Dopo il crollo del Ponte Morandi a Genova, oltre alla ricostruzione del viadotto e alla bonifica dell'area disastrata, sottostante, si bandisce una competizione per progetti di rigenerazione e sviluppo sostenibile del contesto urbano connotato dal viadotto, che sia d'esempio di qualità e innovazione.
Problemi e scopo
Il progetto riguarda il progetto di pianificazione e rigenerazione urbana dell’area soggiacente il viadotto Polcevera crollato il 14/8/2018. Dalla relazione allegata al progetto vincitore emergono le seguenti suggestioni:
“Un Cerchio di acciaio, Rosso. Un anello che abbraccia – passando sotto il nuovo Ponte - un territorio di ferro, acqua, cemento e asfalto. Il Cerchio Rosso di acciaio, memoria di una potente tradizione di altoforni, gru, carroponti, corre attorno ai luoghi più vicini alla tragedia del 14 agosto 2018. Li abbraccia senza separarli dal loro contesto, ma anzi legandoli tra loro. Correndo nel cuore della Valle del Polcevera, il cerchio cambia natura, diventando passerella, piazza sopraelevata, rampa di accesso e uscita, corridoio tra gli edifici, percorso ipogeo. Cambiando sezione e altezza, il Cerchio Rosso salda tra loro le parti separate con un percorso ciclo/pedonale e distribuisce l’energia rinnovabile prodotta sia dalle superfici fotovoltaiche presenti sui tetti degli edifici, sia da quella piezoelettrica prodotta dai flussi che percorrono il nuovo Ponte e il Cerchio. Collettore di energia e movimento, il Cerchio Rosso perimetra senza mai isolare un territorio variegato e segnato dalla memoria. Energia e movimento che confluiscono nella Torre dei Vento. Una Torre composta da decine di turbine eoliche che si alza nel cielo al centro della Valle del Polcevera. Una Torre che raccogliendo l’energia dei venti e dei flussi che lo attraversano, completa e conclude il Cerchio Rosso. Il Cerchio Rosso, attraversato dall’acqua, dal ferro e dall’asfalto, avvolge, sorvola e connette un nuovo parco botanico urbano, il Parco del Polcevera; un nuovo paesaggio che raccoglie la varietà delle piante e delle essenze del Mediterraneo. Ed è alla memoria di un Ponte crollato e al ricordo del suo collasso improvviso - quello di una infrastruttura/simbolo, che univa non solo i due lati di una Valle, ma la terra e il mare, l’Italia e la Francia - che è dedicata “Genova nel bosco”, l’installazione con 43 alberi a perenne ricordo del dolore e delle debolezze degli uomini - e della indomita forza di una Città. Tutto attorno rinasce il quartiere, inteso come una comunità di vita, lavoro e affetti. Gli edifici del BIC nella zona della Green Factory, i Nuovi Forti e il Mercato Ovoavicolo risalendo verso la collina, sono gli ingredienti essenziali di una parte di Genova che riprende a vivere.
La Torre dei Venti e il Cerchio Rosso, il Parco del Polcevera e la sua varietà vitale cromatica e botanica, sono il saluto di Genova ai passanti del futuro. Il saluto al mondo da parte di una città di infrastrutture e parchi verticali, di camalli e nobildonne, di cantanti e ingegneri navali. Una Città Superba seppure affranta da una struggente Malinconia; bellissima seppur nell’asprezza delle sue irriducibili contraddizioni. Una Città di acciaio e mare, scolpita del vento e dalle tragedie, ma sempre capace di rialzare la testa” [0].
Dopo questa poetica introduzione vengono elencati tutti gli assi di trasformazione sotto i vari aspetti delle competenze che hanno collaborato (architettura, urbanistica, paesaggio, geologia, mobilità, energia, strategie economiche per gli investitori); ci si limita qui a riportare ciò che riguarda la “partecipazione” e ciò che si ritiene debba essere “partecipato”.
“La Fase 1, il Parco delle bonifiche e réverdissement (2020-2021), prevede le attività di bonifiche dei suoli, le demolizioni di tutti i fabbricati ormai compromessi, il riutilizzo delle macerie [...] anche per la creazioni di nuove colline. Verranno avviati degli usi temporanei pionieri e di animazione quali: un evento fioritura lungo Polcevera con Istituto Agrario Marsano; lezioni e visite ad aree con demolizioni e movimenti terra, parte del Festival della Scienza 2021; una collina di detriti sarà consolidata e attrezzata per sport legati alla mobilità dolce, quali rollers, bike bmx freestyle. All’avvio del progetto verrà costituito il Tavolo del Parco del Polcevera dedicato all’ascolto, partecipazione e coinvolgimento di abitanti e gruppi di interesse”. [0.1] Inoltre, il gruppo di progetto ha condotto, probabilmente attraverso il partner Tempo Riuso, preliminarmente o contemporaneamente alla redazione del progetto, una indagine sul campo fatta di visite e “interviste ad un mosaico complesso di attori che gravitano attorno all’area del futuro parco sottoponte Valpolcevera” [0.2] nella quale emergono le tendenze delle intenzioni degli attori economici ma anche dei comitati degli sfollati, degli abitanti dell’area, ProLoco, associazioni, con alcune richieste di massima. Non viene menzionato il Comitato “Parenti Vittime Ponte Morandi” la cui pagina Facebook è già attiva dal novembre del 2018.
