ciò ha acuito le condizioni di marginalità e fenomeni come dispersione scolastica, difficoltà di integrazione e bullismo;

        2. creare una nuova governance del territorio: l’unitarietà fisica e paesaggistica, nonché la forte omogeneità economica dei due territori richiedono di condividere la gestione dei servizi e la programmazione economica e territoriale, in modo da affrontare con più efficacia problematiche quali invecchiamento della popolazione, insufficienti servizi per l’infanzia, mancanza di strutture locali di supporto e sostegno all’economia della zona;

        3. creare un sistema unitario di servizi e reti di mobilità: l’obiettivo è rendere fruibili dall’intera popolazione e ben collegate le aree e le emergenze architettoniche dei due Comuni, dando loro un nuovo valore urbanistico e sociale;

        4. migliorare la qualità e l’efficacia dei servizi all’infanzia: è prevista la creazione di un nuovo asilo nido e la ristrutturazione della scuola materna;

        5. creare nuovi servizi all’economia: si prevede il recupero di immobili da destinare ai servizi per la popolazione straniera;

        6. realizzare un sistema di mobilità dolce alternativa: la passerella sul torrente Agna costituisce un importante intervento per il superamento fisico del letto del torrente che separa i due comuni.

        Il Progetto di Innovazione Urbana Montemurlo PIU Montale è stato ammesso, con decreto della regione Toscana n. 1762 del 7 aprile 2016[26], alla fase di valutazione di merito, a seguito della quale sono stati selezionati un numero massimo di 8 Progetti di Innovazione urbana (PIU). Il PIU M+M (Montemurlo PIU Montale) risultava il nono progetto della graduatoria, dunque il primo dei non ammessi alla successiva fase di co-progettazione. La Giunta regionale della Toscana, con decisione n. 5 del 5 giugno 2017[27], ha presentato al Comitato di sorveglianza una proposta di modifica al testo del POR FESR 2014-2020, nelle parti in cui si fa riferimento ad un massimo di 8 Progetti di Innovazione Urbana (PIU) finanziabili. In data 27 giugno 2017 sono state approvate le suddette modifiche al Programma per incrementare da 8 a 9 il numero massimo di PIU finanziabili[28].

        Con deliberazione n. 824 del 31 luglio 2017, la Giunta regionale Toscana ha disposto di procedere allo scorrimento della graduatoria, ammettendo alla fase di co-progettazione il PIU proposto dai Comuni di Montemurlo e Montale.

        Infine, in data 28 maggio 2018, è stato firmato l’Accordo di Programma[29] tra Regione Toscana, Comune di Montemurlo e Comune di Montale, per l’attuazione del Progetto di Innovazione Urbana (PIU) M+M (Montemurlo PIU Montale).

        Le risorse finanziarie destinante[30] a tale Progetto, pari a euro 2.186.592,90, risultano inferiori alla soglia minima del budget da assegnare a ciascun PIU, pari a euro 4.000.000,00. Per tale motivo, la Giunta Regionale[31] si è impegnata a verificare la disponibilità di ulteriori risorse a valere su fondi comunitari, statali o regionali, al fine di garantire tale soglia minima del budget da assegnare al PIU M+M. I Comuni di Montemurlo e Montale hanno, a loro volta, assicurato di impegnare le risorse necessarie al co-finanziamento di ciascuna operazione del PIU e, a tal fine, hanno recentemente stipulato un mutuo pari a circa 2 milioni di euro[32]. 

        Nel complesso, i progetti finanziati risultano 7: 

        1. riqualificazione delle piazze centrali di Montale e del centro commerciale naturale;

        2. nuovo centro aggregativo e polivalente Nerucci a Montale e sistemazione delle aree pertinenziali;

        3. recupero della ex scuola di Novello, come casa dell’economia;

        4. nuovo centro civico di Montemurlo e riqualificazione del centro commerciale naturale (Piazza Libertà e viabilità);

        5. nuovo centro civico di Montemurlo e riqualificazione del centro commerciale naturale (Centro cittadino e viabilità);

        6. realizzazione nido d’infanzia Morecci;

        7. percorso ciclopedonale Montemurlo-Montale e passerella di attraversamento del torrente Agna.

