Dati

Questioni generali
Welfare sociale
Pianificazione & Sviluppo
Posizione
23 Via Daniele Manin
Milano
Lombardia
20121
Italy
Ambito di influenza
Città
Collegamenti
Sito del programma La Città Intorno (Milano)
Data di inizio
In corso
Tempo limitato o ripetuto?
Un unico periodo di tempo definito
Scopo/Obiettivo
Sviluppare le capacità civiche di individui, comunità e/o organizzazioni della società civile
Consegna di merci e servizi
Prendere, influenzare o contestare le decisioni del governo e degli enti pubblici
Approccio
Costruzione della cittadinanza
Co-governance
Co-produzione sotto forma di partenariato e/o contratto con enti governativi e/o pubblici
Scala della partecipazione pubblica
Consultare
Numero totale di partecipanti
160
Aperto a tutti o Limitato ad alcuni?
Limitato a pochi gruppi o individui
Demografia dei destinatari (del target)
Esperti
Giovani
Funzionari pubblici, dipendenti della pubblica amministrazione
Tipi generali di metodi
Sviluppo, organizzazione e mobilitazione della comunità
Educazione esperienziale e coinvolgente
Partecipazione informale
Tipi generali di strumenti/tecniche
Raccogliere, analizzare e/o sollecitare feedback
Gestire e/o allocare denaro o risorse
Pianificare, mappare e/o visualizzare opzioni e proposte
Metodi, strumenti e tecniche specifici
Focus Group
Workshop sullo scenario
Legalità
Facilitatori
Formazione dei facilitatori
Facilitatori professionisti
Tipi di interazione tra i partecipanti
Discussione, dialogo o deliberazione
Narrazione
Insegnamento/istruzione
Informazioni e risorse per l'apprendimento
Sopralluoghi
Presentazioni di esperti
Materiali scritti di sintesi
Metodi decisionali
Generazione di idee
Accordo generale/Consenso
Comunicazione dei risultati e delle conoscenze ottenute.
Nuovi media
Espressione artistica
Tipo di Organizzatore/Manager
Istituzione accademica
Organizzazione filantropica
Finanziatore
Fondazione Cariplo
Tipo di finanziatore
Organizzazione filantropica
Personale
Volontari
No
Evidenze empiriche relative all'impatto
Tipi di cambiamento
Cambiamenti nelle conoscenze, negli atteggiamenti e nel comportamento delle persone
Cambiamenti nelle capacità civiche
Autori del cambiamento
Organizzazioni degli stakeholder
Esperti
Pubblico laico
Valutazione formale
No

CASO

La Città Intorno - Milano

10 agosto 2020 Jaskiran Gakhal, Participedia Team
4 agosto 2020 alexmengozzi
Questioni generali
Welfare sociale
Pianificazione & Sviluppo
Posizione
23 Via Daniele Manin
Milano
Lombardia
20121
Italy
Ambito di influenza
Città
Collegamenti
Sito del programma La Città Intorno (Milano)
Data di inizio
In corso
Tempo limitato o ripetuto?
Un unico periodo di tempo definito
Scopo/Obiettivo
Sviluppare le capacità civiche di individui, comunità e/o organizzazioni della società civile
Consegna di merci e servizi
Prendere, influenzare o contestare le decisioni del governo e degli enti pubblici
Approccio
Costruzione della cittadinanza
Co-governance
Co-produzione sotto forma di partenariato e/o contratto con enti governativi e/o pubblici
Scala della partecipazione pubblica
Consultare
Numero totale di partecipanti
160
Aperto a tutti o Limitato ad alcuni?
Limitato a pochi gruppi o individui
Demografia dei destinatari (del target)
Esperti
Giovani
Funzionari pubblici, dipendenti della pubblica amministrazione
Tipi generali di metodi
Sviluppo, organizzazione e mobilitazione della comunità
Educazione esperienziale e coinvolgente
Partecipazione informale
Tipi generali di strumenti/tecniche
Raccogliere, analizzare e/o sollecitare feedback
Gestire e/o allocare denaro o risorse
Pianificare, mappare e/o visualizzare opzioni e proposte
Metodi, strumenti e tecniche specifici
Focus Group
Workshop sullo scenario
Legalità
Facilitatori
Formazione dei facilitatori
Facilitatori professionisti
Tipi di interazione tra i partecipanti
Discussione, dialogo o deliberazione
Narrazione
Insegnamento/istruzione
Informazioni e risorse per l'apprendimento
Sopralluoghi
Presentazioni di esperti
Materiali scritti di sintesi
Metodi decisionali
Generazione di idee
Accordo generale/Consenso
Comunicazione dei risultati e delle conoscenze ottenute.
Nuovi media
Espressione artistica
Tipo di Organizzatore/Manager
Istituzione accademica
Organizzazione filantropica
Finanziatore
Fondazione Cariplo
Tipo di finanziatore
Organizzazione filantropica
Personale
Volontari
No
Evidenze empiriche relative all'impatto
Tipi di cambiamento
Cambiamenti nelle conoscenze, negli atteggiamenti e nel comportamento delle persone
Cambiamenti nelle capacità civiche
Autori del cambiamento
Organizzazioni degli stakeholder
Esperti
Pubblico laico
Valutazione formale
No