Cronologia e contesto di sfondo
Mentre tutto il paese si interroga sull’accaduto, a due settimane dal crollo del viadotto Polcevera (detto Ponte Morandi), l’architetto e senatore a vita Renzo Piano si offre come progettista presentando una propria idea per la ricostruzione del ponte Morandi, che - implicitamente - deve essere ripristinato nel più breve tempo possibile, “ma non in fretta”. «L’architetto ha realizzato un progetto concretizzato nel plastico che ha portato con sé nell’incontro in Regione. I pali dell’illuminazione sono l’elemento “memoriale” del progetto. Quarantatré pali illuminati, tante quante sono le vittime del vecchio ponte, che sarebbero visibili in tutta la vallata [...] Il progetto di Piano è diverso rispetto a quello parzialmente annunciato da Autostrade per l’Italia: un viadotto in acciaio con una struttura strallata. Renzo Piano, invece, prevede una linea semplice e pulita, priva di “strallatura”, ovvero di strutture che sovrastino la carreggiata, con il peso sostenuto interamente dai piloni. Un ponte con altissimi steli con luci a forma di vele. “Dev’essere un ponte che esprima il ricordo di una tragedia e il suo elaborarsi nel tempo” ha detto l’architetto [...] Spiega il governatore Toti: “Piano si è offerto volontariamente, da genovese competente, di regalare alla città un progetto per il rifacimento del ponte Morandi”. E la Regione Liguria, così come il Comune di Genova, ha accettato volentieri l’aiuto. “Per Genova serve un progetto di rinascita, di riscatto per tutta l’area colpita. Non c’è solo un ponte da ricostruire, ma un pezzo di città in trasformazione da ridisegnare” dice l’architetto e senatore a vita. “Quello del ponte è un tema che tocca tutti e tutte le corde: da quella tecnologica a quella poetica”. Renzo Piano specifica che l’area dove passava il ponte ha un grande valore urbanistico. Sotto il ponte non può essere previsto che uno spazio vuoto e dunque un parco con incubatori di imprese, residenze, start up. Ciò per fare in modo che la calamità possa anche diventare occasione di riscatto per Genova. Sui tempi di ricostruzione, infine, l’archistar ha affermato: “Credo nei tempi giusti. Bisogna fare presto, ma non in fretta“. Intanto, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, è tornato ad esprimersi sulla questione della ricostruzione. “Che Autostrade debba ricostruire il ponte è scontato in termini risarcitori. Sugli immani danni morali e civili è normale che debba mettere i soldi. Ma è altrettanto normale che non possa ricostruire. Sarebbe irrispettoso nei confronti delle famiglie e dei cittadini“. Per Toninelli la prima vera grande opera di cui ha bisogno questo Paese è un imponente e organico piano di manutenzione ordinaria e straordinaria» [1].
Il sindaco di Genova, Marco Bucci (carriera manageriale), ovviamente anch’egli presente all’incontro con Piano in Regione, viene nominato commissario per la ricostruzione, affiancato dal Presidente di Regione LIguria, Giovanni Toti, entrambi compagni di coalizione (centrodestra). Bucci inizia il mandato di sindaco il 25/6/2017, vincendo sia il primo (38%) che il secondo turno (55,24%) delle elezioni amministrative. Il Comune di Genova era governato da coalizioni di centrosinistra dal 1993.
In sintonia con le suggestioni di Piano, “Il Comune di Genova, a seguito dell’enorme tragedia accaduta in data 14/08/2018 che ha visto il crollo di una porzione importante del viadotto autostradale in Val Polcevera, causando un enorme disagio a livello nazionale, alla città di Genova ed in modo particolare al territorio che più da vicino è stato coinvolto nell’evento, ha deciso di ricorrere ad un primo concorso di progettazione per avviare attraverso il progetto urbano e dello spazio pubblico, la rigenerazione urbana, sociale ed ambientale di una parte importante della città di Genova, ovvero della Val Polcevera. Il concorso ha per oggetto la rigenerazione e valorizzazione della zona centrale della Val Polcevera anche attraverso la realizzazione dei nuovi servizi pubblici (parco pubblico, servizi sportivi, piazza pubblica, passerelle ciclabili e pedonali, memoriale) da realizzarsi nell’area sottostante e prospiciente la demolizione e realizzazione del nuovo viadotto” (Link 1 - news, p.3).
Quindi dando seguito alla determina dirigenziale del 30/4/19 del Comune, il 3/5/2019 viene avviata la procedura di concorso per il progetto del Parco del Polcevera con l’apertura di un sito dedicato utilizzando la piattaforma nazionale del Consiglio Nazionale Ordine degli Architetti (concorsiawn.it).
Il 27/5/19, viene nominata la giuria composta da 5 membri con curriculum in architettura e vengono messi a disposizione i documenti tecnici e amministrativi utili alla progettazione.
