Il Piano Strategico lo fa la città. Le più avanzate esperienze dimostrano come l’esito di un piano strategico sia riconducibile principalmente alla qualità delle relazioni tra gli attori in campo, insieme alla capacità di guida e coordinamento del processo. Come è andata a Fano?
Problemi e scopo
“La realtà è complessa, i soldi sono pochi, i mandati politici sono brevi. Le politiche tese a tamponare piuttosto che a produrre progettazioni di ampio respiro non sviluppano effetti moltiplicativi di benessere a lungo termine. Vi è quindi la necessità di una riflessione condivisa tra le forze politiche e la cittadinanza attiva, su ciò che Fano vuole diventare. Creato l’orizzonte, ciascuno nel proprio ruolo e momento spende le sue energie presenti quale parte di un processo unitario di sviluppo nel tempo e nello spazio” (Link 1 - Piano Strategico).
La pianificazione strategica:
- è un processo partecipato che ha per obiettivo quello di promuovere la costruzione di scenari di sviluppo condivisi attraverso il coinvolgimento diretto delle istituzioni e delle forze economiche e sociali;
- è un processo economico in cui si mettono a sistema le risorse pubbliche/private della città per raggiungere in modo efficace un obiettivo forte e condiviso;
- rappresenta un patto fra amministratori, cittadini e portatori di interesse che concorrono a definire possibili scenari di sviluppo e che ne assumono, al termine del processo di pianificazione, la responsabilità realizzativa.
- è un atto volontario che affida il suo successo alla capacità della città di promuovere reti di alleanze attorno ad obiettivi strategici costantemente valutati e condivisi (Ib.).
Storia e contesto di sfondo
La tradizione politica di Fano, dal dopoguerra è di centrosinistra, per la precisione socialista, città che ancora oggi . Dal 1975 governa il centrosinistra, fatta una breve e parziale eccezione dal 1992 al 1995 in cui si registra un sindaco della DC. Ma soprattutto è dal 2004 che l’orientamento cambia verso il centrodestra, che per due legislature (fino al 2014), con Stefano Aguzzi, si conferma alla guida della città. Massimo Seri è sindaco dal 2014, a guida di una coalizione di centrosinistra formata da PD, PSI, Sinistra (Sel, Verdi, PRC, Pdci) e liste civiche, ottiene il 41,25% e poi il 56,13%. Seguito dal M5S che al primo turno raggiunge il 19% e al ballottaggio il 43,8%. Nel suo programma, dopo “anni di abbandono della città”, si legge che è “importante coinvolgere nel processo i cittadini e gli operatori: il futuro della nostra città sarà realizzato grazie ad un percorso partecipato e condiviso con tutti” [4]. Massimo Seri sarà riconfermato alle comunali del 10/6/2019 con il 47% al primo e il 63% al secondo turno.
Contesto demografico
“Oggi Fano conta 60.852 abitanti. Dal dopoguerra la città ha sempre manifestato una forte capacità attrattiva” [1]. In realtà la crescita demografica è sempre stata abbondantemente positiva: nel 1861 Fano aveva 19.161 abitanti e nel 1936 ne contava 31.600. Dal 1951 la crescita è più rapida, passando da 36.330 ai 62.900 del 2011 [dati Istat]. Una crescita però che, da 2 anni, si è interrotta, ostacolata dalla crisi economica. “Tra il 2008 e il 2015 si è verificato un calo del 28% della natalità (nel 2008 le nascite sono state 620, nel 2015 solo 447). I dati segnano un trend negativo, da ricondurre anch’esso alla crisi economica, anche per quanto riguarda il flusso migratorio (in calo dal 2010) e la propensione ad avere figli (le nascite calano in maniera vertiginosa del 2013). Valori che si rispecchiano anche nel tipo di famiglie che oggi abitano Fano. Famiglie ‘frammentate’ composte, in media, da 2,2 persone (nel 1991 la media era del 2,9). Nello stesso anno, 1 famiglia su 3, presente nel territorio comunale, è composta da persone sole: single, separati, anziani, migranti, badanti ma anche proprietari di ‘seconde case’ che prendono la residenza a Fano per non pagare l’IMU. Fano sta invecchiando, ma lo fa lentamente. Nel 1991 l’età media era di 40 anni, nel 2015 di 45 anni. Un calo leggero, se confrontato con quello delle vicine Pesaro (45,9 età media) e Senigallia (46,1) alleggerito dalla presenza di stranieri, più giovani degli italiani. Stranieri che, nel 1991, erano 450 dieci volte meno di quelli presenti a Fano (4.558 persone, di cui il 56% donne), pari al 7,5% della popolazione totale del comune. Il saldo migratorio dall’estero continua ad essere positivo, ma decisamente ridotto (da 821 nel 2008 a 69 nel 2015). Metà degli stranieri proviene dall’Est Europa, 1/5 dall’Africa. Le badanti provengono da Romania, Polonia, Moldavia, Ucraina (1.642 donne). I lavoratori senza famiglia al seguito dal Senegal, Tunisia, Sri Lanka. Le famiglie prevalentemente da Albania, Marocco, Cina. Il grado di dispersione scolastica degli stranieri è diminuito nel tempo. Dal 190,9% del 1991 si è passati, nel 2011 al 115%. In crescita, di contro, il numero dei laureati presenti a Fano. Nel 2011 rappresentavano il 14% della popolazione (9 punti percentuali in più rispetto al 5% del 1991)” [2].