Un programma pluriennale di intervento partecipativo sul territorio, che coinvolge gli abitanti. Un processo di rigenerazione urbana che valorizza la multidisciplinarietà e i tempi medi, esprimendo una policy sulle periferie, con l'ambizione di replicarla in tutto il paese.

Problemi e scopo

“Lacittàintorno mira a favorire il benessere e la qualità della vita nelle città. Promuove il protagonismo delle comunità locali attraverso attività culturali, artistiche e di dibattito, di coesione sociale e di sviluppo economico, che sappiano parlare anche all’esterno. Facendo sì che i quartieri diventino teatro per pubblici diversi, provenienti anche da altre aree urbane” (Link 1 - Obiettivi).

“In questo processo concorrono attori diversi come istituzioni, imprese, studenti e artisti. Generazioni differenti, con differenti background culturali” (Ib.).

“Tutto questo per allargare i confini e ampliare il panorama sociale ed economico del territorio. Stimolare la creatività, per immaginare insieme nuove morfologie cittadine” (Ib.). 

Il progetto presenta 8 azioni (Ib.):

  1. Incrementare servizi e funzioni nei quartieri, migliorando gli spazi per stimolare il protagonismo delle comunità.
  2. Apertura del PuntoCom, punto di comunità, è un centro di gravità aperto e plurale, polifunzionale.
  3. Rafforzare il commercio, i giardini condivisi e gli orti di quartieri, laboratori di pasticceria, per aprire nuovi spazi e attività commerciali. E laboratori per bambini, per aprire gli orizzonti lavorando proprio sul quartiere.
  4. Promuovere il protagonismo delle comunità nei processi di rigenerazione.
  5. Fornire una ‘dieta culturale’ ricca e variata riabituando il pubblico a gusti diversi, molteplici: letture pubbliche, cinema di quartiere, biblioteca di condominio, festival musicali, strade e palazzi come musei a cielo aperto, luoghi dovre ritrovare sapori e cibi inaspettati. 
  6. Favorire l’elaborazione di nuove geografie cittadine
  7. I “quartieri intorno” ospiteranno attività culturali, artistiche e di dibattito rivolte a pubblici diversi e non solo rivolte ai residenti locali. L’obiettivo è quello di trasformare i propri territori in nuovi centri d’attrazione e di stimolo per tutta gli altri quartieri.
  8. Coinvolgere i target individuati: cittadini, terzo settore, istituzioni, imprese, nomadi culturali, studenti. L’unione di questi molteplici attori è volta a incrementare e a migliorare i servizi e le funzioni nei quartieri, ponendo le basi per un accrescimento sociale ed economico del quartiere stesso.

Cronologia e contesto di sfondo

“Durante il 2016, nel suo venticinquesimo anno di attività, Fondazione Cariplo ha lanciato un’importante novità: quattro programmi di grande impatto che interessano le periferie, il recupero delle aree interne, l'occupazione giovanile e l’impresa sociale. 

AttivAree​: mirato ad aumentare l’attrattività delle Aree interne, riducendone l’isolamento e favorendo buone pratiche di ritorno, 

Cariplo Factory: la creazione di un hub di 2400 mq, che attraverso la rete di Fondazione Cariplo contribuisce a generare occupazione per i giovani.