Nelle linee guida “Il Parco del Ponte - Concorso internazionale di progettazione per il masterplan di rigenerazione del ‘quadrante Polcevera’ e lo studio di fattibilità del nuovo parco urbano”, in cui non è riportata la data di pubblicazione, viene fornito il quadro conoscitivo di base, le linee di sviluppo strategiche generali, gli obiettivi e i temi progettuali.
“Partendo dalla situazione sopra descritta l’obiettivo delle presenti linee guida è quello di dare una lettura unitaria agli ambiti sopra descritti, accomunati dalla relazione col nuovo viadotto autostradale, e far emergere l’identità di un Parco, quale sistema unitario di aree verdi diversamente connotate e connesse, che seguendo il tracciato del viadotto, colleghi non solo idealmente i due crinali della Val Polcevera e caratterizzi i territori attraversati per la qualità dell’ambiente, della vita e del lavoro, per la presenza di spazi aggregativi e di servizio, anche di rilevanza urbana, superando la situazione attuale di frammentazione e marginalità del territorio. Questo nuovo grande spazio pubblico che si doterà di un parco pubblico, servizi sportivi, piazza pubblica, passerelle pedonali, memoriale, etc., sarà realizzato tenendo conto che è stata rilevata la disponibilità di soggetti privati a finanziare la realizzazione di spazi dedicati alle famiglie e alle attività sportive, al fine di rendere l’intero quadrante e poi si spera tutta la valle, attrattivi e funzionali a livello dell’intera area metropolitana della città di Genova. Tale elemento costituirà un riferimento per la progettazione e realizzazione del quadrante”. [2] Nello stesso si riporta un “elenco partecipanti tavoli di lavoro preparatori alla stesura del documento preliminare alla progettazione” [3] (vedi sotto, Reclutamento e selezione partecipanti). A tale dichiarazione non sono aggiunte altre spiegazioni o riferimenti a resoconti.
Il 2/10/19 viene comunicata la graduatoria in cui risulta vincitore il progetto del raggruppamento coordinato da Stefano Boeri Architetti Srl vari partner (Link 1 - news, p.1). Il progetto si intitola “Il Parco del Polcevera e il Cerchio Rosso”.
Organizzazione, supporto e finanziamento
Comune di Genova, sindaco e commissario ricostruzione Marco Bucci, sovrintendono il territorio dell’area in cui verrà realizzato il progetto. Il Comune è il titolare del bando di gara dei progetti e il responsabile del procedimento, finanziando i premi per il vincitore (112.000 euro), e i premi/rimborsi spese dal 2° fino al 6° classificato (totale 130.000 euro). Il budget totale per la progettazione esecutiva invece ammonta a 400.000 euro [4].
In seguito al concorso, nel processo partecipativo denominato “Tavolo Polcevera 2.0” il Comune ha attivato una sezione web dedicata, un "Front Office" presso l’Istituto Don Bosco ed ha fornito supporto logistico e informazioni anche attraverso l’UrbanLab del Comune e un indirizzo e-mail. La carica principale di riferimento, oltre al sindaco, è stato l’assessore all’urbanistica Simonetta Cenci. Visto che si è sempre presentato ai momenti partecipativi, ha utilizzato una propria sezione web ed ha dato il proprio recapito per la partecipazione del pubblico, questa figura appare come il principale responsabile del processo partecipativo. Si presume che la mancata delega del disegno e conduzione del processo a personale più esperto abbia determinato i gravi problemi di governance, comunicazione, trasparenza e coerenza di cui questo caso risente.
Gruppo di progetto:
Stefano Boeri Architetti - Milano (Capogruppo/Progetti urbani): Stefano Boeri (Founding Partner) con Sara Gangemi (Project leader), Moataz Faissal Farid (Senior architect), Francesca Pincella (Junior architect), Jacopo Colatarci (Junior architect).
Metrogramma - Milano (Progettazione Architettonica): Andrea Boschetti (Founding Partner) con Francesco Betta (Technical Director), Arianna Piva (Project Leader), Andrea G. Bulloni (Architect), Anna Bartolaccio (Architect), Andrea Casazza (Architect), Andrea Roma (Architect).
Inside Outside | Petra Blaisse - Amsterdam (Progetto del Paesaggio): Petra Blaisse (Founding Partner e lead designer) con Desirée Pierluigi (architect), Camilla Panzeri e con Jana Crepon (Partner e landscape project leader).
Consulenti/collaboratori sui processi partecipativi: Associazione Tempo Riuso (Milano): Isabella Inti (president), Giulia Cantaluppi (funding partner), Camilla Ponzano (senior architect). Tempo Riuso è un’associazione culturale, società di consulenza Srl e formazione, nata a Milano nel 2009 da un gruppo di ricercatori e professionisti formati in architettura e pianificazione, specializzata nel riuso temporaneo di strutture inutilizzate. Non è data la quota del premio spettante al contributo fornito da questo partner.