“Occorre creare opportunità di crescita e formazione permanente, come scuole per adulti” sostiene l’assessore ai Servizi Educativi Samuele Mascarin, sottolineando “l’opportunità data dalla creazione di una sede dell’Istituto Agrario a Fano [...]. Mentre, sul fronte stranieri, Fano è già attiva da anni: risale al 2003 l’istituzione del CREMI (Centro Ricerca e Mediazione Interculturale per bambini e ragazzi), quando la presenza di stranieri era limitata alle scuole elementari e si attestava sul 4-5%. Oggi la percentuale di studenti in città ha raggiunto il 10%, i bambini del 2003 sono cresciuti, si sono integrati e hanno continuato a studiare” [3].
Entità organizzative, di supporto e finanziatrici
Comune di Fano. L’intero processo è coordinato da Sindaco e Giunta, coadiuvati da uno staff interno all’Amministrazione e dal supporto di una società di consulenza esperta nel settore della pianificazione strategica partecipata a cui è stato affidato l’incarico dopo una valutazione interna - tra 6 candidature - in seguito ad un avviso pubblico ad inviare preventivi relativi ai requisiti impostati dall’amministrazione. L’importo della prestazione è stato retribuito con 45.298€ lordi [5].
Avanzi SrL ha vinto l’affidamento dell’incarico per la gestione del processo di pianificazione strategica di Fano. La sua sede è a Milano ed opera nel campo dal 1997; la fondatrice è Carolina Pacchi (Link 2).
Omnia comunicazione SrL è una società di Fano che ha curato: immagine del progetto, realizzazione dei materiali di comunicazione, ufficio stampa, organizzazione evento “Foro Urbano”. Ha ottenuto l’affidamento tramite gara pubblica con la valutazione dei preventivi su 3 candidati. L’importo corrisposto ad Omnia da parte del Comune è di 32.610€ lordi [6].
Università degli Studi di Urbino ‘Carlo Bo’, i “ricercatori” dell’ateneo hanno fornito i dati del quadro conoscitivo, di partenza, del piano che fotografano il territorio e le sue tendenze. Non risultano maggiori informazioni su questa collaborazione e contributi verso tale ente.
Selezione e reclutamento dei partecipanti
Presentazione del progetto (3/2/17, Municipio di Fano), conferenza stampa di presentazione con Sindaco e Giunta e addetti stampa locale. Anche il sito web è attivo a quella data con le pagine dinamiche delle notizie (Link 1 - documenti).
Campagna stampa a cura della Giunta di diffusione dei dati socio-economici del territorio e annuncio del Foro Urbano (24/2/17) (Link 1 - documenti).
Foro Urbano (4/3/17, h. 9:00 - 13:99, Mediateca Montanari, Fano) con 150 partecipanti ad una ventina di tavoli di OST distribuiti in diverse sale in due sessioni di lavoro, facilitati da Carolina Pacchi e dai collaboratori di Avanzi Srl. Era “presente una moltitudine variegata di fanesi: disoccupati, studenti, pensionati, dipendenti pubblici, ingegneri, commercialisti, insegnanti, architetti - età media 50 anni - sostenuti, durante le riunioni tematiche, da 12 facilitatori, alcuni provenienti da Milano, altri funzionari del comune formati da Avanzi” [7]. L’OST era aperto a tutti come prevedono le sue regole. L’Instant report dell’OST viene reso accessibile dal sito il 5/4/17 assieme all’analisi socio-economica dell’Università di Urbino.
Urban Center (dal 22 marzo, tutti i mercoledì dalle 16 alle 18, Mediateca “Memo” Montanari, piano terra, sala n° 6), inaugurato il 22 marzo ha costituito un luogo fisico di informazione al pubblico, incontro e ideazione sul processo in corso.
Sopralluoghi e soggiorni degli esperti, il 5/5 l’assessore al governo del territorio Paolini e l’ufficio urbanistica hanno accompagnato il prof. Restucci di MATE (la società incaricata della redazione del Piano Regolatore di Fano - perché contemporaneamente al PS si vuole redarre il nuovo PRG) in un attento sopralluogo del centro storico di Fano. Il prof. Amerigo Restucci, incaricato da MATE di redigere la nuova normativa per il centro storico, ha espresso il suo apprezzamento per la qualità e la vivacità del centro, “ed ha deciso di permanere a Fano più giorni per conoscerlo a fondo” (Link 1 - documenti). Per MATE era presente anche l’urbanista Daniele Rallo, per Avanzi l’architetto Gloria Vitali, per il Comune di Fano il dirigente all’Urbanistica Adriano Giangolini, l’ing. Marco Ferri, l’urbanista Pia Miccoli, l’architetto Giovanna Mastrangelo, per il Gabinetto del Sindaco il sociologo Andrea Cagnazzo ed il dott. Dino Zacchilli.
