Problems and Purpose
Il processo partecipativo “Sai cosa ci… Riserva… La Bufalina?” è stato promosso con l’obiettivo di coinvolgere attivamente tutti i residenti del territorio di Vecchiano[1], per individuare delle strategie condivise di riqualificazione e valorizzazione ambientale e sociale della Riserva naturale “La Bufalina”. Questo tema è stato posto al centro del percorso partecipativo per molteplici ragioni:
· consapevolezza che la Riserva naturale è un bene del territorio, di proprietà comunale, appartenente all’identità stessa della collettività, ma poco conosciuta dai cittadini;
· valore naturalistico della Riserva, dal punto di vista della bio-diversità e della ricchezza paesaggistico-ambientale, con particolare riferimento alla salvaguardia del Fratino – una specie di volatile in via d’estinzione – e all’ecosistema dunale del litorale;
· frequentazione impropria dell’area, interessata sia da fenomeni di scambismo e voyeurismo sia dalla microcriminalità legata allo spaccio di droga, con conseguente compromissione della sicurezza del luogo.
Accanto a tale scopo primario, il progetto persegue una finalità di ordine più generale: incoraggiare il protagonismo dei cittadini, nella convinzione che “la stessa efficacia delle politiche condotte dalle istituzioni debba e possa fondarsi sulla valorizzazione delle conoscenze e delle esperienze diffuse nella società, sulla capacità delle istituzioni di attivare un largo confronto con i cittadini, con le forze sociali, con le competenze e le idee presenti nel tessuto sociale”[2].
Background History and Context
La Riserva La Bufalina fa parte del Parco Naturale di Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli e si estende per 48 ettari, incastonati nella costa di Marina di Vecchiano fino ai margini di Torre del Lago. È una riserva naturale orientata[3], che comprende sia l’arenile sia la fascia retrodunale, fino al confine con la macchia boschiva.
La Bufalina è apprezzata per lo straordinario valore paesaggistico, ambientale e panoramico: per questo è riconosciuta come sito di notevole interesse pubblico con Decreto Ministeriale del 10.04.1952, nonché dichiarata dall’UNESCO patrimonio naturale dell’umanità.
Le dune costituiscono un ecosistema ricco di biodiversità – di particolare valore per la ricchezza ornitologica – e rappresentano uno degli ambienti naturali più minacciati al mondo.
Il processo partecipativo “Sai cosa ci… Riserva… La Bufalina?” si collocava nell’ambito del programma dell’Amministrazione comunale, impegnata – mediante lo strumento del Piano Esecutivo di Gestione – nella valorizzazione del territorio e, in particolare, della marina vecchianese. Infatti, anche nel programma di mandato e nel piano programmatico triennale, il Comune aveva assunto l’impegno di promuovere l’area dal punto di vista della “fruizione sociale dell’arenile” e dello “sviluppo turistico eco-compatibile”[4].
Organizing, Supporting, and Funding Entities
Il processo partecipativo “Sai cosa ci… Riserva… La Bufalina?” è stato promosso dal Comune di Vecchiano e candidato al finanziamento della Regione Toscana, ex L. 46/2013. Nei primi mesi del 2014, l’idea progettuale è stata presentata, durante un incontro congiunto, ai cinque Consigli di frazione (Vecchiano, Avane, Filettole, Migliarino e Nodica). Dopo iniziali perplessità, i consiglieri hanno appoggiato il progetto, contribuendo alla sua realizzazione. Inoltre, hanno aderito e collaborato: l’Ente Parco Regionale Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli e le associazioni ambientaliste del territorio, ossia WWF di Pisa, Legambiente Pisa, Legambiente Versilia, LIPU Massaciuccoli.
L’Autorità Regionale per la Garanzia e la Promozione della Partecipazione (APP), con delibera n. 5 del 23 settembre 2014, ha concesso al progetto un finanziamento di 16.000 euro lordi[5], cui si sono aggiunti 4.000 euro messi a disposizione dal Comune di Vecchiano. Il budget complessivo è stato quindi di 20.000 euro lordi.
