Dati

Questioni generali
Pianificazione & Sviluppo
Economia
Ambiente
Argomenti specifici
Linee guida per la localizzazione di siti e infrastrutture industriali
Politiche industriali
Pianificazione e progettazione della resilienza
Posizione
Bitonto
Puglia
70032
Italia
Ambito di influenza
Città
Collegamenti
pagine del processo Appea Bitonto
Data di inizio
Data di fine
In corso
No
Tempo limitato o ripetuto?
Un unico periodo di tempo definito
Scopo/Obiettivo
Prendere, influenzare o contestare le decisioni delle organizzazioni private
Prendere, influenzare o contestare le decisioni del governo e degli enti pubblici
Sviluppare le capacità civiche di individui, comunità e/o organizzazioni della società civile
Approccio
Co-governance
Consultazione
Scala della partecipazione pubblica
Coinvolgere
Numero totale di partecipanti
50
Aperto a tutti o Limitato ad alcuni?
Aperto a tutti con uno sforzo speciale per reclutare alcuni gruppi
Demografia dei destinatari (del target)
Esperti
Organizzazioni degli Stakeholder
Tipi generali di metodi
Approcci collaborativi
Processo deliberativo e dialogico
Pianificazione
Tipi generali di strumenti/tecniche
Raccogliere, analizzare e/o sollecitare feedback
Facilitare il dialogo, la discussione e/o la deliberazione
Pianificare, mappare e/o visualizzare opzioni e proposte
Metodi, strumenti e tecniche specifici
Focus Group
Legalità
Facilitatori
Formazione dei facilitatori
Facilitatori professionisti
Faccia a faccia, Online o Entrambi
faccia a faccia
Tipi di interazione tra i partecipanti
Discussione, dialogo o deliberazione
Fare domande e rispondere
Informazioni e risorse per l'apprendimento
Materiali scritti di sintesi
Presentazioni di esperti
Metodi decisionali
Accordo generale/Consenso
Generazione di idee
Comunicazione dei risultati e delle conoscenze ottenute.
Relazione pubblica
Nuovi media
Organizzatore/manager principale
FabLab Poliba Bitonto
Tipo di Organizzatore/Manager
Istituzione accademica
Organizzazione non governativa
Finanziatore
Regione Puglia
Tipo di finanziatore
Governo regionale
Personale
Volontari
No
Evidenze empiriche relative all'impatto
No
Tipi di cambiamento
Cambiamenti nelle conoscenze, negli atteggiamenti e nel comportamento delle persone
Cambiamenti nel funzionamento delle istituzioni
Autori del cambiamento
Esperti

CASO

Appea Bitonto: partecipazione e gestione

26 aprile 2021 Jaskiran Gakhal, Participedia Team
24 agosto 2020 alexmengozzi
23 agosto 2020 alexmengozzi
Questioni generali
Pianificazione & Sviluppo
Economia
Ambiente
Argomenti specifici
Linee guida per la localizzazione di siti e infrastrutture industriali
Politiche industriali
Pianificazione e progettazione della resilienza
Posizione
Bitonto
Puglia
70032
Italia
Ambito di influenza
Città
Collegamenti
pagine del processo Appea Bitonto
Data di inizio
Data di fine
In corso
No
Tempo limitato o ripetuto?
Un unico periodo di tempo definito
Scopo/Obiettivo
Prendere, influenzare o contestare le decisioni delle organizzazioni private
Prendere, influenzare o contestare le decisioni del governo e degli enti pubblici
Sviluppare le capacità civiche di individui, comunità e/o organizzazioni della società civile
Approccio
Co-governance
Consultazione
Scala della partecipazione pubblica
Coinvolgere
Numero totale di partecipanti
50
Aperto a tutti o Limitato ad alcuni?
Aperto a tutti con uno sforzo speciale per reclutare alcuni gruppi
Demografia dei destinatari (del target)
Esperti
Organizzazioni degli Stakeholder
Tipi generali di metodi
Approcci collaborativi
Processo deliberativo e dialogico
Pianificazione
Tipi generali di strumenti/tecniche
Raccogliere, analizzare e/o sollecitare feedback
Facilitare il dialogo, la discussione e/o la deliberazione
Pianificare, mappare e/o visualizzare opzioni e proposte
Metodi, strumenti e tecniche specifici
Focus Group
Legalità
Facilitatori
Formazione dei facilitatori
Facilitatori professionisti
Faccia a faccia, Online o Entrambi
faccia a faccia
Tipi di interazione tra i partecipanti
Discussione, dialogo o deliberazione
Fare domande e rispondere
Informazioni e risorse per l'apprendimento
Materiali scritti di sintesi
Presentazioni di esperti
Metodi decisionali
Accordo generale/Consenso
Generazione di idee
Comunicazione dei risultati e delle conoscenze ottenute.
Relazione pubblica
Nuovi media
Organizzatore/manager principale
FabLab Poliba Bitonto
Tipo di Organizzatore/Manager
Istituzione accademica
Organizzazione non governativa
Finanziatore
Regione Puglia
Tipo di finanziatore
Governo regionale
Personale
Volontari
No
Evidenze empiriche relative all'impatto
No
Tipi di cambiamento
Cambiamenti nelle conoscenze, negli atteggiamenti e nel comportamento delle persone
Cambiamenti nel funzionamento delle istituzioni
Autori del cambiamento
Esperti