Riunione con i sindaci della Valle del Metauro (9/5/17, Sala della Concordia, Municipio di Fano) erano presenti per il Comune di Fano, il sindaco Seri, l’assessore all’Urbanistica Marco Paolini, l’assessore ai Lavori Pubblici Cristian Fanesi insieme a dirigenti e funzionari del municipio; per il Comune di Piobbico il sindaco Giorgio Mochi, per Apecchio il consigliere Andrea Perfetti, per Cagli l’assessore Maria Assunta Valeri, per Cartoceto il sindaco Enrico Rossi e per Fossombrone il sindaco Gabriele Bonci.
Sintesi dei questionari rivolti ai dipendenti del comune (11/5) inviati ai 40 dipendenti su invito del Sindaco.
Focus group Cantiere progettuale n. 2 “Economie del mare” (17/5, Memo), incontro in cui sono presenti attori rappresentativi della pesca, nautica e turismo.
Sopralluogo e Focus Group Cantiere progettuale n. 1 “Aree industriali, sviluppo artigianale e mix di usi” (18/5, area industriale Fano), la società Avanzi e lo staff del Piano Strategico hanno incontrato alcuni imprenditori della zona industriale di Bellocchi (Profilglass e Benetti-Azimut) per sondare le problematiche e le prospettive del settore produttivo a Fano, ed altre realtà “anomale” nella zona industriale di Ponte Metauro (Piazza Pupazza, i cantieri del Carnevale) per comprendere la metamorfosi in atto.
Incontro con le Commissioni consigliari (23/5/17, Municipio), l’architetto Claudio Calvaresi di Avanzi ha incontro i rappresentanti delle 7 commissioni consigliari del Comune di Fano per aggiornarli sul percorso svolto, gli scenari che si stanno prefigurando e i cantieri attivati.
Questionario e Focus group Associazioni di Categoria (24/5/17),
Erano presenti i facilitatori di Avanzi, 2 di CGIL, un gruppo pesca, l’Ordine dei medici, Confartigianato, CNA, Ordine commercialisti, Camping Club Fano, FIAIP, Confindustria). Vengono raccolti i questionari inviati alle associazioni l’11/5.
Passeggiate esplorative. (9/6/17, da Borgata Metaurilia al Centro sociale di Ponte Sasso), 5 tecnici comunali, 3 facilitatori di Avanzi, 10 abitanti o rappresentanti delle associazioni locali.
Focus group Cantiere 1 (9/6/17, Memo), secondo focus group per il cantiere 1, una decina di persone, 2 di Avanzi, imprenditori, associazioni di categoria e funzionari comunali.
Focus group “Uno sguardo al femminile” (24/6), “Su iniziativa dell’assessore alle Pari Opportunità Marina Bargnesi, #OrizzonteFano ha aperto un Focus group con le associazioni femminili, e con cittadine a vario titolo attive ed impegnate: circa 20 partecipanti.
Passeggiata per il centro storico (30/6, centro storico di Fano), Un incontro pubblico ha concluso “Porta a spasso le tue idee per il centro storico”, la passeggiata esplorativa al cuore della città che ha toccato 8 tappe in altrettanti punti d’interesse, raccontate da Paolo Clini, coordinatore scientifico del Centro Studi Vitruviani, (Pincio, Museo della Flaminia ed ex Filanda-teatro romano), Valeria Patrignani, direttrice dei servizi bibliotecari, (Mediateca Montanari e Biblioteca Federiciana), Ivan Antognozzi, consulente per la Progettazione europea del Comune di Fano (Complesso Sant’Arcangelo), l’assessore alla Cultura Stefano Marchegiani (Corte e Rocca Malatestiana).
Incontro/intervista via Skype, Cantiere progettuale n. 3 (13/7) dei funzionari comunali con G. Ginocchini dell’Urban Center di Bologna sul tema dell’innovazione sociale e rigenerazione urbana, i patti di collaborazione con la cittadinanza attiva per la gestione dei beni comuni.
Seminario sul contratto di fiume Metauro, Cantiere progettuale n. 7 (14/7/17, Sala Ipogea, Memo). Interventi programmati di: Mario Clerici (DG Ambiente Energia e Reti, Regione Lombardia), Daniele Luzi (Direttore GAL Flaminia), Tarcisio Porto (Presidente GAC Marche), Stefano Marchegiani (Vicesindaco, Assessore alla cultura C. di Fano). Circa 25 partecipanti nel pubblico, tra cui “amministratori locali e regionali, tecnici, esperti, policy makers e cittadini” (Link 1 - documenti).
Focus group su housing sociale, Cantiere Progettuale n. 4 (21/7, Memo). un gruppo di esperti e stakeholders del settore, insieme ad Avanzi, all’Assessore alle Politiche Sociali e ad alcuni funzionari comunali ha approfondito il tema dell’housing sociale (Link 1 - documenti)
Confronto interno sulla bozza di Piano tra i curatori di Avanzi con la Giunta, i tecnici e i funzionari comunali (ottobre 2017).
Conferenza stampa presentazione obiettivi nuovo PRG (13/11/17, Municipio), presentati alla stampa dall’assessore all’urbanistica Paolini.