        Tali progetti dovranno essere realizzati in coerenza con i termini previsti dal crono-programma presentato dai Comuni nella domanda di finanziamento. Il primo progetto da realizzare sarà la riqualificazione e il completamento di Piazza della Libertà, nel Comune di Montemurlo: l’avvio dei lavori è fissato per il 3 ottobre 2018. L’Accordo di Programma sottoscritto tra Regione Toscana, Comune di Montemurlo e Comune di Montale individua nel 31 dicembre 2021 il termine di conclusione di tutte le operazioni del PIU.

        Il Comune di Montemurlo, in data 29 maggio 2018, in Sala Banti, ha presentato alla cittadinanza i sette progetti che fanno parte del PIU M+M (Montemurlo PIU Montale). A tal proposito, la stampa locale parla di un sogno, che è diventato realtà per i montemurlesi.

        Il sogno del nuovo centro cittadino nell’area dell’ex campo sportivo di via Rosselli è realtà. Il progetto che Montemurlo insegue da un trentennio si concretizza; questo è il progetto dei montemurlesi, nato dalle indicazioni arrivate dai cittadini attraverso il percorso partecipativo”[33].

        Lorenzini, Sindaco di Montemurlo ha dichiarato: “Finalmente diamo un cuore e un’anima a Montemurlo e creiamo quell’effetto città che a noi manca”[34].

        Anche il Sindaco di Montale Betti ha aggiunto: “sono molto soddisfatto per il risultato raggiunto, questa firma ci dà una grande opportunità per riqualificare il nostro centro urbano”[35].

        Rispetto all’idea iniziale che prevedeva interventi complessivi tra Montemurlo e Montale per 9 milioni di euro, il progetto è stato ridimensionato, senza però perdere di vista le priorità indicate dai cittadini. L’obiettivo principale era, infatti, dare finalmente ai montemurlesi un centro cittadino, un luogo di aggregazione, di identità e di socializzazione attraverso l’utilizzo dell’ex campo sportivo, chiuso da decenni”[36].

        Analisi e lezioni apprese

        I processi partecipativi non sono delle semplici arene in cui formarsi delle opinioni e per definire decisioni, bensì sono anche luoghi di apprendimento individuale e collettivo: attraverso i processi partecipativi viene offerta alle/ai partecipanti l’opportunità di ampliare le loro conoscenze e di aggiornarsi. Inoltre, possono affinare le “competenze democratiche” (democratic skills) come, ad esempio, saper ascoltare e accettare chi la pensa diversamente, tenere conto delle opinioni altrui, argomentare insieme, costruire il consenso, sviluppare un punto di vista comune o anche elaborare strategie per la soluzione dei conflitti. L’utilità personale che deriva da un affinamento delle proprie capacità sociali e comunicative può già rappresentare un obiettivo a sé stante della partecipazione.

        Oltre a contribuire al processo di formazione di un punto di vista politico, i processi partecipativi hanno a che fare anche con l’empowerment delle/dei partecipanti, con l’attivazione dell’impegno civico e una mobilitazione a sostegno di una partecipazione attiva alla vita politica”[37].

        In questa ottica, il percorso partecipativo “Montemurlo disegna il suo futuro", ha favorito proprio la creazione di una visione condivisa, nonché di una capacità progettuale proveniente dal basso, da parte di tutti i cittadini coinvolti, nel comune intento di valorizzare il proprio territorio; ciò è stato possibile, presumibilmente, creando o restituendo un "senso di comunità", che ha reso i partecipanti più attenti, consapevoli e anche maggiormente attivi all’interno della sfera pubblica.