Processo partecipativo finalizzato alla costituzione del Soggetto Gestore dell’APPEA del Comune di Bitonto. Obiettivo strategico dell’amministrazione è la riconversione dell’attuale Zona artigianale in Area Paesaggisticamente ed Ecologicamente Attrezzata secondo le direttive delle Linee guida 4.4.2 del PPTR Puglia.

Problemi e scopo

Il processo partecipativo nasce dalla necessità di individuare per l’A.P.P.E.A. (Area Paesaggisticamente ed Ecologicamente Attrezzata) di Bitonto, un soggetto gestore dell’area che, insieme ai soggetti attuatori, dovrà strutturare l’intervento di riqualificazione, verificandone la sua attuazione e gestione. La proposta quindi mira a guidare il processo di costituzione del nuovo Ente che, attraverso una programmazione definita e focalizzata su specifici obiettivi, possa agire nell’ottica di un miglioramento delle prestazioni ambientali generali dell’area. Il riconoscimento di un Soggetto Gestore risulta particolarmente importante in questo processo perché destinato a divenire l’interlocutore privilegiato per condividere, individuare ed attuare le strategie di riconversione. La formazione di un soggetto dotato di adeguate capacità tecniche, organizzative, economiche e giuridiche è fondamentale perché deve avere potere d’azione gestionale sufficientemente flessibile, possedere requisiti di riconoscibilità legale e poter garantire il finanziamento e la realizzazione delle azioni previste nel Programma Ambientale. Il processo partecipativo si configura, quindi, come valido supporto per analizzare le responsabilità e i compiti del nuovo Ente, le sue caratteristiche e capacità, utili per valutare la tipologia più idonea di soggetto giuridico che potrà guidare la corretta redazione, attuazione, monitoraggio e gestione ambientale dell'area. La strategia mira ad ottenere come risultato il miglioramento della qualità urbana e della qualità della vita nell’ambito selezionato. Il cambiamento di scenario indotto dall’attuazione del progetto partecipativo porterà:

  • ad una maggiore consapevolezza per i soggetti, direttamente o indirettamente coinvolti, delle problematiche, criticità e potenzialità dell’area; 
  • ad un maggiore livello di partecipazione e progettazione condivisa fra gli stessi delle strategie più idonee al raggiungimento degli obiettivi prefissati; 
  • ad un miglioramento delle condizioni vitali dell’area, della sua competitività e della sua gestione, adeguatamente strutturata secondo una programmazione di operazioni facenti capo all’Ente Gestore dell’area.

Cronologia e contesto di sfondo

2014. Alla guida della Regione Puglia c’è (al secondo mandato) Nicola Vendola (SEL). Per l’elaborazione del Piano Paesaggistico Territoriale Regionale (PPTR), viene incaricato il professore emerito Alberto Magnaghi (e alcuni membri del suo gruppo di ricerca), docente di pianificazione territoriale, dell’Università di Firenze. Magnaghi è una figura di rilievo del mondo accademico italiano più culturalmente critico e politicamente attivo; fin da giovane impegnato nei movimenti di contestazione, fondatore della Rete del Nuovo Municipio (2001-2011) e della Società dei territorialisti e delle territorialiste nel 2011, è un teorico dello sviluppo locale autosostenibile per via di un incremento partecipativo della democrazia. 

Lo stesso PPTR è stato elaborato attraverso un processo e strumenti WebGis partecipativi. Approvato nel febbraio 2015, prevede diverse strategie di conversione/transizione ecologica degli insediamenti e del modo di produrre nonché del modo di decidere. 

«Un piano è innanzitutto un evento culturale, in quanto le trasformazioni che esso è in grado di indurre non si misurano solo con la sua cogenza tecnico-normativa (in Puglia scarsamente efficace, dato lo storico deficit gestionale e applicativo della pianificazione), ma anche con la capacità di trasformazione delle culture degli attori che quotidianamente producono il territorio e il paesaggio. Il contesto culturale in cui questo piano interviene è un contesto in cui la Pianificazione non è la forma ordinaria di governo del territorio. Gli sforzi compiuti dall’attuale amministrazione regionale per mobilitare la società pugliese sono essenziali a compiere la trasformazione culturale necessaria a riconoscere l’utilità del pianificare le scelte relative alle trasformazioni del territorio, bene collettivo per eccellenza. D’altra parte il bilancio critico del territorio e del paesaggio della contemporaneità, sviluppato nell’ambito del primo seminario del Comitato scientifico (Natura e ruolo dei piani paesaggistici regionali) non ha risparmiato le Regioni dove la Pianificazione è da tempo il metodo di governo del territorio (ad esempio Emilia Romagna e Toscana), mostrando crudamente il divario fra contenuti dei piani e bassa qualità dell’urbanizzazione effettivamente prodotta. Si è dunque assunto che la Puglia non sia trattabile come un “paese ancora insufficientemente pianificato” (che deve cioè imitare e raggiungere altri modelli), ma debba trovare una strada originale, nel vivo della propria autoriforma basata sulla costruzione di un nuovo “pensiero meridiano” [ndr. il termine è del sociologo Franco Cassano], al buon governo del territorio.