Participant Recruitment and Selection
La selezione dei partecipanti è stata di tipo mirato, ossia si è cercato di rintracciare, attraverso operazioni di outreach, i diversi interessi che potevano contribuire ad affrontare i molteplici problemi da risolvere per la riqualificazione e la valorizzazione ambientale e sociale della Riserva. In particolare, il percorso partecipativo si è avvalso di[6]:
· mappatura degli stakeholders e dei testimoni privilegiati del territorio da coinvolgere nel processo partecipativo: per questo sono stati realizzati 5 incontri;
· ricostruzione – attraverso la memoria storica della comunità di Vecchiano – del percorso di lotta cittadina, che ha portato all’istituzione dell’attuale Ente Parco Naturale Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli: a tal fine sono state realizzate 7 interviste in profondità e 2 focus group;
· attività di outreach: sono stati allestiti 5 "pali d’ascolto", dislocati nelle singole frazioni, al duplice scopo di informare e ascoltare i cittadini;
· strumenti informativi/formativi, tra cui la Guida per il partecipante sulla valorizzazione ambientale e sociale della Riserva La Bufalina, i Dépliant informativi e circa 400 cartoline, distribuite alle strutture turistico-recettive di Vecchiano e alle associazioni aderenti al progetto;
· campagna di comunicazione: mailing list composta da 247 contatti, per l’invio del materiale informativo e del calendario degli appuntamenti; diffusione e pubblicazione degli eventi all’interno del portale Open Toscana Partecipa e del profilo Facebook “Sai cosa ci Riserva la Bufalina”; predisposizione di uno spazio dedicato sul sito del Comune di Vecchiano e sul Portale “Vecchiano Cultura e Turismo”; pubblicizzazione attraverso le pagine Facebook del Comune di Vecchiano e delle associazioni aderenti; realizzazione di comunicati, sia per la carta stampata sia per la testata on-line La Voce del Serchio;
· organizzazione della “Giornata di pulizia di Bocca di Serchio e della Riserva della Bufalina": si tratta di un appuntamento consueto, che è stato esteso alla Riserva, anche al fine di informare i partecipanti sul progetto “Sai cosa ci… Riserva… La Bufalina?”;
· incontro pubblico di presentazione del percorso partecipativo: si è tenuto il 30.04.2015 a Migliarino (Vecchiano), presso il Nuovo Polo socio-sanitario. A seguito dei saluti istituzionali, i 50 partecipanti sono stati suddivisi in 5 gruppi, dove hanno avuto la possibilità di confrontarsi sul tema oggetto del progetto.
Methods and Tools Used
Gli approcci metodologici adottati sono stati molteplici:
· costituzione del Gruppo di progetto[7], con modalità inclusive, integrando competenze e funzioni di Comune ed Ente Parco, per garantire un approccio intersettoriale di politiche e azioni;
· mappatura degli stakeholders, che ha permesso di identificare gli attori potenzialmente interessati;
· interviste e focus group con stakeholders e testimoni privilegiati del territorio, detentori di memoria storica;
· metodo di outreach “palo d’ascolto”;
· biciclettata con camminata partecipativa;
· laboratori didattici con le scolaresche dell’Istituto Comprensivo “D. Settesoldi” di Vecchiano;
· cantiere di manutenzione partecipativa: i partecipanti hanno seguito lo svolgimento di piccoli interventi di manutenzione alla Riserva e hanno effettuato un monitoraggio dello stato di sentieri e camminamenti dell’area;
· progettazione partecipata condotta con la metodologia del GOPP (Goal Oriented Project Planning).
