La società Terna è proprietaria della rete elettrica nazionale italiana e per il rinnovo delle sue infrastrutture intraprende percorsi di dialogo e partecipazione pubblica con le comunità locali. Il rinnovamento della rete nella Val d’Isarco è un caso esemplare.
Problemi e scopo
Nella Val d’Isarco, da Bolzano al Brennero, il progetto da 220 milioni di euro riguarda la demolizione di 260 Km di elettrodotti e 900 tralicci, la razionalizzazione della alimentazione alla linea ferroviaria e della rete di trasmissione elettrica.
L’obiettivo del progetto è potenziare l’alimentazione elettrica della direttrice ferroviaria lungo l’asse del Brennero (Brenner Basistunnel). Terna, RFI e la Provincia Autonoma di Bolzano il 18 giugno 2018 hanno sottoscritto un Protocollo di Intesa per l’alimentazione elettrica della nuova linea ferroviaria ad alta capacità nell’Alta Val di Isarco. La soluzione proposta da Terna è integrare il rafforzamento dell’alimentazione elettrica per RFI con un vasto piano di razionalizzazione delle linee elettriche nella valle (Link 2).
Cronologia e contesto di sfondo
“Terna nasce nel 1999 a seguito della liberalizzazione del settore elettrico, con Enel come azionista di riferimento. In attuazione del Decreto Legislativo 79 del 1999, incentrato sulla separazione della RTN dalla gestione della stessa (attività di trasmissione e dispacciamento) secondo il modello del c.d. Independent System Operator, vengono costituite due società: Terna, proprietaria della rete di trasmissione nazionale, e il Gestore della Rete di Trasmissione Nazionale. Le attività principali di Terna affondano le loro radici nella storia del Paese: nel 1962 la Legge 1943 sancisce la nazionalizzazione del settore, affidando a Enel tutte le fasi della filiera elettrica, fino ad allora private” (Link 1 - La nostra storia).
“Il monopolio favorisce l’elettrificazione della penisola ma il motore dei cambiamenti che hanno portato all’attuale contesto operativo è il processo di liberalizzazione promosso dall’Unione Europea e volto a rendere indipendente la gestione della rete [...]. In linea con le indicazioni di Nazioni Unite (COP 21) e Unione Europea, e con gli obiettivi del Piano nazionale integrato per l’energia e il clima (PNIEC), Terna impone una forte accelerazione sugli investimenti per lo sviluppo della rete nazionale con l’obiettivo di favorire l’integrazione delle fonti rinnovabili e migliorare la sicurezza del sistema a favore della transizione energetica. Al tempo stesso, il Gruppo punta ad accelerare il rinnovo degli asset per mitigare i rischi di interruzioni di servizio, aumentare la sostenibilità ambientale e impiegare sempre più tecnologie di digitalizzazione della rete per migliori performance di esercizio e manutenzione. La nuova strategia aziendale, presentata per la prima volta nel marzo 2018, è aggiornata negli incontri con gli investitori del 21 marzo 2019 e del 10 marzo 2020” (Link 1 - La nostra storia).
Terna dichiara:“La vicinanza e l’interazione con le comunità locali costituiscono una delle nostre priorità, attraverso un modello di sviluppo orientato al dialogo e sempre più attento alle esigenze del territorio” (Link 1 - L’ascolto delle comunità locali).
E’ una delle pochissime grandi società che realizza grandi opere ad dichiarare pubblicamente una propria strategia di “progettazione partecipata [...] La capacità di coinvolgere le comunità locali e i cittadini in ogni fase dell’elaborazione e dell’implementazione delle opere elettriche rappresenta una chiave vincente: ascoltare l’opinione di tutte le persone e istituzioni coinvolte permette infatti di ricercare una soluzione condivisa per collocare le nuove infrastrutture e modernizzare quelle esistenti. In questo modo, poniamo le condizioni per costruire insieme lo sviluppo della rete, rendendola quindi più sostenibile e accettabile.