        Si tratta di un importante patrimonio di conoscenza ed esperienza, anche in vista del futuro; non a caso, il rinnovo degli strumenti urbanistici, resosi necessario a seguito della Legge Regionale 65/2014, è avvenuto con modalità partecipative. Il nuovo piano strutturale, adottato nel 2017 è, infatti, frutto di un percorso di partecipazione che ha coinvolto di nuovo la cittadinanza del Comune di Montemurlo. Nello specifico, il processo partecipativo ha previsto una serie di incontri[38] con i cittadini e la possibilità di fornire contributi in forma cartacea, per e-mail, oppure utilizzando una “mappa interattiva dei contributi”, disponibile on-line[39], dove era possibile inserire le proprie segnalazioni, avendo come riferimento la cartografia e la foto area del territorio. Come ulteriori strumenti partecipativi, è stato elaborato anche un questionario di indagine sulla percezione degli abitanti ed è stato nominato un Garante dell’informazione e della partecipazione.

        Infine, occorre sottolineare che, con il percorso partecipativo “Montemurlo disegna il suo futuro”, l’Amministrazione comunale ha saputo offrire una risposta positiva alla “propensione partecipativa” della collettività montemurlese, valorizzando le potenzialità di una partecipazione critica e consapevole ai processi decisionali.

        In questo senso, determinante è stato il sostegno della Legge Regionale sulla partecipazione (Legge 46/20017), che “è considerata come uno dei pochi esempi in Italia e per molti versi unico anche in campo internazionale, di una legislazione che cerca di introdurre e sperimentare forme e modalità innovative di partecipazione dei cittadini ai processi di costruzione delle politiche pubbliche e delle scelte collettive. […] L’idea di partecipazione che la legge presuppone, dunque, non è quella di un assemblearismo confuso, in cui prevale chi grida più forte, ma quella che si esprime attraverso un confronto pubblico tra le diverse tesi, retto da procedure e regole condivise, alla ricerca di una soluzione quanto più possibile comune; è un’idea di partecipazione che non annulla le responsabilità della politica e delle istituzioni rappresentative, ma agisce per rafforzare la qualità, l’efficacia e il livello di consenso delle decisioni che spetta comunque alle istituzioni assumere”[40]. 

        Alla luce di tali finalità generali, si può dire che, con il processo partecipativo “Montemurlo disegna il suo futuro”, l’Amministrazione ha raggiunto un importante obiettivo: valorizzare le “riserve” di “spirito civico” (ancora) presenti nel tessuto sociale della Toscana e, in particolare, del Comune di Montemurlo.

        Guarda anche

        Riferimenti

        [1] L’art. 1, comma 1, della Legge Regionale 65/2014: “detta le norme per il governo del territorio al fine di garantire lo sviluppo sostenibile delle attività rispetto alle trasforma zioni territoriali da esse indotte anche evitando il nuovo consumo di suolo, la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio territoriale inteso come bene comune e l'uguaglianza di diritti all'uso e al godimento del bene stesso, nel rispetto delle esigenze e legate alla migliore qualità della vita delle generazioni presenti e future”.

        [2] Processo finanziato con l’appoggio della Legge Regionale 46/2013: “Dibattito pubblico regionale e promozione della partecipazione alla elaborazione delle politiche regionali e locali”.

        [3] Dipartimento della funzione pubblica, Quadro di sintesi delle esperienze di consultazione pubblica segnalate, 9 marzo 2017; documento disponibile al seguente indirizzo: http://open.gov.it/wp-content/uploads/2017/03/Quadro-sintesi-raccolta-esperienze-v1.0.pdf [ultimo accesso 27/08/2018].

        [4] Si veda: https://www.lanazione.it/prato/cronaca/montemurlo-eldorado-del-lavoro-disoccupazione-ferma-al-7-per-cento-1.1716738 [ultimo accesso 15/08/2018].

        [5] Fonte: Report della Presentazione pubblica del percorso, di venerdì 16 ottobre 2015, documento disponibile al seguente indirizzo: http://open.toscana.it/web/montemurlo-disegna-il-suo-futuro/documenti

        [6] Si veda: In&out, Trimestrale di informazione del Comune di Montemurlo, Il dialogo con i cittadini è alla base della buona politica, Anno XVII, numero 2, dicembre.