Cariplo Social Innovation: per sostenere il Terzo Settore e i nuovi soggetti che si affacciano nel campo dell’imprenditoria sociale con la finanza sociale/impact investing. 

Lacittàintorno: sul tema della rigenerazione urbana con un programma intersettoriale di durata biennale (2017-2018, 2019-2020), volto a definire un prototipo d’intervento da replicare in diverse realtà cittadine. L’obiettivo è promuovere il benessere dei cittadini attraverso l’incremento di servizi e funzioni presenti nei quartieri oggetto dell’intervento, l’attivazione e il potenziamento delle comunità e delle reti locali, il miglioramento dell’immagine interna ed esterna dei contesti. Il dispositivo cui si punta principalmente è il “community food hub”, uno spazio ibrido e multifunzionale, gestito da attori locali ma non solo, dove i cittadini possono accedere a diverse opportunità – culturali, aggregative, formative e di lavoro – dove il cibo sarà un pretesto per promuovere l’aggregazione, migliorare le competenze diffuse e consentire al luogo di sostenersi economicamente. Il programma promuove inoltre il rafforzamento delle scuole, il commercio di prossimità, il protagonismo dei cittadini nella rigenerazione e cura dei beni comuni. Tutto ciò verrà arricchito e sostenuto da attività culturali, artistiche e di dibattito culturale orientate alla partecipazione culturale nei quartieri e a integrare questi ultimi nelle “nuove geografie” cittadine.

Il territorio di riferimento è quello di Milano, l’ambito in cui opera la Fondazione Cariplo. Precisamente le aree interessate dal progetto sono 4 quartieri suburbani del comune, posizionati a nord est (Adriano e Via Padova) e a sud est (Corvetto e Chiaravalle) del centro (Link 1 - Territori interessati).

Ognuno di questi quartieri presenta caratteri propri che vengono descritti nel sito del progetto (Ib.) e in maniera più approfondita e aggiornata saranno riportati in dispense/slide che i ricercatori del DAStU predisporranno come indagine di inquadramento preliminare alla messa in atto delle azioni. Tale documentazione attualmente è disponibile solo per il quartiere Adriano (ril. 3/8/20). [1] 

La ricognizione geourbanistica e sociale, effettuata con metodologie interattive ha restituito un testo sintetico con rappresentazioni infografiche e mappe. 

Adriano, viene interpretato dagli urbanisti del DATSU, come una “periferia non tradizionale”: 1. territorio frammentato, composto da più parti con identità diverse; 2. territorio interessato da trasformazioni puntuali a completamento di un progetto urbano ‘interrotto’; 3. territorio abitato prevalentemente da giovani famiglie della classe media con abitazioni in proprietà; 4. territorio non segnato da condizioni di disagio socio-economico; 5. condizioni di degrado puntuali che hanno generato conflitto (presenza elettrodotti e salute pubblica, occupazioni abusive nell’area di ‘Adriano 60’ e ‘ex RSA’). 

La posizione geografica di Adriano lo connota come: 

1. marginale rispetto a Milano e ne determina condizioni di isolamento e scarsa connessione urbana; 2. caratterizzato da una carenza di presidi territoriali per la socialità, l’aggregazione e la cultura e attività del commercio (food); 3. tassello all’interno del territorio metropolitano, snodo di un sistema articolato sovralocale.

Per gli altri 3 quartieri è disponibile solo la sintesi generale, i materiali da scaricare - si scrive - saranno “disponibili a breve” (ril. 3/8/20). 

Via Padova, periferia centrale. Situata a nord di Loreto, è ben servita da metropolitana e mezzi di superficie, che la collega facilmente al centro. Zona vivace che si accompagna ad aree percepite “ad alta tensione sociale”. Da un lato ricchezza di idee, di cinema di quartiere, di botteghe e nuovi servizi che diventano luoghi di aggregazioni, da un altro lato povertà, sovraffollamento e alloggi fatiscenti.

Via Padova, via migrante, multietnica, dove convivono a poche vetrine di distanza sviluppo commerciale, luoghi di culto diversi e criticità. Attorno a questo intersecarsi di strade e storie c’è uno dei fulcri del quartiere: il parco Trotter, altro luogo aggregativo. E un nuovo polo creativo sta nascendo qui, portando progetti di innovazione a pochi passi da bocciofile e drogherie, da scorci di una Milano da cartolina in bianco e nero [...]” (Link 1 - Territori interessati).