La ricerca di soluzioni condivise implica mediazioni non sempre facili, oltre che tempi imprevedibili. Gli esiti sono normalmente positivi, ma durante il percorso possono persistere opposizioni locali. In questi casi rimaniamo disponibili a studiare e trovare soluzioni alternative, anche se più complesse di quelle definite in origine, posto che siano compatibili con l’interesse generale della sicurezza, dell’efficienza e dell’economicità del servizio elettrico” (Ib.).
Il caso della Val d’Isarco è uno dei vari percorsi di dialogo che Terna ha attivato nel 2019. Sul sito di Terna (Link 2) è disponibile una mappa con una ventina di segnaposto interpellabili distribuiti su tutta la penisola. Nel 2018 Terna ha effettuato 207 incontri con istituzioni locali e 17 incontri pubblici con la cittadinanza.
Organizzazione, supporto e finanziamento
Terna S.p.A. è il soggetto proprietario della rete elettrica e titolare dei progetti che la riguardano. La concertazione e la negoziazione con enti e autorità locali sono prassi che contraddistinguono le sue modalità operative da sempre. Tuttavia è più recentemente, con la nuova strategia aziendale presentata nel maggio del 2018, con il prospettato piano di rinnovo infrastrutturale che ne consegue, che Terna ha intrapreso una esplicita condotta aperta al dialogo e alla trasparenza, che definisce addirittura “progettazione partecipata” (Link 1 - L’ascolto delle comunità locali). L’investimento complessivo in Val d’Isarco, riporta un quotidiano locale, è di circa “220 milioni di euro” [1] ma non sono state rilevate cifre sul costo dell’opera nella comunicazione di Terna e nemmeno - sebbene possa apparire irrisorio - quanto può essere imputabile al percorso di comunicazione e dialogo relativo al progetto stesso. Non essendo disponibili resoconti sugli incontri non è data alcun tipo di informazione sui “tecnici” di Terna presenti agli incontri e l’entità dello staff organizzativo messo in campo.
Provincia Autonoma di Bolzano è l’ente territoriale di riferimento in cui si è svolto il percorso di 7 incontri (succeduti in 6 comuni). Il Presidente Arno Kompatscher è stato più volte menzionato come referente dell’accordo per l’avvio del percorso e di conseguenza tutto lo staff tecnico provinciale è stato coinvolto. Anche l’assessore all’ambiente ed energia Giuliano Vettorato ha rilasciato dichiarazioni sul progetto e i suoi benefici. La Provincia infatti è l’ente che sovrintende l’iter autorizzativo (VAS, VIA) che verrà avviato una volta terminato il percorso di dialogo e raccolte le osservazioni sulle c.d. fasce di fattibilità, ossia i tracciati che saranno interessati da cavi interrati, linee aeree, fabbricati tecnici. Non risulta coinvolto nel percorso di dialogo personale provinciale.
RFI (Rete Ferroviaria Italiana S.p.A.) è il soggetto gestore delle infrastrutture ferroviarie italiane. E’ coinvolto nell’accordo del progetto in Val d’Isarco in quanto anche le sue linee ferroviarie necessitano di un rinnovamento della componente elettrica. Non risulta tuttavia presente una sua rappresentanza agli incontri pubblici con la cittadinanza.
Reclutamento e selezione dei partecipanti
Tavolo di coordinamento tecnico. “Terna e la Provincia Autonoma di Bolzano hanno avviato il 30 ottobre 2018 un tavolo di coordinamento tecnico che prevede l’ascolto delle esigenze delle amministrazioni locali e dei cittadini, con l'obiettivo di individuare soluzioni progettuali largamente condivise con il territorio [...] Tra novembre 2018 e luglio 2019, Terna ha raccolto le indicazioni delle amministrazioni comunali [...] Da novembre 2019 a maggio 2020 sono state analizzate le osservazioni ed ulteriormente ottimizzate le fasce di fattibilità; sono, inoltre, proseguiti gli incontri con singoli Comuni che necessitavano di ulteriori approfondimenti [...]” Sono stati “circa 40 gli incontri con le amministrazioni locali” (Link 2).