        [7] Si veda: In&out, Trimestrale di informazione del Comune di Montemurlo, Il bilancio comunale preventivo per il 2010, Anno XV, numero 1, maggio 2010.

        [8] Tutta la documentazione relativa ai bilanci di previsione del Comune di Montemurlo è disponibile al seguente indirizzo: https://montemurlo.etrasparenza.it/pagina730_bilanci.html [ultimo accesso 15/08/2018].

        [10] Dipartimento della funzione pubblica, op. cit.

        [11] Documento disponibile al seguente indirizzo: http://open.toscana.it/web/montemurlo-disegna-il-suo-futuro/documenti

        [12] Bobbio L., Pomatto G., Modelli di coinvolgimento dei cittadini nelle scelte pubbliche, Rapporto elaborato per conto della Provincia autonoma di Trento, nel quadro di una ricerca sulla qualità della democrazia coordinata da Fabbrini S., ottobre 2017.

        [13] Nanz P., Fritsche M., La partecipazione dei cittadini: un manuale. Metodi partecipativi: protagonisti, opportunità e limiti, Bundeszentrale für politische Bildung, Bonn, 2010.

        [14] Fonte: Relazione finale “Montemurlo disegna il suo futuro”, 10 giugno 2016, pp. 7-10.

        [15] http://faccionotizia.gelocal.it/iltirreno/edizione-di-prato/montemurlo/2015/10/14/montemurlo-disegna-il-suo-futuro-e-da-avvio-al-processo-partecipativo -del-PG1 /

        [16] Il laboratorio progettuale di martedì 22 marzo 2016, relativo alla frazione di Oste, invece, si è tenuto, sempre alle ore 18, ma nella Sala Parrocchiale di Oste, per evidenti ragioni logistiche. 

        [17] Bobina L., Pomatto G., op. cit., p. 19.

        [18] Nanz P., Fritsche M., op. cit. , p. 48.

        [19] Fonte: Report Primo laboratorio progettuale: mercoledì 4 novembre 2015, pp. 1 e 4.

        [20] Bobina L., Pomatto G., op. cit., p. 20.

        [21] Fonte: Relazione finale “Montemurlo disegna il suo futuro”, 10 giugno 2016, pp. 11-12.

        [22] I partecipanti avevano le seguenti caratteristiche: il 37% aveva un’età compresa tra i 50 e i 64 anni; il 67% era maschio; il 39% aveva come titolo di studio un diploma; per quanto riguarda l’ambito lavorativo, il 28,3% risultava essere un professionista; tutti i partecipanti erano di nazionalità italiana, tranne una cittadina francese; il 90% risiedeva nel Comune di Montemurlo; in merito all’impegno civico, il 33% non apparteneva a nessun tipo di organizzazione.

        [23] Il Comune di Montale aveva già svolto un percorso partecipativo, denominato “Progettiamo insieme la nostra piazza”, volto proprio alla progettazione di un nuovo centro, ai sensi della Legge Regionale sulla partecipazione numero 69 del 2007.

        [24] Il POR FERS prevede un Asse prioritario (Asse 6 - Urbano), volto a favorire l’inclusione sociale e la riduzione del disagio socio-economico in ambito urbano, tramite la valorizzazione della struttura insediativa regionale, promovendo uno sviluppo urbano equilibrato, da attuare attraverso interventi integrati di miglioramento dei servizi sociali ed educativi, della fruizione dei luoghi della cultura, dell’efficienza energetica, del patrimonio edilizio pubblico e della mobilità urbana. Stabilisce che la strategia dell’Asse 6 sia attuata attraverso i Progetti di Innovazione Urbana (PIU), quali insiemi coordinati ed integrati di interventi finalizzati alla risoluzione di problematiche di ordine sociale, economico e ambientale in ambito urbano.

        [25] Si veda: Domanda di selezione del Progetto di Innovazione Urbana (PIU) Montemurlo + Montale (M+M), presentata in data 13/03/2018 alla Regione Toscana e alla Autorità di Gestione del POR FERS 2014-2020, Asse 6 Urbano. Disponibile all’indirizzo: http://www.comune.montemurlo.po.it/pagina2784_progetto-di-innovazione-urbana-mm-montemurlo-piu-montale.html [ultimo accesso 15/08/2018].