Presentazione pubblica di #OrizzonteFano2030 (Sabato 13/1/18, h 10-13, Memo) con una tavola rotonda e un dibattito tra amministratori, attori, dirigenti comunali, università, tecnici e facilitatori; un invervento di Calvaresi di Avanzi che ha illustrato il percorso svolto e Dino Zacchilli, consigliere politico del sindaco di Fano che ha illustrato la vision del Piano Strategico. Dalle foto si stimano circa 60-70 persone in sala. L’incontro era aperto al pubblico (Link 1 - documenti).
Metodi e strumenti usati
Focus group Sono modalità molto comuni per riunire un gruppo di persone e avviare con loro una discussione attorno a un tema, grazie alla conduzione di un moderatore che è chiamato a stimolare la discussione e a verificare che tutti possano esprimere la propria opinione. Attraverso tale metodologia si possono raccogliere pareri, stimolare un confronto tra posizioni ed esplorare diversi punti di vista ovvero arrivare ad un accordo. Per facilitare la discussione si può fare ricorso all’utilizzo di post-it, mappe e fogli, che permettono a coloro che non sono a loro agio nel parlare in pubblico di esporre le proprie opinioni e a coloro che hanno difficoltà di sintesi di riflettere su quale sia il concetto fondamentale che vogliono esprimere. In genere i focus group ospitano 12-14 partecipanti come in questo caso.
OST L’ Open Space Technology è un metodo di collaborazione che si tiene in incontri di varia durata (da mezza giornata a 2-3 giorni) e può coinvolgere poche persone come alcune migliaia. Si fonda sulle capacità auto-organizzative dei gruppi, aggregati sulla base di interessi e stimoli, lanciati dai partecipanti stessi. La prima fase é plenaria, introdotta dalla domanda generale (preparata dai conduttori) e dalla sollecitazione ai partecipanti ad esporre temi di di discussione, sinteticamente e con una breve esposizione. Le proposte vengono raccolte nella bacheca dell’OST alla quale poi tutti i partecipanti possono iscriversi. Dopodiché si passa al lavoro nei gruppi. I partecipanti vengono incoraggiati a comportarsi nella maniera più libera possibile da schemi ed etichette. Una regola è la massima libertà di movimento, da un gruppo all’altro, inoltre è prevista la possibilità di isolarsi (senza essere considerato eccentrico) o andarsene al buffet quando si vuole e magari lì incontrarsi con altri. Per ogni gruppo si chiede un verbale sintetico auto-prodotto.
Passeggiate esplorative. Sono sopralluoghi itineranti guidati da facilitatori, tecnici, amministratori in cui, con i partecipanti, ci si cala nella situazione reale; esse stimolano osservazioni condivise, narrazioni e apprendimenti guidati dal contesto.
Cosa è successo: processo, interazione e partecipazione
Avvio e campagna stampa. Dopo aver ottenuto l’incarico il 13/12/16, il gruppo di Avanzi prepara l’organizzazione del processo di piano. A partire dal 3/2/17, con la conferenza stampa, la Giunta di Seri, annuncia l’avvio del processo #Orizzonte Fano. Vengono ampiamente pubblicizzati gli obiettivi, il repertorio informativo socio-economico fornito dall’Università di Urbino, gli appuntamenti del percorso, sito internet, pagina Facebook, telefono. Il 2030 è la data che l’Amministrazione si pone come termine, come obiettivo del progetto. L’iter di elaborazione del documento prevede:
- l’individuazione dei temi rilevanti;
- il coinvolgimento strutturato delle forze attive della città in appositi tavoli di lavoro tematici. Il principale prodotto dei dibattiti è la figurazione di scenari, l’individuazione e lo sviluppo delle idee progettuali;
- la redazione del documento di piano in grado di incrementare l’efficacia degli altri strumenti di pianificazione (Link 1 - documenti).
Oltre ai canali del comune, il sito web dedicato, i social, la copertura mediatica interessa tutta la stampa quotidiana locale (almeno 7 testate stampa, web tv, tv locali, radio). Per tutto il mese di febbraio, attraverso le conferenze stampa vengono periodicamente rilasciati comunicati relativi ai dati del quadro conoscitivo, al fine di stimolare e sollecitare la comunità alla riflessione e a porre il tema in agenda nei dibattiti locali spontanei.
Infine viene annunciato e pubblicizzato (anche con manifesti e locandine) l’incontro aperto del 4 marzo.
Foro Urbano (4/3/17, Memo). L’OST alla mediateca Montanari (Memo). Dopo i saluti di sindaco e assessore all’urbanistica, Paolini, si propongono i temi e si dà avvio ai tavoli tematici, in 2 sessioni. I temi sono: Riqualificazione e rigenerazione urbana; Futuro intelligente ed eco-sostenibile per Fano, smart city; Rilettura del territorio; Litorale e turismo; Adeguamento edifici pubblici a rischio sismico (scuole); Valorizzazione del patrimonio culturale; Infrastrutture, aeroporto e parco urbano; Tecnologia al servizio dell’amministrazione e del cittadino, trasparenza e partecipazione; Lavoro, nuove attività e zona industriale di Bellocchi; Riqualificazione ex colonia Mater Purissima di Ponte Sasso; Città dei bambini e creatività; Fragilità sociali; La sanità a Fano; Vita e morte, tematiche sociali; Multiculturalità; Orari della città; Spazi e attività per i giovani; Mobilità, marciapiedi, piste ciclabili; Sport [7].