Altri consulenti/collaboratori: MIC | Mobility in Chain (Mobilità, traffico, infrastrutture) Federico Parolotto (Senior Partner), Giuseppe Andrea Vallelonga (Senior Consultant), Gaia Sgaramella (Consultant), Gloriana Barboza (Consultant), Loris Sciacchitano (Consultant); Studio Laura Gatti (Agronomo e Riqualificazione Ambientale) Laura Gatti (Founder), Marco Peterle (Senior agronomist), Luca Leporati (Agronomist), Silvia Isacco (Senior Architect); Transsolar Energietechnik (Comfort ambientale e Resilienza energetica) Tommaso Bitossi (Project Manager), Clara Bondi (Junior Engineer), Thomas Auer (Founding Partner) Antonio Secondo Accotto (Geologo); H&A Associati (Valutazioni economiche di trasformazioni urbane) Carlo Pagan (Founder & Partner e President of MESA srl), Alessia Mangialardo (Senior Architect) Studio Luca Vitone (Artista), Renderings The Big Picture, Renovatio design Grafica 46xy - Mario Piazza / Lorenzo Mazzali.
Compaiono come sponsor di progetto: Consiglio Nazionale Ordine degli Architetti, Ordine degli Architetti di Genova, ERG, MSC Foundation, Compagnia di San Paolo, PSA Genova Prà, Yacht Club Italiano (Link 2).
Reclutamento e selezione dei partecipanti
3/5/19 - Comune di Genova, Bando di gara per progetti, Linee guida alla progettazione. Per la redazione del documento, l’ufficio tecnico del Comune, con responsabile del procedimento arch. Anna Iole Corsi, si è avvalso di “tavoli di lavoro preparatori alla stesura del documento preliminare” a cui hanno partecipato i seguenti soggetti: Comune di Genova, Regione Liguria, Soprintendenza archeologica belle arti e paesaggio, Segretariato regionale MIBACT, IRE SpA, UNIGE, Ordine degli Architetti, Ordine degli Ingegneri, Confindustria, ANCE, INU”. [5] Si evidenzia la parzialità del tavolo, non solo vista l’assenza di attori del terzo settore o di contrappeso, dai sindacati dei lavoratori alle organizzazioni ambientaliste, ma anche di qualche rappresentante degli agricoltori dell'area, delle rappresentanze civiche del territorio (municipi, quartieri. comitati, terzo settore).
2/10/19 - Stefano Boeri Architetti et alii, Il Parco del Polcevera e il Cerchio Rosso, per la redazione della relazione illustrativa del progetto, probabilmente attraverso il partner Tempo Riuso Srl, sono state realizzate interviste e citati i seguenti soggetti: UIRnet, Spediporto, Agenzia delle Dogane, Comune di Genova BEI (Banca Europea degli Investimenti), Ministero Infrastrutture e dei Trasporti (MIT), SIIT ScpA, BIC (incubatore di impresa); “esponenti del Municipio Valpolcevera, Comitati sfollati, Comitato Liberi cittadini di Certosa, Soc. Operaia Cattolica di Certosa, Teatro sociale, Dopo Lavoro Ferroviario, Comitato OltreilPonte c’é, ProLoco Valpolcevera, Comitato Politiche Di Sviluppo Rurale In Valpolcevera “che ha fatto emergere la forte volontà delle 250 aziende agricole della valle”. [6]
3/10/19 - Conferenza stampa a Palazzo Tursi (sede municipale) di presentazione del progetto vincitore, in presenza delle cariche istituzionali, i progettisti, gli sponsor e ovviamente i media. Sono state rilasciate interviste di plauso e soddisfazione e sono disponibili alcune foto dei protagonisti (Link 2). Disponibile anche un video YouTube con le presentazioni [7]. Non sono rilevabili domande da parte dei media o interventi non programmati.
8/10/19 - Presentazione del progetto alla città (ore 12, Istituto Don Bosco, sala conferenze), presenti i progettisti, le cariche istituzionali. Sono riportate le dichiarazioni di rito, un video caricato su YouTube, e le foto della sala gremita di persone, molte in piedi. Non è dato il numero dei presenti, dalle foto si stimano circa 200 persone (Link 2).
Dal 9 al 31/10/19 (ore 10-17) - Apertura Front Office (presso l’Istituto Don Bosco di Sampierdarena), dove sono state esposte le tavole progettuali e proiettato il materiale riguardante il progetto. Inoltre, “saranno presenti i rappresentanti della Direzione Urban Lab e dell’Assessorato all’Urbanistica del Comune di Genova. Durante questo periodo verranno organizzati anche specifici incontri con i progettisti e incontri con la stampa per l’aggiornamento delle attività del percorso di partecipazione” (Link 2). Non è riscontrabile quanto dichiarato, non sono dati resoconti né dati sul numero di visitatori.
16/10/19 Tavolo del Polcevera 2.0 - Workshop “Il Cerchio Rosso. Strategia urbana ed energetica” (ore 14-17, Front Office). Per la partecipazione al workshop era consigliata l’iscrizione online. Non sono dati resoconti sull’incontro, è disponibile un video YouTube (durata 2:43) in cui l’assessore Cenci e l’arch. Boschetti rilasciano commenti sul progetto e su come hanno organizzato il dialogo con gli attori interessati (in tre tavoli). L’unica novità e informazione nuova che emerge è che ci sarà “naturalmente” un incontro speciale con il Comitato dei parenti delle vittime. [8]. Dalle riprese si deduce la presenza di una ventina di persone. Non è dato il piano comunicazione del workshop; é presente una locandina nel sito e il relativo avviso nel sito.