        [26] Notizia disponibile al seguente indirizzo: http://www.regione.toscana.it/-/por-fesr-2014-220-bando-piu-i-progetti-ammessi-alla-valutazione-di-merito

        [27] Sempre con la Decisione n. 5 del 5 giugno 2017, la Giunta Regionale della Regione Toscana ha stabilito di utilizzare le economie derivanti dalle risorse non prenotate per il co-finanziamento dei primi otto PIU, pari ad euro 2.186.592,90, quale budget utile al co-finanziamento del nono PIU in graduatoria, nelle more dell’approvazione, da parte del Comitato di Sorveglianza del POR FESR, della modifica al POR nella parte in cui prevedeva di finanziare un numero massino di 8 PIU.

        [28] Fonte: Regione Toscana, Uffici regionali Giunta Regionale, estratto della seduta del 24/07/2017 (punto N 3), delibera numero 784 del 24/07/2017; documento disponibile al seguente indirizzo: www.regione.toscana.it [ultimo accesso 15/08/2018].

        [29] Decreto della Regione Toscana n. 105, del 13.06.2018, in Bollettino Ufficiale della Regione Toscana n. 25 del 20.06.2018.

        [30] Con Decisione della Giunta della Regione Toscana numero 824 del 2017.

        [31] Con la medesima Decisione numero 824 del 2017.

        [32] Fonte: http://www.comune.montemurlo.po.it/archivio10_notizie-e-comunicati 0_2284.html [ultimo accesso 24/08/2018].

        [33] Fonte: ibidem .

        [34] Fonte: http://met.cittametropolitana.fi.it/news.aspx?n=269033 [ultimo accesso 24/08/2018].

        [35] Ibid.

        [36] Fonte: http://www.comune.montemurlo.po.it/archivio10_notizie-e-comunicati 0_2284.html [ultimo accesso 24/08/2018]. 

        [37] Nanz P., Fritsche M., op. cit., p. 50.

        [38] Presentazione del 29 giugno 2016; incontro 1° marzo 2017 - il patrimonio territoriale; incontro 8 marzo 2017 - Montemurlo capoluogo; incontro 15 marzo 2017 - Bagnolo; Incontro 22 marzo 2017 - Oste; incontro 18 dicembre 2017 - Adozione del nuovo Piano Strutturale; Presentazione 25 giugno 2017 - Nuovo Piano Strutturale, Piano Operativo.

        [39] La mappa interattiva dei contributi è disponibile al seguente indirizzo: http://montemurlo.ldpgis.it/contributi_gmaps/index.php [ultimo accesso 28/08/2018].

        [40] Relazione di accompagnamento alla proposta di legge “Dibattito Pubblico regionale e promozione della partecipazione alla elaborazione delle politiche locali e regionali”, testo disponibile al seguente indirizzo: http://www.regione.toscana.it/-/approvata-la-nuova-legge-regionale-sulla-partecipazione [ultimo accesso 28/08/2018].ase_body_placeholder

        Link esterno

        · Http://open.toscana.it/web/montemurlo-disegna-il-suo-futuro/home

        · Https://www.facebook.com/montemurlodisegnailsuofuturo/

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        · Http://www.comune.montemurlo.po.it/pagina2784_progetto-di-innovazione-urbana-mm-montemurlo-piu-montale.html

        · Http://www.regione.toscana.it/-/por-fesr-2014-220-bando-piu-i-progetti-ammessi-alla-valutazione-di-merito

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        · Http://montemurlo.ldpgis.it/contributi_gmaps/index.php

        Appunti

        La maggior parte delle informazioni contenute in questa voce provengono dal materiale informativo, dai report e dalla Relazione finale a cura della società Cantieri animati di Firenze, nonché dalle notizie diffuse dai quotidiani di cronaca locale on-line e dai siti web istituzionali.

        Credito di tutte le immagini: Open Toscana https://goo.gl/a3sff6