La ricerca di questa “via pugliese alla pianificazione” si situa in un difficile equilibrio fra due tendenze opposte:

- la prima riguarda l’assenza di una cultura storica municipale, il protrarsi di un sistema decisionale patrizio, centralistico, esogeno e burocratico fin agli albori del novecento, una storia di lunga durata di dominazioni e dipendenze socio economiche esogene che si proietta sulla attuale persistenza di una dipendenza economica e di scarsa imprenditività in molti settori (dall’agricoltura al terziario) e sulla speculare inerzia burocratica della struttura amministrativa; inerzia che si accompagna a sua volta a politiche distributive, ovvero alla erogazione prevalentemente clientelare di ingenti finanziamenti pubblici. Si tratta di elementi che parrebbero indicare, come via “culturalmente” più efficace per il paesaggio, un piano fortemente autoritativo di “comando e controllo”, cui peraltro pare alludere l’ultima versione del Codice di beni culturali e del paesaggio, atta a rinforzare il ruolo dello Stato centrale nel governo dei beni paesaggistici;

- dall’altra un diffuso anarco-abusivismo privato (ma anche anarco-governo pubblico [...]), pochi i “piani urbanistici generali”) e un brulicare di intrecci locali di interessi pubblici e privati finalizzati alla rendita; tendenze che si fronteggiano con le forti tensioni etiche di un ceto intellettuale cosmopolita, di un mondo associativo, di amministratori locali e, in parte, imprenditivo, fortemente motivati al cambiamento e al rinnovamento della cultura locale e del territorio verso l’autoriconoscimento identitario, la riappropriazione di percorsi di autodeterminazione culturale, economica, politica e la valorizzazione delle risorse endogene, fra cui il paesaggio. Siamo di fronte a un insieme fortemente innovativo di soggetti che parrebbe al contrario suggerire la via della costruzione di patti e contratti fortemente radicati nell’identità del luogo, capaci di ricomporre interessi particolaristici in un quadro di riconoscimento di beni comuni come il territorio, l’ambiente, il paesaggio. Valori questi su cui fondare un diverso sviluppo locale, vincendo “dal basso” l’abusivismo, il burocratismo, la dipendenza. Da questo quadro fortemente disaggregato fra pulsioni centralistico-autoritarie e tensioni civiche verso la cittadinanza attiva, sono state ricavate alcune suggestioni strategiche per la “tipologia” del Piano paesaggistico della Puglia: un piano capace di sviluppare una forte processualità negoziale e partecipativa come strumento per la costruzione di un neomunicipalismo di cittadinanza attiva; un piano capace nel contempo di definire una forte cornice istituzionale di regole certe, chiare, semplificatorie, stabilendo con ciò le precondizioni di un processo di valorizzazione dal basso del territorio». [1]

Lo scenario strategico del piano si compone di 12 obiettivi. L’obiettivo 11 è dedicato alle aree produttive e ad esso sono dedicate specifiche linee guida. 

«Le aree produttive edificate di recente si configurano generalmente con caratteri di forte criticità ambientale, edilizia, urbanistica, paesaggistica. Le caratteristiche comuni di aree artigianali e/o industriali, capannoni sparsi, magazzini sono: 

  • strutture edilizie prefabbricate di scarsa qualità estetica, fortemente omologate e decontestualizzate; 
  • impianti urbanistici semplificati con scarsa o nulla presenza di spazi pubblici, servizi, arredo urbano, percorsi ciclopedonali; 
  • localizzazioni sovente improprie e diffuse nel territorio (a livello comunale) che aggravano i problemi della circolazione, del consumo di suolo agricolo, di degrado ambientale e paesaggistico;
  • scarsa attenzione al problema del risparmio e della produzione energetica, del ciclo delle acque, dei rifiuti.