Di essi 7 sono diventati Cantieri progettuali (vedi sotto) che hanno continuato il proprio corso in maniera autonoma (Link 1 - dalle idee ai progetti).
Il primo tavolo sulla riqualificazione urbana, per esempio, uno dei più partecipati (35 persone) ha affrontato diverse questioni. “Per riqualificazione urbana è da intendersi: ambiente curato, qualità architettonica e di spazio, piacevolezza del vivere. É fondamentale dare uno stop consumo di suolo, non espandere ulteriormente la città anche perché l’offerta delle aree edificabili è già superiore alla domanda. É quindi necessario favorire la rigenerazione urbana: sostituendo, rigenerando o riqualificando un patrimonio edilizio obsoleto ad alto consumo energetico, inadeguato dal punto di vista sismico, sia per quanto riguarda l’edilizia privata sia per quella pubblica [...], per le aree inutilizzate, prima di procedere con soluzioni definitive, si potrebbe lavorare su usi temporanei per promuovere dei laboratori, anche per coinvolgere la popolazione nella decisione delle funzioni future [...] Occorre una Biblioteca di architettura che raccoglie i materiali non più utilizzati, affiancata da uno spazio di lavoro comune. Fano è divisa in tre poli: centro storico-area ex zuccherificio-Bellocchi, quest’ultima nata come zona industriale, oggi direzionale. Il rischio che si corre è un’identità sfocata delle diverse aree. É necessario valorizzare il molto che già c’è. Ad esempio la Caserma, o il Vittoria Colonna che potrebbero ospitare alloggi temporanei, co-housing, servizi soci” [8].
Campagna informativa e urban center. Per tutto il mese continua la campagna stampa informativa, con dati sulla mobilità e il BES (l’indicatore di Benessere equo e sostenibile). Il 20/3 viene inaugurato l’Urban Center al Memo, uno spazio aperto ogni mercoledì dalle 16 alle 18. “Nella bacheca dell’Urban Center sarà possibile trovare planimetrie, progetti e gli instant report del Foro Urbano. “Gli utenti, che avranno a disposizione una postazione pc potranno chiedere informazioni e lasciare i propri suggerimenti, idee e materiale” ricorda Andrea Cagnazzo, dell’Ufficio di Gabinetto del Sindaco che indica poi: “Ci si troveranno i documenti fino ad ora elaborati e quelli che si aggiungeranno in fase di progettazione” (Link 1 - documenti).
Passeggiate esplorative. Nelle passeggiate sia esperti e decisori (in particolare il 5/3 in centro storico, Cantiere progettuale n. 6) che membri di associazioni e comitati così come cittadini, hanno potuto scambiare percezioni e desiderata con i funzionari comunali. P.e. nella passeggiata del 9/6 a Fano Sud (Cantiere progettuale n. 5), il percorso esplorativo è stato tracciato a partire dalle proposte dei soggetti locali coinvolti che hanno suggerito alcune tappe, questioni chiave da trattare e diversi punti di attenzione. L’obiettivo dell’esplorazione era quello di favorire il riconoscimento, l’emersione e la mappatura, da parte del gruppo di lavoro del Piano Strategico e della comunità locale, delle dotazioni e delle risorse di una parte della città, immaginando anche possibili modalità per la loro valorizzazione e messa in rete. P.e., nella categoria “identità, risorse e opportunità” sono stati rilevati:
- la presenza dei resti del vecchio ponte in legno sul Metauro;
- La pineta localizzata accanto alla Madonna del Ponte rappresenta una costante nella storia del territorio: in passato era di servizio per la manutenzione del vecchio ponte in legno.
- In passato presenza del lago costiero di S. Egidio.
- L’Ex borgata rurale e la sua vocazione agricola.
- Sono ormai poche le case coloniche che hanno mantenuto la loro architettura iniziale poiché nel tempo hanno subito una rimodulazione. Di quelle rimaste originali, molte sono disabitate.
Diverse anche le suggestioni emerse (p.e.):
- Riprogettazione della toponomastica della frazione. Il nome della località Metaurilia si estende infatti da Caminate a Tombaccia fino a Torrette, generando disorientamento e confusione.
- Valorizzazione della centralità e della capacità aggregativa del complesso attorno alla Chiesa di S. Benedetto.
- Ripensamento della Strada Statale Adriatica: declassamento e riprogettazione della sezione stradale, includendo marciapiedi e piste ciclabili per connettere Metaurilia alla altre frazioni di Fano sud (connessioni tra quartieri) e con il centro città, attraversamenti pedonali ed elementi di traffic calming. Eccetera (Link 1 -documenti).