Erano previsti altri 2 workshop, uno il 21/10, annullato per “Allerta” (probabilmente meteo) poi spostato al 30/10 in orario successivo a quello già programmato di cui poi non si ha nessun riscontro.
In un ulteriore news del 9/12/19 si legge un comunicato poco chiaro “Nuova data martedì 17 dicembre, per l'incontro precedentemente annulato su richiesta dello Studio Boeri, sollecitato da alcuni importanti stakeholder impossibilitati a partecipare”. Il messaggio continua: “presso Commenda di Prè si terrà un incontro nel corso del quale verranno restituiti gli esiti del percorso partecipativo [...] Come si ricorderà, abitanti, associazioni e gruppi di interesse sono stati invitati – presso lo speciale front office allestito all’Istituto Don Bosco di Sampierdarena nel mese di ottobre – ad un percorso condiviso dove conoscere, ascoltare, dare un contributo critico e progettuale per la definizione dello studio di fattibilità, costruendo insieme uno strumento che accompagnerà tutte le fasi di lavoro, dalla progettazione alla costruzione. Durante l’incontro di martedì saranno evidenziate le molte proposte e presentato un dossier di risposte alle domande e criticità poste. Si tratta di una mappa in progress delle opportunità e criticità per dar seguito a nuovi momenti di scambio e confronto. La cittadinanza è invitata a partecipare”. (Link 2) Non sono dati dossier né relazioni, né altro in merito. Su Facebook non è rilevabile niente di più.
Metodi e strumenti utilizzati
Workshop. Con il termine generico workshop in questo caso probabilmente si volevano intendere dei focus group con i progettisti in cui dopo le presentazioni del progetto c’erano tempi e spazi (in tavoli che facilitavano la comunicazione faccia a faccia ravvicinata) per confrontarsi su aspetti critici e alternative. Ma non è possibile fornire precisazioni vista la totale mancanza di resoconti o registrazioni video complete o quasi.
Cosa è successo: processo, interazione e partecipazione
Agosto 2018 - maggio 2019, Linee guida alla progettazione. Le linee guida del Comune per il concorso di progettazione, che hanno visto la partecipazione di alcuni attori (vedi sopra) hanno indicato le linee strategiche principali del territorio, le zone funzionali, i caratteri del territorio e i volumi edificabili. “La finalità è quella di realizzare un insediamento sostenibile, in coerenza con gli obiettivi dell’Agenda 2030 sottoscritta nel 2015 dai governi dei paesi membri dell’ONU, che da una parte riqualifichi e ottimizzi gli immobili che costituiscano risorse produttive o servizi da confermare e dall’altra, ove possibile, comporti la realizzazione di nuovi insediamenti, anche facendo leva su performance volte ad ottimizzare risorse e processi ed utilizzo di tecnologie innovative, inquadrandole in un organico disegno urbanistico e dotandole di una adeguata accessibilità. Nell’ambito di tale disegno elemento connotante è il “green”, riferimento per la rigenerazione degli spazi e degli edifici, ma anche per la realizzazione di servizi e percorsi che migliorino la qualità del lavoro per gli addetti (aree e attrezzature sportive e di sosta, percorsi verdi anche ciclopedonali, spazi di coworking, servizi di connettivo urbano, ecc.): ciò al fine di generare nuove dinamiche, inserendo le aziende in un contesto più ampio che abbracci la sostenibilità nelle sue diverse forme: ambientale, economica e sociale. Il nuovo Parco deve quindi configurarsi come un Parco produttivo dotato di edifici a basso impatto energetico e ambientale, immersi in un contesto caratterizzato da spazi verdi, per attività sportive all’aperto, per la sosta creativa e per servizi [...] Gli obiettivi di sostenibilità su illustrati sono pertanto da perseguire con interventi edilizi e impiantistici integrati che si avvalgano prioritariamente di reti intelligenti (smart grid technology), utilizzo di fonti energetiche rinnovabili, tecnologie e materiali volti al risparmio energetico ed alla qualità delle prestazioni, sistemi di mobilità sostenibile. La progettazione del verde nelle sue diverse declinazioni deve avvalersi di soluzioni di ingegneria naturalistica (Nature Based Solution), finalizzate a perseguire risultati di miglioramento del microclima, qualità dell’aria e resilienza del suolo [...] Deve essere opportunamente considerato il riuso del sedime dell’ex binario attualmente dismesso anche mediante la creazione di percorrenze, spazi verdi e, dove occorrono, barriere vegetali [...] ” [9].
Maggio 2019 - ottobre 2019, progetto Parco del Polcevera e il Cerchio Rosso.