Terna incontra è il titolo dato al modello di incontri pubblici che Terna adotta per le presentazioni pubbliche e il dialogo con la cittadinanza. All’avvio del percorso sono stati programmati 4 incontri in 4 comuni (Bressanone, Ponte Gardena, Chiusa e Fortezza) in ampi spazi pubblici (centri congressi, sale comunali, infopoint) per ampie fasce orarie (rispettivamente dalle 14:30 alle 20:30, dalle 14:30 alle 20:00; dalle 10:30 alle 19:00; dalle 9 alle 14:30). In corso d’opera sono stati programmati altri 3 incontri, perché richiesti ulteriori approfondimenti, a Bressanone, Renon e Barbiano, con orari ancora più allungati. Terna dichiara che gli incontri “hanno visto la partecipazione complessiva di quasi 900 cittadini” (Link 2) e sono pervenute 150 osservazioni. La pubblicizzazione degli incontri è avvenuta con comunicati stampa e i canali social, è anche disponibile una locandina scaricabile ma non è rilevabile un probabile piano di affissioni. Non sono dati i partecipanti esperti/tecnici di Terna che hanno presenziato gli incontri e fornito spiegazioni, nè sono menzionate altre figure pubbliche.
Metodi e strumenti utilizzati
Tavolo tecnico si presume si tratti di un classico incontro multi-attore tra soggetti fortemente articolati e organizzati, da un lato amministrazione pubblica (anche più di un ente) e dall’altro una grande società di infrastrutture strategiche. La componente negoziale, del tutto legittima ma riservata, può essere uno dei motivi per cui questo tipo di incontri continuano ad essere totalmente chiusi al pubblico e alla trasparenza. Altra cosa sono i documenti progettuali definitivi che non riguardano questi incontri ma che ne sono il risultato.
Terna incontra è uno specifico format utilizzato dalla società Terna (nel 2018-2019) per il confronto e dialogo con i cittadini interessati dalle opere/interventi in progetto, in tutta Italia. Nel caso della Val d’Isarco non è dato un chiaro palinsesto di cosa avvenga durante le ampie fasce orarie (di 6, talvolta 9 ore) in cui i tecnici di Terna sono rimangono a disposizione per chiarimenti. Sono presenti foto degli incontri (vedi galleria) che danno l’idea di alcuni momenti (una seduta plenaria in stile conferenza; capannelli attorno a tavoli con carte: pannelli verticali in stile Urban Center). Si tratta di spazi di dialogo mutevoli, flessibili, finalizzati a recepire e ad accogliere (data la disponibilità di tempo) un ampio numero di interessati e ad organizzare al momento le comunicazioni in base al numero delle presenze.
Cosa è successo: processo, interazione e partecipazione
Il 30/10/18 è stato costituito il tavolo di coordinamento tecnico tra Terna e enti locali.
“Tra novembre 2018 e luglio 2019, Terna ha raccolto le indicazioni delle amministrazioni comunali, condividendo, all’interno dell’area di studio, le aree più o meno adatte ad accogliere l’opera. Questo percorso ha consentito di individuare le fasce di fattibilità di tracciato ovvero l’area in cui progettare la nuova linea elettrica. I criteri principali di scelta della localizzazione sono:
- seguire il più possibile il percorso delle linee esistenti che saranno rimosse;
- allontanarsi il più possibile dalle abitazioni;
- evitare aree vincolate.
A luglio e ottobre 2019, si sono svolti i Terna Incontra, giornate informative dedicate alla cittadinanza per la presentazione delle fasce di fattibilità:
2/7/19, Bressanone, Centro cultura e congressi Forum (ore 14:30 - 20:30).
9/7/19 Ponte Gardena, Palazzo comunale (ore 14.30 alle 20).
10/7/19 Chiusa, sala Walter (ore 10.30 - 19)-
11/7/19 Fortezza, Bbt-Infopoint (ore 9-14.30).
Sono poi stati organizzati altri 3 incontri ulteriori perché sono stati richiesti dai comuni ulteriori approfondimenti:
15/10/19 Renon, Casa culturale in Via Santa Lucia 6 ad Auna di Sotto (ore 14:30 - 20)
16/10/19 Bressanone, prima parte al Forum della città vescovile (ore 11-18); seconda parte nella frazione di Tiles presso la Casa culturale (ore 20-22).