What Went On: Process, Interaction, and Participation
L’esperienza partecipativa “Sai cosa ci… Riserva… La Bufalina?” risulta caratterizzata da un elevato grado di strutturazione. Il processo era suddiviso in fasi ed aveva tempistiche e modalità prefissate. Nello specifico, si è articolato in quattro fasi:
· fase 1 – la preparazione: si è svolta nel periodo compreso tra il 16 febbraio e il 31 marzo 2015 e ha avuto ad oggetto una serie di attività propedeutiche, tra cui l’insediamento del Gruppo di Progetto, la mappatura degli stakeholders e la predisposizione dei siti web funzionali alla campagna di comunicazione;
· fase 2 – la riscoperta: tra il 1 aprile e il 16 maggio 2015, sono stati promossi eventi per informare i cittadini, per far scoprire/riscoprire il valore ambientale e storico della Riserva La Bufalina e per raccogliere i nominativi degli interessati ad essere dei partecipanti attivi;
· fase 3 – l’ideazione: nell’intervallo tra il 17 maggio e il 14 giugno 2015, si sono svolti due workshop, durante i quali i cittadini si sono confrontati per elaborare in modo condiviso interventi e strategie di riqualificazione della riserva;
· fase 4 – l’impegno: dal 1 settembre al 14 ottobre 2015, sono state realizzate le attività di completamento e di chiusura del percorso partecipativo, come, ad esempio, la campagna a favore del Fratino, condotta nelle scuole del Comune di Vecchiano, la “Camminata WWF” alla Riserva, l’iniziativa “Puliamo il Mondo 2015” e, infine, la presentazione del Documento Finale – contenente le indicazioni emerse dal percorso partecipativo – nella seduta aperta al pubblico del Consiglio comunale di Vecchiano, del 30 ottobre 2015.
Va aggiunta, inoltre, una successiva fase post-progetto, finalizzata al monitoraggio e alla previsione di attività di educazione ambientale.
In particolare, per quanto riguarda gli argomenti trattati durante il percorso partecipativo, il primo workshop (16 maggio 2015) è stato dedicato al tema della valorizzazione e riqualificazione ambientale della Riserva La Bufalina; il secondo (8 giugno 2015), invece, si è incentrato sulla valorizzazione sociale della Riserva. Entrambi hanno visto la partecipazione di 30 persone, suddivise in due gruppi, facilitati dai consulenti del progetto.
Tra le indicazioni proposte per la valorizzazione e riqualificazione ambientale, possiamo ricordare:
· zonizzazione della Riserva La Bufalina in aree a diverso livello di intensità di vincolo e di accesso, in relazione alle caratteristiche ambientali;
· adeguamento e manutenzione delle passerelle in legno;
· realizzazione di punti di osservazione delle dune, della ricchezza ornitologica a e della nidificazione del Fratino;
· realizzazione di strutture di sosta e di ristoro per i visitatori nell’area;
· cura e manutenzione della pulizia di tutta l’area;
· rafforzamento dei sistemi di controllo e sanzionamento dei trasgressori.
In relazione al tema della valorizzazione e riqualificazione sociale, i partecipanti hanno indicato le seguenti azioni:
· intensificazione dell’azione di tutti i soggetti istituzionali obbligati a livello normativo a garantire la sicurezza sociale di tutta l’area;
· miglioramento delle condizioni d’accesso all’area, mediante:
o la realizzazione di percorsi pedonali e ciclabili, che consentano di raggiungere la Riserva in sicurezza;
o il dialogo con i proprietari privati presenti nelle aree interessate, affinché consentano l’attraversamento delle loro proprietà;
o la previsione di corse di autobus durante tutto l’anno per raggiungere la Bufalina e l’intensificazione del servizio bus navetta nella stagione estiva.
Nel corso della fase di ideazione sono emerse anche ulteriori indicazioni per la promozione di un turismo eco-sostenibile, per esempio:
· apposizione alla segnaletica che indica “Marina di Vecchiano”, l’indicazione “Parco Naturale Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli – Aree Riserve Naturali: La Bufalina e Bocca di Serchio”;
· posizionamento di bacheche informative, invitando al rispetto dell’area, grazie alle regole del “buon visitatore”;
· incentivazione di occasioni per visite guidate ed iniziative di educazione ambientale;
· realizzazione di un centro visite/spazio museale a Migliarino;
· pubblicizzazione delle Riserva La Bufalina con volantini e guide informative da distribuire nelle le attività commerciali e di ristorazione di Marina di Vecchiano.