Corvetto “si trova nella zona sud di Milano. La periferia alterna edilizia residenziale, sorta fra gli anni ’40 e ’50, agli alloggi di edilizia popolare pubblica fino a luoghi con nomi che rimandano a nature extra-metropolitane: Porto di Mare, un grande spazio verde, e il parco agricolo urbano della Vettabbia. Qui l’ingresso per la tangenziale est, la linea 3 della metropolitana e la stazione F.S. Milano favoriscono il passaggio.

Sul posto ci sono una libreria indipendente, un ostello, un circolo Arci e diverse cooperative e associazioni. Fra strade confinanti con il panorama ferroviario dei binari è sorto un nuovo paesaggio fatto di gallerie e spazi dedicati all’arte. Un tempo, quando il quartiere si chiamava “Gambalavita”, c’era una dimora patrizia settecentesca, divenuta cascinale e poi scomparso. Le parole ben presenti qui sono: integrazione, creatività, sport e agricoltura” (Ib.).

Chiaravalle “è un borgo rurale collocato nell’area del parco Agricolo-Sud di Milano, seguendo il canale Martesana, al confine con il Comune di San Donato Milanese. Il territorio è più spesso nominato e menzionato per l’Abbazia di Chiaravalle: uno dei primi esempi di architettura gotica in Italia, nucleo medioevale di quest’area, la cui torre presenta una storica campana risalente al ‘400.

Un borgo che si caratterizza per essere un’isola verde, immersa nella natura ma con il deficit di essere poco o per nulla servita dai mezzi di trasporto; non è ad esempio presente una linea della metropolitana. Un borgo che presenta aree in stato di abbandono come cascina La Grangia o l’ex palestra, ma che d’altro canto è anche luogo di nuovi interventi edilizi e di un giardino condiviso. Un’isola che punta su tematiche come cultura e sport, e al contempo ricca di associazioni, comitati e gruppi di quartiere, con servizi” (Ib.) dedicati all’alimentazione, alla ricettività, alla produzione agricola.

Organizzazione, supporto e finanziamento

Fondazione Cariplo è il finanziatore, attraverso il Programma intersettoriale. Un finanziatore con propositi e strategie ben definite. Lacittàintorno è uno dei 4 focus del programma, è un progetto triennale sul quale sono stati investiti da Cariplo complessivamente 10 milioni di euro (Link 2 - Intersettoriali). 

Esiste un comitato d’indirizzo del progetto di cui fanno parte: Alessandro Balducci, Andrea Calori, Ilda Curti, Marco Ermentini, Carmine Garzia. Nel sito del progetto non sono date le competenze dei membri (ndr. Balducci e Calori sono docenti del Politecnico) e non è dato il ruolo del comitato all’interno di una governance complessiva del progetto (Ib.).

Comune di Milano è “partner strategico di questa prima fase, con cui è stato siglato un accordo di collaborazione per promuovere lo sviluppo di alcune aree cittadine, sperimentando azioni improntate all’inclusione sociale e alla sostenibilità” (Link 1 - Soggetti coinvolti).

DAStU è il Dipartimento di architettura e studi urbani del Politecnico di Milano. Fornisce sostegno al programma con un percorso di ricerca territoriale interattiva, producendo quadri conoscitivi e strategici relativi ai contesti di intervento. Il personale coinvolto nell’elaborazione del quadro conoscitivo del solo quartiere Adriano, una delle 4 aree interessate dal progetto, erano composto da un comitato scientifico di 4 persone (Balducci, Pasqui, Longo, Gabellini), un gruppo di ricerca di 5 membri (con responsabile scientifico prof.sa Francesca Cognetti) e la collaborazione di altre 2 persone afferenti ad un altro laboratorio (Ladec) del Politecnico. Non è data l’entità della remunerazione né le modalità/motivazioni di selezione di questo partner.

Sono circa una dozzina gli altri partner attivi, che hanno fornito un contibuto organizzativo o mobilitato risorse per la realizzazione di eventi o azioni legate al progetto complessivo; p.e. la Cooperativa sociale Spaziopensiero per il coinvolgimento dei bambini delle scuole elementari; l’ambasciata dei Paesi Bassi e l’Associazione cheFare per l’organizzazione del Civic Media Art, assieme all’artista olandese Kevin Van Braak; l’Associazione Non riservato per l’organizzazione dell’azione Sottocasa (Link 2 - Lacittàintorno). 

