METODO

Appreciative Inquiry

7 febbraio 2021 Jaskiran Gakhal, Participedia Team
27 agosto 2020 alexmengozzi

L'Appreciative Inquiry punta a produrre prospettive di cambiamento che partono dalla situazione data. A tal fine si elaborano delle soluzioni a un determinato problema esistente, tralasciando l’analisi degli aspetti negativi.

Problemi e scopo

Questa metodologia punta a produrre prospettive di cambiamento che partono dalla situazione data. A tal fine si elaborano delle soluzioni a un determinato problema esistente, tralasciando l’analisi degli aspetti negativi: ad esempio, non si chiede di proposito cosa non vada o come si possa delineare meglio un problema. In un’Indagine elogiativa è prioritario valutare positivamente cosa ha funzionato bene fino a quel momento (ad esempio in un’organizzazione, in un’impresa, in un quartiere o in una regione). Di conseguenza si dovrebbero riuscire ad individuare i motivi alla base di tale successo o di un mancato disastro/collasso. L’Appreciative Inquiry ha più il carattere di una filosofia che non quello di un metodo partecipativo ben definito. L’applicazione pratica (modalità e conduzione dell’evento, numero, sistema di reclutamento e composizione del gruppo delle/dei partecipanti) è assai variabile [1]

Origini e Sviluppo

Questo metodo è stato sviluppato negli anni ottanta dalla Case Western Reserve University (Cleveland, Ohio, USA) per gestire il cambiamento. Da parecchio tempo viene impiegato negli Usa, in Australia e in Europa (particolarmente nel Regno Unito, nei Paesi Bassi e in Belgio), ma si sta espandendo anche nei paesi di lingua tedesca.[2]

Reclutamento e selezione dei partecipanti

Processo, interazione e fase decisionale

Di regola un AI comprende quattro fasi:

  1. Capire le ragioni del successo: alle/ai partecipanti si chiede di raccontare le loro personali esperienze in relazione all’argomento prefissato, di segnalare eventuali circostanze alla base del successo, e di discuterne con gli altri.
  2. Sviluppare prospettive future: a partire dalle storie di successo raccolte, vengono elaborate prospettive di sviluppo futuro. Si esamina come le esperienze positive potrebbero essere estese ad altri settori.
  3. Strutturare il futuro: successivamente si discute su come si possa procedere concretamente in futuro.
  4. Realizzare il futuro: da ultimo vengono elaborate delle strategie concrete per l’attuazione. [3]

Influenza, risultati ed effetti

Analisi e lezioni apprese

Vedere anche

Riferimenti

[1] Nanz P., Fritsche M., La partecipazione dei cittadini: un manuale. Metodi partecipativi: protagonisti, opportunità e limiti, Assemblea Legislativa Regione Emilia-Romagna, 2014, p. 60, (scaricabile gratuitamente) https://partecipazione.regione.emilia-romagna.it/tutte-le-pubblicazioni/pubblicazioni/la-partecipazione-dei-cittadini-un-manuale (ril. 27/8/20).

[2] Ibidem.

[3] Ib.


Collegamenti esterni

Note