Incontro con i sindaci della valle del Metauro (9/5/17). Ai fini di estendere la governance territoriale e l’impatto del PS di Fano è stato indispensabile un confronto con i sindaci dei comuni limitrofi. “Il Sindaco di Fano introduce l’incontro osservando che le politiche territoriali non possono più essere limitate ai confini comunali, che occorre individuare politiche comuni ai territori della vallata del Metauro per favorire lo sviluppo economico ed il benessere delle popolazioni rappresentate. Evidenzia gli elementi strutturali, di natura storica e ambientale (il fiume Metauro, la strada consolare Flaminia, la ferrovia metaurense, la E78, ecc.) che legano inscindibilmente il territorio, diviso sul piano amministrativo, ma unitario nella propria identità sostanziale [...] Cartoceto evidenzia che il Contratto di Fiume non considera il fiume solo come un problema, ma anche come risorsa da riqualificare e valorizzare. Immagina percorsi verdi lungo l’asse fluviale. Piobbico propone con forza e determinazione l’opzione “ripristino” della Ferrovia Fano-Urbino, per risolvere in modo sostenibile, le problematiche di pendolarismo della popolazione. Apecchio sottolinea l’interesse per la valorizzazione enogastronomica della vallata. Fossombrone offre la massima collaborazione. Già coinvolti da Urbino in progetti che non hanno mai visto la luce, chiede concretezza e fattibilità. Cagli sostiene con forza le iniziative volte a progetti congiunti, dove l’obiettivo non è l’interesse specifico del singolo comune ma il bene dell’intero territorio. Per i comuni della vallata unirsi a Fano in un progetto condiviso significa accrescere la propria visibilità. Proporsi come un territorio che va dal mare ai monti, ricco di elementi di interesse accresce l’attrattività ed accresce certamente il tempo di permanenza nei nostri territori” (Link 1 - documenti).
Focus group e seminario sul Metauro. Sono stati organizzati 7 focus group e un seminario sul contratto di fiume Metauro (Cantiere progettuale n. 7). I focus group hanno riguardato i Cantieri progettuali (1, 2, 4). Ad esempio per il Cantiere n. 1 “Aree industriali, sviluppo artigianale e mix di usi” imprenditori e associazioni di categoria hanno affrontato diverse questioni (p.e.):
- le esigenze di ammodernamento infrastrutturale delle aree industriali (potenziamento banda larga, acquedotto e fornitura di energia elettrica),
- la richiesta di una maggior flessibilità di usi possibili,
- la riqualificazione degli spazi pubblici,
- la separazione dei flussi (traffico pesante, traffico leggero, mobilità dolce),
- la disponibilità di servizi alla persona, quali palestre, nursery ecc. (Link 1 - documenti).
Sul Cantiere n. 7 “La bassa valle del Metauro” sono convogliate le proposte del tavolo con i sindaci (9/5) e di un seminario/laboratorio (14/7) con esperti, specifico sui contratti di fiume. Con esso si è iniziato a definire i possibili contenuti di un futuro Contratto di Fiume (CdF), che è – secondo la definizione di Regione Marche – lo “strumento volontario di programmazione strategica e negoziata che persegue la tutela, la corretta gestione delle risorse idriche e la valorizzazione dei territori fluviali unitamente alla salvaguardia dal rischio idraulico, contribuendo allo sviluppo locale”. È stata, inoltre, l’occasione per raccogliere e favorire l’incontro degli attori attivi sul tema del fiume e dello sviluppo locale: istituzioni, associazioni, agenzie di sviluppo, imprese, professionisti. I tavoli di lavoro in parallelo hanno permesso di portare a sintesi gli elementi emersi e indicare le prospettive strategiche di intervento. La presenza della Regione Marche al convegno ha rafforzato il valore dell’incontro. Il Metauro rappresenta una risorsa importante non solo per Fano, ma per l’intera vallata e la volontà del comune di confrontarsi con i territori evidenzia maturità e sensibilità rispetto al tema. L’impegno e l’attenzione di Regione è sempre più verso progetti importanti di sviluppo che interessano spazi e territori ampi quali l’avvio del CdF Metauro e il ripensamento della linea Fano-Urbino. Su quest’ultima, ad esempio, è stato avviato un confronto con Ferrovie dello Stato che sta portando a dei risultati concreti per l’acquisizione e la realizzazione, ai lati dei binari, di una pista ciclopedonale e la riattivazione della linea. Importante anche ragionare sui CdF, che rappresentano un’opportunità strategica di concertazione e co-progettazione tra diversi attori del territorio. Il CdF rappresenta uno strumento integrato e completo di intervento strategico che tiene insieme tematiche (qualità delle acque, paesaggio, turismo, ecc.) e soggetti di diversa natura (comuni, provincie, regione, privati, associazioni ambientaliste, ecc.). Il comune di Fano è l’ente capofila per il Distretto Culturale Evoluto della Via Flaminia, progetto che vede coinvolti 16 soggetti di diversa natura (comuni, università, imprese ecc.). L’obiettivo generale del progetto è quello di promuovere un processo di sviluppo endogeno del territorio di riferimento dove la messa a 4 sistema del patrimonio culturale tangibile ed intangibile e l’utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione concorrano alla crescita dell’attrattività e della competitività, allo sviluppo della creatività e dell’innovazione, al miglioramento della capacitazione e della qualità della vita. Si affrontano anche altri temi, come l’approvvigionamento idrico del Metauro, la mobilità lenta e il servizio di scambio gomma-ferro-bici, le aree naturalistiche, la fruibilità e le attività didattico-sportive, strumenti di narrazione dell’identità della valle (Link 1 - documenti).