Non è dato il numero preciso delle persone coinvolte nell’organizzazione ma sono circa 40 gli attori principali coinvolti dal coordinamento del progetto, al momento (ril. 3/8/20).

Reclutamento e selezione dei partecipanti

Ogni azione ha adottato le proprie strategie di reclutamento:

Analisi dei quartieri intorno. 

Per la ricognizione nei quartieri, sono stati effettuati sopralluoghi e interviste e organizzati incontri. Nelle interviste preliminari, gli intervistati sono stati “selezionati secondo criteri di rilevanza per il progetto e tra diverse tipologie di attori, individuando dapprima una rosa di soggetti ‘apripista’ poi riducendola fino a 15 individui “rilevanti’. Le interviste sono realizzate sul posto di lavoro dell’intervistato oppure camminando per il quartiere.

Nei workshop di narrazione territoriale, ad invito, sono intervenuti dai 15 ai 20 “soggetti attivi sul territorio” per ogni quartiere, mentre nel walkshop di lettura territoriale sono intervenuti dai 7 ai 20 “soggetti-tappa e la partecipazione di molti altri attori locali” [2] per ogni quartiere. Nel complesso vengono elencati circa 36-40 attori locali per ogni quartiere. [3] 

Per le 2 mappe di comunità hanno contribuito 14 (per Adriano) [4] e 23 (per Corvetto) [5] membri di associazioni, comitati locali, enti. Sarebbero anche stati organizzati dei workshop sulle idee-forza di cui però non è dato nè il numero, né i partecipanti. Le 2 mappe di comunità sono state realizzate durante un ciclo di incontri formativi con gli attori locali presso le sedi civiche comunali dei quartieri interessati che si è tenuto in 3 seminari, rivolti ad attori e personale degli enti, per ciascun quartiere. 

In tutti gli interventi, conducevano e garantivano una presenza costante i 6 membri del gruppo di ricerca del DATSU.

Punti di comunità (PuntoCom), sono spazi civici per la comunità del quartiere e le sue organizzazioni, come ambienti di creatività. “Al Corvetto il PuntoCom si trova al mercato coperto rionale, in cui sono stati assegnati 4 stalli alla cooperativa sociale La Strada che, insieme ai partner Milano Bicycle Coalition e Terzo Paesaggio, darà vita a una cucina di comunità e a un laboratorio culturale con angolo ciclofficina dove si realizzeranno workshop, eventi, attività collettive ad alto impatto sociale in collaborazione con cittadini e associazioni del territorio” (Link 1 - Punti di comunità). Negli altri quartieri sono in corso i lavori di ristrutturazione o sono stati pubblicati dei bandi di gestione.

Sottocasa è un programma pluriennale senza scadenza di sostegno finanziario alle iniziative no-profit delle comunità locali. Coloro che vogliono sviluppare eventi, iniziative, idee nei quartieri possono fare domanda e ottenere finanziamenti fino ad un massimo di 30.000 euro, mettendo un proprio co-finanziamento del 10-30%, proprie risorse organizzative e logistiche, capacità e intenzione di lavorare in rete e in partenariato con altri attori. Ad oggi sono state sostenute 120 eventi/iniziative attraverso questo strumento con la partecipazione di un numero cospicuo ma imprecisato di attori e persone: p.e workshop di autocostruzione per l’arredo della cucina collaborativa di Corvetto in cui uno scenografo capomastro (Max Zanelli), un team di architetti (Terzopaesaggio) hanno guidato un laboratorio gratuito per studenti in architettura e design, per una settimana, a tempo pieno, nel dicembre 2019. [6] Un'altra iniziativa riguarda i Patti per la cura e la gestione del Parco della Vettabbia, “un parco mutevole che si fa spazio nelle aree urbane a sud di Milano”. [7] Il 19/7/19 (18:30 - 20:00) è stato organizzato (presso l’Anguriera di Chiaravalle) un altro appuntamento di un workshop già avviato, con tavoli di co-progettazione, per definire gli obiettivi e le azioni da portare avanti nel parco. L’azione denominata Luoghicomuni prevede molti altri interventi; è coordinata da Labsus in collaborazione con Italia Nostra Nord Milano. Tuttavia Non è stato possibile rilevare resoconti o maggiori dettagli sulle 120 iniziative. 