Il PPTR affronta il problema delle strutture produttive sul territorio ponendosi l’obiettivo di ridurre queste criticità producendo delle linee guida per le aree produttive paesaggisticamente ed ecologicamente attrezzabili (APPEA) che costituiscono una evoluzione inclusiva dei temi paesaggistici, della qualità edilizia e dei temi della produzione energetica delle tradizionali APEA (aree produttive ecologicamente attrezzate)». [2]

«I comuni, le province, le aree sistema, i distretti produttivi dovranno individuare e censire le edificazioni a carattere produttivo presenti nei territori di competenza e:

-redigere un piano per la riconversione delle aree produttive, individuando le APPEA, tra le aree produttive esistenti [...] Inoltre sono state selezionate al momento come aree potenzialmente convertibili, le aree produttive di maggiori dimensioni che possono avere già al loro interno una figura istituzionale, come il consorzio ASI, che potrà divenire in fase di attuazione, l’ente gestore del processo di riconversione.

Le aree produttive riqualificate definiranno quindi un nuovo paesaggio contemporaneo che non cancella le sedimentazioni storiche, ne i valori ambientali e strutturali del territorio, integrandosi con fasce di mitigazione paesistica e con la realizzazione della rete ecologica, nonché riqualificando l’impianto urbanistico ed architettonico delle aree. Verso queste aree dovranno convergere nel tempo le delocalizzazioni delle aree ritenute improprie e non convertibili secondo i parametri delle linee guida. Altro elemento distintivo sarà la concentrazione di nuove tecnologie per la produzione di energie alternative che definiranno un nuovo skyline dell’area; la scelta di quali tecnologie alternative inserire si fonderà sul riconoscimento delle potenzialità del luogo: l’esposizione al sole, il grado di ventosità, la produzione di materiali di scarto dalla produzione agricola o da filiere produttive presenti nell’APPEA.

[...] Il processo dovrà naturalmente essere guidato dalla Regione con norme applicative, incentivi, aiuti tecnici, volti ad elevare la capacità produttiva degli insediamenti». [3] L’area produttiva del comune di Bitonto ricade nelle aree convertibili in APPEA.

Nel 2015 con l’approvazione del PPTR decade anche il mandato di Vendola a cui seguirà Emiliano (PD). La legge regionale sulla partecipazione n. 28, approvata nel 2017 è uno degli obiettivi prioritari di Emiliano, il portale Puglia partecipa è la sua vetrina e porta d’ingresso, l’ufficio partecipazione il suo organizzatore.

Organizzazione, supporto e finanziamento

Regione Puglia - Ufficio partecipazione coordina tutti i processi e le attività di promozione della partecipazione regionale. Prepara il bando per gli enti locali e gestisce le domande degli Enti locali. Ad ogni progetto vengono erogati un massimo di 20.000 euro. Il richiedente tuttavia deve contribuire con il 20% di cofinanziamento a copertura dei costi complessivi preventivati. Non viene riportato il contributo regionale richiesto/erogato e dunque nemmeno il costo complessivo del processo. 

Comune di Bitonto, è il titolare della decisione che riguarda la redazione delle linee guida per la costituzioine del soggetto gestore dell’APPEA. 

Fablab Poliba Bitonto è un’associazione nata nel 2015 per volontà di un gruppo di amici appassionati di tecnologia applicata all’ingegneria, architettura, beni culturali, archeologia. Le attività si svolgono in un moderno edificio nella zona artigianale di Bitonto, in viale delle Nazioni, la medesima zona artigianale oggetto del processo. Nella sua sala convegni sono stati ospitati gli incontri del processo. Dal 2017 assume funzioni e dimensioni più grandi, con l’ingresso del Politecnico di Bari e del Comune di Bitonto. Ora è un centro attrezzato con elaboratori, macchine complesse e una biblioteca, dove si fa formazione, ricerca e sperimentazione di prototipi, ma anche comunità in cui varie professioni si scambiano esperienze e conoscenze. Nel progetto è stato coinvolto come referente scientifico il prof. arch. Nicola Parisi e come facilitatori gli architetti Maritè Cuonzo, Federica Fiorio e Luca Savino.. Non sono date le modalità di ingaggio e l’entità della remunerazione.

Partner sponsor. Figurano la Camera di Commercio di Bari, il Comitato Zona Artigianale, la Cooperativa Quarantadue, la Cooperativa Argo Puglia, la Cooperativa Ulixes e Atech Srl (servizi per l’ingegneria). 

Reclutamento e selezione dei partecipanti

26/7/19, Open Day, la nuova APPEA a Bitonto: partecipazione e gestione. Così è stata presentata nella locandina, raffigurante un rendering idealtipico di una nuova area artigianale, il primo incontro di presentazione del processo, non esplicitamente aperto a tutti. Nel programma erano elencati:

  • Presentazione della proposta di piano di riconversione della zona artigianale;
  • Analisi delle best practices presenti sul territorio italiano;
  • Stakeholder analysis;
  • Presentazione dei forum di lavoro;

Non è dato un piano di comunicazione (campagna di affissioni o inviti via mail o social). Vengono riportate 40 persone presenti e 9 attori rappresentati, ma solo gli organizzatori e gli sponsor, non un attore in più. Ha portato i saluti istituzionali il vicesindaco Rosa Calò. 13/12/19, La nuova APPEA Bitonto, partecipazione e gestione. Conferenza su contenuti e metodi del processo partecipativo. Nel programma si indicavano: Saluti istituzionali del Sindaco di Bitonto, Michele Abbaticchio, e del Rettore del Poliba, Francesco Cupertino; interventi programmati di: Nicola Parisi (Il progetto della prima APPEA di Puglia); Maritè Cuonzo e Luca Savino (Metodi del processo partecipativo) e Federica Fiorio (Presentazione dei tavoli di lavoro). Si riportano 35 partecipanti e 9 attori (come nell’incontro precedente). Gli incontri si sarebbero poi svolti in 6 tavoli tematici per confluire in un incontro finale. I seguenti incontri venivano annunciati sul sito del Fablab e tramite iscrizione ad una newsletter. 