Documento di piano strategico (13/1). Viene presentato e messo online un documento di 80 pagine. Il documento comunque non vuole essere una conclusione ma l’innesco di un processo di elaborazione strategica: “Funzionerà nella misura in cui, indicando una visione di futuro al 2030, inizierà ad orientare i comportamenti nel presente rispetto ad alcune questioni di sviluppo ritenute cruciali (p. 4) [9]. Esso riassume gli 11 mesi di percorso svolto, le 86 attività, in maniera molto dettagliata, che qui non è stato possibile riportare integralmente e un elenco di tutti gli attori suddivisi per categoria e livello territoriale. Riprende poi tutti i dati statistici sul territorio e le tendenze in atto. Vengono poi elencati i 3 scenari (Città abitabile, Città dell’innovazione aperta, Città del riuso e della riattivazione delle risorse). P.e. sullo scenario 1 “Città abitabile [...] Fano al 2030 dovrà essere una città accogliente, dove lo spazio pubblico sarà curato, favorendo forme di presa in carico da parte dei cittadini, secondo regimi di gestione condivisa dei beni comuni tra Amministrazione comunale e comunità locale. Sarà una città in grado di garantire estesa accessibilità, favorendo ciclabilità e pedonalità come modo prevalente per gli spostamenti urbani. Questo aiuterà a contrastare l’inquinamento atmosferico e a migliorare la qualità dell’aria. Sarà una città comoda per tutti, dove potersi muovere con agio, soprattutto per i cittadini deboli: bambini, anziani e disabili [10]. Sullo scenario 3, p.e., “Fano nel 2030 sarà una città che avrà favorito la riattivazione degli immobili pubblici con finalità collettive e provveduto a concederli ad una nuova classe di city makers. Avrà approntato un grande programma di riuso fondato su sperimentazioni orientate a produrre valore sociale, nei campi della produzione culturale, dei servizi di welfare, dell’housing, dell’artigianato, dell’agricoltura, dell’offerta turistica. Le sperimentazioni sulle risorse di proprietà pubblica potranno favorire processi di emulazione da parte dei proprietari privati sul capitale che ha necessità di riconversione (dai capannoni alle strutture ricettive)” [11]. Seguono poi i capitoli dei Cantieri progettuali già citati. Oltre a una descrizione di come ogni cantiere intercetta gli scenari e interpreta la sua missione, vengono elencate delle azioni concrete da implementare. Ad esempio per il Cantiere 1 “Aree industriali, artigianali e mix d’usi” ci sono azioni come la 1.1. Attivazione di un tavolo di confronto imprese - PA. che favorisca la condivisione delle scelte di assetto per lo sviluppo delle aree industriali e delle priorità progettuali. I risultati attesi da questo tavolo sono:
- attivare il processo di caratterizzazione dei percorsi di trasformazione e sviluppo della presenza industriale;
- regolamentare, secondo un progetto unitario di rigenerazione urbana, le procedure di trasformazione delle aree secondo mix di usi rispondenti alle esigenze e alle dinamiche socio economiche in atto;
- attivare una serie di incontri/percorsi formativi per trasferire, sia alla PA che ai soggetti imprenditoriali, conoscenza sulle modalità di co-progettazione e su buone pratiche di riuso e sviluppo di aree produttive;
- costruire network, per inserire la realtà produttiva fanese all’interno di partenariati di progetto che si stanno strutturando nell’ambito dell’iniziativa europea sulla macroregione Ionico Adriatica [12].
Infine sono stati riportati i contenuti del confronto avuto, dai curatori di Avanzi, sulla prima bozza di piano con le strutture del Comune, assessorati, sindaco e uffici. Qui viene evidenziato innanzi tutto la necessità di adottare un metodo di lavoro diverso, trasversale sulle strategie, per integrare i diversi settori, creando sinergie tra competenze tecniche, ottimizzando risorse e competenze interne. Un altro tema sentito come centrale dall’amministrazione è stato quello degli spazi, della loro gestione e valorizzazione, usufruendo della collaborazione dei cittadini. Sono stati poi elencati diversi progetti emersi dal confronto che sono coerenti con le linee strategiche del piano. P.e. filiera scuola-lavoro, per avviare dei costruttivi percorsi di alternanza scuola-lavoro volti alla formazione e trasferimenti di competenze alle giovani generazioni. Questa proposta, in coerenza con lo scenario di città dell’innovazione aperta, qualificando i saperi locali e promuovendo lo scambio di competenze e conoscenze, può fare leva sul cantiere 1 – Aree artigianali, aree industriali e mix di usi. Governance del piano. Questo capitolo chiude il documento. Di tutto quanto ideato e rilevato, e al di là della differenza formale tra vari tipi di azione proposte, esse mantengono però un analogo presupposto: l’Amministrazione comunale ne è il player principale. Essa “deve infatti animare questi percorsi di azione, in vario modo perché è il soggetto responsabile ne è il promotore (così sarà per l’ipotesi di Contratto di Fiume sul Metauro), insieme ad altri soggetti, secondo logiche di governance multilvello (gli altri enti locali dell’area, il partenariato socio-economico, la Regione, ecc.); è il soggetto che deve permetterne lo sviluppo, abilitando altri soggetti a sviluppare le proprie progettualità (centro storico) o mettendo a disposizione risorse (tecniche, umane) per garantirne lo svolgimento (il Tavolo sull’economia del mare). È il soggetto che reperisce fondi pubblici che, in sinergia con quelli privati, permettono la realizzazione di singoli progetti. [...] Il Comune infatti potrà svolgere diversi ruoli, ma in ogni caso senza la sua presenza nulla di quanto è stato definito potrà marciare [...]. A questo proposito, la condizione essenziale è di natura politica: il Sindaco, che ha assunto la leadership del piano, ha indicato nel Piano Strategico una opzione cruciale del suo mandato”. Di seguito le tre azioni fondamentali per la concreta ed efficace governance del Piano Strategico:
- Costituzione della struttura di governo del Piano (azione-bandiera) e per ogni Cantiere un tavolo di confronto, un ufficio, una rete tra enti e attori coinvolti. Una volta definite le strutture permanenti per ogni cantiere si passa all’elenco delle azioni percorribili.