Sulle pagine Facebook del progetto sono presenti numerosissimi post che restituiscono parzialmente l’atmosfera o l’esito delle iniziative, anche con foto e video-interviste agli abitanti, ai commercianti, agli artisti che vivono e lavorano nelle aree. 

Le 4 aree infine sono state collegate da Abbracciami, un percorso ciclo-pedonale che non passa dal centro e attraversa aree verdi, parchi, i luoghi delle iniziative e dei progetti di Lacittàintorno, così da rendere costante e più lenta la mobilità e stimolare una maggiore attenzione verso il proprio intorno e le relazioni di prossimità e i luoghi di socialità dei quartieri. 

Metodi e strumenti utilizzati

Interviste qualitative. Classico strumento della ricerca sociale, in questo caso è stato così pensato: “La conversazione informale comprende 24 domande suddivise in quattro specifiche dimensioni narrative: 1. La storia del soggetto all’interno del territorio: biografia, progettualità, competenze, target, radicamento locale e chiavi di ingaggio. 2. La relazione sviluppata dal soggetto nei confronti del territorio: prospettive di lavoro, reti e leadership locali, dispositivi di partecipazione e temi di attivazione dei cittadini. 3. La descrizione del territorio dal suo interno: specificità, problemi, risorse, geografie, comunità e popolazioni. 4. La rappresentazione del territorio alla città: confini, relazioni, interconnessioni, centralità e strategie di inquadramento in una visione urbana d’insieme”. [8]

Workshop/laboratori di co-progettazione, sono metodi di interazione di gruppo simili ai focus group; guidati da facilitatore e progettisti (architetti/urbanisti), i partecipanti con l’ausilio di mappe, materiale da disegno, immagini, discutono ed elaborano piani, obiettivi e azioni progettuali.

Mappe di comunità. Basate sull'idea delle Parish Maps, ideate nel Dorset (Inghilterra), dall’organizzazione Common Ground, fondata nel 1983, le mappe di comunità possono essere considerate il risultato formale di un processo partecipativo, attraverso il quale, un gruppo o una rete di gruppi scopre di condividere certi valori solidi (punti fissi e solidali, non liquidi) e una prospettiva, un senso, una direzione (che fare di quei valori nel futuro? di quei luoghi?) fino a dirsi comunità (valueholder network). Questo processo poi dovrebbe indurre una presa di consapevolezza ulteriore ad esigere maggiore attenzione pubblica e dunque reclamare nuove occasioni di partecipazione [ndr]. L'elaborazione della mappa può seguire diversi percorsi interattivi con varie tecniche (interviste individuali, di gruppo ristretto), focus group, Charrette. In questo caso ci si trovava in seminari di 20-30 persone. 

Walkshop, camminate con testimoni-tappa. Sono camminate di gruppo in cui si incontrano testimoni qualificati che propongono una narrazione del contesto con cui il gruppo può conversare. Nel caso del Corvetto sono state visitate 4 situazioni con 1 o 2 testimoni per tappa, oltre alla tappa in un bar significativo per la pausa caffé.

Cosa è successo: processo, interazione e partecipazione

Il progetto inizia nell’ottobre 2017 ed è ancora attivo. Si tratta di un meta-percorso, molto ambizioso e complesso che mobilita un numero cospicuo di attori ed entità organizzative non facilmente monitorabili da un’unica regia. 

Analisi dei quartieri intorno. Nella prima fase il DAStU ha compiuto una analisi dei quartieri attraverso la letteratura, i dati statistici e l’osservazione del territorio, nonché la sollecitazione e il coinvolgimento degli abitanti.

Delle interviste preliminari, non è dato un resoconto specifico, né dei workshop. Tutto il materiale raccolto è stato sintetizzato/filtrato dai ricercatori del DAStU e fatto confluire nella relazione contenuta nei 3 Quaderni dedicati all’analisi dei 4 quartieri. I resoconti presenti nei Quaderni restituiscono delle letture trasversali al quartiere e brevi narrazioni su scorci o parti degli stessi.