6 Tavoli tematici

8/1/20 (dalle 17 alle 20), 1° incontro dei tavoli tematici Energia ed Economia ZES. Incontri paralleli dei due tavoli tematici con 2 rispettivi esperti: ing. Ruggiero e ing. Petruzzelli del Poliba. 20 partecipanti complessivi, stessi attori. 

10/1/20 (17-20), 1° incontro del tavolo Acqua e rifiuti e del tavolo Amministrazione e aspetti giuridici. Incontri paralleli dei due tavoli tematici con 2 rispettivi esperti: ing. Tricarico (Atech Srl) e avv. Bonasia (Comune di Bitonto). Si riportano 16 partecipanti complessivi e gli stessi attori di partenza. 

15/1/20 (17-20), 1° incontro dei tavoli Qualità architettonica del comparto e Integrazione paesaggistica. Incontri paralleli dei due tavoli tematici con 2 rispettivi esperti: arch. Parisi e arch. Annalinda Neglia del Poliba. Si riportano 15 partecipanti complessivi e gli stessi attori di partenza. 

Dal sito del Fablab, dal programma consegnato ai partecipanti risultava il programma in 2° incontro per ogni tavolo tematico rispettivamente nelle giornate del 17, 22 e 24 gennaio. Tuttavia nel sito di Puglia partecipa non risultano resoconti, per quanto brevi siano i primi, di questi incontri. 

29/2/20 (9:30 - 12:30). La nuova APPEA Bitonto, partecipazione e gestione per la costituzione del soggetto gestore dell’area. In programma era la presentazione e condivisione con i partecipanti del documento conclusivo riguardante le linee guida. Dibattito finale e sottoscrizione. Coordinato da Puglisi, era presente il suo staff e 30 partecipanti e sempre gli stessi attori (Link 1). 

Metodi e strumenti utilizzati

Stakeholder analysis. Ai partecipanti è stato chiesto di scrivere su un post-it il proprio status (cittadino, azienda, libero professionista…) e di posizionare il post-it lungo una linea rossa le cui estremità rappresentavano i poli opposti rispetto al cambiamento proposto con l’APPEA Lo schema mostra una “nuvola” di posizioni orientate positivamente verso il cambiamento. Si è voluto quindi approfondire lo schieramento così ottenuto e i partecipanti sono stati invitati a motivare la loro posizione. L’esito della discussione ha fornito un interessante quadro delle aspettative dei presenti ma ha altresì fatto emergere bisogni e timori in merito al cambiamento proposto. [4]

Focus group. Sono modalità molto comuni per riunire un gruppo di persone e avviare con loro una discussione attorno a un tema desiderato, grazie alla conduzione di un moderatore che è chiamato a stimolare la discussione e a verificare che tutti possano esprimere la propria opinione. Attraverso tale metodologia si possono raccogliere pareri diversi, stimolare un confronto tra posizioni diverse ed esplorare diversi punti di vista ovvero arrivare ad un accordo. Per facilitare la discussione si può fare ricorso all’utilizzo di post-it, mappe e fogli, che permettono a coloro che non sono a loro agio nel parlare in pubblico di esporre le proprie opinioni e a coloro che hanno difficoltà di sintesi di riflettere su quale sia il concetto fondamentale che vogliono esprimere. In genere i focus group ospitano 12-14 partecipanti, in questo caso erano 7-10 ed erano condotti da un esperto delle discipline/tema indicato nel programma. I focus group possono essere condotti utilizzando anche strumenti specifici (p.e. analisi SWOT, mappe mentali, ecc.) come in questo caso: il GOPP. 