Per la redazione del progetto, resa disponibile dal 2/10/19 ma in elaborazione dal 3/5/19 risultano essere stati effettuati sopralluoghi e interviste (di numero imprecisato) ad attori dell’area, probabilmente dal partner dei progettisti, Tempo Riuso Srl di Milano. Il quadro preliminare, utile alla redazione del piano, illustra le intenzioni e i desiderata di alcuni attori (vedi sopra, Reclutamento e selezione dei partecipanti). “Qui convivono quattro quartieri con i più alti livelli di disagio sociale di Genova, accanto al Distretto dell’Industria 4.0. Laddove il tasso di disoccupazione è del 9%, nascono anche nuovi progetti per il potenziamento della Logistica avanzata del Porto - la più grande industria cittadina - e ancora tra antiche ville ed aree industriali dismesse germinano inaspettati progetti e politiche di sviluppo rurale. Qui si incrociano e potenzialmente intrecciano diverse vision sull’area, espressione di 3 principali gruppi di interesse, stakeholders ed abitanti. L’indagine ha raggruppato le questioni emerse, le vision e i progetti per la Valpolcevera oltre all’area del Quadrante, suddividendoli in 3 ambiti territoriali, tre fasce orizzontali di parco: Parco Sud, Parco Nord e, tra i due, appunto Parco Quadrante Polcevera, oggetto del Banco di Gara. Il Parco Sud, dalle banchine del porto sino alle sedi del Distretto tecnologico. Qui attori quali UIRnet, Spediporto, Agenzia delle Dogane, Comune di Genova condividono l’obiettivo di espansione e potenziamento del porto di Genova anche con nuove aree retroportuali in Valpolcevera. Progetti sostenuti anche da BEI- Banca Europea degli Investimenti e dal Ministero Infrastrutture e dei Trasporti (MIT). In particolare UIRnet pone l’obiettivo della digitalizzazione della Logistica. Spediporto crede nella collocazione di nuove attività tecnologiche ed industriali legate alla lavorazione delle merci, come il picking, il packaging, la personalizzazione, la tecnologia 3D, l’automation technology, l’information technology, la blockchain. Viene suggerito di valorizzare “la strada del Papa” quale nuovo corridoio portuale doganale controllato est-ovest, con l’ambizione poi di poter tracciare un corridoio doganale sud-nord, che dal Porto guardi verso la Valpolcevera. Il SIIT ScpA e realtà IIT, come il BIC incubatore di impresa, si sono già collocate lungo il Polcevera con lo scopo di realizzare un Distretto e sistema integrato tra grande industria, piccola e media impresa, Università di Genova, istituzioni pubbliche, di ricerca, finanziarie, con particolare attenzione allo sviluppo di attività di ricerca industriale e di trasferimento tecnologico. [0.2] Ed è proprio la fascia territoriale ed ambito di intervento di media valle, l’area del concorso, Parco Quadrante Polcevera, che può ricucire i quartieri Certosa, Cornigliano, Campi con il distretto tecnologico ed offrire nuovi spazi ed opportunità di lavoro. Gli incontri con esponenti del Municipio Valpolcevera, Comitati sfollati, Comitato Liberi cittadini di Certosa, Soc. Operaia Cattolica di Certosa, Teatro sociale, Dopo Lavoro Ferroviario, Comitato OltreilPonte c'é, ProLoco Valpolcevera hanno evidenziato dei desiderata quali: un Polo sportivo del Ponente integrato ad un piano dell’edilizia scolastica, un parco che possa ricucire Via Fillak e Certosa, con adeguata manutenzione e gestione. Nuovi alloggi convenzionati, possibilmente esemplari per efficientamento energetico e sistemi tecnologici, ma accessibili ad una mixitè di popolazioni. Poter riattivare l’ex palestra RFI Dopolavoro ferroviario quale punto di aggregazione sociale. Inoltre sono stati chiesti progetti di piccoli giardini ed orti, il fiume Polcevera pulito e fiorito. Il fiume potrebbe essere oggetto anche di interventi di landscape e far parte di un palinsesto di eventi florovivaistici internazionali. Piste ciclabili e sistemi di accessibilità per una riappropriazione del sistema dei 12 Forti, i “teatri sul mare”, già patrimonio UNESCO. Il territorio ed ambito di intervento del quadrante è parte di un sistema che si estende a settentrione, un Parco Nord di terreni, ville, terrazzamenti agricoli e viticoli tra Certosa e Ponte Decimo, per proseguire sino a Busalla. Qui l’incontro con il Comitato Politiche di Sviluppo Rurale In Valpolcevera sostenuto da ProLoco Valpocevera, ha fatto emergere la forte volontà delle 250 aziende agricole, di cura del territorio contro l’abbandono e il ritorno a valorizzare giardini, frutteti, orti; la sicurezza del territorio contro il dissesto, tramite pulizia dei torrenti, ripristino muretti a secco, il contenimento delle fasce; la sfida globale contro la crisi ambientale. Non da ultimo la richiesta che la valorizzazione della valle possa sostenere lo sviluppo e la promozione dei prodotti agricoli locali a partire dai DOCG di Coronata, favorendone la commercializzazione a Km0 nei mercati locali. Attori locali, stakeholders e gruppi di interesse hanno inteso il concorso per il Parco del Ponte, quale occasione ed innesco per il Tavolo Valpolcevera, un cantiere partecipato per ridisegnare la Valle”. [10]