Per quanto riguarda la quantità della partecipazione, il processo ha coinvolto un numero variabile di cittadini, con punte massime di circa 100 persone. Il maggior interesse è stato registrato in occasione delle visite organizzate alla Riserva. Nello specifico, si sono dimostrati particolarmente attivi 32 partecipanti, che hanno vissuto dinamicamente il percorso dall’inizio alla fine, contribuendo anche all’elaborazione del Documento finale.
Il grado di soddisfazione dei partecipanti emerge soprattutto dal secondo questionario, a chiusura del percorso (somministrato ai 32 partecipanti attivi e restituito da 25 cittadini). Il 92% dichiara di essersi sentito libero di esprimere la propria opinione, il 72% ritiene che durante gli incontri sono emersi i punti di vista di tutti. Il grado di soddisfazione è tale che l’84% parteciperebbe di nuovo ad un processo partecipativo simile a quello sperimentato, anche su un altro tema, e consiglierebbe ad un conoscente di farlo. I partecipanti si dichiarano soddisfatti anche del clima nel quale si sono svolti gli incontri: il 72% l’ha trovato molto buono, il 24% ottimale e solamente il 4% discreto.
L’intero percorso si è avvalso dell’expertise di facilitatori, ossia di professionisti, esperti in partecipazione, specializzati nel gestire piccoli gruppi e nel favorire l’interazione fra le persone. Nello specifico, è stata incaricata la società Comunità interattive-Officina per la Partecipazione, con sedi a Massa (LU) e Bologna. Dalla tabella dei costi sostenuti per il progetto “Sai cosa ci… Riserva… La Bufalina?”, contenuta nella Relazione finale, risulta che per la voce “Consulenze esterne e/o affidamento servizi”, sono stati impiegati 12.378,84 euro (su un budget totale di 20.000 euro), di cui 10.950 a carico dell’Autorità Regionale per la Partecipazione e 1.428,84 messi a disposizione dal Comune di Vecchiano.
Influence, Outcomes, and Effects
Il processo partecipativo “Sai cosa ci… Riserva… La Bufalina?” ha avuto il merito di definire il quadro conoscitivo della Riserva, lo scenario di riferimento a cui tendere e le azioni necessarie per il raggiungimento degli obiettivi di riqualificazione ambientale e sociale individuati. Ha altresì consentito ai cittadini attivi di riflettere sull’importanza delle risorse endogene (ambientali, economiche e sociali) della Riserva e di riscoprire il valore di un’area di estrema bellezza, da salvaguardare anche al fine di ripristinare il corretto funzionamento delle reti ecologiche dell’intero Parco Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli; non meno importante, infine, è stata la trasmissione della memoria storica della comunità, che ha portato a scoprire/riscoprire che la difesa delle dune costiere dalla lottizzazione è stata una conquista della comunità.
In questo senso, il Documento finale, contenente le indicazioni emerse dal Percorso, può essere considerato uno dei più significativi risultati raggiunti. Il Consiglio comunale ha approvato le indicazioni accolte, con Deliberazione n. 49 del 30.10.2015, avente ad oggetto: progetto partecipativo L.R. 46/2013 “Sai cosa ci… Riserva… La Bufalina?” – linee di indirizzo – approvazione.