Per esempio relativamente al quartiere Corvetto emerge che gli abitanti interpellati non abbiano un senso di appartenenza forte, a volte evitano di menzionare il termine perché è stato stigmatizzato come area degradata o a rischio delinquenzale. Si riferiscono piuttosto a luoghi neutri come i nomi delle fermate della Metro o ferroviarie o a luoghi più contenuti (vie, piazze, fermate). La narrazione prosegue descrivendo il quartiere “ad altezza uomo” soffermandosi sulle sue caratteristiche che l’urbanista interpreta in chiave percettiva. Particolare attenzione è dedicata al Mercato coperto, “un ambiente di riposo, finalmente, un sollievo di ordinaria umanità. Come raccontano alcuni commercianti da dietro i banchi, il mercato vive per lo più di una clientela abituale. Negli anni è diventato sempre più uno spazio relazionale, discreto presidio di socialità in una piazza carica di tensioni sociali, fra edifici vuoti o incompleti, microcriminalità e insicurezza vera e percepita. Il mercato oggi conta 20 stalli, 12 dei quali sono occupati da attività commerciali ad alta prossimità”. [9] Nel 2005 si voleva demolire mentre nel “corso dell’estate del 2018 quell’opzione sembra esser stata archiviata e così altri quattro stalli sono stati destinati ad attività di animazione sociale e culturale grazie al programma Lacittàintorno di Fondazione Cariplo. Ma tutto questo non sarebbe stato possibile se già gli abitanti non avessero da tempo coltivato un intenso desiderio di riappropriazione della piazza e del mercato. Come ci racconta una signora in attesa dal macellaio: “È scattata la scintilla: cambierà la piazza e cambierà il mercato perché è già cambiata la mentalità delle persone”. [10] Il discorso prosegue con una lettura socio-urbanistica del territorio, la scala di osservazione si eleva, entrano in gioco le mappe, le connessioni, le infrastrutture, la storia di lungo periodo, le aree dismesse, la popolazione di 36.000 di cui 9.000 (il 25%) di origine straniera e una concentrazione nella fascia di età dai 20 ai 39 anni, attirata in parte dai nuovi sviluppi a sud di Porta Romana. Ancora più a sud si trova il borgo rurale di Chiaravalle, nel Parco Agricolo Sud, con poco più di mille abitanti, calati del 5% negli ultimi dieci anni anche per la scarsa attrattività di popolazione straniera che esercita questo territorio (solo il 13%). Qui la fascia d’età predominante è 40-64 anni (42%). “Un territorio che dopo anni di declino sta oggi riacquisendo la propria attrattività in virtù di una rinnovata qualità del costruito storico, della presenza del Parco Agricolo Sud Milano e di percorsi di mobilità dolce – già esistenti e in fieri – che la connettono direttamente alla città”. [11] La narrazione prosegue sui luoghi particolari e sulle reti sociali già attive, dei numerosi attori che vivacizzano il territorio. Seguono le interpretazioni i punti di luce e ombra, le potenzialità, le criticità. Si punta al periurbano agricolo multifunzionale come ambito di sviluppo e innovazione, alla complementarietà delle competenze da mettere in comune. Seguono i propositi progettuali, strategici. Si propongono le seguenti direzioni: sviluppare le iniziative culturali già in essere e renderle attrattive per tutta la città, poli di attrazione sovralocale. Servono dei Community Hub (i PuntiCom) per rafforzare e connettere “sintonizzare” attori e iniziative verso trasformazioni condivise, una piattaforma di lavoro che punti anche a far emergere o ad abilitare i “soggetti fragili” che non partecipano alla vita attiva del quartiere; mettere in connessione le politiche e quadri strategici condivisi con gli attori; l’emersione degli immaginari delle popolazioni “marginali” ma ciononostante numerose come gli anziani, i bambini e le donne di origine straniera. Valorizzare le competenze per rafforzare il senso di appartenenza con marchi locali, narrazioni, mappe e percorsi, eventi ricorrenti. [12]

Influenza, risultati ed effetti

In gran parte le azioni obiettivo del percorso sono realizzate o in corso. Nel complesso sono 140 gli eventi/micro-azioni attivate dal progetto fino ad oggi (ril. 4/8/20). Nel Corvetto il PuntoCom è già attivo, assegnando 4 stalli vacanti a degli attori locali, negli altri quartieri sono in corso di realizzazione. Le macro-azioni Luoghicomuni e Sottocasa hanno sviluppato diversi eventi e iniziative. Il percorso ciclopedonale è attivo. Anche i laboratori con i bambini hanno prodotto delle guide dei quartieri. Mancante o non rilevabile è l’azione di valutazione o auto-valutazione del progetto, prevista in un ultimo riquadro della pagina “azioni” (LInk 1 - Tutte le azioni) alla quale però non ci sono rimandi, link o approfondimenti.