GOPP (Goal oriented project planning). Il metodo, così come altri approcci o strumenti ispirati al Quadro Logico, nasce a partire dagli anni ‘60 da un insieme di tecniche e di strumenti elaborati nel quadro delle attività di progettazione di enti e agenzie dedite alla cooperazione allo sviluppo. Il GOPP è un metodo che facilita la pianificazione e il coordinamento di progetti attraverso una chiara definizione degli obiettivi e si inquadra in un approccio integrato denominato PCM (Project Cycle Management) e diffuso nel 1993 dalla Commissione Europea come standard di qualità nelle fasi di programmazione, gestione e valutazione di interventi complessi. Da un punto di vista organizzativo un workshop GOPP prevede il coinvolgimento di circa una decina di persone, individuate tra gli attori-chiave che hanno un ruolo cruciale per il successo di un progetto, e di una facilitatrice, e può avere una durata di uno o più giorni. È una metodologia che fa largo utilizzo delle tecniche di visualizzazione: si utilizzano grandi fogli di carta adesiva affiancati su una parete e i soggetti partecipanti, seduti a semicerchio, lavorano, dall’analisi dei problemi alla proposta di soluzioni, con dei cartoncini colorati nei quali possono scrivere i loro suggerimenti secondo le fasi della metodologia. Tali idee una volta inserite sulla parete adesiva possono essere visualizzate da tutto il gruppo che può spostarle o aggregarle secondo le esigenze. L’utilizzo di tale tecnica può portare a rafforzare la comunicazione e la convergenza di gruppi di lavoro ed è particolarmente efficace per analizzare i problemi, suggerire proposte, evidenziare rischi ed elaborare soluzioni in tempi relativamente ristretti. [5] In questo caso nel quadro erano affisse le categorie: parole chiave, criticità, obiettivi, azioni e soggetti. Le frecce rappresentavano i collegamenti tra i vari elementi (vedi immagini). 

Cosa è successo: processo, interazione e partecipazione

1. Informazione. 

Nella prima fase si è tenuta in luglio un Open Day con:

- prima presentazione del processo

- illustrazione di alcune best practices di aree ecologicamente attrezzate: 

- stakeholder analysis con i partecipanti. 

Dopo aver posizionato il proprio post-it, in cui era riportato la categoria a cui si sentivano appartenere, sulla linea del cambiamento, in senso positivo. Non è chiaro tuttavia a cosa corrispondessero gli assi del diagramma in cui era posizionata la linea (vedi immagini). Ne è seguita una discussione che ha fatto emergere: aspettative, vantaggi, contributi, bisogni e timori in cui sono stati posizionati gli interventi dai facilitatori; p.e., nelle aspettative emerge che “- Ogni trasformazione evita estinzione - Visione positva ed emozionante della nostra Zona Artigianale - Aumentare l’offerta universitaria di specializzazione”, oppure nei timori “- Bassa partecipazione - Consorzio funzionale se si fa rete - Obbligatorio aderire al consorzio? - E chi è fuori? - Concentrarsi sui bisogni singoli”. [6]

Il 13/12 si è svolta la conferenza di presentazione, in presenza delle autorità; è stato illustrato il programma di partecipazione ma anche gli obiettivi che dovrà conseguire il piano APPEA e le strategie di riconversione proposte per l’area:

  • Gestione unitaria di infrastrutture e servizi presenti nell’area produttiva;
  • Miglioramento della qualità e dell’efficienza delle infrastrutture comuni; 
  • Controllo delle performance ambientali con riduzione degli impatti; 
  • Definizione di un programma di progressiva riqualificazione e riconversione delle parti esistenti verso una gestione unitaria ed ecologicamente attrezzata dell’area.

“La proposta di processo partecipativo, nata dalla necessità di individuare un Soggetto Gestore dell’area, si è configurato come un valido supporto per guidare il processo di costituzione del nuovo Ente, analizzandone responsabilità e compiti, caratteristiche e capacità utili per valutare la tipologia più idonea di soggetto giuridico [...]. Il percorso è stato progettato per approfondire i temi cardine dell’APPEA in 6 tavoli tematici, ognuno dei quali articolato in due sessioni di lavoro con cui costruire progressivamente una visione strategica condivisa sull’area e sul profilo più appropriato di S.G. Gli incontri si sono svolti seguendo un iter comune a tutti i tavoli: grazie al contributo di un esperto, appositamente invitato a partecipare, è stato introdotto il tema specifico di ogni tavolo, contestualizzandolo, anche attraverso l’ausilio di concetti - chiave, nell’area APPEA. A questo primo step ne è seguito un secondo incentrato sull’analisi delle problematiche e delle criticità che caratterizzano oggi l’area e sulla successiva trasposizione dei problemi rilevati in obiettivi di sostenibilità da raggiungere. La seconda sessione di lavoro si è incentrata sull’individuazione delle attività da intraprendere per raggiungere gli obiettivi delineati nel corso del primo incontro, seguita da una conclusiva fase di individuazione degli attori coinvolti nelle attività individuate e di analisi del ruolo e delle competenze, in particolar modo del S.G., per gli argomenti trattati”. [7]