Dalle notizie diffuse sulla stampa locale si evince che: “l'Amministrazione Comunale, attraverso le linee guida conta di proseguire l'attività di riqualificazione dell'area della Bufalina con una serie di azioni mirate. Innanzitutto, intende promuovere un incontro con i cittadini e le associazioni protagoniste del percorso partecipativo per costituire un soggetto (comitato o associazione di promozione sociale) che coadiuvi il piano di interventi nell'area. Tale organismo sarà chiamato a collaborare con le associazioni ambientaliste per la manutenzione della Riserva della Bufalina. Le linee di indirizzo prevedono, inoltre, il farsi promotore di tutti i soggetti interessati, compresa l'Amministrazione Comunale di Vecchiano, presso l'Ente Parco della realizzazione di un centro visite e di uno spazio museale, nella porzione di sua proprietà, presso l'ex Magazzino Cereali a Migliarino. Tra gli altri contenuti, infine, ricordiamo il potenziamento delle misure di sicurezza concordate con il Prefetto di Pisa e le Forze dell'Ordine e la prosecuzione del lavoro già avviato con i plessi scolastici comunali, continuando a collaborare con alunni ed insegnanti, al fine di realizzare ulteriore materiale informativo ed illustrativo sulla riserva”[8].
Ad oggi non risulta, tuttavia, che sia stato costruito il centro museale/spazio visite previsto. Nel dicembre 2015, è stato, invece, proposto un progetto sperimentale di educazione ambientale, promosso dal alcuni insegnanti dell’istituto comprensivo “D. Settesoldi” di Vecchiano. Inoltre, il 24 novembre 2015, è avvenuto l’insediamento del Gruppo di monitoraggio, composto da 12 volontari, appartenenti all’insieme dei partecipanti attivi al percorso partecipativo. Essi avevano il compito di operare per il periodo di un anno dalla fine del percorso, sia sul versante del monitoraggio in senso stretto – affinché l’amministrazione comunale realizzasse le indicazioni accolte – sia sul versante della comunità – per stimolare gli stessi cittadini attivi a compiere le azioni indicate, realizzabili in auto-gestione e auto-organizzazione. Ad oggi, non sono reperibili sul web informazioni specifiche circa i risultati raggiunti dal Gruppo di monitoraggio; anche dai social (in particolare dalla pagina Facebook dedicata al progetto)[9] emerge che gli ultimi aggiornamenti sul percorso partecipativo “Sai cosa ci… Riserva… La Bufalina?” risalgono al 2015. Mancano notizie certe anche sull’effettiva costituzione di una Associazione/Comitato per La Bufalina.
È opportuno ricordare che anche l’Ente Parco, pur non essendo impegnato a recepire le indicazioni emerse nella stessa misura dell’Amministrazione comunale, aveva manifestato la propria disponibilità a tener conto delle richieste dei cittadini, nell’ambito della revisione/aggiornamento del Piano di Gestione della Tenuta di Migliarino e Fattoria di Vecchiano. Tuttavia, consultando il sito istituzionale del Parco di Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli, risulta che l’ultimo piano di gestione della Tenuta di Migliarino e Fattoria di Vecchiano è stato approvato con Delibera del Consiglio Direttivo del Parco n. 360 del 24.12.1997 e modificato con Delibera n. 215/8 del 13.09.1999[10].
Tra i risultati raggiunti merita una particolare menzione la capacità dimostrata dal percorso partecipativo di stimolare nuove reti sociali, in particolare diffondendo la sensibilità per la valorizzazione ambientale e sociale della Riserva, non solo fra le associazioni ambientaliste – da sempre attente al tema – ma anche fra quelle culturali e sociali del territorio.
Analysis and Lessons Learned
Il processo partecipativo “Sai cosa ci… Riserva… La Bufalina?” , indipendentemente dalle azioni che sono state o saranno effettivamente realizzate dalle istituzioni, ha probabilmente favorito la creazione di una visione condivisa, nonché di una capacità progettuale proveniente dal basso, nel comune intento di valorizzare il proprio territorio da parte di tutti gli stakeholders coinvolti; ciò è stato possibile, presumibilmente, creando o restituendo un senso di comunità, in grado di accrescere la responsabilità e l’attenzione di tutti per la gestione e la valorizzazione di un bene comune, com'è, appunto, la Riserva naturale La Bufalina.
Tutto ciò potrebbe costituire un importante patrimonio di conoscenza ed esperienza per il futuro, in un’ottica di gestione sostenibile e integrata dell’intero Parco di Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli.