Analisi e lezioni apprese

L’attuale tendenza - soprattutto in progetti molto ampi - di riversare sui canali social gran parte della reportistica, senza filtri, senza strumenti di sintesi verificabili e condivisi con i partecipanti, rende problematica e difficoltosa l’analisi dei processi. Da un lato si riportano gli interventi del pubblico come tali (video-interviste su FB), dall’altro si fanno sintesi e interpretazioni macroscopiche senza avere chiari riferimenti empirici che non siano edifici, strade o superfici. La trasparenza è dunque ambivalente. Tuttavia mancano le remunerazioni del gruppo di ricerca e progetto e la rendicontazione delle singole iniziative sostenute da Fondazione Cariplo. Non si denotano chiari processi decisionali e le conferme agli elaborati e agli indirizzi strategici (riportati nei quaderni) non è chiaro quando, come e con chi siano avvenute. Si scrive di workshop sulle idee-forza, conclusivi, ma non vi sono resoconti. Particolarmente interessante sarebbe l’azione di “valutazione” che non è stata (ancora) attivata. Questa permetterebbe di capire e tirare le fila su quanto è stato investito in termini di co-decisionalità e co-progettualità con gli abitanti e se questi hanno percepito un senso di responsabilizzazione rispetto al progetto nel suo complesso e nelle singole azioni. Senza una valutazione condivisa e partecipativa, l’intero percorso sembrerà più un programma di rigenerazione e rianimazione urbana (come dichiarato), abbastanza ben finanziato, condotto da urbanisti, abbastanza pratici nella ricerca sociale sul campo. 

Vedere anche

Riferimenti

[1] DAStU, Lacittàintorno, Adriano quale periferia?, 6/2/2018, https://lacittaintorno.fondazionecariplo.it/live/media/uploads/2018/03/2018-02-08_Dastu_Adriano_light.pdf (ril. 3/8/20).

[2] Ib., p. 13.

[3] Ib., p. 23.

[4] DAStU, Mappa delle comunità del quartiere Adriano, https://lacittaintorno.fondazionecariplo.it/live/media/uploads/2019/12/Lacittaintorno_mappadicomunita_Adriano.pdf

[5] DAStU, Mappa delle comunità del quartiere Corvetto, https://lacittaintorno.fondazionecariplo.it/live/media/uploads/2020/01/Lacittaintorno_mappadicomunita_Corvetto.pdf

[6] Lacittàintorno, Quartiere abitato / Workshop di autocostruzione, 9/12/2019, https://lacittaintorno.fondazionecariplo.it/eventi/cantiere-abitato-workshop-di-autocostruzione-2/ (ril. 4/8/20).

[7] Lacittàintorno, Dalle parole ai patti / Abitiamo la Valtabbia, tavoli di co-progettazione, 17/7/2019, https://lacittaintorno.fondazionecariplo.it/eventi/dalle-parole-ai-patti-4-abitiamo-la-vettabbia-luoghicomuni-a-chiaravalle/ (ril. 4/8/20).

[8] DAStU, Quaderno Corvetto-Chiaravalle, p. 16, https://lacittaintorno.fondazionecariplo.it/live/media/uploads/2019/11/Lacittaintorno_quaderno-Corvetto-Chiaravalle.pdf (ril. 4/8/20).

[9] Ib., p. 28.

[10] Ib.

[11] Ib. p. 34.

[12] Ib. pp. 80:84.

Collegamenti esterni

  1. Lacittàintorno, https://lacittaintorno.fondazionecariplo.it/ (ril., 3/8/20). 
  2. Fondazione Cariplo, https://www.fondazionecariplo.it/ (ril., 3/8/20). 

Note