Ottobre 2019 - Presentazione pubblica del progetto Parco del Polcevera e Cerchio Rosso. Il progetto riguarda un’opera vasta e complessa, che è possibile sintetizzare nella poetica introduzione già riportata nel primo paragrafo “Problemi e scopo” (vedi sopra). Ad ulteriore nostra sintesi - rischiando di tralasciare qualche aspetto - si possono evidenziare i seguenti aspetti: un parco a fasce longitudinali alla valle, all’asta fluviale e alla linea ferroviaria, dunque trasversale al viadotto autostradale, caratterizzate da paesaggi simili, per specie (p.e. fascia dei salici, dei limoni, degli ulivi, dei cipressi) e per funzioni urbane (sportive, ecologico-fluviali, residenziali, scolastiche, produttive, servizi); il cerchio rosso è una passerella sopraelevata larga 6 metri in acciaio, circolare di circa 1,5 Km sulla cui circonferenza è posizionata una torre eolica (tipo Savonius, a più rotori verticali, anch’essa rossa) e altre strutture di snodo, attraversamento e sosta. Essa si interseca con altri edifici, passa sotto il viadotto ma sopra le alberature sottostanti del parco e funge anche da collettore energetico, come sede dei cablaggi dell’energia e dei servizi, e da collegamento per tutta l’area, accelerando i tempi di percorrenza attuali nonostante sia riservata ad una mobilità pedonale (così appare dai rendering). All’anello rosso è collegata anche una nuova stazione ferroviaria e un parcheggio di interscambio; la green factory è un insieme di edifici prefabbricati, con ampie vetrate, che si prefigura come attrattore di start-up, ambiente innovativo e creativo; infine, ma solo per chiudere sinteticamente questa brevissima descrizione, è prevista una piazza memoriale che ri-connette l’area residenziale con il resto del parco: ideata dall’artista Luca Vitone, prevede la piantumazione di 43 alberi (come il numero delle vittime, il numero dei lampioni del ponte di Piano) che rimandano a 43 personaggi storici genovesi. Su questo aspetto del progetto in particolare non sembra sia stato contattato - al momento della progettazione - il Comitato dei parenti delle vittime, sebbene già in essere. Da un articolo di stampa più recente si rilevano infatti elementi differenti. Il memoriale sarà ricavato in un edificio dell’AMIU (la multi-utility di igiene pubblica di Genova) “utilizzato per stoccare i pezzi di ponte considerati reperti nell'ambito dell'inchiesta. Un'idea condivisa dai familiari delle vittime, dal Comune di Genova con il suo Urban Lab e dai progettisti dello studio di Stefano Boeri e degli altri soggetti incaricati di realizzare il progetto del parco” [11]. Lo spazio inoltre pare che avrà spazi pubblici e spazi riservati ai familiari delle vittime. Non è dato tuttavia sul sito dedicato alla partecipazione alcun elemento di questo confronto con il comitato.
Ottobre 2019 - (data indefinita), Front Office e Tavolo del Polcevera 2.0. Dopo la presentazione pubblica del progetto in municipio e presso il nuovo spazio denominato Front Office allestito presso l’Istituto Don Bosco nel vicino quartiere di Sampierdarena, collocato a circa 1 Km a sud del viadotto, sono stati programmati 3 workshop tematici. Soltanto del primo, effettuato il 16/10/19 risultano disponibili alcuni riscontri, un video con alcune dichiarazioni dell’assessore Cenci e dell’arch. Boschetti. Quest’ultimo aveva già dichiarato durante la presentazione del 3/10 e qui lo ribadisce che “non è un progetto fatto da un simbolo solamente, ma è un progetto molto complesso e stratificato, ancora aperto e quindi ricettivo al massimo”. In tale occasione ha specificato anche che “naturalmente” ci sarebbe stato un incontro speciale con il Comitato dei parenti delle vittime [12] di cui non è rilevabile alcun riscontro.
Influenza, risultati ed effetti
Non è possibile stabilire nessi tra quanto sia avvenuto nell’interazione con il pubblico e quanto delineato (linee guida del Comune) e progettato (Parco e Cerchio Rosso) perché i risultati sono solo parzialmente motivati e si presentano come altamente arbitrari; sono un risultato sintetico effettuato da soggetti di potere (titolare del bando e titolare del progetto) che non hanno reso trasparente alcun tipo di discorso o visione di contrasto, alcun conflitto, alcuna ambivalenza e probabilmente invece di cercarli, facendoli emergere mettendoli a confronto, hanno cercato di evitarli.