- Strutturazione di un Urban Center che deve continuare la sua azione.
- Comunicazione, gestione della community, disseminazione, possibilmente trovando una figura professionale ponte tra PA e Memo.
Influenza, risultati ed effetti
Nonostante le conclusioni nelle pagine dedicate (Link 1), una volta concluso e presentato il documento di piano strategico, le comunicazioni si fermano. L’ultima notizia infatti risale al 15/1/18. Idem, nelle pagine dei Cantieri progettuali non ci sono segni di aggiornamento su cosa e come si è proceduto.
Analisi e lezioni apprese
Il percorso è stato imponente sia nelle occasioni di incontro deliberativo sia nella sua pubblicizzazione e coinvolgimento degli amministratori (sia degli eletti che dei funzionari). L’impressione che tutto si fermi una volta conclusi i proclami strategici rende incerti eventuali sforzi che magari stanno andando avanti senza una adeguata e coerente comunicazione. Non sorprende inoltre, come spesso accade, che siano del tutto assenti le questioni conflittuali. Non emergono quasi mai in questi processi finalizzati alla massima concordia. Questo può essere dovuto alla separazione premeditata nei tavoli di attori con interessi diversi (p.e. tavolo con le associazioni di categoria e le imprese sulle aree industriali, non c’erano sindacati né associazioni ambientaliste, né comitati di residenti). Manca comunque un piano di monitoraggio partecipativo sull’implementazione del piano. Fino alle conclusioni del piano tutte le informazioni e i resoconti hanno illustrato con completezza le attività svolte. Le attività svolte sono state massicciamente pubblicizzate ed hanno favorito l’inclusività agli attori e l’accesso ai cittadini anche con diversi sopralluoghi. Forse pochi sforzi hanno puntato alle categorie più sfuggenti (giovani, immigrati, disabili) e non risultano sforzi per la condivisione del percorso di piano e il suo investimento preliminarmente con gli attori. La rappresentatività ha raggiunto quasi la totalità degli attori territoriali e circa 150 cittadini direttamente oltre a diverse migliaia attraverso i numerosi media coinvolti.
Vedere anche
Riferimenti
[1] #Orizzonte Fano, Fano non cresce: i dati dell’analisi socio-demografica, 8/2/17, https://orizzontefano.com/fano-non-cresce-dati-e-riflessioni-dellanalisi-socio-demografica-di-orizzontefano/ (ril. 4/11/19).
[2] Ibidem.
[3] Ib.
[4] Massimo Seri, ecco il programma per i miei dieci anni da sindaco di Fano, Occhio alla notizia, 21/5/2014, https://www.occhioallanotizia.it/massimo-seri-ecco-il-programma-per-i-miei-dieci-anni-da-sindaco-di-fano/ (ril. 4/11/19).
[5] Comune di Fano, Servizi lavori pubblici e urbanistica, determinazione n. 2261 del 13/12/2016.
[6] Comune di Fano, Servizi lavori pubblici e urbanistica, determinazione n. 2419 del 23/12/2016.
[7] Comune di Fano, Foro Urbano, 4/3/2017, Instant report, https://orizzontefano.com/wp-content/uploads/2017/04/DEF.instant-report_OST4marzo.pdf (ril. 4/11/19).
[8] Ibidem, p. 4.
[9] Comune di Fano, #Orizzonte Fano 2030, Piano strategico di Fano, 12/2017, https://orizzontefano.com/wp-content/uploads/2018/01/PS_OrizzonteFano_documento_pagineSingole.pdf (ril. 4/11/19).
[10] Ib., p. 18.
[11] Ib., p. 20.
[12] Ib., p. 28.
Collegamenti esterni
- #Orizzonte Fano, https://orizzontefano.com/orizzontefano/
- Avanzi Srl, Sostenibilità per Azioni, https://www.avanzi.org/