2. Fase operativa.

Si sono svolti nel mese di gennaio 6 tavoli tematici paralleli sviluppati su due incontri ciascuno. I focus group sono stati guidati da un esperto con l’ausilio dello strumento GOPP. Oltre alla cancelleria necessaria per condurre il GOPP, erano disponibili le mappe dell’area. Dei contenuti emersi per esempio, Il tavolo, guidato dall’Ing. Antonio Messeni Petruzzelli - docente di Ingegneria gestionale al Politecnico di Bari - “ha fornito spunti per la creazione di un modello di gestione economica dell’APPEA di Bitonto in grado di favorire la creazione di condizioni favorevoli in termini economici, finanziari e amministrativi per le imprese già operanti, nonché l’insediamento di nuove imprese. Gli input forniti ai partecipanti hanno riguardato i concetti di vantaggio competitivo, trasformazione digitale e open innovation, partner e partnership, relazioni di prossimità tra le aziende, non solo di tipo geografico ma anche di tipo tecnologico e cognitivo”. [8] Ogni schema riportato nella relazione finale, è stato condotto ad una sintesi dal gruppo dei facilitatori a 3 ambiti (relazionale, tecnico-specialistico, economico); “Dal confronto simultaneo delle risultanze del lavoro dei tavoli tematici è possibile individuare temi ricorrenti e trasversali che rappresentano i pilastri del progetto di rifunzionalizzazione dell’area produttiva, al pari di obiettivi strategici afferenti tre ambiti tematici di ordine generale”. [9] Ad esempio per l’ambito relazionale ”si avverte il forte bisogno di costruire una visione comune dell’APPEA attraverso la creazione di relazioni di prossimità tra le aziende insediate, l’attivazione di partenariati pubblico - privati e soprattutto [...] un coordinamento sapiente da parte del Soggetto Gestore che dovrà rispondere al bisogno delle aziende di fare squadra. Per raggiungere questo obiettivo è importante migliorare la comunicazione e l’informazione tra le aziende e tra queste e il contesto esterno: i partecipanti hanno proposto la creazione di un sito web dell’APPEA, la realizzazione di pannelli informativi, la promozione di un concorso di idee per la creazione del logo ma anche la sperimentazione di progetti pilota volti a riqualificare gli spazi pubblici dell’area. L’esigenza di costruire relazioni non è ristretta al solo ambito della zona produttiva: dai tavoli è infatti emerso un bisogno relazionale tra l’area e la città, è emersa la volontà di costruire sinergie con la città che consentano di dilatare i tempi d’uso dell’area anche al di fuori degli orari di lavoro, attraverso la creazione di spazi di aggregazione e la promozione di iniziative di animazione territoriale”. [10] Infine è rappresentato uno schema di relazioni, con nuovi attori-chiave (non coinvolti nel processo) e una moltitudine di azioni che questi, oltre e grazie al S.G. in particolare, dovranno mettere in atto. [11]

3. Fase propositiva

Questa fase, “incentrata sulla governance organizzativa per la gestione unitaria dell’APPEA di Bitonto, è stata pensata come una fase aperta che non si conclude con la chiusura del processo ma al contrario lo rilancia verso un percorso attuativo: pertanto questa fase vuole fornire all’Amministrazione Comunale di Bitonto alcuni indirizzi strategici per la costituzione del Soggetto Gestore dell’APPEA e la sottoscrizione di questo documento da parte dei partecipanti si configura quasi come un patto di collaborazione tra le aziende per rendere pienamente operativo il percorso di riqualificazione dell’area. Il soggetto gestore dovrà possedere: capacità manageriali (gestionali, tecniche, organizzative, giuridiche, al fine di indirizzare e coordinare le aziende nell’attuazione del programma ambientale); solidità economica e capacità di reperire risorse; profonda conoscenza del territorio e competenza negli ambiti produttivi dell’area. 

Si dovrà occupare del “coordinamento delle aziende insediate nell’area; fornire loro informazioni [...]; ascoltare le esigenze di tutte le aziende; promuovere maggiore partecipazione; realizzare la mappatura delle aziende per favorire relazioni di prossimità tra le stesse; attività di comunicazione e marketing; creare sito web e newsletter; creare pannelli informativi nell'area; attrezzare un’area o luogo per esposizione prodotti; promuovere e organizzare fiera espositiva lungo la strada; promuovere concorso di idee per logo Appea; promuovere concorso di idee per la progettazione di spazi comuni; promuovere adozione isole per propaganda in zone esterne; organizzare attività di promozione del territorio; promuovere e gestire l’adozione isole verdi gestione amministrativa e creazione partnership; creare un tavolo tecnico con gli enti gestori pubblici / privati (p.e. Enel); realizzare un migliore coinvolgimento dell’università; stipulare convenzioni aziende conferimento e smaltimento; svolgere le funzioni di centrale acquisti; [...] Dal confronto partecipato è emerso che il profilo maggiormente rispondente ai compiti attribuiti al Soggetto Gestore dell’APPEA bitontina è rappresentato dalla società mista pubblico – privato a maggioranza privata. Tale società, dotata di proprio personale, potrà avvalersi di consulenti esterni e potrà ricorrere a forme di collaborazione con altri soggetti, Università, Enti ecc. La presenza dell’Amministrazione Comunale, seppure in quota minoritaria, è apparsa importante per la gestione di attività in ambiti quali rifiuti urbani, manutenzione stradale, opere di urbanizzazione, ma anche per legittimare le decisioni assunte, verificare la fattibilità delle scelte, definire misure di incentivazione che potrebbero riguardare sia procedure autorizzative che norme tecniche [...]. Infatti un’esigenza particolarmente sentita dai partecipanti ha riguardato la necessità di attuare una governance non burocratica al fine di rendere maggiormente efficiente la tempistica decisionale delle aziende e di rafforzarne la competitività in un’ottica di sostenibilità ambientale. A tal fine, sulla base delle risultanze del presente percorso partecipativo, il Comune di Bitonto, attuale Soggetto Gestore dell’area, potrà indire una procedura di evidenza pubblica per la raccolta di manifestazioni di interesse da parte di raggruppamenti di imprese comunque denominati cui affidare l’incarico di Soggetto Gestore dell’APPEA bitontina, con cui stipulare apposita convenzione. Le tipologie di soggetto giuridico possibili per il Soggetto Gestore sono varie e la scelta del profilo più idoneo deve risultare calzante alla realtà in cui tale soggetto viene costituito e dovrà operare; inoltre nell’orientare tale scelta è importante valutare la tipologia di servizi a gestione unitaria da creare nell’area e i relativi costi. 