Analisi e lezioni apprese
La trasparenza di questo processo è assolutamente carente, mancano del tutto i resoconti dei tavoli relativi alla definizione delle linee guida e relativi alla redazione del progetto vincitore, ma soprattutto mancano i resoconti relativi al processo tanto declamato come "partecipato": Tavolo Polcevera 2.0. La comunicazione degli appuntamenti è poco chiara e talvolta tardiva o del tutto fuori tempo e fuori luogo. Pare fosse in programma un’esposizione dei progetti candidati al concorso del Parco del Ponte in dicembre, poi annullata per maltempo, dopo che il progetto vincitore era già stato presentato e i suoi progettisti avevano già intrapreso e forse concluso il processo partecipativo (Link 2). Il “forse” perché si trattava di un processo iniziato, interrotto, annullato, rimandato ma da quanto appare, mai ripreso e mai concluso (Link 2). Non risulta in programma, alcun confronto sulla condivisione del percorso, nessun tentativo di inclusione di soggetti deboli, nessuno strumento di incremento della rappresentatività degli esiti. Eppure si trattava di un progetto/processo con risorse finanziarie cospicue, con una importante visibilità non solo locale, coordinato da figure di spicco dell’intellighenzia italiana, voluto e sostenuto da tutta la catena istituzionale. Uno dei motivi di queste grave carenze può essere dovuto - sono supposizioni nostre - ad una governance confusa (non è menzionato un tavolo di coordinamento del processo) e ad una comunicazione incompleta e precaria del processo, assunta dall'assessore all'urbanistica, quando invece la delega alla partecipazione era nelle competenze del sindaco stesso.
Si voleva “fare presto” ma “senza fretta”, questo era il proposito di Renzo Piano per il viadotto, ma almeno il senatore Piano non ha mai parlato di “partecipato” o “partecipativo”. Lungo il ponte ci dovevano essere 43 lampioni (come da plastico, in memoria delle vittime) ma per ragioni progettuali e di sicurezza poi sono diventati 18. Per l’inaugurazione del ponte San Giorgio (questo è il nuovo nome del viadotto) del 3 agosto, mentre il senatore Piano pronunciava commosso il discorso inaugurale, non c’è stata nemmeno la partecipazione dei parenti delle vittime, che hanno dichiarato di non volere partecipare, non riconoscendo quell’evento come un momento significativo per loro e per i loro cari [13]. Relativamente al memoriale nel parco invece sembra che si stia dialogando con il comitato e si stia trovando un accordo [11].
Vedere anche
Riferimenti
[0] Stefano Boeri Architetti et al., Relazione tecnico-illustrativa, (data non stampata), p. 2, https://smart.comune.genova.it/sites/default/files/archivio/documenti/0006_01_relazione-tecnico-amministrativa-ed-economica_ring2019.pdf (ril. 7/8/20).
[0.1] Ib., p. 4.
[0.2] Ib., p. 17.
[1] Cicconi, P., Renzo Piano propone il nuovo ponte di Genova, Metropolitan Magazine, 29/8/18, https://metropolitanmagazine.it/renzo-piano-propone-il-nuovo-ponte-di-genova, (ril. 7/8/20).
[2] Comune di Genova, Assessorato Urbanistica, Il Parco del Ponte, Documento preliminare alla progettazione. Linee guida, (data non stampata), https://concorsiawn.it/uploads/concorsi/ilparcodelponte/documenti/Linee%20Guida.pdf (ril. 7/8/20), p. 12-13.
[3] Ib., p. 33.
[4] Comune di Genova, Il Parco del Ponte, Disciplinare di concorso (data non stampata), p. 29-30, https://concorsiawn.it/uploads/concorsi/ilparcodelponte/documenti/DISCIPLINARE%20DI%20CONCORSO_ILPARCODELPONTE.pdf (ril. 7/8/20).
[5] Comune di Genova, Assessorato Urbanistica, op. cit., p. 33.
[6] Stefano Boeri et. al., op. cit., p. 18.
[7] Comune di Genova, Presentazione progetto Parco del Polcevera e il Cerchio Rosso, https://youtu.be/LUmTC-Uw_Po, (ril. 7/8/20).
[8] Comune di Genova, Workshop Parco del Ponte, registrazione video del 16/10/19, https://youtu.be/UQVsOFhMbdI, (ril. 7/8/20).
[9] Comune di Genova, Assessorato Urbanistica, op. cit., p. 17.
[10] Stefano Boeri et. al., op. cit., pp. 18:20.
[11] IL Secolo XIX, Parco del Polcevera, il presidente del comitato delle vittime del Morandi: "Il Memoriale è per noi luogo sacro", 22/4/20, https://www.ilsecoloxix.it/genova/2020/04/22/news/parco-del-polcevera-il-presidente-del-comitato-delle-vittime-del-morandi-il-memoriale-e-per-noi-luogo-sacro-1.38749023 (ril. 7/8/20).
[12] Comune di Genova, Workshop Parco del Ponte, registrazione video già cit. del 16/10.
[13] Picone, S., Ponte di Genova, parlano i parenti delle vittime: “Per noi è un giorno come un altro”, 3/8/20, https://www.fanpage.it/attualita/ponte-di-genova-parlano-i-parenti-delle-vittime-per-noi-e-un-giorno-come-un-altro/ (ril. 7/8/20).
Collegamenti esterni
- Comune di Genova, Concorso di progettazione “Il parco del ponte”, https://concorsiawn.it/ilparcodelponte/home, ril. (7/8/20)
- Comune di Genova, Parco del Ponte, https://smart.comune.genova.it/sezione/parco-del-ponte, ril. (7/8/20).