17/10/19 Barbiano, Casa culturale di Colma (ore 11-18).
Non è dato un resoconto sugli incontri ma i risultati. Sul sito (Link 2) è disponibile una mappa con tanti segnaposto relativi alle circa 150 osservazioni. I segnaposto hanno colori diversi per indicare se l’osservazione pervenuta è stata recepita (verde); recepita parzialmente e/o richiede ulteriori approfondimenti in fase di progettazione (giallo); oppure “non è recepibile per motivi tecnici” (rosso).
Oltre alla carta delle osservazioni, che probabilmente era interpellabile, al momento non pare funzionare, sono disponibili 4 “carte delle fattibilità condivise”, che compongono il tracciato complessivo, sulle quali sono indicate le linee dei tracciati dei singoli lavori: le linee esistenti, nuovi, interrati, aerei, ferroviari, fabbricati vari, i tracciati alternativi con colori diversi, in formato vettoriale su base ortofotografica del territorio. Queste carte sono la base della progettazione definitiva che verrà sottoposta all’iter autorizzativo e dunque ai procedimenti amministrativi delle valutazioni ambientali.
Il 22/5/20 si è “chiusa la fase di condivisione delle fasce di fattibilità, frutto della progettazione partecipata che si è svolta nell’ultimo anno e mezzo. Terna ha presentato al Presidente della Provincia Autonoma di Bolzano e ai Sindaci dei Comuni interessati dall’opera le fasce di fattibilità, ottimizzate sulla base delle osservazioni ricevute nell’ambito del tavolo tecnico di concertazione e dei Terna Incontra di luglio e ottobre 2019.
La Provincia, i Comuni e Terna hanno condiviso la localizzazione delle fasce di fattibilità, con le varianti rimaste ancora aperte nella zona del Monte Tondo, come riportate nella cartografia [...] Resta in funzione l’e-mail a disposizione dei cittadini per chiedere a Terna informazioni sul progetto” (Link 2).
Influenza, risultati ed effetti
Sebbene non siano dati resoconti, e non sia possibile rilevare che tipo di conflittualità/opposizioni il progetto aveva generato, sembra che la carte delle fattibilità condivise non sia stata contestata pubblicamente e che il percorso sia riuscito a restituire un prima vagliatura efficace.
Analisi e lezioni apprese
Sicuramente la modalità di partire da un progetto di fattibilità di massima preliminare, per discuterlo prima con la cittadinanza, ragionando sugli aspetti critici e le alternative possibili rende più efficiente e più veloce poi il processo di redazione del progetto definitivo, gli studi di impatto ambientale e il procedimento di valutazione ambientale strategica e di impatto ambientale, riducendo soprattutto il rischio di blocchi, ricorsi e bocciature dell’iter autorizzativo, riducendo così anche il rischio di investimento dovuto ai costi importanti dei progetti e degli studi di impatto.
La trasparenza non è sufficiente, mancano resoconti, budget, nominativi dei tecnici, composizione dei tavoli tecnici, verbali. Tuttavia il risultato risponde agli obiettivi con costi presumibilmente molto contenuti rispetto ad altri casi di grandi opere e dibattito pubblico francesi o italiani, organizzati da consulenti di aziende specializzate.
La rappresentatività (visto il numero di partecipanti dichiarato da Terna) sembra piuttosto alta, tuttavia strumenti di partecipazione-rilevazione più quantitativi e attendibili (p.e. sondaggi, assemblee dei cittadini, votazione preferenziale sulle alternative) avrebbero apportato una maggiore verifica sulla condivisione del risultato e maggiore formalità e deferenza nei confronti del rituale partecipativo, rispetto ad eventuali divergenze di dettaglio potenzialmente ancora possibili.
Vedere anche
Riferimenti
Collegamenti esterni
- Terna, https://www.terna.it/it (ril. 5/8/20).
- Terna, Terna incontra la Val d’Isarco, https://www.terna.it/it/progetti-territorio/progetti-incontri-territorio/terna-incontra-val-isarco (ril. 5/8/20).