Influenza, risultati ed effetti

Con la presentazione del Documento di proposta partecipata del 29/2/20 il processo è terminato. Dal documento non emerge però quali e quanti sottoscrizioni siano state raccolte e come continuerà la fase aperta, che non doveva concluderlo ma doveva appunto portare alla effettiva costituzione del Soggetto gestore. Non ci sono riferimenti per avere aggiornamenti, siti, newsletter (che erano già state attivate durante il processo ma non sono qui riportate, e nemmeno sul sito del Fablab Bitonto). 

Analisi e lezioni apprese

La trasparenza del percorso è lacunosa in particolare relativamente al secondo incontro dei tavoli tematici di cui non appaiono gli appuntamenti sul sito Puglia partecipa né minimi resoconti. L’elenco degli attori coinvolti non è stato redatto in realtà, se non quelli che hanno aderito come partner/sponsor. Non sono dati i contributi regionali né le remunerazioni specifiche di conduttori ed esperti coinvolti. La rappresentatività è comunque molto scarsa, visto anche che la partecipazione online è nulla. La prima fase può aver funzionato come momento di condivisione del percorso con gli attori, ma questi erano scarsamente presenti, e probabilmente è venuta meno la loro sollecitazione con una adeguata pubblicizzazione. 

Non viene dato un coerente seguito a quanto affermato nel documento, non è dato un riscontro sulle sottoscrizioni del documento e sul proseguimento del percorso con una fase aperta per la definizione della governance e la costituzione del Soggetto gestore. Non è previsto infatti un monitoraggio della decisione né riferimenti (soggetti, strumenti) per la continuazione del percorso. 

Vedere anche

Riferimenti

[1] Regione Puglia, Area politiche per l’ambiente, le reti e la qualità urbana, Servizio assetto del territorio, PPTR, Elaborato 1, feb 2015, p. 2-3. http://paesaggio.regione.puglia.it/PPTR_2015/1_Relazione%20Generale/01_Relazione%20Generale.pdf (ril. 23/8/20).

[2] Regione Puglia, Area politiche per l’ambiente, le reti e la qualità urbana, Servizio assetto del territorio, PPTR, Linee guida (4.4.2) sulla progettazione di aree produttive

paesaggisticamente ed ecologicamente attrezzate, feb 2015, p. 12, http://paesaggio.regione.puglia.it/PPTR_2015/4_Lo%20scenario%20strategico/4.4_Linee%20guida/4.4.2_linee%20guida%20aree%20produttive.pdf (ril. 23/8/20).

[3] Ib., p. 20.

[4] Parisi et al., La nuova Appea Bitonto, Documento di proposta partecipata. Linee guida per la costituzione del Soggetto Gestore, doc. non datato, p. 23-24, https://partecipazione.regione.puglia.it/uploads/decidim/attachment/file/548/APPEA_DCPP.pdf (ril. 23/8/20). 

[5] Bussi, F., La progettazione integrata con il metodo GOPP, Progetto Gruppo SrL, Roma, Materiali didattici Formez 2008, http://partecipazione.formez.it/sites/all/files/progettazioneGOPP.pdf (ril. 23/8/20). 

[6] Parisi et al., doc. cit., p. 24.

[7] Ibidem, p. 27.

[8] Ib., p. 31. 

[9] Ib., p. 37. 

[10] Ib., p. 38.

[11] Ib., p. 39.

Collegamenti esterni

  1. Regione Puglia, Puglia partecipa, Appea Bitonto: partecipazione e gestione, https://partecipazione.regione.puglia.it/processes/APPEABitonto (ril. 23/8/20).

Note