I benefici di un percorso di questo tipo possono dunque andare ben oltre le specifiche questioni in agenda al momento; in altre parole, indipendentemente dai risultati, lo sforzo fatto sembra procedere nella direzione di accrescere il senso civico e diffondere la cultura della partecipazione, rendendo i cittadini più attenti, consapevoli e anche maggiormente attivi all’interno della sfera pubblica. “Tutto questo potrà contribuire al miglioramento della qualità della vita della comunità locale, in un processo di apprendimento e di empowerment”[11] , sia dei cittadini sia dei funzionari pubblici.
See Also
References
[1] Il territorio di riferimento coinvolto nel processo partecipativo comprende i Comuni di Vecchiano, Avane, Migliarino, Nodica e Filettole. Hanno partecipato anche alcuni cittadini di Torre del Lago (Comune di Viareggio, LU), che confina con la Riserva Naturale La Bufalina.
[2] Relazione di accompagnamento alla proposta di legge “Dibattito Pubblico regionale e promozione della partecipazione alla elaborazione delle politiche locali e regionali” (L. 46/2013), disponibile all’indirizzo web: http://www.regione.toscana.it/documents/10180/71354/Relazione+sulla+legge+46+2013/93aa2f44-241a-4aa2-8df4-fa658f198f08
[3] “L’opera umana serve solo per orientare l’evoluzione naturale verso il riassetto ambientale ed il ripristino degli equilibri alterati dall’uomo”. Fonte: Guida al workshop di sabato 16 maggio, disponibile all’indirizzo web: http://open.toscana.it/documents/44379/0/Guida+del+partecipante+al+1%C2%B0+workshop/1445f4a4-6ab4-4876-bc43-8523728616d6
[4] Fonte: Relazione finale “Sai cosa ci… Riserva… La Bufalina?”, 2015, p. 6.
[5] Il progetto iniziale prevedeva un finanziamento di 25.600 euro lordi.
[6] Per informazioni più dettagliate, si veda: Relazione finale “Sai cosa ci… Riserva… La Bufalina?”, 2015, p. 11.
[7] Il Gruppo di Progetto è composto da: funzionari del settore Politiche Sociali, Cultura e Rapporti con l’Ente Parco e del settore Turismo; referenti dei soggetti sostenitori del progetto: Ente Parco Regionale Migliarino-san Rossore-Massaciuccoli; WWF Pisa, Legambiente Pisa, Legambiente Versilia, LIPU – Oasi Massaciuccoli; Presidenti dei 5 Consigli di frazione del Comune di Vecchiano: Migliarino, Nodica, Avane e Filettole; consulenti incaricati per il coordinamento e la facilitazione del processo partecipativo. Il Gruppo di progetto si è incontrato 3 volte, all’inizio di ogni fase progettuale.
[8] Fonte: http://www.comune.vecchiano.pi.it/comunicati-stampa/1242-progetto-partecipativo-sulla-bufalina [ultimo accesso 09/09/2018].
[9] Si veda: https://www.facebook.com/Sai-cosa-ci-Riserva-la-Bufalina-661263154001298/ [ultimo accesso 09/09/2018].
[10] Si veda: http://www.parcosanrossore.org/pagina.php?id=235 [ultimo accesso 09/09/2018].
[11] Fonte: Relazione finale “Sai cosa ci… Riserva… La Bufalina?”, 2015, p. 9.case_body_placeholder
External Links
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· http://www.legambientepisa.it/
· http://legambienteversilia.blogspot.com/
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Notes
La maggior parte delle informazioni contenute in questa voce provengono dal materiale informativo, dai report e dalla Relazione finale, a cura della società Comunità interattive-Officina per la Partecipazione, nonché dalle notizie diffuse dai quotidiani di cronaca locale on-line e dai siti web istituzionali.
Fonte foto:
· http://open.toscana.it/web/sai-cosa-ci-riserva-la-bufalina-